IL RETTORE Visto lo statuto dell'Universita' degli studi di Parma, approvato con regio decreto 13 ottobre 1927, n. 2797, e successive modificazioni ed integrazioni; Visto il testo unico delle leggi sull'istruzione superiore, approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592; Visto il regio decreto-legge 20 giugno 1935, n. 1071, convertito nella legge 21 gennaio 1936, n. 73; Visto il regio decreto 30 settembre 1938, n. 1652, e successive modificazioni; Vista la legge 22 maggio 1978, n. 217; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382; Vista la legge 14 agosto 1982, n. 590; Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, e in particolare l'art. 16, comma primo, relative alle modifiche di statuto; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 maggio 1989 che istituisce il corso di laurea in "scienze ambientali" presso la facolta' di scienze matematiche, fisiche e naturali di questo Ateneo; Viste le proposte di modifica di statuto formulate dalle autorita' accademiche di questo Ateneo; Riconosciuta la particolare necessita' di approvare le nuove modifiche proposte, in deroga al termine triennale di cui all'ultimo comma dell'art. 17 del testo unico 31 agosto 1933, n. 1592, per i motivi esposti nella deliberazione degli organi accademici di questa Universita' e convalidati dal Consiglio universitario nazionale nel suo parere; Visto il parere del Consiglio universitario nazionale; Decreta: Art. 1. All'art. 90 dopo la lettera H) e' aggiunta la laurea in "scienze ambientali". Dopo l'art. 135 sono aggiunti i seguenti nuovi articoli con il conseguente spostamento della numerazione successiva. CORSO DI LAUREA IN SCIENZE AMBIENTALI Art. 136. - Titolo di ammissione al corso di laurea e' quello previsto dal primo comma dell'art. 1 della legge 11 dicembre 1969, n. 910. Art. 137 (Scopo del corso di laurea). - Obiettivo del corso di laurea in scienze ambientali e' la formazione di un laureato che, nella sua espressione professionale piu' completa, unisca ad una cultura d'ambiente a indirizzo sistemico una specializzazione per intervenire nell'analisi e nella gestione di un dato sistema, processo o risorsa ambientale. Il laureato in scienze ambientali si differenzia: dal professionista di settore, operatore che si appropria di una cultura d'ambiente avanzata attraverso la frequenza dell'indirizzo ambientale di un corso di laurea disciplinare (chimica, biologia, geologia, fisica, ecc.). Si parla, in questo caso, di un chimico ambientale, di un biologo ambientale, ecc. Queste professionalita' evidenziano, tra l'altro, il contributo specialistico che le aree disciplinari sono chiamate a dare all'analisi e alla gestione dell'ambiente; dal laureato in scienze naturali, che, grazie al nuovo ordinamento didattico della relativa laurea, puo' sviluppare un'identita' professionale riferita: alla ricerca, al ripristino e alla gestione del vasto settore della naturalita'; all'insegnamento delle scienze naturali nelle scuole di vario ordine e grado; all'attivita' di programmazione e di gestione di progetti di educazione e di informazione ambientale, di musei naturalistici e di iniziative similari. Il laureato in scienze ambientali, invece, grazie al duplice carattere di generalista e di specialista richiesto dal suo profilo professionale, deve essere in grado: di analizzare problemi complessi che emergono da una errata gestione dei sistemi ambientali naturali ed antropizzati, dei processi e delle risorse naturali, formulando proposte per il ripristino qualitativo di esse; di partecipare alle attivita' di programmazione, gestione e governo dell'ambiente; di concorrere, a pieno titolo, all'elaborazione dei dossiers d'impatto ambientale e alla valutazione degli stessi. Durata e articolazione del corso. Il corso di studi per il conseguimento della laurea in scienze ambientali presenta: una durata di cinque anni; una struttura in trentadue discipline annuali che danno luogo a ventotto esami dei quali quattro integrati (per le discipline indicate l'esame integrato e' obbligatorio); un'impegno didattico complessivo di duemilasettecentoventi ore. Il numero degli studenti ammessi alla frequenza sara' determinato