IL MINISTRO DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNOLOGICA Vista la legge 17 febbraio 1982, n. 46: "Interventi per i settori dell'economia di rilevanza nazionale"; Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168: "Istituzione del Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica"; Visto in particolare l'art. 9 della legge 17 febbraio 1982, n. 46, che dispone l'affidamento da parte del Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica della esecuzione di detti programmi mediante contratti di ricerca da stipulare con soggetti scelti in deroga alle norme vigenti sulla contabilita' generale dello Stato e dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana degli oggetti specifici delle ricerche; Vista la legge 5 agosto 1988, n. 346 ed, in particolare, l'art. 5, comma 2, relativo alle somme del Fondo speciale per la ricerca applicata con vincolo di destinazione a favore del Mezzogiorno; Vista la legge 11 marzo 1988, n. 67, che all'art. 15, comma 3, riserva alla formazione di ricercatori e tecnici di ricerca una quota non superiore al 10% delle disponibilita' del Fondo speciale per la ricerca applicata; Vista la delibera CIPI del 27 ottobre 1988, n. 502, che reca direttive per il finanziamento dei progetti di formazione di ricercatori e tecnici di ricerca e, in particolare, il punto 6, che ne indica le modalita' di attivazione nell'ambito dei programmi nazionali di ricerca; Vista la delibera CIPI del 4 dicembre 1990, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 7 del 9 gennaio 1991, concernente l'approvazione del Programma nazionale di ricerca per l'ambiente per un ammontare complessivo di lire 229,453 miliardi, di cui 207,453 miliardi di lire per attivita' di ricerca e 22 miliardi per attivita' di formazione, nonche', in particolare, il comma 3 ed il punto C) dell'ultimo comma; Considerato che nella definizione degli specifici oggetti contrattuali relativi alle tematiche di ricerca si e' tenuto conto della necessita' di adeguare gli obiettivi al conseguimento di una pluralita' di risultati acquisibili alla proprieta' dello Stato; Decreta: Art. 1. 1. Il Programma nazionale di ricerca per l'ambiente finalizzato allo sviluppo di tecnologie fortemente innovative e strategiche suscettibili di traduzione industriale nel medio periodo - definito dal Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica ed approvato dal CIPI con delibera del 4 dicembre 1990 - per l'attivazione di contratti per un ammontare globale massimo di 229,453 miliardi di cui 207,453 miliardi per attivita' di ricerca e 22 miliardi per attivita' di formazione, e' articolato nelle sottoelencate tematiche, comprensive degli oggetti specifici delle ricerche e delle relative attivita' di formazione. AREA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DA TRAFFICO Tema 1 - Riduzione delle emissioni inquinanti attraverso l'ottimizzazione dei motori e dei carburanti. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di soluzioni tecnologiche innovative per motori a scoppio di autoveicoli, alimentati da carburanti diversi, per la riduzione delle emissioni inquinanti per l'ambiente e pericolose per la salute dell'uomo, e atte a migliorare le condizioni di efficienza nel tempo. Sviluppo di metodologie di progettazione avanzate per componenti motoristici, di aspirazione e scarico per l'abbattimento all'origine di emissione di rumore. Sviluppo di tecnologie innovative per la produzione di carburanti ottimizzati ai fini del contenimento dell'inquinamento atmosferico. Valutazione della rispondenza in termini costo/benefici delle soluzioni tecnologiche sviluppate rispetto a quelle in uso. Verifica della trasferibilita' su scala industriale dei processi messi a punto. Validazioni tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. La ricerca si articola in tre sottotemi: messa a punto di almeno tre soluzioni motoristiche, quali iniezioni innovative, nuove camere di combustione, sistemi di alimentazione policarburanti, anche in riferimento a veicoli per trasporto pubblico, in grado di assicurare la rispondenza alle piu' rigorose normative internazionali, per quanto attiene la protezione dell'ambiente e della salute, e di ridurre i rischi di diminuzione di efficienza dovuti ad usura ed a non corretta manutenzione. Realizzazione dei relativi prototipi. Validazione funzionale e di impatto ambientale mediante campagne di prove significative simulanti le piu' severe condizioni di esercizio e valutazione economica in termini costo/prestazioni; sviluppo di metodologie di progettazione avanzata per componenti motoristici di aspirazione e scarico, al fine di ridurre all'origine l'emissione di rumore. Validazione delle metodologie sviluppate attraverso la realizzazione a livello prototipo di almeno due componenti significativi. Verifica sperimentale dei prototipi mediante prove in sala motori e di flotta in termini di funzionalita' e di riduzione dell'emissione di rumore; sviluppo e/o ottimizzazione di processi per la produzione di carburanti ottimizzati ai fini del contenimento dell'inquinamento atmosferico. In particolare devono essere considerati processi per la produzione di carburanti a basso tenore di zolfo e di aromatici, anche mediante oligomerizzazione di olefine C3 e C3/C4 su catalizzatori zeolitici; per la rimozione del benzene attraverso conversione mediante alchilazione su catalizzatori zeolitici, utilizzando agenti alchilanti diversi quali olefine, alcoli, paraffine, nonche' per la produzione di nuovi additivi alto ottanici e alto cetanici. Verifica sperimentale mediante prove in sala motori e di flotta, anche utilizzando le nuove soluzioni motoristiche messe a punto, delle caratteristiche prestazionali dei carburanti studiati e loro ottimizzazione in base alla misura delle emissioni di inquinanti e microinquinanti e delle emissioni evaporative. Verifica della trasferibilita' su scala industriale di processi messi a punto e loro valutazione in termini costo/prestazioni e di impatto ambientale, anche con riferimento ai reflui di lavorazione. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i diciottomila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, in grado di trattare i problemi connessi alla ottimizzazione della combustione nei motori alternativi. Sviluppo di competenze nella modellistica matematica di simulazione dei processi di combustione e di propagazione di fiamma nei motori alternativi, e nei relativi sistemi di gestione e controllo elettronico. Approfondimenti sulle problematiche di produzione e raffinazione dei carburanti, nonche' sulle tecniche di valutazione delle prestazioni di nuovi carburanti e della loro incidenza sulle emissioni di agenti inquinanti. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i milleduecento milioni di lire. Tema 2 - Metodologie e sistemi di controllo dell'affidabilita' e dello stato di manutenzione degli autoveicoli. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di sistemi ed apparecchiature elettronici per la rilevazione ed il controllo, su autoveicoli dotati di motori a scoppio, delle emissioni allo scarico, in grado di individuare le cause delle eventuali irregolarita' di funzionamento. Tali dispositivi devono essere di facile gestione per consentirne l'utilizzo a diverse categorie di utenti. Validazione funzionale dei sistemi realizzati. La ricerca si articola in tre sottotemi: sviluppo di metodologie per la misurazione dei parametri chimico-fisici che, opportunamente integrati, risultino significativi per garantire il buon funzionamento dei motori al fine di ridurne le emissioni inquinanti; sviluppo di una apparecchiatura elettronica di controllo, trasportabile e di facile gestione, per le verifiche del motore in relazione agli effetti inquinanti, in grado di individuare anche gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria da effettuare. Realizzazione a livello di prototipo e validazione funzionale mediante campagne di prove significative; sviluppo di un sistema di controllo da installare a bordo dei veicoli, atto a segnalare le anomalie di funzionamento influenzanti la qualita' delle emissioni allo scarico. Realizzazione a livello di prototipo e validazione funzionale mediante campagne di prove significative. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i diecimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo studio dei fenomeni chimico-fisici connessi alla combustione nei motori alternativi, alle metodologie e tecniche di rilevamento dei parametri di funzionamento piu' influenti sulle emissioni nocive nei gas di scarico. Acquisizione delle competenze necessarie allo sviluppo e messa a punto di sistemi e di apparecchiature elettroniche di controllo, anche in continuo ed installabili a bordo degli autoveicoli, per il monitoraggio delle anomalie di funzionamento influenzanti la qualita' delle emissioni allo scarico. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i settecento milioni di lire. AREA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DA PRODUZIONE DI ENERGIA Tema 3 - Miglioramento delle caratteristiche dei combustibili. Oggetto della ricerca: Sviluppo di combustibili "puliti" per la produzione di energia che consentano di ridurre le emissioni di inquinanti, direttamente a monte della combustione. Definizione di nuovi processi di raffinazione e/o ottimizzazione di quelli esistenti per la produzione di olio combustibile a basso tenore di zolfo, nonche' di nuove tecnologie atte a ridurre il contenuto di metalli pesanti nei distillati e negli olii combustibili. Messa a punto di tecnologie innovative per la produzione ed uso di miscele acqua-carbone finalizzate all'abbattimento delle emissioni di biossido di zolfo. La ricerca si articola in due sottotemi: sviluppo di tecnologie per la produzione di olii combustibili a basso tenore di zolfo ed a ridotto contenuto di metalli pesanti, attraverso la messa a punto di processi di desolforazione diretta dei residui ottenuti dalla distillazione a pressione atmosferica e sottovuoto, nonche' di processi di demetallizzazione. Produzione dei combustibili "puliti" a livello pilota e validazione delle loro caratteristiche chimico-fisiche e della loro competitivita' in termini di costo/prestazioni nei confronti di quelli in uso, anche tenendo conto del contenimento dell'impatto ambientale. Verifica di trasferibilita' dei processi su scala industriale; individuazione di nuovi additivi e/o ottimizzazione di quelli esistenti per la formulazione ottimale di miscele acqua-carbone, al fine di ridurre le emissioni di biossido di zolfo. Caratterizzazione completa, anche tossicologica, delle emissioni da combustione delle miscele acqua-carbone "beneficiate" e verifica della economicita' complessiva di utilizzazione delle miscele stesse, nei cicli di produzione dell'energia, rispetto agli altri combustibili in uso. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i novemilaquattrocentocinquantatre milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo sviluppo e messa a punto di processi di deasfaltazione, demetallazione e hydrocracking di frazioni petrolifere pesanti; allo sviluppo di modelli cinetici dei processi che consentano la previsione dei risultati attesi nei trattamenti di una data carica; alla caratterizzazione delle cariche in termini di pseudo-componenti e dei prodotti ottenuti in termini di emissioni inquinanti attese; alla ottimizzazione dei trattamenti di "beneficiation" del carbone al fine di ridurre le emissioni; allo sviluppo di modelli di combustione delle miscele acqua-carbone e alla loro taratura sulla base di prove di combustione in caldaia di taglia industriale; allo studio dell'efficacia tecnica ed economica di sorbenti della SO2 da impiegare come additivi nella formulazione delle miscele. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. Tema 4 - Ottimizzazione dei cicli di impianto. Oggetto della ricerca: Sviluppo di prototipi di piccoli impianti di combustione utilizzanti tecnologie innovative, quali la combustione multistadio, la ricircolazione dei prodotti di combustione, i bruciatori a fibre ceramiche, le emulsioni con acqua di combustibili liquidi, in grado di ridurre la formazione e l'emissione di inquinanti durante il processo di combustione. Sviluppo e messa a punto di camere di combustione per turbine a gas ad alta temperatura che consentano di ottenere sia un elevato rendimento energetico sia un elevato abbattimento delle emissioni inquinanti. Sviluppo delle tecnologie di gassificazione del carbone integrate con ciclo combinato gas-vapore e validazione tecnico-economica. La ricerca si articola in tre sottotemi: messa a punto, a livello prototipo, di almeno due tipologie di impianti di combustione di piccola e/o media taglia che consentano di ottenere un elevato abbattimento delle emissioni di ossidi di azoto e di particolato, mediante l'utilizzazione di tecnologie innovative, quali la combustione multistadio, la ricircolazione dei prodotti di combustione, l'impiego di bruciatori a fibre ceramiche per combustibili gassosi, le emulsioni con acqua di combustibili liquidi. Validazione degli impianti realizzati in termini di costo/prestazioni e mediante prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale; messa a punto, a livello prototipo, di una camera di combustione innovativa per turbine a gas ad alto rendimento energetico e bassa produzione di inquinanti. La nuova camera di combustione deve consentire un elevato abbattimento delle emissioni di prodotti inquinanti mediante l'adozione di nuove tecnologie quali la premiscelazione combustibile-aria, la combustione a piu' stadi, i bruciatori multipli abbinati, i sistemi di iniezione di acqua o di vapore. La camera di combustione deve inoltre garantire elevate temperature di ingresso in turbina al fine di ottenere rendimenti energetici piu' elevati. Validazione della camera in situazione reale di utilizzo sotto l'aspetto dell'economicita' di gestione e della riduzione dell'impatto ambientale; verifica in termini costo/benefici; messa a punto di tecnologie di gassificazione del carbone integrate con ciclo combinato gas-vapore a ridotto impatto ambientale. In particolare, devono essere sviluppate nuove tecnologie per la gassificazione in grado di ottenere gas a basso tenore di inquinanti, utilizzando soprattutto carboni ad alto contenuto di zolfo. Lo sfruttamento del gas mediante ciclo combinato deve, inoltre, consentire una resa energetica globale superiore agli impianti convenzionali ed una riduzione dell'impatto ambientale. Validazione su un impianto di dimensioni adeguate allo scopo e verifica tecnico-economica della sua trasferibilita' su scala industriale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i quindicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo sviluppo di camere di combustione a bassa produzione di inquinanti; alla modellistica di combustione ed alla relativa taratura mediante campagne sperimentali; allo studio della cinetica di formazione di inquinanti quali gli NOX ed il CO in presenza di acqua o vapore. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i milleduecento milioni di lire. Tema 5 - Depurazione dei fumi per la riduzione delle emissioni di ossidi di zolfo, ossidi di azoto e particolato. Oggetto della ricerca: Ottimizzazione di tecnologie convenzionali e sviluppo di sistemi innovativi per la riduzione delle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto, con particolare riferimento ai sistemi di tipo rigenerativo e/o catalitico ed ai sistemi che consentano una piu' facile integrazione tra sistema di desolforazione e sistema di denitrificazione dei fumi. Sviluppo di nuove tecnologie di filtrazione ad alta temperatura. Validazione dei processi e dei sistemi messi a punto a livello impianto pilota, anche con prove di impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo, e verifica della loro trasferibilita' su scala industriale. La ricerca si articola in due sottotemi: sviluppo e messa a punto su impianto pilota, mediante l'ottimizzazione di tecnologie convenzionali di denitrificazione catalitica, di un processo che consenta di trattare fumi ad elevato tenore di ossidi di zolfo, evitando lo sporcamento delle superfici di trasmissione del calore con solfati e solfiti di ammonio. Sviluppo di processi innovativi di rimozione simultanea di ossidi di zolfo e di azoto, generanti anche acido solforico di qualita' tale da essere direttamente commerciabile. Validazione dei processi messi a punto in termini di costo/prestazioni, anche in relazione al contenimento dell'impatto ambientale, e verifica della loro trasferibilita' su scala industriale; ottimizzazione di sistemi di filtrazione dei fumi ad alta temperatura, quali ad esempio filtri a maniche e filtri a letto granulare, compatibili con l'utilizzo di tecnologie innovative di combustione, quali il letto fluido pressurizzato ed i sistemi catalitici, per la riduzione delle emissioni di ossidi di zolfo e di azoto. Validazione su impianto pilota dei sistemi messi a punto, anche con prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i quattordicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati all'ottimizzazione ed allo sviluppo di sistemi di tipo rigenerativo o catalitico per la riduzione di emissioni SO2 ed NOx, con particolare attenzione alle problematiche poste dalla diversificazione dei sottoprodotti di processo; all'ottimizzazione ed allo sviluppo di tecnologie di captazione delle polveri e di filtrazione ad alta temperatura. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. AREA CONTENIMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELLE ATTIVITA' AGRICOLE Tema 6 - Metodologie e tecnologie per la riduzione di impatto ambientale dell'uso di fitofarmaci. Oggetto della ricerca: Sviluppo di metodologie e tecnologie, utilizzabili in forma anche integrata, per la razionalizzazione dell'impiego di fitofarmaci a largo utilizzo in colture agrarie di rilevante interesse in termini di produzione e/o di estensione di terreno coltivato, al fine di contenere i rischi per l'ambiente e per la salute dell'uomo, senza alterare il livello qualitativo e quantitativo della produzione considerata. La ricerca deve sviluppare metodologie atte a valutare l'impatto complessivo dei prodotti e mettere a punto appropriate tecnologie di impiego atte a ridurre il rischio, anche attraverso il consistente contenimento dell'utilizzo di fitofarmaci delle diverse categorie in uso in Italia, con particolare riferimento alla possibilita' di integrazione con tecnologie mature e con prodotti naturali sicuri, nonche' deve mettere a punto nuove attrezzature per lo spargimento dei prodotti e/o ottimizzare quelle attuali, realizzando i relativi prototipi. La ricerca inoltre deve sviluppare e mettere a punto almeno due kits diagnostici, anche di origine biologica, per la valutazione dei residui da contaminazione. Validazione delle metodologie e tecnologie su un campione di almeno sei classi di colture significative e di almeno cinque fitofarmaci in uso in Italia contenenti principi attivi ad elevata potenzialita' di rischio, mediante prove di campo con relative valutazioni tossicologiche, ecotossicologiche ed ambientali, ivi incluse quelle relative all'impatto sulle falde e sul sistema idrografico. La ricerca si articola in cinque sottotemi: messa a punto di metodologie, utilizzabili in forma generalizzata, elaborabile ed integrata, per la valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo dei fitofarmaci impiegati per la difesa delle colture e per la conservazione dei prodotti agricoli. Le metodologie devono consentire la valutazione dell'impiego di fitofarmaci alternativi e/o integrativi, a bassa tossicita' e/o di origine naturale, anche prodotti per sintesi chimica. Verifica della validita', su un'ampia casistica di colture, di prodotti agricoli e di fitofarmaci, anche riferiti a piu' categorie d'uso ed utilizzabili su diverse tipologie di colture; messa a punto di tecnologie atte a contenere il rischio per l'ambiente e per la salute dell'uomo dell'impiego di fitofarmaci nella coltivazione e nella conservazione dei prodotti agricoli attraverso la razionalizzazione delle modalita' d'uso dei prodotti, l'ottimizzazione delle tecnologie in uso, eventualmente migliorando, tra l'altro, le attrezzature agricole esistenti, l'integrazione di tecnologie nuove e mature, l'utilizzo di prodotti naturali. Tali tecnologie devono tendere a ridurre l'impatto, in particolare sul suolo e sulle acque, anche mediante la riduzione dell'uso di prodotti ad alto potenziale di rischio, rispettando gli equilibri della fertilita' del terreno e garantendo l'economicita' e la qualita' della produzione finale. Verifica della validita' delle tecnologie messe a punto, anche con prove di campo su un campione di almeno sei classi di colture di larga diffusione e di rilevanza economica, e di almeno cinque fitofarmaci, tra i quali un erbicida ed uno utilizzato in trattamenti post-raccolta, in uso in Italia e contenenti principi attivi ad elevato potenziale di rischio. Tali prove devono includere valutazioni tossicologiche, ecotossicologiche ed ambientali; messa a punto di nuove attrezzature e/o ottimizzazione di attrezzature esistenti per i trattamenti con fitofarmaci, anche eventualmente integranti altre funzioni utili. Tra l'altro, le apparecchiature devono consentire la distribuzione dei prodotti mirata al bersaglio garantendone l'efficacia, la riduzione o l'eliminazione degli effetti deriva, l'automazione delle varie fasi di lavoro a partire dalla preparazione della miscela. Validazione mediante prove di campo; messa a punto di almeno due nuovi kits diagnostici, anche di origine biologica, per la valutazione di residui di almeno altrettanti principi attivi su prodotti agricoli, suolo ed acqua che presentino un rischio elevato per la salute umana e/o l'ambiente. Tali kits devono riferirsi preferibilmente ai principi attivi considerati nel campione definito nella ricerca, nonche' devono possedere una elevata sensibilita', fornire una rilevazione quali-quantitativa ed essere sottoposti a validazione in comparazione con le metodologie fisico-chimiche in uso. Inoltre devono avere caratteristiche di semplicita' e rapidita' d'uso tali da consentirne l'utilizzo corrente da parte delle diverse categorie di utenti interessate; validazione del sistema messo a punto su un campione rispondente di colture e di fitofarmaci attraverso prove ripetute di campo in situazioni d'uso significative. Prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Analisi in termini di costo/benefici. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli undicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati prioritariamente alla difesa fitosanitaria delle colture agrarie secondo un approccio multidisciplinare basato su concetti di prevenzione (scelta varietale, rotazione agraria, densita' ed epoca di semina, ecc.) e di moderato ed oculato impiego dei mezzi chimici. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i milleduecento milioni di lire. Tema 7 - Metodologie e tecnologie per la riduzione di impatto ambientale dell'uso di azoto e fosforo. Oggetto della ricerca: Sviluppo di metodologie e tecnologie atte a contenere l'impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo dell'uso di concimi chimici azotati e fosfatici, a potenziale inquinante, di largo utilizzo nelle attivita' agricole. La ricerca deve sviluppare metodologie atte a valutare l'impatto dei prodotti sull'ambiente e sulla salute dell'uomo, nonche' appropriate tecnologie di impiego idonee a ridurre gli effetti nocivi a tali fini, anche attraverso la diminuzione della quantita' del prodotto da impiegare e la possibile integrazione con altri prodotti di origine naturale. Studio dell'integrazione delle nuove tecnologie con quelle mature, eventualmente ottimizzate, con particolare riferimento alla razionalizzazione delle rotazioni colturali. Messa a punto a livello prototipo di nuove attrezzature e/o ottimizzazione di attrezzature attuali per l'uso dei prodotti considerati. Prove in campo e validazione anche tossicologica, ecotossicologica ed ambientale delle metodologie e delle tecnologie messe a punto, con particolare riferimento all'impatto dei prodotti sulle falde e sul sistema idrografico. La ricerca si articola in quattro sottotemi: messa a punto di metodologie, utilizzabili in forma generalizzata, elaborabili ed integrate, per la valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo, dei concimi chimici azotati e fosfatici. Tali metodologie devono anche consentire la valutazione dell'impiego di fitonutritivi alternativi e/o integrativi di origine naturale in presenza e in assenza di appropriate tecniche di rotazione colturale. Validazione delle metodologie individuate su una ampia casistica di terreni, di colture e di concimi; messa a punto di tecnologie atte a ridurre l'impatto sull'ambiente, con particolare riguardo alle falde ed al sistema idrografico, e sulla salute dell'uomo, dei concimi chimici azotati e fosfatici di largo utilizzo, a potenziale inquinante, attraverso la razionalizzazione delle modalita' d'uso e delle quantita' dei prodotti da impiegare, la eventuale integrazione di questi ultimi con altri di origine naturale, l'ottimizzazione delle tecnologie esistenti e l'integrazione di tecnologie nuove e mature. Le tecnologie sviluppate devono tenere conto di tutte le componenti agronomiche ed economiche relative alla fertilita' naturale del terreno, alla sua dotazione in macro e micro elementi, alla rotazione colturale adottata. Validazione delle tecnologie messe a punto, anche con prove in campo, su un campione significativo di tipologie dei concimi considerati, impiegati su differenti terreni e per classi di colture di larga diffusione e di rilevanza economica. Valutazioni tossicologiche, ecotossicologiche ed ambientali; realizzazione a livello prototipo di nuove attrezzature e/o ottimizzazione di attrezzature esistenti per la distribuzione dei prodotti fertilizzanti considerati, curando l'automazione delle varie fasi di lavoro e, eventualmente, integrando altre funzioni utili. Validazione mediante prove in campo; validazione del sistema messo a punto su un campione rispondente di terreni, di colture, di fertilizzanti attraverso prove ripetute di campo in situazioni d'uso significative. Prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Analisi in termini costo/benefici. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli undicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati alle problematiche relative alla fertilizzazione delle colture agrarie con approfondimento degli aspetti legati all'uso dei fertilizzanti organici, alla fertilita' naturale dei terreni, alla rotazione agraria, al frazionamento della fertilizzazione in funzione degli stadi vegetativi delle colture, all'influenza della somministrazione dei fitonutritivi sulla qualita' del prodotto finale, al tipo di lavorazioni meccaniche del terreno. Sviluppo di competenze nei metodi, tecniche e tecnologie per la valutazione dello stato nutrizionale delle colture e per la distribuzione ed applicazione dei fitonutritivi. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i milleduecento milioni di lire. Tema 8 - Trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi e liquidi da allevamenti zootecnici intensivi. