Con  decreto del Presidente della Repubblica 30 maggio 1989, sulla
proposta  del  Ministro  dell'interno,  in  seguito  a  parere  della
commissione  prevista  dall'art. 7 della legge 2 gennaio 1958, n. 13,
sono state conferite le seguenti  ricompense  al  valor  civile  alle
persone  sottoindicate  in  riconoscimento delle azioni coraggiose di
seguito a ciascuna risposta:
                            Medaglia d'oro
   Alla memoria di Emanuele De Giorgi, il 17 agosto 1988, in Brema. -
Nonostante la giovanissima eta' non esitava, con generoso slancio,  a
proteggere  la  sorellina,  che  si  trovava sotto la minaccia di una
pistola, facendole scudo con il  proprio  corpo.  Compiendo  l'eroico
gesto, restava ferito mortalmente. Limpido esempio di amore fraterno,
spinto fino all'estremo sacrificio.
   Alla  memoria del carabiniere Umberto Erriu, il 20 aprile 1988, in
Castel Maggiore (Bologna). - Capo  pattuglia  automontata  mentre  si
apprestava,  insieme  ad  un  collega,  al  controllo degli occupanti
un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa  azione  di
fuoco.  Benche'  gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in
dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando
la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e
di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio.
   Alla  memoria del carabiniere Cataldo Stasi, il 20 aprile 1988, in
Castel Maggiore (Bologna). - Componente pattuglia automontata  mentre
si  apprestava,  insieme  ad  un collega al controllo degli occupanti
un'autovettura in sosta, veniva fatto segno ad improvvisa  azione  di
fuoco.  Benche'  gravemente ferito, tentava di reagire con le armi in
dotazione ma, ormai privo di forze, si accasciava al suolo, immolando
la sua giovane esistenza. Splendido esempio di non comune ardimento e
di altissimo senso del dovere spinti fino all'estremo sacrificio.
   Alla  memoria del vice brigadiere dei carabinieri Renzo Rosati, il
17 aprile 1988, in Castelmadama (Roma). - Nel corso  di  un  servizio
automontato,  inseguiva e bloccava due giovani sorpresi a bordo di un
ciclomotore rubato. Notato che uno dei fermati  tentava  di  estrarre
un'arma, non esitava, con sprezzo del pericolo, a lanciarglisi contro
venendo pero' ferito mortalmente da un colpo  di  pistola.  Splendido
esempio di grande ardimento e di altissimo senso del dovere.
   Carabiniere  Amedeo  Mandara,  il  17 aprile 1988, in Castelmadama
(Roma).  -  Nel  corso  di   servizio   automontato,   unitamente   a
sottufficiale,  inseguiva  e bloccava due giovani sorpresi a bordo di
un  ciclomotore  rubato.  Ingaggiava,  con  coraggio  e  sprezzo  del
pericolo,  una  violenta  colluttazione  con  il malvivente che aveva
attinto mortalmente il proprio superiore e, benche' ferito,  riusciva
a  disarmarlo.  Splendido  esempio  di  grande ardimento ed altissimo
senso del dovere.
                          Medaglia d'argento
   Alla  memoria di Rosario Pierro e Claudio Garibaldi, il 27 gennaio
1989, in Savona. - Pilota del  servizio  di  protezione  civile,  nel
generoso   intento   di   spegnere  un  incendio  boschivo  di  vaste
proporzioni, precipitava al  suolo  a  bordo  di  un  aereo  Canadair
perdendo  la giovane vita. Splendido esempio di elette virtu' civiche
e di operante solidarieta' umana.
   Alla  memoria  dei carabinieri Donato Chiarelli e Giovanni Corinto
Liberto, il 29 marzo 1988, in Camerino (Macerata).  -  Nel  corso  di
servizio  notturno  eseguito con pari grado, affrontava un malvivente
che, armato di pugnale, si accingeva a compiere un furto, venendo  da
questi  mortalmente  ferito.  Splendido esempio di grande coraggio ed
altissimo senso del dovere.
                          Medaglia di bronzo
   Brigadiere  dei  carabinieri  Orazio Castro, il 31 agosto 1988, in
Aci S. Antonio (Catania). -  Comandante  di  stazione  distaccata  in
servizio  perlustrativo notturno, avvedutosi che si era sviluppato un
incendio all'interno di una  abitazione,  con  generoso  altruismo  e
grave  rischio  personale,  si  addentrava  nei  locali  invasi dalle
fiamme,  riuscendo  a  trarre  in  salvo  una  persona  anziana  gia'
ustionata ed in stato di semincoscienza.
   Alla  memoria  di  Giovanni  Di  Ruggiero,  il  6  luglio 1988, in
Stigliano (Matera). - Con alto senso civico si  prodigava  nell'opera
di  spegnimento  di  un  violento  incendio  che minacciava un centro
abitato. Nel generoso tentativo veniva, per il forte vento,  assalito
dalle fiamme, perdendo cosi' la giovane vita.
   Giovanni  Girone e Pasquale Dinisi, il 6 luglio 1988, in Stigliano
(Matera).  -  Con  alto  senso  civico  si  prodigava  nell'opera  di
spegnimento di un violento incendio che minacciava un centro abitato.
Nel generoso tentativo rimaneva, pero',  gravemente  ustionato  dalle
fiamme che, a causa di un forte vento, lo avevano assalito.
   Finanziere  Nazzareno  Giffi,  il  29  giugno 1988, in Cagliari. -
Richiamato da invocazioni di aiuto, non esitava a tuffarsi  in  acqua
in  soccorso  di  un  bambino  in  procinto di affogare. Raggiuntolo,
riusciva a trarlo in salvo.
   Maresciallo della guardia di finanza Gaetano Leandro, il 18 luglio
1987,  in  Sondrio.  -  Componente  di  una  pattuglia   automontata,
improvvisamente  investita  da  una  massa d'acqua e di fango, per lo
straripamento di un fiume, accorreva in aiuto del collega subordinato
che  era  finito in un canale percorso da una violentissima corrente.
Raggiuntolo, dopo notevoli sforzi, riusciva a trarlo in salvo.
   Carabiniere  Antonio Santangelo, il 26 maggio 1987, in Castelforte
(Latina). - Libero dal servizio, irrompeva nell'abitazione ove si era
rifugiato  un  folle  che  aveva  ucciso la madre, la cugina e ferito
gravemente una donna, riuscendo, dopo una violenta  colluttazione,  a
disarmarlo ed a trarlo in arresto.
   Massimo  Concilio,  il  9  aprile 1987, in Salerno. - Con pronta e
coraggiosa determinazione, si calava nell'invaso di  un  cementificio
in  soccorso di un bambino che, precipitatovi, era stato sommerso dal
materiale lapideo. Nel generoso tentativo, pero', anch'egli affondava
nella sabbia rimanendo prigioniero nella voragine.
   Finanziere  Daniele  Lattanzi,  il  5  luglio  1987,  in  Predazzo
(Trento). -  Richiamato  da  invocazioni  di  aiuto,  non  esitava  a
tuffarsi  nelle  acque  di un torrente in soccorso di un ragazzo che,
venutosi a trovare imprigionato tra due massi,  era  in  procinto  di
annegare.  Raggiuntolo, riusciva, dopo notevoli sforzi, a liberarlo e
trarlo in salvo a riva.