di anno in anno dal Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica su proposta della facolta' anche in dipendenza delle prospettive della domanda del mercato del lavoro. Il corso di studi e' suddiviso in un biennio propedeutico ed in un triennio. Quest'ultimo e' costituito da discipline di indirizzo e di orientamento. Lo studente dovra' dimostrare, attraverso idonee verifiche, di aver acquisito: durante il biennio, grazie a insegnamenti disciplinari, teorici e sperimentali e ad attivita' integrative interdisciplinari, una valida formazione ambientale di base a indirizzo sistemico, che conferira' una base concettuale e metodologica unitaria a tutto il corso di laurea; durante il triennio, l'avvio ad una professionalita' con competenze specialistiche. L'interazione tra gli insegnamenti del biennio e del triennio e le attivita' integrative porranno l'allievo in grado di rispondere a domande di analisi dell'ambiente e di impostare e di risolvere problemi riguardanti sia processi ecologici, sia la gestione del territorio, in vista della promozione della qualita' dell'ambiente e delle sue risorse. Art. 138 (Biennio propedeutico). - Gli insegnamenti del biennio propedeutico sono costituiti da quattordici discipline di formazione generale identificate nominativamente, obbligatorie per tutti gli indirizzi e danno luogo a dodici esami di cui due integrati: 1 Anno: 1) istituzioni di matematica I; 2) fisica generale I; 3) chimica generale ed inorganica; 4) biologia I (a) (area biologica generale); 5) litologia e geologia; 6) diritto e legislazione dell'ambiente. 2 Anno: 1) istituzioni di matematica II; 2) fisica generale II; 3) chimica organica; 4) biologia II (b) area fisiologica generale; 5) ecologia; 6) fondamenti di analisi di sistemi ecologici (5 e 6 esame integrato); 7) laboratorio di fisica generale (2 e 7 esame integrato); 8) economia dell'ambiente. Nel biennio propedeutico sono obbligatorie esercitazioni pratiche (ivi compresi esercitazioni numeriche, metodi di osservazione, campionamento e misure) secondo quanto previsto dall'art. 6, primo comma, della legge 18 marzo 1958, n. 311. Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva del biennio e' di millecentonovanta, e di conseguenza ogni disciplina dispone di ottantacinque ore. Di queste, cinquanta ore saranno dedicate all'insegnamento teorico, venticinque alle esercitazioni di laboratorio e di campagna, integrate all'interno dalle singole aree e tra le varie aree. Art. 139 (Indirizzo terrestre). - Titolo conseguibile: laurea in scienze ambientali, indirizzo terrestre. Scopo. L'indirizzo terrestre si propone di concorrere alla formazione di professionalita' con competenze in analisi e in gestione di processi e di ambienti quali acque interne, suolo, ambienti terrestri ed umani (agricoli, industriali e del terziario) nella condizione normale e alterata. L'indirizzo terrestre prevede dodici discipline obbligatorie, identificate nominalmente, con dieci esami di cui due integrati. 3 Anno: 1) chimica analitica; 2) ecologia applicata; 3) fisica terrestre; 4) geopedologia; 5) teoria ed applicazione delle macchine calcolatrici; 6) laboratorio di analisi chimica (1 e 6 esame integrato); 7) laboratorio di geopedologia (4 e 7 esame integrato). 4 Anno: 1) climatologia e meteorologia; 2) idrologia e idrogeologia; 3) metodi probabilistici, statistici e processi stocastici; 4) microbiologia. 5 Anno: 1) principi di valutazione di impatto ambientale. Anche per le discipline di indirizzo vale quanto detto per le esercitazioni per il biennio propedeutico. Il monte orario per l'attivita' didattica di indirizzo e' di milleventi ore e, di conseguenza, ogni disciplina di ottantacinque ore. Di queste, cinquanta ore saranno dedicate all'insegnamento teorico, venticinque alle esercitazioni di laboratorio e di campagna, integrate all'interno dalle singole aree e tra le varie aree. Art. 140 (Orientamento biologico). - L'attivita' di orientamento che, assieme al lavoro di tesi di laurea, completa la didattica del corso di scienze ambientali si esplica attraverso: propri contenuti; blocchi facoltativi costruiti con insegnamenti indicati nell'apposita tabella; la didattica