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di metodologie, tecnologie ed apparecchiature atte a ridurre, in limiti non pericolosi per l'ambiente e per la salute dell'uomo, le emissioni di rifiuti solidi e liquidi e di odori da allevamenti suinicoli di dimensioni mediograndi. Sviluppo delle tecniche, anche biologiche, di trattamento dei rifiuti per il riutilizzo in agricoltura e, per quelli non utilizzabili, per un'immissione non nociva nel sistema ambientale. Messa a punto delle relative apparecchiature a livello prototipo. Sviluppo di appropriati sistemi di controllo in continuo atti a fornire al sistema pubblico preposto le opportune informazioni sul regolare andamento dello smaltimento e sugli eventi casuali di inquinamento. Messa a punto delle metodologie di gestione atte a garantire la perfetta efficienza nel tempo degli impianti. Tecnologie ed apparecchiature devono essere utilizzabili, in forma singola e/o congiunta, in allevamenti esistenti. Prova al vero del sistema e certificazioni a livello tossicologico, ecotossicologico e di impatto ambientale. Valutazione sulla possibilita' di utilizzo del sistema e/o dei sottosistemi in altre tipologie di allevamento. La ricerca si articola in tre sottotemi: sviluppo di tecnologie innovative, anche biologiche, e delle relative apparecchiature, a livello prototipo, per il trattamento delle emissioni degli odori e dei rifiuti solidi e liquidi di allevamenti suinicoli di dimensioni medie e grandi, al fine di abbatterne l'impatto sull'ambiente e sulla salute dell'uomo, assicurando in particolare la salvaguardia delle acque anche di falda. Tali tecnologie devono consentire l'utilizzo, almeno parziale, dei rifiuti, anche come componenti di prodotti complessi, nell'attivita' agricola, tenendo conto degli aspetti economici complessivi, e ridurre l'incidenza inquinante dei rifiuti non utilizzabili, dei residui di quelli trattati, nonche' delle emissioni, anche di odori, nell'aria. Messa a punto di idonee metodologie per la corretta gestione delle tecnologie ed apparecchiature sviluppate, al fine di garantire le informazioni necessarie per la perfetta efficienza nel tempo degli impianti. Sviluppo della integrabilita' delle singole tecnologie ed apparecchiature messe a punto, anche in forma modulare, in allevamenti esistenti, valutandone l'efficacia in termini di abbattimento dell'effetto inquinante e di costo/benefici; messa a punto di un sistema di controllo, caratterizzato da semplicita' di uso, che consenta la rilevazione in continuo dei dati sulle emissioni a potenziale capacita' inquinante, in grado di garantire la sicurezza dei dati stessi e la loro messa a disposizione al sistema pubblico preposto. Il sistema deve essere utilizzabile anche in impianti esistenti ed essere predisposto per la trasmissione a distanza dei dati; realizzazione del sistema completo e validazione della funzionalita', anche delle singole parti, attraverso prove al vero da effettuarsi in numero significativo ed in presenza di una pluralita' di situazioni rappresentative dei fenomeni inquinanti. Prove tossicologiche, ecotossicologiche, di impatto ambientale e valutazione in termini di costo/benefici. Analisi delle possibilita' di utilizzo del sistema e/o di parti dello stesso in altre tipologie di allevamenti zootecnici, anche in relazione agli aspetti economico-gestionali. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i settemilacinquecento milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati alle tecniche di pre-trattamento di reflui organici, alla messa a punto di metodologie di processo per l'ottenimento di biomasse composte da miscele ottimizzate di reflui organici, allo studio di sistemi e impianti per l'impiego della tecnica delle fermentazioni semisolide, alla produzione di prodotti finiti ad elevato valore aggiunto a partire da reflui e allo studio e messa a punto di metodi di analisi e di tecniche di impiego dei prodotti ottenuti dalla trasformazione dei reflui. Sviluppo di competenze nello studio e nella implementazione di sistemi di campionamento, nelle tecniche analitiche e nei sistemi computerizzati per il monitoraggio ed il mappaggio degli inquinanti tipici nell'aria, nell'acqua e nel terreno. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. AREA CONTENIMENTO DELL'IMPATTO AMBIENTALE DELLE INDUSTRIE MATURE Tema 9 - Trattamento delle materie plastiche per il riutilizzo quale materia prima nei processi produttivi. Oggetto della ricerca: Messa a punto di tecnologie per il riciclo di materie plastiche che si presentino anche sotto forma di rifiuti. In particolare devono essere trattati materiali plastici multipolimerici o complessi e materiali plastici contenenti funzioni esterica, ammidica, uretanica o punti di attacco idonei alla depolimerizzazione, come ad esempio atomi di carbonio secondari, quali polistirolo e polipropilene. Devono essere messi a punto i processi per la depolimerizzazione ad oligomeri e la loro trasformazione in nuovi materiali utilizzabili in diversi e/o nuovi settori applicativi. Validazione tecnico-economica dei processi a livello di impianto pilota con verifica di trasferibilita' su scala industriale. La ricerca si articola in due sottotemi: sviluppo e messa a punto di tecnologie, a livello di impianto pilota, per la ritrasformazione di materiali plastici multipolimerici o complessi a base di polimeri termoplastici, quali polietilene, polistirene, polivinilcloruro. Identificazione di piu' settori applicativi di rilevante interesse produttivo con validazione della economicita' dei processi. Verifica tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale, con particolare riferimento ai reflui di lavorazione; messa a punto di tecnologie, a livello di impianto pilota, per il recupero di monomeri e/o oligomeri da polimeri contenenti funzioni, quali uretanica, esterica e ammidica, o per la depolimerizzazione di polimeri aventi punti di attacco quali atomi di carbonio secondari, come ad esempio polistirolo, polipropilene. Identificazione di piu' settori applicativi di rilevante interesse produttivo con validazione della economicita' dei processi. Verifica tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale, con particolare riferimento ai reflui di lavorazione. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli undicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati alle problematiche ambientali e specificatamente al riciclo delle materie plastiche. Sviluppo di specifiche competenze sulle proprieta' di compatibilita' dei materiali polimerici e sulle problematiche connesse allo sviluppo di tecnologie di riciclo di tali materiali. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i millecinquecento milioni di lire. Tema 10 - Trattamento disinquinante di scarti industriali, con recupero e riciclo dei metalli contenuti negli stessi. Oggetto della ricerca: Messa a punto di tecnologie innovative per il disinquinamento di reflui industriali contenenti metalli pesanti e per il trattamento di scarti metallici inquinati da sostanze tossiche e nocive, al fine di consentire l'utilizzazione dei prodotti recuperati. I nuovi processi devono riferirsi a produzioni quantitativamente e qualitativamente rilevanti in termini di impatto ambientale. Verifica della validita' delle tecnologie, anche in relazione ai residui finali prodotti ed alla salvaguardia dell'ambiente. La ricerca si articola in due sottotemi: messa a punto di processi innovativi per il trattamento di reflui contenenti metalli pesanti, quali quelli delle industrie galvaniche, chimiche e metallurgiche, mirati ad ottenere, in luogo degli attuali precipitati fangosi tossici e nocivi, composti metallici allo stato puro riutilizzabili nell'industria. Sviluppo dei processi individuati, a livello di impianto pilota, relativamente ad almeno un settore produttivo rilevante in termini di impatto ambientale e relativa validazione attraverso campagne di prove significative. Verifica della possibilita' di utilizzazione dei processi in differenziati contesti produttivi. Validazione tecnico-economica, di impatto ambientale e verifica di trasferibilita' su scala industriale; sviluppo di una tecnologia innovativa per il trattamento dei trasformatori elettrici dismessi, isolati con olio contenente PCB o comunque contaminati da PCB. Tale tecnologia, messa a punto a livello di impianto pilota, deve consentire il disinquinamento dei materiali trattati nel rispetto della salvaguardia ambientale ed il riciclaggio dei metalli recuperati. Verifica della possibilita' di utilizzazione dei processi, anche per altre classi di materiali contaminati da PCB. Validazione tecnico-economica e verifica della trasferibilita' su scala industriale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i dodicimila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e di tecnici di ricerca altamente qualificati con specifica competenza nel settore chimico-fisico in grado di sviluppare tecnologie innovative per la separazione di composti metallici da matrici diverse ai fini del loro recupero, di trasferire i risultati della sperimentazione ai comparti industriali interessati e di apportare ai cicli produttivi le eventuali modifiche ritenute funzionali all'ottimizzazione del processo di recupero e riutilizzo. