IL MINISTRO DELL'AMBIENTE
  Visto  l'art.  1  della  legge 8 luglio 1986, n. 349, che affida al
Ministero  dell'ambiente  il compito di assicurare la conservazione e
la valorizzazione del patrimonnio naturale nazionale;
  Considerato  che  la  foresta  di  Monte Arcosu e' stata acquistata
dall'Associazione   italiana  per  il  World  Wildlife  Fund  con  un
contributo della commissione delle Comunita' europee, in applicazione
della direttiva comunitaria n. 79/409/CEE, concesso a condizione, tra
l'altro, che il tipo di protezione cui assoggettare l'area sia quello
di riserva naturale;
  Considerato  che  detto ambiente e' di interesse prioritario per la
conservazione  di  nibbio  reale,  aquila  reale, aquila del Bonelli,
astore  sardo,  falco  pellegrino,  tutte  specie  di  uccelli rapaci
incluse  nell'allegato 1 della direttiva n. 79/409/CEE, che comprende
le  specie  di  uccelli  per  le  quali,  ai  sensi dell'art. 4 della
direttiva  medesima,  gli  Stati  membri  adottano misure speciali di
conservazione degli habitat, al fine di garantirne la sopravvivenza e
la riproduzione;
  Constatato  che  la foresta di Monte Arcosu e' habitat fondamentale
per  la  conservazione  del  cervo  sardo,  gravemente  minacciato di
estinzione;
  Accertato  l'interesse  non  solo  nazionale ma internazionale, sul
piano  naturalistico  e  scientifico  della  foresta di Monte Arcosu,
tipico esempio di foresta mediterranea;
  Considerato  che  l'art. 4 della convenzione di Berna relativa alla
conservazione della vita selvatica e dell'ambiente naturale in Europa
ratificata  con  la  legge n. 503/81, dispone che le parti contraenti
adottino  necessarie  ed  appropriate  leggi e regolamenti al fine di
proteggere   gli   habitat  di  specie  della  flora  e  della  fauna
selvatiche,  in  praticolare  di quelle elencate agli allegati I e II
alla convenzione medesima;
  Constatato che la foresta di Monte Arcosu e' habitat importante per
le  specie  di rapaci sopra elencate, tutte comprese nell'allegato II
della citata convenzione di Berna;
  Vista la direttiva n. 79/409/CEE e la risoluzione del Consiglio del
2  aprile 1979 concernenti la conservazione degli uccelli selvatici e
l'elenco  delle  zone  di protezione speciale di cui all'art. 4 della
medesima  Direttiva,  nel  quale  e'  ricompresa  la foresta di Monte
Arcosu per una estensione di 3.205 ha;
  Considerato che ai sensi dell'art. 5, comma 2, della legge 8 luglio
1986, n. 349, il Ministero dell'ambiente individua zone di importanza
naturalistica  nazionale  ed  internazionale  promuovendo  in esse la
costituzione di parchi e riserve naturali;
  Vista  la  propria  nota del 17 aprile 1989 n. 1292/SCN/2.4.14 alla
Presidenza  della  giunta della regione Sardegna e ai comuni di Uta e
Capoterra  circa  la richiesta di un motivato parere e di proposte di
intesa  in  ordine  all'individuazione  in  oggetto  e  con  la quale
venivano inoltre trasmesse alla regione Sardegna e ai comuni di Uta e
di  Capoterra  le  misure  di  salvaguardia  che il Ministero intende
adottare per l'area in questione;
  Considerato  che  ai  sensi dell'art. 7, primo comma, della legge 3
marzo  1987, n. 59, il Ministero dell'ambiente puo' adottare, sentite
la regione e gli enti locali interessati ovvero decorsi trenta giorni
dalla  data  di  richiesta  del  parere  senza  che  questo sia stato
espresso,  le  necessarie  misure  di  salvaguardia con le quali puo'
essere vietata qualsiasi trasformazione dello stato dei luoghi;
  Visto il proprio decreto in data 14 settembre 1989, registrato alla
Corte dei conti il 16 ottobre 1989, registro n. 2, foglio n. 155, con
cui  al  Sottosegretario  di  Stato  per  l'ambiente, on. Piero Mario
Angelini,  sono  stati  delegati  anche  gli  affari  concernenti  la
conservazione della natura;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  La  foresta  di  Monte  Arcosu ubicata in provincia di Cagliari nei
comuni  di  Uta e Capoterra, delimitata nella cartografia allegata al
presente  decreto  sotto  il  n.  1 ed estesa per ha 3.205 circa, sui
terreni   di  proprieta'  dell'Associazione  italiana  per  il  Fondo
mondiale  per  la  natura,  e'  individuata  come  zona di importanza
naturalistica nazionale ed internazionale.