Agli assessori alla sanita'
                                  Agli      assessori     provinciali
                                  dell'agricoltura   delle   province
                                  autonome di Trento e Bolzano
                                  Ai    direttori    degli   istituti
                                  zooprofilattici sperimentali
                                  Al      direttore     dell'Istituto
                                  superiore di sanita'
                                  Al  direttore  del  laboratorio  di
                                  medicina  veterinaria dell'Istituto
                                  superiore di sanita'
                                     e, per conoscenza:
                                  Ai   presidi   delle   facolta'  di
                                  medicina veterinaria
                                  Al comando carabinieri NAS
                                  Ai   commissari  di  Governo  nelle
                                  regioni e province autonome
                                  Al    Ministero   del   turismo   e
                                  spettacolo
                                  Al Ministero dell'interno
                                  Al Ministero della difesa
                                  Al   Ministero  dell'agricoltura  e
                                  delle foreste - Gabinetto
                                  Al   Ministero  dell'agricoltura  e
                                  delle  foreste - Direzione generale
                                  dell'economia montana e foreste
                                  Al Ministero delle finanze
                                  Al Ministero dell'ambiente
                                  Al   Ministero  per  la  protezione
                                  civile
                                  All'Istituto  nazionale  di Bologna
                                  della selvaggina
                                  Alla  Federazione  nazionale  degli
                                  ordini dei veterinari
                                  Alla Federazione italiana caccia
                                  Al Progresso veterinario
  La rabbia e' una malattia infettiva acuta propria dei carnivori dai
quali   viene  trasmessa  a  molti  altri  mammiferi  uomo  compreso,
sostenuta   da   un  virus  neu-rotropo  appartenente  alla  famiglia
Rhabdovirudae   genere  Lyssavirus  caratterizzato  da  una  membrana
pericapsidica   lipoproteica   che   racchiude  il  ribonucleocapside
costituito   da   RNA  monocatenario.  Antigenicamente  il  virus  e'
distinguibile  in  vari  ceppi  per cui, attraverso l'uso di panel di
anticorpi monoclonali si possono individuare i ceppi propri di specie
animali,  la loro provenienza e l'origine, se vaccinale o da strada o
rabbia-correlati.
  La  malattia  che  e'  una zoonosi molto tenuta fin da molti secoli
prima  della  nascita  di  Cristo  ed  anche  ai giorni nostri, viene
trasmessa  attraverso la morsicatura degli animali infetti. Nei Paesi
europei,  il  cane,  il  gatto  e la volpe sono quelli che rivestono,
senza  dubbio,  la  maggiore  importanza  nella  trasmissione e nella
propagazione della rabbia tanto all'uomo quanto agli altri mammiferi.
La malattia si manifesta con le note forme cliniche caratterizzate da
una  encefalomielite  ad  esito  letale;  l'evoluzione della malattia
avviene da meno di 24 ore a piu' giorni.
                                * * *
  L'epidemia di rabbia in prevalenza silvestre attualmente in atto in
Europa  si  e' originata negli anni '30 al confine tra la Russia e la
Polonia;  da  li', con un avanzamento di circa 30-40 km l'anno, si e'
diffusa  in  tutta  l'Europa  risparmiando  solo  il  Regno  Unito  e
l'Irlanda.  L'apice  della sua diffusione e' stato raggiunto nel 1984
con  un  totale  di  23.623  casi registrati in Europa con 7.056 casi
positivi nella sola Germania federale.
  In  relazione  all'incidenza  della  malattia  al  31 marzo 1990 si
possono distinguere i Paesi europei in tre gruppi:
    A)  non  contagiati:  Bulgaria,  Islanda,  Norvegia, Regno Unito,
Irlanda, Portogallo, Svezia e Grecia;
    B) in cui la rabbia e' ricorrente in parte dei territori: Belgio,
Francia,   Germania   R.F.,   Germania  R.D.,  Lussemburgo,  Austria,
Jugoslavia,  Cecoslovacchia,  Ungheria,  Polonia, Romania, Svizzera e
Italia;
    C)  in  cui gli ultimi casi risalgano a meno di due anni or sono:
Danimarca, Olanda, Spagna e Finlandia.