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. Tema 11 - Riduzione delle emissioni da produzioni siderurgiche attraverso tecnologie innovative per il trattamento ed il recupero dei reflui. Oggetto della ricerca: Sviluppo di tecnologie innovative per la riduzione e/o la depurazione dei reflui siderurgici, con particolare riferimento ai processi primari del ciclo integrale di produzione, ma trasferibili anche in differenziati contesti produttivi quali ad esempio quello metallurgico, meccanico e della siderurgia del ciclo elettrico. Messa a punto, su un impianto pilota, dei processi per il trattamento delle acque reflue di stabilimento siderurgico e dei fanghi residui del ciclo di produzione, in grado di assicurare un piu' efficace abbattimento delle sostanze inquinanti rispetto ai sistemi attualmente utilizzati e di consentire la riutilizzazione, anche parziale, dei prodotti di recupero come materie prime sia all'interno del ciclo siderurgico, sia in altri processi industriali. Ottimizzazione dei processi in uso negli impianti di agglomerazione per ridurre le emissioni di inquinanti. La ricerca si articola in tre sottotemi: messa a punto di almeno una tecnologia, a livello di impianto pilota, integrabile nei cicli di lavorazione in uso ed in grado di consentire la rimozione dei composti azotati presenti nei reflui siderurgici, con particolare riferimento alle acque reflue di cokeria ed alle acque di decapaggio. Validazione tecnico-economica delle tecnologie realizzate. Verifica tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale con particolare riferimento ai residui di trattamento e valutazione della trasferibilita' su scala industriale; messa a punto di almeno una tecnologia, a livello di impianto pilota, integrabile nei cicli di lavorazione in uso, in grado di assicurare il trattamento e lo smaltimento dei fanghi del ciclo primario siderurgico e/o dei fanghi oleosi. Il trattamento deve consentire l'ottenimento di prodotti riutilizzabili nei cicli produttivi. Validazione tecnico-economica delle tecnologie realizzate e verifica della loro trasferibilita' su scala industriale, anche in differenti contesti produttivi. Verifica tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale con particolare riferimento ai residui di trattamento e valutazione della trasferibilita' su scala industriale; definizione di nuove condizioni di processo del ciclo di agglomerazione atte a ridurre le relative emissioni di inquinanti gassosi nell'atmosfera. Validazione delle soluzioni individuate su impianti in uso e verifica tecnico-economica della loro trasferibilita' su scala industriale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i novemila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo sviluppo dei processi siderurgici, alla chimica fisica dei processi, ai meccanismi di formazione delle emissioni degli specifici impianti, nonche' alle tecniche di rilevazione, analisi e controllo di reflui industriali ed al monitoraggio dell'efficienza degli impianti di depurazione. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i millecinquecento milioni di lire. Tema 12 - Sviluppo di processi e sistemi per la riduzione degli effetti inquinanti della produzione di alluminio primario. Oggetto della ricerca: Sviluppo di processi e sistemi per la produzione di alluminio primario che consentano l'abbattimento degli effetti nocivi per l'ambiente e per la salute dell'uomo. In particolare devono essere messe a punto tecnologie di processo per la riduzione delle emissioni in atmosfera di composti fluorurati, con riciclo degli stessi nel processo elettrolitico Hall-He'roult, e di distillati della pece provenienti dalla produzione di anodi, con combustione degli stessi nel ciclo di cokizzazione. Sviluppo di tecnologie innovative per il trattamento di rifiuti solidi, quali i fondi catodici provenienti dalla demolizione delle celle di elettrolisi e le scorie di sali esausti della fonderia, con recupero di materie prime. Verifiche tossicologicheecotossicologiche e di impatto ambientale. La ricerca si articola in tre sottotemi: ottimizzazione delle condizioni del processo produttivo di alluminio primario, attraverso la definizione di nuovi parametri costruttivi ed operativi delle celle di elettrolisi e di nuove soluzioni logistiche degli impianti, al fine di ridurre le emissioni di composti fluorurati. In particolare devono essere sviluppate tecnologie in grado di assicurare una migliore capacita' di captazione e di trattamento con allumina fluidificata dei fumi delle celle, di recupero delle sostanze inquinanti e del loro riciclo nel processo elettrolitico, senza incidere negativamente sul processo stesso. Validazione delle tecnologie, messe a punto a livello semi-industriale, in termini di abbattimento dell'impatto ambientale, di salvaguardia della salute degli addetti ai settori operativi, di efficenza e di economicita'. Verifica della trasferibilita' del processo su scala industriale; ottimizzazione del processo di produzione degli anodi, mediante la sostituzione dell'attuale ciclo di cokizzazione della pece con un ciclo in grado di utilizzare i distillati per alimentare la combustione interna dei forni di cottura degli anodi, al fine di ridurre drasticamente la produzione di catrame e le emissioni nocive in atmosfera. Validazione funzionale del sistema, a livello semi-industriale, e verifiche tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Valutazione tecnico-economica e di trasferibilita' su scala industriale; sviluppo di processi innovativi per il trattamento dei fondi catodici provenienti dalla demolizione delle celle di elettrolisi e delle scorie di sali esausti della fonderia. I processi di trattamento devono consentire la riduzione dei rifiuti tossici e l'estrazione di residui utilizzabili quali materie prime. Validazione dei processi, a livello di impianto pilota, e verifica tecnico-economica e di trasferibilita' su scala industriale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i novemila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati alla chimica-fisica applicata, con particolare riferimento alla elettrochimica dei sali fusi, alla dinamica dei fluidi, alla ingegneria di processo ed alla modellistica matematica, in grado di utilizzare gli strumenti informatici per l'automazione ed il controllo dei processi. Sviluppo di specifiche competenze nel trattamento delle emissioni e degli scarti industriali tossici e nocivi, nonche' nelle metodiche di analisi tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i millecinquecento milioni di lire. AREA SMALTIMENTO DEI RIFIUTI Tema 13 - Processi di termodistruzione di rifiuti ad elevata affidabilita' e sicurezza. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di tecnologie innovative a ridotto impatto ambientale che consentano lo smaltimento dei rifiuti a prevalente matrice organica. In particolare devono essere messe a punto tecnologie utilizzanti il sistema ad arco plasma ad altissima temperatura, in grado di trasformare rifiuti solidi e liquidi nei componenti elementari, e di assicurare l'abbattimento degli inquinanti nelle emissioni. Devono, inoltre, essere sviluppate tecnologie atte a consentire lo smaltimento dei rifiuti nei processi del ciclo siderurgico, nonche' tecnologie che consentano la combustione di rifiuti solidi e scarti pretrattati in combustori tradizionali di grande potenzialita', in parziale sostituzione del combustibile normalmente in uso, attraverso lo studio di idonei sistemi di pretrattamento e di alimentazione. Tali tecnologie oltre a ridurre i problemi d'inquinamento derivanti dallo smaltimento dei rifiuti, in termini di protezione dell'ambiente e della salute, devono assicurare l'economicita' del processo di smaltimento anche in relazione al costo pubblico del servizio. Validazioni tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale, analisi costo/benefici. La ricerca si articola in tre sottotemi: messa a punto di una tecnologia utilizzante il sistema ad arco plasma ad altissima temperatura in grado di trasformare i rifiuti nei componenti elementari. Tale tecnologia deve consentire lo smaltimento sia di rifiuti liquidi sia di rifiuti solidi, anche pretrattati, assicurando elevate prestazioni di abbattimento degli inquinanti nelle emissioni. Validazione della tecnologia individuata attraverso la realizzazione di un impianto pilota completo delle idonee apparecchiature per il contenimento delle emissioni e dei dispositivi di controllo dei parametri inquinanti. La progettazione dell'impianto deve risolvere i problemi di sicurezza e prevenzione, anche in relazione alla salvaguardia della salute degli operatori. L'impianto deve essere completo di sistemi di verifica della propria regolarita' di funzionamento, nonche' di sistemi di controllo in continuo atti a fornire al servizio pubblico preposto le opportune informazioni sul regolare andamento dello smaltimento e sulle eventuali fasi di inquinamento. Prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Valutazione tecnico/economica, anche in termini costo/benefici e verifica di trasferibilita' su scala industriale; sviluppo di tecnologie innovative per lo smaltimento dei rifiuti tossici e nocivi mediante l'utilizzo dei processi del ciclo siderurgico. In particolare devono essere messi a punto sistemi di pretrattamento e di alimentazione dei rifiuti in altoforno; atti a garantire il mantenimento delle prestazioni dei processi siderurgici e della qualita' dei prodotti, nonche' la sicurezza complessiva e la salvaguardia della salute degli operatori. Verifica della fattibilita' del processo messo a punto a livello industriale, attraverso una campagna di prove significative per le diverse situazioni