L'AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI Nelle sue riunioni di consiglio del 21 maggio 2008 e del 17 settembre 2008; Vista la legge 31 luglio 1997, n. 249, recante «Istituzione dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del 25 agosto 1997, n. 197, supplemento ordinario, e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo n. 259 del 1° agosto 2003 recante il Codice delle comunicazioni elettroniche, di seguito «Codice», pubblicato nel supplemento ordinario n. 150 alla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 15 settembre 2003, e successive modificazioni; Visto il decreto del Ministro delle comunicazioni dell'8 luglio 2002, che approva il piano nazionale di ripartizione delle frequenze, pubblicato nel supplemento ordinario n. 146 alla Gazzetta Ufficiale n. 169 del 20 luglio 2002, e successive modificazioni; Vista la delibera n. 286/02/CONS del 25 settembre 2002 «Procedure per l'assegnazione di ulteriori frequenze nelle bande GSM» pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 237 del 9 ottobre 2002; Visto l'accordo procedimentale tra il Ministero ed i gestori radiomobili in materia di assegnazione di frequenze trasmesso con la nota del Ministro delle comunicazioni GMO/12445/10/03 del 7 ottobre 2003; Vista la determina della Direzione generale concessioni ed autorizzazioni del Ministero delle comunicazioni del 20 ottobre 2003 che assegna frequenze in banda GSM; Vista la determina della Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione del Ministero delle comunicazioni del 29 dicembre 2004 che assegna frequenze in banda GSM; Vista la determina della Direzione generale per i servizi di comunicazione elettronica e radiodiffusione del Ministero delle comunicazioni del 13 dicembre 2007 che modifica, in via temporanea, le assegnazioni di frequenza in banda GSM all'operatore Wind; Vista la delibera n. 343/07/CONS, recante «Consultazione pubblica sull'utilizzo delle bande di frequenza a 900, 1800 e 2100 MHz da parte dei sistemi radiomobili», pubblicata nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 185 del 10 agosto 2007; Vista la decisione della Commissione del maggio 2007 «Decision on the harmonisation of the 900 MHz and 1800 MHz frequency bands for terrestrial systems capable of providing pan-European electronic communications services in the Community» in attesa di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea; Vista la proposta per una «Directive of the European Parliament and of the Council of repealing Council Directive 87/372/EEC on the frequency bands to be reserved for the coordinated introduction of public pan-European cellular digital land-based mobile communications in the Community», inviata dalla Commissione con la comunicazione n. COM(2007)367 del 25 luglio 2007; Visto il rapporto della CEPT denominato ECC Report 082 «Compatibility study for UMTS operating within the GSM 900 and GSM 1800 frequency bands» del maggio 2006; Visto il rapporto della CEPT denominato ECC Report 096 «Compatibility between UMTS 900/1800 and systems operating in adjacent bands» del marzo 2007; Visto il documento di sintesi della consultazione pubblica di cui alla delibera n. 343/07/CONS, pubblicato nel sito Internet dell'Autorita', e tenuto conto dei risultati della medesima consultazione pubblica; Considerato quanto segue; Introduzione. 1. In sede comunitaria, nel 2007, e' stato avviato dalla Commissione europea l'iter finalizzato al ritiro della direttiva(1) GSM del 1987, che disponeva, per le bande a 900 MHz (esclusa la c.d. banda estesa o ex TACS) e a 1800 MHz l'utilizzo esclusivo della tecnologia GSM. Si prevede che tale nuova direttiva, che sancira' quindi il ritiro della direttiva GSM, entrera' in vigore nei prossimi mesi, una volta approvata dal Consiglio e dal Parlamento europeo. 2. Inoltre la Commissione, nel mese di maggio 2007, ha ottenuto il parere favorevole del Comitato radio spettro per l'emanazione di una decisione circa l'uso flessibile delle bande a 900 e 1800 MHz per sistemi di comunicazione elettronica pan-europei, aperte quindi anche all'uso per sistemi UMTS ed altre eventuali tecnologie equivalenti e compatibili. Tale decisione(2), gia' adottata, dovrebbe entrare in vigore contestualmente al ritiro della direttiva GSM. Attualmente, sulla base degli studi tecnici effettuati dalla CEPT e quanto riportato nella predetta decisione, solo l'UMTS risulta compatibile per l'utilizzo nella banda 900 MHz in coesistenza col GSM. ---- (1) Direttiva 87/372 CEE del Consiglio del 25 giugno 1987 sulle bande di frequenza da assegnare per l'introduzione coordinata del servizio pubblico digitale cellulare paneuropeo di radiotelefonia mobile terrestre nella Comunita'. (2) Decision on the harmonisation of the 900 MHz and 1800 MHz frequency bands for terrestrial system capable of providing pan-European electronic communications services in the Community. 3. Entrambi i precedenti atti normativi sono supportati da una serie di studi di compatibilita' effettuati in ambito CEPT quali l'ECC Report 096 «Compatibility between UMTS 900/1800 and systems operating in adjacent bands» e ECC Report 082 «Compatibility study for UMTS operating within the GSM 900 and GSM 1800 frequency bands». Tali studi forniscono le basi tecniche che consentiranno un utilizzo ordinato dello spettro al momento in cui il refarming potra' essere attuato e garantiscono quindi la coesistenza, all'interno della stessa banda, di sistemi GSM e sistemi UMTS. 4. Alla luce delle predette iniziative comunitarie, l'Autorita', avendo registrato un notevole interesse nel mercato nazionale ai fini dell'utilizzo piu' efficiente e flessibile delle bande radiomobili a 900 e 1800 MHz, e per la riutilizzazione delle bande UMTS a 2.1 GHz che potevano rientrare nella disponibilita' dello Stato, ha ritenuto necessario procedere ad una consultazione pubblica intesa, oltre che ad acquisire elementi di informazione e documentazione in ordine alla possibilita' che le bande di frequenze a 900 e 1800 MHz possano essere riorganizzate e riutilizzate per lo sviluppo dei sistemi mobili di cosiddetta terza generazione (3G/IMT2000-UMTS) o eventuali tecnologie equivalenti e compatibili secondo la normativa applicabile (refarming), anche per verificare l'interesse all'utilizzo delle bande a 2100 MHz (IMT2000/UMTS), ai fini della verifica della eventuale necessita' di limitare l'accesso alle bande in argomento. 5. La predetta consultazione pubblica e' stata avviata con delibera n. 343/07/CONS del 28 giugno 2007. Il periodo di consultazione si e' chiuso il 9 ottobre 2007. Nell'ambito della consultazione sono pervenuti all'Autorita' dieci contributi in rappresentanza di dodici soggetti distinti. 