IL COMITATO INTERMINISTERIALE
                         PER IL COORDINAMENTO
                      DELLA POLITICA INDUSTRIALE
  Vista  la  legge 12 agosto 1977, n. 675, che attribuisce al CIPI la
competenza  a  determinare  gli  indirizzi  in  materia  di  politica
industriale;
  Vista la propria delibera in data 1› dicembre 1988, con la quale il
Comitato  ha  ritenuto  opportuno  mentenere,  in   conseguenza   del
mutamento  nella  situazione  e  nelle  strategie degli operatori nel
settore alimentare, il gruppo SME nell'ambito del sistema pubblico, e
ha  demandato  altresi'  al  Ministro delle partecipazioni statali il
compito di impartire direttive all'IRI, in coerenza con gli indirizzi
di  politica  agricola  e  sulla  base degli orientamenti di politica
agro-alimentare da assumersi rispettivamente dal CIPE e dal  CIPI  su
proposta dei Ministri dell'agricoltura e dell'industria, d'intesa con
le altre amministrazioni interessate;
  Vista  la  delibera CIPE del 13 ottobre 1989, con la quale e' stata
approvata la revisione del  piano  agricolo  nazionale  che  prevede,
unitamente  agli  obiettivi di riequilibrio economico e territoriale,
di  difesa  dell'ambiente  e  delle   risorse   idriche,   anche   il
conseguimento   di  un  adeguato  livello  di  autoapprovvigionamento
alimentare, da ricercarsi attraverso una  piu'  stretta  integrazione
fra  settore  primario  ed  industria  di  trasformazione  collegata,
compatibilmente  con  le   risorse   produttive   nazionali   e   con
l'evoluzione degli orientamenti comunitari;
  Vista  la  delibera  del  CIPE  del  29  marzo 1990 di approvazione
dell'aggiornamento  del   programma   triennale   di   sviluppo   del
Mezzogiorno  1990-1992,  che  prevede  tra l'altro la possibilita' di
utilizzare le modalita' dell'intesa di programma per la  formulazione
di  un  progetto  strategico avente per obiettivo la riorganizzazione
dei  sistemi  produttivi  e  di  commercializzazione   dei   prodotti
attraverso    la    valorizzazione    delle    risorse   agricole   e
agro-industriali del Mezzogiorno;
  Visto   il   documento  "Linee  di  politica  agricola  alimentare"
presentato dal Ministro dell'agricoltura e delle foreste in  data  10
maggio  1990  che,  sulla  base  della situazione e delle prospettive
dell'industria di trasformazione, prevede l'adozione di un  complesso
di  misure  volte  a  realizzare un raccordo sinergico tra produzione
agricola organizzata ed imprese di trasformazione;
  Considerato  che  sia dalle misure del piano agricolo nazionale che
dal documento riguardante le linee di  politica  agricola  alimentare
possono   desumersi  gli  obiettivi  generali  e  gli  strumenti  per
l'attivazione di interventi pubblici finalizzati alla rispondenza del
settore  agro-alimentare  allo  sviluppo  economico  del  Paese,  con
particolare riguardo alle aree meridionali;
  Tenuto conto che, in coerenza e in continuita' con la delibera CIPI
del  1›  dicembre  1988,  le  linee   di   politica   agro-alimentare
individuano  nella  societa' SME uno strumento di intervento pubblico
idoneo a favorire lo sviluppo del sistema agro-alimentare;
                               Approva
le   linee   di  politica  agro-alimentare  contenute  nel  documento
trasmesse dal Ministero dell'agricoltura e delle foreste in  data  10
maggio 1990.
                                Invita
il   Ministro  delle  partecipazioni  statali  ad  impartire  all'IRI
direttive volte a concorrere, nel quadro  degli  indirizzi  contenuti
nei  documenti  programmatici  in  materia  di politica agricola e di
politica agro-alimentare, allo sviluppo del  sistema  agro-alimentare
nazionale,  attraverso  l'accentuazione,  anche in collaborazione con
imprese private  e  cooperative,  del  carattere  polisettoriale  del
gruppo  SME  dato dalla presenza dello stesso nell'intera gamma della
filiera  agro-industriale  (ricerca,  trasformazione,  distribuzione,
ristorazione).
  A tal fine, le direttive dovranno tendere a:
   consolidare   l'assetto   di   gruppo   ottimizzando  le  sinergie
realizzabili  fra  le  diversificate  aree  di  presenza,   favorendo
efficienti rapporti di interazione con i produttori agricoli;
   intensificare l'attivita' di ricerca per gli effetti che la stessa
puo' avere sia sul versante agro-economico sia sulla  generazione  di
nuove   tecnologie  di  processo  e  di  prodotto  anche  nell'ottica
dell'incremento della qualita' e della sicurezza del consumatore;
   perseguire  linee  di  sviluppo  del  proprio  posizionamento  sul
mercato, sia a livello nazionale che internazionale  attraverso  ogni
opportuna   modalita'   d'intervento  (acquisizione,  joint-ventures,
costituzione di nuove societa', uscita da aziende strutturalmente  in
perdita),   anche   ricercando  sinergie  produttive,  commerciali  e
finanziarie con imprese private e  cooperative,  al  fine  di  creare
quella massa critica necessaria per operare in termini competitivi in
un mercato che  si  caratterizza  per  la  presenza  e  la  crescente
pressione dei grandi gruppi internazionali.
    Roma, 26 luglio 1990
                              Il Presidente delegato: CIRINO POMICINO