operative, con validazioni tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Valutazione della rispondenza economica anche in termini costo/benefici; sviluppo di tecnologie innovative che consentano la combustione di rifiuti solidi e scarti pretrattati in combustori tradizionali di grande potenzialita', in parziale sostituzione del combustibile normalmente utilizzato. Il pretrattamento puo' comprendere anche una fase di gassificazione. In particolare devono essere messi a punto i sistemi di pretrattamento e alimentazione del combustibile non tradizionale che, anche in relazione alle specifiche caratteristiche chimico-fisiche, lo rendano compatibile ad una sua utilizzazione in impianti esistenti, garantendo il mantenimento delle prestazioni del processo di combustione, l'efficienza dell'impianto e la riduzione degli effetti inquinanti, nonche' la salvaguardia della salute degli operatori. Messa a punto, a livello industriale, e verifiche attraverso una campagna di prove significative per le diverse situazioni operative e produttive, con validazioni tossicologiche, ecotossicologiche ed ambientali. Valutazione della rispondenza economica anche in termini costo/benefici; Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i diciassettemilacinquecento milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo studio dei fenomeni chimico-fisici della combustione ad alta ed altissima temperatura, utilizzante anche aria ionizzata, e con approfondite conoscenze del ciclo siderurgico e dei sistemi di combustione di grande potenzialita'. Sviluppo di competenze sulle tecniche di trattamento e manipolazione dei residui tossici e nocivi a matrice prevalentemente organica, sulle metodiche di analisi tossicologica, ecotossicologica ed ambientale, e di controllo della affidabilita' e sicurezza dei processi. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i millecinquecento milioni di lire. Tema 14 - Sistema mobile per il trattamento dei rifiuti pericolosi. Oggetto della ricerca: Realizzazione di un sistema mobile a ciclo integrato utilizzabile in situazioni di emergenza per lo smaltimento di rifiuti pericolosi, prioritariamente a matrice organica, attraverso la messa a punto di tecnologie innovative in relazione alla tipologia dei processi adottati e/o alle prestazioni richieste. Il sistema deve essere montato su container di dimensioni normalizzate per il trasporto su automezzi, deve essere caratterizzato da una capacita' di rapida attivazione e disattivazione in situazioni di impiego diversificate, anche critiche, consentendo, possibilmente, anche il risanamento del sito eventualmente contaminato. Realizzazione del prototipo e verifica funzionale del sistema, attraverso campagne di prove significative tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. La ricerca si articola in due sottotemi: progettazione di un sistema mobile di smaltimento dei rifiuti pericolosi ad elevata flessibilita' di impiego, sia in relazione alle caratteristiche di trasferibilita' in caso di emergenza, sia in relazione alla molteplicita' delle tipologie di rifiuti da trattare. Per i singoli componenti del sistema devono essere individuate soluzioni tecnologiche innovative atte a migliorarne le specifiche funzioni, nonche' a garantirne la rapida messa in funzione e disattivazione. Nel caso di parziale utilizzo di tecnologie gia' in uso, i relativi processi devono essere opportunamente ottimizzati specie in riferimento alle problematiche di miniaturizzazione e compattamento dei componenti. Il sistema deve prevedere il monitoraggio delle singole funzioni e rispondere alle piu' rigorose normative internazionali per quanto attiene alla sicurezza dell'impianto e alle misure di prevenzione, in termini di protezione dell'ambiente e della salute; realizzazione dei singoli componenti atti a svolgere le diverse funzioni, da quella di preparazione dei rifiuti per il trattamento a quella dell'eventuale risanamento del sito contaminato, e verifica della rispettiva capacita' operativa. Messa a punto del sistema completo attraverso l'integrazione dei prototipi realizzati e validazione su un campione rispondente di rifiuti, attraverso prove ripetute in situazioni d'uso significative, anche al fine di una valutazione sulla capacita' di intervento in situazioni di emergenza e di rapida attivazione. Prove tossicologiche, ecotossicologiche e di impatto ambientale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli ottomila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e di tecnici altamente qualificati, orientati allo studio delle tecniche di trattamento e manipolazione, anche in situazione di emergenza, dei residui tossici e nocivi a matrice prevalentemente organica, con approfondite competenze nelle metodiche di analisi tossicologica, ecotossicologica ed ambientale, e di controllo dell'affidabilita' e sicurezza dei processi. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli ottocento milioni di lire. Tema 15 - Tecnologie per il risanamento dei terreni inquinati. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di tecnologie innovative e/o ottimizzazione di tecnologie e processi esistenti per il risanamento di siti inquinati da rifiuti e/o da cause accidentali, attraverso il trattamento in loco del terreno. In particolare devono essere definite tecnologie atte a consentire sistemi di trattamento, basati su processi di inertizzazione per vetrificazione e su processi biologici, operanti direttamente sul terreno, senza ulteriori interventi meccanici di asportazione delle superfici trattate. Le tecnologie messe a punto devono, tra l'altro, garantire la sicurezza d'uso, in termini di protezione dell'ambiente e della salute, nelle diverse fasi di intervento. La ricerca si articola in due sottotemi: sviluppo e messa a punto di un processo di vetrificazione di terreni inquinati basato sul riscaldamento per effetto Joule, in cui il terreno rappresenti la resistenza di un circuito elettrico, in grado di raggiungere la temperatura di fusione del suolo trattato e la conseguente formazione di una struttura vetrosa o cristallina stabile. In particolare deve essere messo a punto un circuito elettrico in grado di indurre nel terreno le temperature piu' rispondenti, anche in relazione alle caratteristiche del sito contaminato ed ai rischi connessi alla eventuale presenza di corpi estranei nel terreno stesso. Realizzazione, a livello prototipo, di un modulo trasportabile utilizzante il processo sviluppato, completo di sistemi atti ad assicurare la captazione ed il trattamento degli effluenti gassosi che si liberano durante il processo di vetrificazione.Tale modulo deve rispondere alle piu' severe normative in materia di sicurezza e prevenzione, anche in relazione alla salvaguardia della salute, assicurando, altresi', una rapida attivazione e disattivazione del processo. Validazione del prototipo realizzato, attraverso una campagna di prove significative, per le diverse situazioni operative. Verifica tossicologica, ecotossicologica e di impatto ambientale; studio di sistemi di tipo biologico per il trattamento in loco di terreni inquinati da elementi diversi, quali idrocarburi e solventi organici, che non prevedano l'asportazione del terreno e l'estrazione preliminare delle sostanze inquinate. Individuazione delle colture batteriche adatte ai diversi tipi di inquinanti, loro selezione e prove di efficienza in laboratorio e in campo. Definizione e relativa validazione, attraverso una campagna di prove significative, dei limiti di applicabilita' dei sistemi, anche in relazione agli effetti di lungo periodo, sui terreni, sulla sicurezza dell'ambiente e sulla salute dell'uomo. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i tredicimilacinquecento milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo studio dei fenomeni connessi al passaggio di corrente in mezzi particolari, come i terreni, per la vetrificazione del suolo. Sviluppo di competenze nei sistemi di tipo biologico per il trattamento in loco di terreni inquinati, nella selezione di colture batteriche e nella messa a punto di metodi sperimentali per la loro utilizzazione, nonche' nelle metodiche di analisi tossicologica, ecotossicologica ed ambientale, e di controllo della affidabilita' e sicurezza dei processi. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i sessanta mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i millecinquecento milioni di lire. AREA DISPONIBILITA' DI ACQUA POTABILE Tema 16 - Sistema sussidiario per la potabilizzazione delle acque destinate al consumo umano in situazioni di emergenza. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto, a livello prototipo, di un sistema sussidiario di un impianto di potabilizzazione che, in presenza di situazioni di emergenza, sia in grado di trattare gli inquinanti non eliminabili dall'impianto primario al fine di ripristinare la potabilita' dell'acqua per il consumo umano, minimizzando la interruzione di regolare erogazione in termini di frequenza e di durata. Il sistema deve essere integrabile nell'impianto primario, deve utilizzare tecnologie innovative per il trattamento di almeno tre categorie di inquinanti tra quelli piu' ricorrenti e piu' rilevanti per la salute dell'uomo, deve essere attivabile automaticamente attraverso rilevatori meccanici, chimici e/o biologici dei contaminanti. La ricerca si articola in tre sottotemi: progettazione e realizzazione di una apparecchiatura sussidiaria, integrabile in impianti utilizzanti processi di potabilizzazione ad ampia diffusione, in grado di trattare mediante idonee tecnologie innovative le acque risultanti accidentalmente contaminate da piu' categorie di inquinanti ad elevato rischio, quali ad esempio organo-clorurati, antiparassitari, metalli pesanti. L'apparecchiatura deve garantire il trattamento di almeno tre categorie di inquinanti singolarmente e cumulativamente considerate; progettazione e realizzazione del sistema di controllo della qualita' dell'acqua pre e post trattamento in grado di determinare l'attivazione e la disattivazione in tempo reale dell'apparecchiatura di trattamento in forma automatica e sulla base delle informazioni fornite in continuo da appositi rilevatori. Il sistema deve anche garantire il controllo costante della completa funzionalita' propria e dell'apparecchiatura di trattamento, individuando gli eventuali malfunzionamenti al fine di una tempestiva manutenzione e di una eventuale disattivazione; assemblaggio e messa a punto del prototipo del sistema completo e relativa validazione funzionale attraverso una campagna di prove significative delle diverse condizioni d'esercizio e di presenza degli elementi inquinanti considerati. Verifica di applicabilita' del sistema in un impianto di potabilizzazione in esercizio di dimensioni significative. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare gli ottomila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici di ricerca altamente qualificati, orientati allo studio chimico-biologico dei fattori di inquinamento delle acque e delle relative metodiche e tecnologie di individuazione, caratterizzazione ed eliminazione. Sviluppo di specifiche competenze sulle problematiche di gestione dei sistemi di distribuzione delle acque, con particolare riferimento agli impianti di trattamento per la potabilizzazione, nonche' sui sistemi di controllo di qualita' ed automazione di processo. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. AREA SVILUPPO DI TECNOLOGIE SOFT PER IL MONITORAGGIO E LA GESTIONE DELL'AMBIENTE Tema 17 - Controllo e gestione della qualita' dell'aria in aree urbane. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di un sistema integrato di monitoraggio della qualita' dell'aria in aree urbane, con particolare riguardo all'inquinamento da traffico veicolare, utilizzante, tra l'altro, tecnologie innovative di rilevamento dati, se del caso appositamente sviluppate e/o ottimizzate. Il sistema deve essere in grado di fornire automaticamente supporto alle decisioni sia in situazioni di emergenza, per azioni tese a limitare con tempestivita' le cause dell'inquinamento, attraverso la individuazione dei piu' rispondenti interventi da attuare, sia in situazioni ordinarie, per la individuazione, anche sulla base di cause predeterminabili di alterazione delle normali condizioni, degli interventi a lungo termine, per il risanamento della qualita' dell'aria e per la salvaguardia del patrimonio edilizio e monumentale in genere, da attuare nell'ambito della gestione ordinaria ed in relazione a situazioni tendenziali di inquinamento atmosferico ed acustico. Il sistema deve prevedere l'acquisizione di dati ed informazioni sia direttamente dalle reti di rilevamento, sia da sistemi periferici a tali fini operanti, nonche' integrarsi con sistemi piu' ampi, anche a livello nazionale, al fine di fornire ed acquisire i dati opportuni per una gestione integrata dei sistemi considerati. Validazione del sistema attraverso sperimentazioni applicative su di un campione significativo di tipologie di situazioni, specie per quanto attiene la verifica della funzionalita' delle soluzioni proposte a supporto delle attivita' decisionali. La ricerca si articola in quattro sottotemi: sviluppo e realizzazione di un sistema informatico in grado di espletare, tra l'altro, funzioni di acquisizione e validazione di dati rilevati dalle reti di monitoraggio delle condizioni meteorologiche e di inquinamento atmosferico ed acustico, verificando, in tempo reale, il rispetto di standard prefissati attraverso la ricostruzione dello stato di qualita' dell'aria dell'area in esame. Il sistema deve fornire previsioni dell'evoluzione del fenomeno di inquinamento atmosferico sulla base di modelli di simulazione degli andamenti dei fattori connessi, quali flussi di traffico, localizzazione e tipologia delle sorgenti fisse di emissione. Il sistema, inoltre, deve elaborare attraverso l'impiego anche di tecniche di sistemi esperti, strategie di intervento, in particolare sulla componente traffico, per l'attivazione di idonee azioni correttive, immediate e di lungo termine, supportando la elaborazione di piani di risanamento, attraverso la valutazione comparata di possibili scenari alternativi; sviluppo e messa a punto di un programma automatizzato in grado di attribuire, sulla base dei dati rilevati attraverso strumentazioni, se del caso appositamente realizzate e/o ottimizzate, la emissione degli agenti inquinanti l'atmosfera alle diverse fonti di potenziale inquinamento presenti nell'area. Il programma deve inoltre consentire la simulazione delle modalita' di diffusione, trasporto e deposizione dei principali inquinanti chimici delle aree urbane, attraverso opportuni modelli matematici integrati con banche dati, territoriali e non, descrittive dell'ambiente medesimo, quali catasto delle emissioni di inquinamento da stazioni fisse, dati di traffico e dati meteorologici. Le strumentazioni realizzate ed il programma messo a punto devono essere integrabili nel sistema informatico considerato nel primo sottotema; sviluppo e messa a punto di un programma automatizzato in grado di consentire, sulla base dei dati rilevati attraverso strumentazioni fisse e mobili, se del caso appositamente realizzate e/o ottimizzate, la valutazione dei livelli di inquinamento acustico in aree urbane ed industriali, con particolare riferimento al traffico veicolare. Le strumentazioni devono rilevare tutte le informazioni necessarie al programma per la determinazione dei livelli e della distribuzione del rumore e per l'identificazione degli aspetti qualitativi e quantitativi delle diverse fonti di emissione. Le strumentazioni realizzate ed il programma messo a punto devono essere integrabili nel sistema informatico considerato nel primo sottotema; messa a punto del sistema completo e relativa validazione su un'area campione, attraverso una campagna di prove significative delle diverse tipologie di situazioni, con particolare riferimento alla verifica funzionale delle soluzioni proposte a supporto delle attivita' decisionali. Verifica della integrabilita' del sistema con altri sistemi anche piu' ampi, operanti a livello locale e nazionale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i settemilacinquecento milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo studio dei fenomeni di inquinamento atmosferico, alla simulazione, mediante modelli matematici a scala territoriale, dei principali fattori relativi alla generazione, trasformazione chimica, diffusione e deposizione degli inquinanti. Sviluppo di specifiche competenze nella progettazione d'impiego di strumentazione meteorologica, in particolare per misure remote utilizzanti tecniche elettroniche, acustiche ed elettromagnetiche. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. Tema 18 - Controllo delle acque e del suolo a supporto della gestione delle risorse di bacini idrografici. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di un sistema integrato di monitoraggio di bacini idrografici, critici sotto il profilo del rischio idrogeologico e geomorfologico, finalizzato alla previsione del rischio e alla gestione, anche in situazioni di emergenza, delle risorse idriche del bacino, attraverso l'acquisizione in continuo e l'organizzazione dei dati sullo stato di qualita' delle acque superficiali e sotterranee e sui movimenti franosi delle aree a forte attivita' erosiva, specie in presenza di insediamenti abitativi. Il sistema deve utilizzare tecnologie innovative di rilevamento, anche a tali fini appositamente sviluppate e/o ottimizzate. Il sistema deve essere in grado di fornire automaticamente supporto alle decisioni, sia in situazioni di emergenza sia in situazioni ordinarie, per la individuazione degli interventi a piu' lungo termine da attuare nell'ambito della gestione ordinaria, anche in relazione alle conseguenze di realizzazioni strutturali sul territorio. Il sistema deve prevedere l'acquisizione di dati ed informazioni sia direttamente dalle reti di rilevamento, sia da sistemi periferici a tali fini operanti, nonche' integrarsi con sistemi piu' ampi, anche a livello nazionale, al fine di fornire ed acquisire i dati opportuni per una gestione integrata dei sistemi considerati. Validazione del sistema attraverso sperimentazioni applicative su di un campione significativo di tipologie di situazioni, specie per quanto attiene la verifica della funzionalita' delle soluzioni proposte a supporto delle attivita' decisionali. La ricerca si articola in cinque sottotemi: sviluppo e realizzazione di un sistema informatico in grado di integrare i dati dinamici forniti dalle reti di monitoraggio con dati statici o "quasi statici", quali assetto del territorio, localizzazione e quantizzazione delle sorgenti inquinanti. Il sistema deve fornire con continuita' lo stato dell'ambiente idrogeologico mediante mappe di precipitazioni, mappe di qualita' dei corpi idrici, e mappe dei livelli piezometrici delle falde, segnalando l'insorgere di situazioni di crisi ambientale quali piene, magre, depauperamento falde, superamento dei livelli di inquinamento, fenomeni di dissesto geologico. Il sistema deve prevedere l'evoluzione dei fenomeni di degrado ed elaborare, attraverso l'impiego anche di tecniche di sistemi esperti, strategie di intervento in situazioni critiche. Il sistema, inoltre, deve permettere la elaborazione di piani di intervento strutturale, in funzione della evoluzione degli scenari d'uso del territorio; sviluppo di un sistema integrato per la interpretazione di dati provenienti da misurazione effettuate mediante tecniche radar/meteo e/o multi radar/meteo, eventualmente all'uopo sviluppate, nonche' provenienti da reti di apparecchiature convenzionali di telepluviometri e teleidrometri, al fine di acquisire, in forma continua ed accurata, le informazioni sulla dinamica della risorsa idrica. Il sistema deve consentire la previsione degli andamenti della disponibilita' della risorsa idrica, con particolare riferimento al verificarsi di situazioni critiche, quali magre, piene ed esondazioni, ed essere integrabile con quello considerato nel primo sottotema; sviluppo di un sistema integrato per il monitoraggio delle fasce di rispetto delle opere di captazione delle acque sotterranee e della qualita' delle acque superficiali. A tale riguardo deve essere considerato il monitoraggio a valle degli impianti di depurazione delle acque reflue, specie da processi industriali. Il sistema deve consentire l'acquisizione in continuo dei parametri caratterizzanti lo stato di qualita' delle acque, segnalando la necessita' di interventi di controllo sugli impianti di emungizione idrica, sulle reti di adduzione dei reflui e sugli impianti di trattamento. Il sistema deve essere integrabile con quello considerato nel primo sottotema; progettazione e realizzazione di una rete per il monitoraggio idrogeologico e geomorfologico di aree a forte attivita' erosiva, caratterizzate da movimenti franosi, quali ad esempio coltri vulcaniche, litoidi sovrapposti e basamenti plastici ad elevato grado di dissesto, con particolari riflessi sugli insediamenti abitativi. Per la realizzazione della suddetta rete devono essere sviluppate ed ottimizzate tecnologie quali l'interferometria a laser, il rilevamento delle emissioni acustiche, il rilevamento in continuo di parametri idrogeomorfologici tramite sensori inclinometrici, estensimetrici, piezometrici, pluriometrici. Il monitoraggio deve prevedere l'acquisizione dei dati in tempo reale, anche utilizzando telemetria via satellite. La rete deve essere integrabile con il sistema informatico considerato nel primo sottotema; assemblaggio, integrazione e messa a punto del sistema completo e relativa validazione su un'area campione, mediante una campagna di prove significative di diverse tipologie di situazioni, con particolare riferimento alla verifica funzionale delle soluzioni proposte a supporto delle attivita' decisionali. Verifica della integrabilita' del sistema con sistemi piu' ampi, anche a livello nazionale. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i novemila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici altamente qualificati, orientati allo studio delle metodiche di analisi e pianificazione del territorio e di gestione delle relative risorse, allo studio ed alla modellazione della fenomenologia idrologica ed idrogeologica, meteorologica e dei fenomeni erosivi. Sviluppo di specifiche competenze nella progettazione ed impiego di strumentazione di misura analitica chimico-fisica dei parametri idraulici e meteorologici, con particolare riguardo alla radarmeteorologia e alle tecniche di misura remote in generale. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i milleduecento milioni di lire. Tema 19 - Controllo per l'ottimale gestione della erogazione di acqua potabile per gli acquedotti. Oggetto della ricerca: Sviluppo e messa a punto di un sistema di rilevazione e controllo delle acque, per l'approvvigionamento e l'immissione in acquedotto. Il sistema deve utilizzare tecniche innovative di rilevamento, anche biologiche, e fornire supporto alle decisioni in situazioni di emergenza quantitativa e qualitativa delle acque. Il controllo sugli approvvigionamenti deve rilevare i fattori di inquinamento significativi, compresi i microinquinanti previsti dalle normative in materia, e operare la regolazione automatica, in continuo, dei flussi in entrata fino alla eliminazione di uno o piu' dei flussi stessi. Il controllo, attraverso monitoraggio in continuo e conseguenti ipotesi di interventi operativi, deve consentire la verifica del corretto funzionamento degli impianti di potabilizzazione, per evitare l'afflusso di acqua non potabile in rete. Realizzazione di un rilevatore biologico di sostanze tossiche, anche a struttura chimica indeterminata, presenti nelle acque destinate all'uso umano, utilizzabile dal sistema messo a punto. Verifica del sistema attraverso sperimentazioni applicative su di un campione significativo di tipologie di situazioni, specie per quanto attiene la verifica della funzionalita' delle soluzioni proposte a supporto delle attivita' decisionali. La ricerca si articola in quattro sottotemi: messa a punto di un sistema informatico di elaborazione dei dati sulle acque, in grado di valutare in tempo reale le situazioni di funzionamento ed attivare gli opportuni interventi per garantire la gestione ottimale dei flussi. In particolare il sistema deve modulare in automatico i vari flussi di approvvigionamento, sulla base delle relative portate e di eventuali contaminazioni. Il sistema, inoltre, deve fornire ipotesi di soluzioni, per la ottimale regolazione delle erogazioni in rete. Verifica, tramite prove significative in campo, e comparazione delle prestazioni tecnico-economiche con gli altri sistemi in uso; progettazione e realizzazione di rilevatori, anche biologici, ad elevata sensibilita', in grado di determinare la portata e la qualita' delle acque, operando in continuo ed in forma automatica, e di trasmettere, con modalita' e forma idonea per la memorizzazione su supporti informatici, i dati analitici relativi ai flussi delle acque ed ai parametri previsti dalla normativa per quelle destinate al consumo umano. Verifica, tramite prove significative in campo, e comparazione delle prestazioni tecnico-economiche con gli altri sistemi in uso; sviluppo e realizzazione di un prototipo di biosensore per il controllo tossicologico dell'inquinamento idrico, che utilizzi un sistema biologico in grado di rilevare, anche in continuo, sia sostanze tossiche a struttura chimica definita, sia sostanze potenzialmente tossiche a struttura chimica indeterminata, producendo segnali in forma elaborabile. Il sistema deve essere in grado di operare in ambiente esterno e in forma completamente automatica. Verifica, tramite prove significative in campo, e comparazione delle prestazioni tecnico-economiche con gli altri sistemi in uso; messa a punto del sistema realizzato, integrato dai sensori sviluppati e completo dei dispositivi per il controllo automatico in continuo della propria ottimale funzionalita'. Validazione del sistema attraverso campagne di prova significative di differenti tipologie di situazioni. Verifica di funzionalita' mediante applicazione su di un impianto di potabilizzazione in esercizio di dimensioni significative. Tempo: la durata massima della ricerca non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i settemila milioni di lire. Attivita' di formazione: Formazione di ricercatori e tecnici di ricerca altamente qualificati, orientati allo studio delle tecniche di progettazione di impianti e di reti idrauliche e dei relativi controlli di regolazione e/o processo, con specifiche competenze nella progettazione di software per il monitoraggio e la regolazione di sistemi complessi. Sviluppo di conoscenze atte a consentire l'interazione con le specifiche competenze, per la progettazione e sviluppo tecnologico di strumentazione analitico chimico biologica e di dispositivi sensoriali basati su principi biochimici e/o biofisici, atti al rilevamento dello stato di potabilita' delle acque e della presenza di eventuali inquinanti. I relativi singoli percorsi formativi devono avere una durata non inferiore a due e non superiore a tre anni. Tempo: la durata massima dell'attivita' di formazione non deve superare i quarantotto mesi. Spesa: la spesa massima, comprensiva di IVA, non deve superare i mille milioni di lire. In relazione alle attivita' scientifiche e di sviluppo in atto nel Mezzogiorno i temi sopra specificati numeri 9, 11, 12, 17, 18 e 19, del Programma nazionale di ricerca per l'ambiente devono essere sviluppati nelle aree meridionali per la successiva industrializzazione in detti territori dei risultati conseguiti.