6. Nel corso della consultazione, su richiesta degli stessi, sono stati sentiti quattro dei soggetti che hanno fornito un proprio contributo e precisamente H3G il 1° ottobre 2007, Telecom Italia il 2 ottobre 2007, Wind e Vodafone l'8 ottobre 2007. Tali operatori hanno potuto illustrare, nel corso delle citate audizioni, il proprio contributo alla consultazione. 7. I gestori radiomobili GSM Telecom Italia, Vodafone e Wind hanno anche redatto e sottoposto all'Autorita' ed al Ministero una proposta per la riallocazione dei canali GSM nella banda a 900 MHz che prevede a regime il superamento delle assegnazioni frammentate, a livello geografico, tra i gestori e l'assegnazione ordinata a blocchi contigui di cinque MHz nazionali. La proposta riflette, in via sostanziale, l'ipotesi A proposta dall'Autorita' nel documento di consultazione sopra citato. A regime il piano proposto prevede, per i tre gestori, il consolidamento di una dotazione frequenziale di 10 MHz ciascuno, in blocchi contigui, in banda 900 MHz, e quindi, assieme a 15 MHz di banda a 1800 MHz, tale piano realizzerebbe l'obiettivo gia' proposto con la delibera n. 286/02/CONS. Il piano, inoltre, grazie alla razionalizzazione della banda e alla sua assegnazione in blocchi contigui, sarebbe propedeutico a qualunque ipotesi di refarming. Infine il piano proposto, grazie ai guadagni di efficienza risultanti dal riordino delle assegnazioni, renderebbe possibile la liberazione, a regime, di un intero blocco nazionale di 5 MHz, disponibile per una nuova assegnazione, che costituirebbe, quindi, un dividendo digitale a 900 MHz. 8. Tenuto conto pertanto dei risultati della consultazione pubblica indetta con la delibera n. 343/07/CONS, che sono riportati nel documento di sintesi della consultazione stessa, pubblicato nel sito Internet dell'Autorita', l'Autorita', con il presente provvedimento, stabilisce le procedure per la riorganizzazione e l'assegnazione della banda disponibile a 900 e 2100 MHz per i sistemi di comunicazione elettronica, ed i principi per i successivi piani di assegnazione della banda a 1800 MHz. Sono riportate nel seguito, secondo l'ordine degli argomenti presentati nel documento di consultazione, le valutazioni dell'Autorita' e le motivazioni alla base delle decisioni adottate nel provvedimento. Banda di frequenze a 900 MHz: quadro regolamentare. 9. Il quadro delle assegnazioni delle bande a 900 MHz e 1800 MHz prevede allo stato una suddivisione delle stesse tra tre operatori GSM (Telecom Italia, Vodafone, Wind). In particolare, la porzione a 900 MHz e' assegnata in maniera articolata, con differenze tra aree territoriali delle grandi citta' e resto del territorio che conducono ad un utilizzo non efficiente dello spettro, nonche' ad una frammentazione a blocchi non omogenei della banda tra gli operatori. Tale situazione deriva dalla definizione dei piani di assegnazione avvenuta progressivamente nel tempo, a partire dall'inizio degli anni 90, per rispondere agli sviluppi tecnologici ed alle crescenti richieste del mercato di servizi di comunicazione mobili e personali, e sulla base di disponibilita' contingentate. 10. L'Autorita' ha definito il quadro regolatorio per l'assegnazione delle frequenze radiomobili in banda 900 e 1800 MHz da ultimo con la delibera n. 286/02/CONS. Tale delibera stabilisce, tra l'altro, all'art. 2, comma 3, la possibilita' per gli operatori radiomobili GSM di ottenere, previo soddisfacimento di alcuni requisiti per l'utilizzo efficiente dello spettro, un massimo di 25 MHz lordi ciascuno tra banda 900 e 1800 MHz, con al piu' 10 MHz a 900 MHz, da utilizzare per il servizio GSM, compatibilmente con la disponibilita' di idonea banda assegnabile, introducendo quindi un principio tendenziale di spectrum parity tra i gestori. Il Ministero delle comunicazioni ha adottato i successivi provvedimenti di assegnazione. 11. Il 13 dicembre 2007 il Ministero delle comunicazioni, con propria determina del giorno 13, a seguito di richiesta dell'operatore Wind, motivata anche dal fatto che l'operatore non aveva raggiunto il tetto dei 25 MHz di banda complessiva tra 900 e 1800 MHz, previsto dalla delibera n. 286/02/CONS, provvedeva ad assegnare temporaneamente allo stesso 5 MHz lordi a 900 MHz esclusivamente nelle sedici principali citta'. Tale assegnazione prevede la liberazione, da parte di Wind, di una analoga porzione di frequenze assegnata temporaneamente a 1800 MHz. 12. Si riportano nel seguito le dotazioni frequenziali complessive attuali dei gestori pubblici, inclusive degli ultimi provvedimenti di assegnazione: ----> Vedere a pag. 31 <---- ---- (3) Le sedici maggiori citta' sono le aree territoriali e periferiche di : Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Padova, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Cagliari, Catania, Messina, Taranto, Trieste, Verona. La popolazione in dette aree e' circa il 18% del totale nazionale. 13. La dotazione frequenziale attualmente in uso agli operatori GSM non raggiunge, nel complesso, il tetto massimo previsto dalla delibera n. 286/02/CONS, ed anche a livello dei singoli operatori, utilizzando il criterio di ponderazione citato, si riscontra che due di essi non raggiungono i tetti (spectrum cap) individuali nazionali fissati. Nello stesso tempo si osserva che il mercato radiomobile nazionale e' tra i primi al mondo in termini di utenti, traffico gestito ed offerte innovative. Pertanto un intervento finalizzato a rivedere le dotazioni frequenziali senza tenere in conto le specificita' del mercato avrebbe immediate e negative ripercussioni sulla clientela in termini di qualita' del servizio offerto e sul mercato in generale in termini di competitivita' ed innovazione. Risulta pertanto necessario avviare un processo che garantisca un uso maggiormente efficiente dello spettro in un'ottica di continuita' rispetto alla situazione preesistente frutto, come sopra rilevato, di una stratificazione progressiva di assegnazioni di risorse spettrali. 