integrata. Quanto a contenuti, in accordo con il dettato della tabella XXXV, l'Universita' di Parma adotta l'orientamento biologico dell'indirizzo terrestre. La didattica dell'orientamento si esprime attraverso la proposta della facolta' di blocchi facoltativi ognuno dei quali organizza le conoscenze e le metodologie disciplinari del biennio, dell'indirizzo e proprie a supporto di un profilo professionale per il laureato in scienze ambientali. Una formazione professionale completa, ovviamente, potra' essere data soltanto attraverso un dottorato di ricerca per il profilo del ricercatore e nel quadro di una scuola di specializzazione per una figura di professionista laureato con competenze in uno specifico settore della gestione e del governo dell'ambiente. La tabella 1 reca l'elenco delle discipline per la formazione di uno o piu' blocchi alternativi. Lo studente e' tenuto a scegliere uno di questi blocchi. Ogni blocco e' costituito da sei discipline ognuna delle quali dispone di ottantacinque ore di insegnamento per anno. Di queste la facolta' ne proporra' quattro e due le scegliera' lo studente, anche da elenchi di diversi orientamenti (purche' coerenti con quello adottato) a completamento dei trentadue insegnamenti previsti dal curricolo. Il monte orario per l'attivita' didattica complessiva relativa alle sei discipline ammonta a cinquecentodieci ore ognuna delle quali dispone di ottantacinque ore. Per l'orientamento sara' adottato il metodo della didattica integrata meglio funzionale agli obiettivi formativi dei blocchi, fermo restando il monte orario fissato, nonche' il numero delle discipline e degli esami. Il corso integrato e' costituito da una disciplina che da' titolarita' al docente e da altre discipline che concorrono alla realizzazione del corso stesso nei limiti di ore di didattica attribuite a ogni disciplina ausiliaria dal consiglio di facolta' su proposta del consiglio di corso di laurea. Le discipline che concorreranno alla realizzazione di ogni corso integrato, saranno elencate nel manifesto degli studi. TABELLA 1 ELENCO DELLE DISCIPLINE DELL'ORIENTAMENTO BIOLOGICO 1) Analisi costi-benefici 2) Antropologia 3) Biochimica 4) Biochimica applicata 5) Biogeografia 6) Biopedologia 7) Conservazione e protezione della natura 8) Cooperazione internazionale per la tutela dell'ambiente 9) Economia dello sviluppo e tutela dell'ambiente 10) Etologia 11) Fisiologia comparata 12) Fisiologia vegetale 13) Genetica 14) Genetica di popolazioni 15) Geografia economica 16) Geografia fisica 17) Gestione delle risorse idriche 18) Idrobiologia 19) Igiene 20) Istituzioni e politica comunitaria dell'ambiente 21) Limnologia 22) Metodi e tecniche di disinquinamento 23) Modelli matematici 24) Politica economica dell'ambiente 25) Radioattivita' 26) Ricerca operativa e pianificazione delle risorse 27) Sistematica animale 28) Sistematica vegetale Esami. Il consiglio di corso di laurea determina, nel rispetto delle norme vigenti, le modalita' di svolgimento degli esami, fermo restando gli esami integrati previsti dalla tabella. Per questi ultimi, le commissioni di esame sono costituite dai docenti titolari degli insegnamenti che danno luogo all'esame integrato secondo le norme dettate dall'art. 160 del testo unico e dell'art. 42 del regolamento degli studenti. Propedeuticita'. Sono ammessi al terzo anno gli studenti che hanno superato almeno dieci esami dei dodici previsti nel biennio. Per sostenere gli esami del triennio occorre aver superato tutti gli esami del biennio. Corso di lingua straniera. Lo studente, preferibilmente nel biennio propedeutico, e' tenuto a sostenere un colloquio di conoscenza veicolare di lingua straniera. Tesi di laurea. La tesi di laurea comporta un lavoro sperimentale. Per l'elaborazione della tesi e' obbligatoria la frequenza per almeno un anno presso un laboratorio scientifico sotto la responsabilita' del relatore. L'esame di laurea consiste nella discussione della tesi dalla quale dovra' emergere, oltre alla capacita' di condurre direttamente le operazioni sperimentali e di valutare criticamente i "dati ottenuti" anche una solida cultura d'ambiente. Parma, 30 novembre 1990 Il rettore: OCCHIOCUPO