14. Le assegnazioni della banda radiomobile successive alla delibera n. 286/02/CONS non hanno consentito la razionalizzazione dell'utilizzo della banda; in particolare non e' stata conseguita l'efficienza spettrale ottenibile attraverso l'assegnazione a blocchi da 5 MHz su tutto il territorio nazionale. I motivi di tale situazione possono ritrovarsi sia nel fatto che la banda disponibile e' stata liberata progressivamente, nel corso della dismissione della banda TACS e CT1, sia nella circostanza che gia' il quadro delle assegnazioni precedente la delibera citata prevedeva un uso frammentato. Pertanto la razionalizzazione d'uso si sarebbe potuta ottenere solo con una specifica attivita' di rilocazione dei canali da parte degli operatori interessati. Il raggiungimento dell'obiettivo di razionalizzazione avrebbe comportato investimenti aggiuntivi in rilocazione di apparati da parte degli operatori proprio in un periodo in cui iniziava lo sviluppo dei sistemi di terza generazione. Inoltre, occorre considerare che una porzione della banda, la c.d. banda estesa, nella parte bassa della gamma, presentava un interesse minore per via della, allora, minore disponibilita' di terminali in grado di sintonizzare tale porzione dello spettro, e che una altra parte della banda, precisamente quella ex CT1, nella parte alta della gamma, essendo stata da poco liberata dal precedente uso dei sistemi telefonici cordless, presentava delle condizioni di interferenza lievemente peggiori rispetto al resto della banda. Pertanto, a differenza di quanto ora rilevato sul mercato, gli operatori nel passato erano meno incentivati alla riorganizzazione della banda. 15. Allo stato si osserva, anche sulla base delle risultanze della consultazione pubblica e dello sviluppo del mercato e delle tecnologie, che i motivi ostativi alla razionalizzazione della banda possono considerarsi superati o in via di superamento. In particolare lo sviluppo delle reti UMTS, la diffusione di terminali dual band che sintonizzano tutta la gamma a 900 MHz, la prevista disponibilita' di apparati e terminali per l'uso a 900 MHz con tecnologie di tipo 3G, la maggiore resilienza delle tecnologie con portanti piu' ampie del GSM rispetto a possibili interferenze da parte di sistemi a banda stretta, il definitivo phasing out delle tecnologie cordless interferenti nella parte alta della gamma, fanno ritenere che sia possibile nonche' necessario procedere al definitivo riordino delle assegnazioni della banda, in maniera razionalizzata e secondo gli obiettivi gia' previsti dalla delibera n. 286/02/CONS. 16. L'Autorita' rileva infatti un notevole sviluppo intervenuto nel mercato dei servizi radiomobili, che ha visto una costante crescita dell'utenza GSM ed uno sviluppo notevole dei servizi su tali reti, inclusi i servizi dati finalizzati allo sviluppo della larga banda in mobilita', obiettivo prioritario del settore delle comunicazioni elettroniche. Al fine di garantire quindi un equilibrato sviluppo al mercato e vantaggi agli utenti, l'Autorita' intende ribadire il principio gia' espresso con la delibera n. 286/02/CONS secondo cui gli operatori GSM esistenti possono richiedere ed ottenere al piu' 25 MHz lordi complessivi tra banda 900 e 1800 MHz, purche' detta banda sia utilizzata in maniera effettiva ed efficiente. La possibilita' di uso di 25 MHz complessivi e' quindi subordinata al rispetto di un piano di assegnazione in banda 900 MHz che conduca ad un uso efficiente e razionalizzato delle risorse e sulla base di una canalizzazione a blocchi da 5 MHz nazionali. La realizzazione di un tale piano di razionalizzazione e riallocazione, debitamente valutato ed autorizzato, consente quindi, in primo luogo, di recuperare margini di efficienza a vantaggio del sistema complessivo radiomobile e di recuperare banda assegnabile che potra' incrementare il livello competitivo e, in secondo luogo, creera' le condizioni per consentire agli operatori di poter avviare, previa autorizzazione, il refarming. Anche tale attivita' infatti, da realizzare in una seconda fase rispetto all'implementazione del detto piano, potra' infatti portare ulteriori vantaggi e sviluppo al sistema complessivo delle comunicazioni elettroniche e benefici ai clienti finali. 17. Poiche' a 900 MHz possono essere canalizzati al piu' sette blocchi da 5 MHz accoppiati e' opportuno stabilire, al fine di definire un piano di assegnazione equo e non discriminatorio e secondo quanto gia' previsto dalla delibera n. 286/02/CONS nonche' ipotizzato nella consultazione pubblica di cui alla delibera n. 343/07/CONS, che nessun operatore possa disporre, a regime, di piu' di due blocchi. Le assegnazioni di ciascun operatore dovrebbero essere, di norma, contigue al fine di migliorare ulteriormente l'efficienza d'uso e limitare le eventuali interferenze reciproche. 18. Tali previsioni assicurano l'uso piu' efficiente possibile dello spettro, stante l'attuale grado e le previsioni di sviluppo dei sistemi e delle tecnologie rilevanti per l'utilizzo di tale banda. Il Ministero dello sviluppo economico, che ha nel frattempo acquisito le competenze del Ministero delle comunicazioni, su richiesta dei gestori GSM potra' quindi definire ed autorizzare un piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz che realizzi i predetti obiettivi, anche eventualmente sulla scorta delle proposte effettuate dai gestori stessi. 19. Nella proposta di riallocazione della banda a 900 MHz inviata dai gestori GSM all'Autorita' ed al Ministero, gli stessi hanno fatto notare che il perseguimento completo dell'ipotesi A in consultazione, e cioe' la liberazione immediata di due blocchi da 5 MHz ai fini di riassegnazione, non sia praticabile. Innanzitutto tale soluzione non consentirebbe a tutti i gestori GSM la possibilita' di gestire il traffico stesso GSM, peraltro come detto ancora in crescita stante l'attuale sviluppo dei servizi dati. Inoltre non tutti i gestori sarebbero nelle condizioni certe di poter effettuare successivamente ed in maniera non discriminatoria il refarming su almeno una portante UMTS. Infatti, elevate criticita' si presenterebbero quando, all'eventuale accensione (switch over) della prima portante UMTS a 900 MHz la banda utilizzabile per il GSM diminuirebbe di 5 MHz, dovendo in ogni caso gestire un traffico ancora elevato con la garanzia di un adeguato livello di qualita' di servizio. Infine sarebbe discriminatorio e non giustificato da esigenze tecniche, nonche' non in linea con gli obiettivi del quadro regolatorio in quanto provocherebbe immediate ripercussioni negative sull'utenza, il ritiro forzato di banda ad operatori che ne abbiano ottenuto l'uso sulla base di norme gia' fissate con la delibera n. 286/02/CONS o con il quadro regolatorio precedente. 20. Con riferimento alle assegnazioni esistenti si osserva anche, come evidenziato nelle tabelle riepilogative precedenti, che gia' allo stato due operatori dispongono di banda eccedente i 10 MHz a 900 MHz sulle porzioni considerate piu' appetibili di territorio nazionale (le sedici citta) e quindi anche un piano di riorganizzazione della banda secondo i principi descritti comporterebbe per essi una diminuzione della banda in tali aree geografiche. Inoltre, per quanto riguarda l'operatore Wind, la sua disponibilita' di banda, prima dell'assegnazione di cui alla determina del 13 dicembre 2007, prevedeva gia' l'uso di 7.8 MHz sul territorio nazionale ad eccezione delle sedici grandi citta', e quindi sostanzialmente di oltre un blocco e mezzo. 21. Sulla base di quanto osservato l'Autorita' pertanto condivide le osservazioni riportate ritenendo non in linea con gli obiettivi del quadro regolatorio e pregiudizievole per la qualita' del servizio fornito agli utenti finali sia il ritiro di porzioni di banda agli operatori assegnatari in assenza di un esplicito piano di riorganizzazione, che la mera messa a gara delle esigue porzioni di spettro allo stato libere che potrebbero essere individuate, peraltro in configurazione frammentata, in quanto comprometterebbe, presumibilmente in maniera definitiva, la possibilita' di razionalizzare l'uso della banda e lo sviluppo dei servizi, e ritiene quindi che occorra perseguire gli obiettivi enunciati. 22. A maggior ragione, la mancata attuazione di un piano di razionalizzazione della banda GSM, e quindi sostanzialmente la necessita' del mantenimento dello status quo per lungo tempo (sostanzialmente secondo l'ipotesi B in consultazione), comporterebbe, oltre al gia' citato uso poco efficiente dello spettro, una situazione competitiva potenzialmente sbilanciata. In tali condizioni infatti solo due operatori potrebbero, in teoria e con elevate criticita', attivare in futuro una portante 3G in banda 900 MHz. Residuerebbe inoltre una porzione di spettro sostanzialmente insufficiente per una nuova assegnazione per servizi 3G, a meno di procedere, anche in tale ipotesi, al ritiro forzato di banda agli operatori esistenti, con ripercussioni sui loro piani di business e sull'utenza GSM. 23. I gestori radiomobili GSM hanno anche fatto presente di aver necessita' di una dotazione limitata e temporanea aggiuntiva, tale da permettere la complessa opera di rilocazione dei canali al fine di arrivare ad una dotazione di banda razionalizzata e contigua, mantenendo l'attuale grado di qualita' del servizio ai propri clienti. L'Autorita' condivide tali esigenze ed, al fine di poter realizzare sia la razionalizzazione della banda a 900 MHz, sia mettere gli operatori nelle condizioni di poter essere autorizzati ad avviare in futuro il refarming, ritiene opportuno consentire, nel corso di attuazione del piano predetto, di poter accedere ad una dotazione frequenziale temporaneamente eccedente in misura ridotta i limiti fissati, utilizzando la limitata porzione di banda attualmente ancora libera. 24. Dalla realizzazione di un tale piano di razionalizzazione della banda consegue quindi una situazione competitiva molto piu' bilanciata ed un utilizzo molto piu' efficiente dello spettro che consentira', a regime, anche la liberazione di un intero blocco nazionale aggiuntivo da 5 MHz, che potra' essere assegnato ad operatori diversi dagli operatori GSM esistenti, e che quindi assicura anche vantaggi in termini di aumento del grado di concorrenza ed il maggior riequilibrio possibile della dotazione frequenziale. 25. Il piano di riorganizzazione dovra' necessariamente prescrivere il momento in cui la dotazione in eccedenza sara' liberata e definire le scadenze intermedie della liberazione e le modalita' attuative della procedura. In particolare l'Autorita' ritiene che il piano debba presentare una liberazione progressiva del blocco da 5 MHz sul territorio, con milestone di verifica prefissati, ed una data ultima certa entro cui i gestori GSM renderanno disponibile il citato blocco da 5 MHz su base nazionale per la nuova assegnazione. Il piano dovra' essere approvato, sentita l'Autorita', dal Ministero dello sviluppo economico, all'esito di un procedimento di definizione e valutazione della congruita' in contraddittorio con i soggetti interessati, anche eventualmente all'esito di una procedura di due diligence. 26. Il piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz e di progressiva liberazione di un blocco da 5 MHz su base nazionale, una volta approvato dovra' essere reso pubblico. La pubblicazione del calendario di attuazione del piano consente di procedere alla assegnazione dei diritti d'uso del blocco a 900 MHz, che l'Autorita' ritiene doversi attuare esclusivamente e direttamente per le tecnologie di tipo 3G. 27. In merito all'assegnazione del blocco a 900 MHz, si osserva che, poiche' il solo blocco da 5 MHz, peraltro soggetto ad un calendario di disponibilita' progressiva sul territorio nazionale, non e' adeguato allo sviluppo di una rete radiomobile infrastrutturata nazionale, tenuto anche conto del quadro normativo vigente e delle previsioni di sviluppo delle rilevanti tecnologie, l'Autorita' ritiene opportuno che lo stesso sia contendibile, nell'ambito di una procedura complessivamente unitaria di assegnazione, oltre che dagli operatori esistenti privi di banda a 900 MHz, anche da un eventuale nuovo entrante che si sia aggiudicato una dotazione sufficiente, fra le frequenze immediatamente disponibili, per la realizzazione di una rete radiomobile nazionale. Cio' consentira' quindi di ottenere le garanzie minime per un coerente livello di competizione sul mercato. Da tale procedura dovranno quindi essere esclusi i tre operatori GSM che hanno gia' la garanzia di una assegnazione di spettro a 900 MHz. 28. L'Autorita' ritiene quindi che la selezione competitiva della banda a 900 MHz possa essere avviata a valle della aggiudicazione della banda disponibile a 2100 MHz. A tale proposito, l'Autorita' si riserva di definire, ove necessario, le condizioni della procedura competitiva in un successivo provvedimento. Tuttavia, al fine di fornire le necessarie certezze agli operatori interessati all'accesso al mercato, l'Autorita' ritiene opportuno determinare, sin da ora, i criteri secondo i quali dovranno essere fissate le condizioni economiche della procedura di assegnazione. 29. Al riguardo, si ritiene innanzitutto di fissare un prezzo di riserva, cioe' un valore al di sotto del quale non si procedera' all'assegnazione, e che tale prezzo sia basato sui contributi attualmente previsti dal Codice per i sistemi GSM, modificati eliminando il fattore riduttivo che, nella determinazione dei predetti contributi, teneva conto della ridotta efficienza del GSM rispetto all'UMTS. Il Ministero puo' introdurre inoltre un fattore incrementale del detto prezzo di riserva, individuato entro un massimo del 30%, che tiene conto delle migliori capacita' di copertura della banda a 900 MHz rispetto a quella a 2100 MHz, su cui erano inizialmente parametrati i contributi. Tale prezzo di riserva potra' essere utilizzato qualora vi fosse un solo partecipante interessato. Nel caso invece di avvio di una procedura competitiva, fermo restando il predetto prezzo di riserva, l'Autorita' ritiene appropriato fissare un valore minimo iniziale, ai fini della formazione di una graduatoria, eventualmente non superiore al valore minimo utilizzato nella tornata aggiudicataria della procedura di selezione della banda a 2100 MHz di cui al presente provvedimento, a parita' di quantita' di banda e durata dei diritti d'uso. Il valore dell'offerta aggiudicataria assolve il contributo per la concessione di diritti d'uso delle frequenze radio secondo quanto previsto all'art. 35, comma 1, del Codice, per la durata fissata nel presente provvedimento per il diritto d'uso. L'Autorita' ritiene inoltre giustificata la fissazione del principio secondo cui tutti gli assegnatari della banda a 900 MHz siano soggetti ai medesimi contributi, pari al predetto valore dell'offerta aggiudicataria a parita' di tecnologie d'uso, durata e quantita' di banda. Tali misure assicurano condizioni economiche di accesso non discriminatorie alle varie frequenze disponibili ed equita' nel trattamento degli operatori. 30. Misure pro competitive devono essere introdotte nella procedura per l'assegnazione e riorganizzazione della banda a 900 MHz per favorire l'ingresso del nuovo entrante nell'uso delle tecnologie a 900 MHz, al fine di limitare i possibili vantaggi competitivi per gli altri operatori derivanti dalla futura autorizzazione al refarming, e consistenti nella diversa tempistica con cui i vari operatori potranno avviare l'offerta con tecnologie di tipo 3G con frequenze proprie. Tali misure sono quelle dell'offerta del roaming obbligatorio 3G sulle reti degli operatori esistenti GSM al momento dell'autorizzazione del refarming. Il roaming 3G dovrebbe essere quindi offerto, secondo quanto permesso dalla tecnologia, di preferenza sulle reti a 900 MHz. 31. Successivamente all'approvazione ed all'avvio del piano di razionalizzazione delle frequenze della banda a 900 MHz, sara' possibile valutare ed eventualmente autorizzare anche il processo di refarming. L'autorizzazione a tale processo e' comunque subordinata all'entrata in vigore della direttiva europea (c.d. direttiva «repealing») che abroga la direttiva GSM riguardante l'uso esclusivo della banda in questione al GSM, nonche' all'entrata in vigore della decisione della Commissione europea sull'uso flessibile delle bande. Tale decisione, all'art. 3, comma 2, prevede che gli Stati membri, dalla data di entrata in vigore della direttiva che ritira la direttiva GSM, designino le bande a 900 e 1800 MHz per sistemi terrestri che forniscano servizi di comunicazione elettronica pan-europei, e successivamente la rendano disponibile, alle condizioni ivi previste. Inoltre, a seguito dell'entrata in vigore dei predetti provvedimenti comunitari, dovra' essere aggiornato il Piano nazionale di ripartizione delle frequenze, che allo stato prevede l'uso delle frequenze in argomento per servizi di comunicazione mobili in tecnologia GSM. Il processo di refarming potra' quindi essere autorizzato solo successivamente all'entrata in vigore dei predetti provvedimenti, mentre l'autorizzazione ed attuazione del piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz puo' essere antecedente. 32. L'Autorita' ritiene che l'autorizzazione al refarming, che, sulla base di quanto previsto dal Codice, spetta al Ministero dello sviluppo economico, dovrebbe essere concessa, sentita l'Autorita', nel momento in cui tutti gli operatori che abbiano l'accesso allo spettro a 900 MHz siano in grado di «accendere» (switch on) una portante 3G su una porzione significativa del territorio nazionale ovvero siano in grado di accedere attraverso il roaming alle medesime coperture. Cio' al fine di favorire una equa competizione anche in termini di accesso alle risorse scarse. Ai fini di tale autorizzazione, risultera' necessario abrogare il vincolo d'uso al GSM per la banda assegnata sulla base delle norme di cui alla delibera n. 286/02/CONS, tenuto anche conto degli sviluppi normativi comunitari che nel frattempo saranno intervenuti. 33. Gli operatori GSM devono in ogni caso, anche qualora autorizzati al refarming, garantire la tutela dell'utenza che dispone di soli terminali GSM, assicurando l'idoneo supporto e la qualita' del servizio almeno fino al termine delle attuali licenze GSM, tenuto anche conto che il refarming e' una possibilita' e non un obbligo per gli operatori interessati. In tal senso la cessazione definitiva del servizio GSM mediante il refarming dovra' essere oggetto di apposita ulteriore valutazione. 34. Al fine di garantire una appropriata gestione amministrativa dei titoli autorizzatori nella transizione dell'utilizzo della banda da GSM a tecnologie di tipo 3G, l'Autorita' ritiene necessario stabilire comunque che i gestori interessati dovranno rispettare gli obblighi, ivi inclusi quelli di copertura, delle rispettive licenze GSM, anche utilizzando la tecnologia UMTS. Il Ministero dello sviluppo economico dovra', pertanto, definire le procedure di transizione ed integrazione degli obblighi delle licenze GSM ed UMTS con l'obiettivo di unificare, a regime, il titolo autorizzatorio. 35. I costi per l'attuazione del piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz sono a carico degli operatori interessati, e non e' prevista alcuna forma di compensazione. 36. Le decisioni CEPT citate in premessa costituiscono il presupposto tecnico al fine dell'avvio, in prima istanza, del refarming, nonche' dell'ingresso del nuovo operatore in banda 900 MHz, in quanto dettano le regole tecniche di coesistenza fra sistemi GSM ed UMTS. Di norma pertanto la coesistenza tra i sistemi dovra' essere basata su tali regole tecniche. Esse privilegiano la modalita' di coordinamento interno fra i sistemi, che consente di minimizzare le bande di guardia e quindi conduce ad un uso piu' efficiente dello spettro. Ove tuttavia il coordinamento interno non possa essere perseguito, si rileva che la coesistenza tra i due sistemi non coordinati richieda una distanza interportante di almeno 2.8 MHz. Questo significa che al fine dell'uso piu' efficiente dello spettro e' necessario che gli operatori interessati negozino in buona fede gli accordi di coordinamento esterno al fine di minimizzare l'onere reciproco. L'Autorita' ritiene che, laddove necessario l'onere del coordinamento reciproco debba essere condiviso e bilanciato nel territorio fra i due operatori dei due sistemi diversi, potendosi arrivare alla necessita' per l'operatore GSM di spegnere un canale da 200 KHz e per l'operatore UMTS alla necessita' di effettuare un filtraggio maggiormente selettivo o adottare altre tecniche di mitigazione delle interferenze. 37. In sede della consultazione pubblica un partecipante ha sostenuto che la banda a 900 MHz, in considerazione della possibilita' di effettuare il refarming e quindi di trasformarla a tutti gli effetti in una banda per tecnologie di tipo 3G, dovesse essere assegnata o riassegnata ponendo a regime tutti gli operatori attualmente esistenti sullo stesso piano, ed anzi proponendo immediatamente per se' l'assegnazione diretta e gratuita di una porzione da almeno 5.4 MHz, ottenuta limitando quella degli altri operatori, ed altre misure di compensazione. Infatti come sostenuto dal citato partecipante l'utilizzo della banda GSM a 900 MHz con tecnologie 3G porterebbe gli operatori GSM esistenti, per i quali verrebbe eventualmente approvato il cambio di tecnologia, a beneficiare di risparmi in investimenti rispetto a quegli operatori che per raggiungere lo stesso livello di copertura e qualita' di servizio debbano utilizzare la sola banda a 2100 MHz. 38. Come esposto precedentemente, l'Autorita' ha affrontato la presente questione in un ottica di sistema e tenendo conto di quanto prospettato da tutti i soggetti partecipanti alla consultazione, e dell'attuale situazione di mercato che vede la presenza storica degli operatori nella banda a 900 MHz e l'esistenza di decine di milioni di clienti che attualmente utilizzano la rete GSM, e a cui occorre garantire qualita' del servizio, anche nella fase di transizione alla tecnologia 3G a 900 MHz. In tal senso l'Autorita' prevede, nel presente provvedimento, la possibilita' di realizzare un piano di riorganizzazione della banda a 900 MHz che consegua un obiettivo generale di maggiore efficienza d'uso della banda, solo propedeutico al futuro refarming. Il detto piano, come visto, e' nel complesso vantaggioso per tutto il mercato in quanto non solo consente di equiparare tra loro la dotazione degli operatori GSM esistenti, come gia' previsto negli obiettivi della delibera n. 286/07/CONS, ma anche di realizzare un utilizzo maggiormente efficiente dello spettro, fatto che tra l'altro il partecipante suddetto citato auspica, e, non secondariamente, di liberare una porzione significativa di spettro che potra' consentire, anche ad operatori non dotati di frequenze a 900 MHz l'accesso a tale banda e l'utilizzo della stessa in maniera ordinata e senza interferenze con gli altri utilizzatori. Va anche osservato che il Codice non prevede forme di compensazione finanziaria ad operatori di mercato per presunti vantaggi derivanti ad altri soggetti da misure regolamentari. Il Codice prescrive, tra l'altro, disposizioni per un equo accesso alle risorse che, essendo scarse, non possono per definizione essere assegnate nella misura desiderata da tutti i pretendenti, e consente eventualmente misure regolamentari correttive temporanee, come il roaming obbligatorio, al fine di limitare possibili svantaggi iniziali derivanti da un ritardo di ingresso dei nuovi soggetti, come per l'appunto previsto nel caso. L'alternativa alle presenti disposizioni, tenuto anche conto di quanto emerso in consultazione, sarebbe il mantenimento dello status quo riguardo i piani di assegnazione della banda ancora per lungo tempo, con il perdurare del suo uso meno efficiente e il ritardo nell'introduzione delle nuove tecnologie e servizi in questa banda. Cio' comporterebbe sia un minor reddito per lo Stato per l'uso della banda sia un ostacolo allo sviluppo del mercato. Riassegnazione dei blocchi di frequenza nella banda a 2.1 GHz. 39. Si riporta la situazione attuale di assegnazione della banda IMT-2000/UMTS a 2.1 GHz (c.d. core-band). ----> Vedere a pag. 36 <---- 40. Con riferimento in particolare alla banda a 2100 MHz, nel mese di gennaio 2006 il Ministero delle comunicazioni aveva provveduto al formale ritiro della licenza del quinto operatore UMTS, cioe' IPSE 2000, che prevedeva una dotazione di banda nella gamma a 2.1 GHz (precisamente 15 MHz accoppiati per uso FDD e 5 MHz non accoppiati per uso TDD). A seguito dell'opposizione di IPSE 2000 al provvedimento, si e' svolto un contenzioso giurisdizionale che si e' concluso in data 13 maggio 2008, con il rigetto delle istanze dell'operatore. Pertanto le frequenze sono ritornate definitivamente nella disponibilita' dell'Amministrazione, che puo' procedere ad ulteriore assegnazione. 41. In merito alle frequenze rientrate nella disponibilita' dello Stato dopo il ritiro della licenza di IPSE 2000, stante l'interesse manifestato, in particolare dagli operatori esistenti, circa la possibilita' di aver accesso a spettro aggiuntivo, l'Autorita' ritiene che occorra procedere alla loro assegnazione, e a predisporre le idonee procedure di selezione competitiva, tenuto conto della necessita' di assicurare un uso effettivo ed efficiente dello spettro disponibile. Infatti cio' consentira', da un lato, agli operatori esistenti di avere una possibilita' di fronteggiare l'aumento di traffico che si sta manifestando sulle reti UMTS, dovuto all'evoluzione dell'offerta e allo sviluppo dei servizi dati, e dall'altro di corrispondere alla, pur ridotta, richiesta da parte di societa' potenzialmente nuove entranti nel settore. 42. L'accesso allo spettro disponibile non puo' infatti essere riservato, in principio, ai soli operatori esistenti, ma deve essere verificato il reale interesse degli eventuali nuovi operatori ad entrare nel mercato mobile nazionale, cosi' come previsto dalle norme del Codice. Tuttavia non appare, dall'esito della consultazione, che vi sia una provata necessita' di riservare banda prioritariamente per operatori nuovi entranti, definiti come quei soggetti che non dispongono, direttamente o indirettamente, di diritti d'uso di frequenze per l'offerta di servizi radiomobili. Tale riserva, infatti, oltre a introdurre potenziali rischi di uso inefficiente dello spettro, potrebbe alimentare possibili effetti speculativi, cioe' acquisizione al solo scopo di trading successivo. La contendibilita' dello spettro tra tutti gli operatori di mercato assicura invece che l'assegnazione avvenga al reale valore di mercato e quindi garantisce l'uso efficiente dello spettro ed il trasferimento dei vantaggi ai cittadini. Al fine comunque di limitare fenomeni di accaparramento l'Autorita' ritiene che gli operatori esistenti possano concorrere, al piu', per due dei blocchi disponibili, mentre un nuovo entrante potrebbe aggiudicarsi tutti i blocchi. 43. Poiche' un eventuale nuovo entrante potrebbe aver necessita' di una dotazione minima, per attuare gli investimenti su una rete infrastrutturata nazionale, al di sotto della quale non e' interessato ad investire, dotazione che potrebbe comprendere tutti i 15 MHz disponibili, l'Autorita' ritiene opportuno che la procedura di selezione competitiva preveda la possibilita' di offerte combinatorie su piu' blocchi. Tali offerte vanno considerate nella loro interezza, e quindi accolte o rifiutate in blocco. In tal modo i partecipanti possono formulare l'offerta in relazione alle proprie necessita' di business. Tale possibilita' e' offerta anche agli operatori esistenti nell'ambito dei blocchi da essi contendibili. 44. Per quanto riguarda il progetto della procedura di selezione, l'Autorita' ritiene adeguata e proporzionata una procedura di asta classica ad offerte con miglioramenti competitivi ascendenti, a partire da un valore minimo pari a quello previsto per i blocchi aggiuntivi nella procedura che ha condotto al rilascio delle licenze per gli attuali sistemi UMTS nel 2000, rapportato alla durata del diritto d'uso. 45. L'adeguatezza di tale valore minimo nella predetta selezione sara' evidentemente valutata dal mercato. Qualora non venisse manifestato interesse da parte degli operatori sulla base di tale valore, poiche' e' necessario non lasciare inutilizzata una tale importante risorsa, anche alla luce della necessita' di ottenere nuova capacita' prospettata dal mercato e di fornire prospettive di sviluppo al sistema e, soprattutto, di garantire l'utilizzo efficiente, anche sotto il profilo economico, di un bene pubblico, l'Autorita' ritiene opportuno che siano eventualmente valutate modalita' successive di gara per prevedere l'effettiva assegnazione delle risorse. 46. L'Autorita' pertanto ritiene che, nella evenienza che la procedura prima definita vada deserta, il Ministero possa procedere ad una procedura di formazione di una graduatoria che preveda anche offerte a partire da valori minimi inferiori, secondo quanto stabilito dal bando di gara. In ogni caso l'offerta aggiudicataria finale non potra' essere inferiore al valore di riserva fissato pari a quello per la procedura per il blocco a 900 MHz, rapportato alla quantita' di banda ed alla durata, e privo del fattore incrementale legato alla maggiore copertura della banda a 900 MHz. 47. Nell'ambito della fase di offerta ciascun partecipante puo' presentare sia offerte combinatorie che offerte singole in numero pari ai blocchi che intende aggiudicarsi. L'aggiudicazione avviene sulla base della graduatoria, determinata dall'amministrazione aggiudicatrice, che massimizza l'introito complessivo. L'ordine di scelta dei blocchi avviene sulla base dell'ordine di graduatoria, utilizzando il sorteggio in caso di eventuale parita'. In caso di eventuale presenza di parte dei blocchi disponibili ancora non assegnati all'esito della precedente fase di aggiudicazione, l'amministrazione puo' procedere ad una ulteriore e definitiva fase di offerta, anche prevedendo una deroga sulla quantita' di banda assegnabile per gestore. 48. L'eventuale assegnazione di un blocco ad un operatore esistente non modifica la durata della propria licenza UMTS. Per un nuovo entrante la durata della licenza e' invece fissata con scadenza pari a quelle delle attuali licenze UMTS. Essa e' rinnovabile alle medesime condizioni delle altre licenze. 49. E' necessario stabilire, in analogia con le procedure adottate dall'Autorita' in passato, obblighi minimi di copertura che garantiscano l'amministrazione sia sulla reale solidita' finanziaria dei partecipanti nuovi entranti e sull'effettivo interesse a entrare nel mercato, sia sull'uso effettivo dello spettro, a beneficio quindi degli utenti finali e dei cittadini in generale. Gli obblighi di copertura sono equiparati a quelli della precedente gara UMTS in ossequio al principio di equita' e proporzionalita'. Tuttavia gli utenti ed i cittadini avrebbero scarso vantaggio da una mera riproposizione degli obblighi in questione (copertura dei capoluoghi di regione entro 2 anni e mezzo e dei capoluoghi di provincia entro 5 anni), in quanto esistono al momento ben quattro reti che realizzano tale obiettivo. Pertanto l'Autorita' ritiene congruo che l'obbligo sia basato sulla copertura di una quota di popolazione analoga, rapportata al medesimo periodo di tempo, ma lasciando all'aggiudicatario il compito di stabilire le aree da coprire, purche' distribuite sul territorio nazionale. Cio' contempera sia una esigenza dell'amministrazione di diffondere quanto piu' possibile la copertura dei servizi, che le esigenze di flessibilita' di un eventuale nuovo entrante che si troverebbe ad entrare in un mercato gia' maturo e competitivo. 50. E' altresi' opportuno precisare che gli operatori esistenti che si aggiudichino blocchi aggiuntivi a 2100 MHz ovvero che acquisiscano o modifichino i propri diritti d'uso a 900 MHz, siano soggetti all'obbligo di fornire il servizio di roaming sulle reti di seconda generazione a favore del soggetto o dei soggetti nuovi entranti, nelle aree da questi non coperte direttamente, e per tutti i servizi offerti, incluso il GPRS, similmente a quanto gia' a suo tempo disposto nel caso dell'ingresso dei nuovi operatori UMTS con la delibera n. 388/00/CONS. 51. Per quanto riguarda la possibile necessita' di capacita' aggiuntiva per gli eventuali operatori nuovi entranti, oltre alla possibilita' riservata di accedere al blocco a 900 MHz come prima osservato, allo stato l'Autorita' reputa che tale riserva debba essere inizialmente considerata nell'ambito della banda a 1800 MHz dove sono potenzialmente disponibili, come visto, fino a 25 MHz. L'operatore nuovo entrante avrebbe quindi l'opzione, fatta salva la disponibilita' ed a parita' di condizioni con gli altri operatori esistenti privi di banda a 1800 MHz, per l'assegnazione fino a 10 MHz in tale banda. L'opzione dovrebbe essere esercitata entro un tempo massimo, necessario al fine di poter procedere con le successive attivita' di tipo regolamentare in relazione alla banda, fissato al momento a 15 mesi dall'assegnazione delle frequenze. L'assegnazione avverrebbe direttamente per l'uso con tecnologie di tipo 3G, senza obblighi di copertura aggiuntivi, su richiesta, e con contributi pari a quelli che saranno fissati a carico dei concorrenti assegnatari della medesima banda a parita' di tecnologia d'uso. L'Autorita' si riserva di rivedere eventualmente tali condizioni regolamentari alla luce dell'effettivo sviluppo del mercato radiomobile, delle sue condizioni competitive e dello sviluppo delle tecnologie di tipo 3G a 1800 MHz. 52. L'Autorita' incoraggia, a valle delle procedure di assegnazione della banda a 2100 MHz, il raggiungimento di accordi tra gli operatori assegnatari ai fini della realizzazione di un piano di assegnazione che preveda assegnazioni contigue, in quanto cio' facilita il coordinamento reciproco e consente un uso maggiormente efficiente dello spettro. Gli oneri delle rilocazioni conseguenti, a carico degli operatori interessati, dovrebbero essere basati sui costi effettivamente sostenuti. 53. Infine l'Autorita', verificata anche l'unanimita' di valutazione emersa dalla consultazione pubblica, ritiene che nulla osti ad effettuare uno scambio del blocco TDD tra quello assegnato a suo tempo a Wind con delibera n. 01/01/CONS, e quello gia' assegnato ad IPSE 2000. Tale scambio consente all'amministrazione di mantenere libera una banda contigua di 15 MHz, tra 2010 e 2025 MHz, per future procedure di assegnazione sulla base della domanda di mercato e dello sviluppo delle idonee tecnologie. Banda di frequenze a 1800 MHz. 54. Allo stato attuale dello sviluppo del mercato e soprattutto delle tecnologie che dovrebbero utilizzare la banda a 1800 MHz in modo maggiormente efficiente, nonche' delle possibili esigenze da parte degli operatori GSM di utilizzare tale banda per eventuali procedure di migrazione della clientela verso servizi di tipo 3G, nonche' delle eventuali necessita' derivanti da un possibile nuovo ingresso di operatori a 2.1 GHz, non e' possibile al momento prefigurare un aggiornamento completo del quadro regolatorio per tale banda. Inoltre e' emerso dalla consultazione pubblica un minor grado di interesse per la stessa, in quanto le caratteristiche propagative sono piu' simili alla banda a 2100 MHz di quanto non lo siano a quella a 900 MHz, e quindi un ritardato livello di sviluppo delle nuove tecnologie. 55. Fatta salva l'opzione citata circa la possibilita' di assegnare direttamente, salva disponibilita', fino a 10 MHz ciascuno agli operatori nuovi entranti ed agli operatori esistenti privi di banda a 1800 MHz, al fine di soddisfare, per quanto possibile e compatibilmente con il quadro regolatorio, un principio di spectrum parity, l'Autorita' ritiene pertanto che le altre determinazioni in merito a tale banda possano essere demandate ad un successivo provvedimento. Udita la relazione dei commissari Giancarlo Innocenzi Botti e Sebastiano Sortino, relatori ai sensi dell'art. 29 del Regolamento concernente l'organizzazione ed il funzionamento dell'Autorita'; Delibera: Art. 1. Definizioni 1. Ai fini del presente provvedimento ove applicabili valgono le definizioni di cui all'art. 1, comma 1, della delibera n. 286/02/CONS e di cui all'art. 1 del Codice. Inoltre si intende per: a) «gestore GSM esistente»: un operatore radiomobile pubblico, che alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, sia titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici con tecnologia GSM; sono equiparati al gestore GSM esistente i soggetti che: i. esercitino controllo, diretto o indiretto, anche congiuntamente, su un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici GSM; ii. siano sottoposti al controllo, direttamente o indirettamente, anche congiuntamente, da parte di un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici GSM; iii. siano sottoposti al controllo, anche in via indiretta, anche congiuntamente, da parte di un soggetto che a sua volta controlla, anche in via indiretta e congiunta, un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici GSM; b) «gestore mobile solo UMTS»: un operatore radiomobile pubblico che, alla data di entrata in vigore del presente provvedimento, sia titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici UMTS ma non di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta di servizi radiomobili pubblici GSM; sono equiparati al gestore mobile solo UMTS i soggetti che: i. esercitino controllo, diretto o indiretto, anche congiuntamente, su un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici UMTS ma non di quelli GSM; ii. siano sottoposti al controllo, direttamente o indirettamente, anche congiuntamente, da parte di un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici UMTS ma non di quelli GSM; iii. siano sottoposti al controllo, anche in via indiretta, anche congiuntamente, da parte di un soggetto che a sua volta controlla, anche in via indiretta e congiunta, un soggetto titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici UMTS ma non di quelli GSM; c) «nuovo entrante»: un soggetto che, alla data di presentazione della domanda di cui all'art. 8 del presente provvedimento, non sia titolare di diritti d'uso di frequenze per l'offerta di servizi radiomobili pubblici, e, alla stessa data, anche ove eventualmente in forma associata: i. non eserciti controllo, diretto o indiretto, anche congiuntamente, su un soggetto, titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici; ii. non sia sottoposto al controllo, direttamente o indirettamente, anche congiuntamente, da parte di un soggetto, anche componente, titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici; iii. non sia sottoposto al controllo, anche in via indiretta, anche congiuntamente, da parte di un soggetto, anche componente, che a sua volta controlla, anche in via indiretta e congiunta, un soggetto, anche componente, titolare di diritti d'uso delle frequenze per l'offerta dei servizi radiomobili pubblici; d) «gestore mobile nuovo entrato»: un nuovo entrante che abbia acquisito diritti d'uso di frequenze in banda 2100 MHz ai sensi delle disposizioni del presente provvedimento; e) «banda a 900 MHz»: la banda di frequenze in spettro accoppiato da 880 a 915 MHz e da 925 a 960 MHz; f) «blocchi di frequenze a 2100 MHz assegnabili»: tre blocchi di frequenze nella banda tra 1920 e 1935 MHz e 2110 e 2125 MHz, ciascuno di ampiezza lorda di 2x5 MHz accoppiati, disponibili su base nazionale per il rilascio dei relativi diritti d'uso ai sensi del presente provvedimento per l'utilizzo con i sistemi compatibili previsti dal vigente Piano nazionale di assegnazione delle frequenze; g) «tecnologie di tipo 3G»: le tecnologie ammesse per l'utilizzo nelle bande a 900 e 1800 MHz ai sensi della Decisione della Commissione sull'uso flessibile delle dette bande, e sue eventuali successive modificazioni. 2. Ai fini del precedente comma 1 il controllo sussiste, anche con riferimento a soggetti diversi dalle societa', nei casi previsti dall'art. 2359, commi primo e secondo, del codice civile, e si considera esistente anche nella forma dell'influenza dominante, salvo prova contraria, nelle ipotesi previste dall'art. 43, comma 15, del decreto legislativo n. 177/05. 3. Si applicano inoltre le disposizioni di cui all'art. 1, commi 3 e 4, della delibera n. 286/02/CONS.