  E'  appena  il caso di far presente che nei seguenti Paesi europei:
Germania  R.F.  e  Democratica,  Danimarca,  Olanda, Spagna, Polonia,
Finlandia,  URSS  e Jugoslavia, dal 1954 al 1986 sono stati accertati
trecentoquarantaquattro casi di rabbia nei pipistrelli insettivori.
  La  rabbia, inoltre, risulta presente con elevata incidenza di casi
e   di  stipiti  virali,  anche  esotici,  negli  animali  domestici,
selvatici  e  nei  pipistrelli  dei  Paesi  del  Continente africano,
asiatico  ed  americano,  nei  quali, peraltro, sono constatati anche
molti casi nell'uomo.
  Come  e'  noto,  la  rabbia  silvestre  colpisce  principalmente  i
carnivori  selvatici  e  tra  questi  il  serbatoio  d'infezione piu'
rappresentativo  in  Europa  e'  la  volpe  rossa  a  causa della sua
adattabilita'  ai  diversi  habitat  naturali.  Questa specie animale
rappresenta,  per  esempio,  in  Italia  il  93,3%  dei casi positivi
durante  il 1989, il 79,2% in Francia, il 77,1% in Germania federale,
il  47,4%  nel  Lussemburgo. Le misure di controllo della malattia in
questa  specie  animale  si  sono basate prevalentemente sul criterio
della  riduzione  della  popolazione  volpina  accanto alle misure di
polizia  veterinaria,  alla  lotta al randagismo ed alla vaccinazione
antirabbica precontagio delle specie domestiche esposte al rischio.
  Dal  1973  al  1977 il nostro Paese non e' mai stato interessato da
casi  di rabbia silvestre e/o urbana, benche' nel cuore dell'Europa e
nei  Paesi  dell'Est, come gia' visto, questa malattia si sia diffusa
notevolmente. Nel febbraio del 1977 la rabbia silvestre e' entrata in
Italia in provincia di Bolzano attraverso il passo Krimmel al confine
con il distretto austriaco di Lienz, gia' segnalato infetto; nel 1978
dalla  provincia  di Bolzano in fronte epizootico penetro' nel Veneto
(provincia di Belluno). Nello stesso anno dalla Carinzia (Austria) un
nuovo  fronte  epizootico  penetro' nel Friuli-Venezia Giulia (Udine)
che  nel  1981  si  congiunse con un altro proveniente dalla Slovenia
(Jugoslavia).  Nel  1981  la  Lombardia  venne  altresi'  interessata
dall'epizoozia presente nel Cantone dei Grigioni (Svizzera). Nel 1983
la  provincia  di Trento fu interessata dal fronte rabido proveniente
dalla provincia di Bolzano. Infine la Valle d'Aosta venne interessata
marginalmente  nel  1984  dall'epizoozia  presente  nell'alta  Savoia
(Francia).
  Quest'ultimo fronte fu rapidamente arginato mentre gli altri fronti
rabidi  penetrarono nel territorio nazionale. Da cio' emerge che fino
a  quando  la  rabbia silvestre non sara' completamente eradicata dai
Paesi   confinanti,  l'Italia,  ancorche'  protetta  dalle  Alpi,  e'
costantemente  minacciata da questa malattia, poiche' la volpe, nelle
sue migrazioni puo' raggiungere e superare anche, seppur raramente, i
passi  montani  situati  anche  a  mt 1.800 di altezza, cosi' come e'
avvenuto  nel periodo 1977-1984 in cui si e' avuta la penetrazione in
diversi  punti  di  volpi rabide. Durante i dodici anni di permanenza
della   rabbia   volpina   nel  nostro  Paese  si  e'  provveduto  ad
intensificare  le  misure  di  polizia veterinaria, principalmente la
lotta  al  randagismo, ecc., affiancate dalle disposizioni emanate da
questo  Ministero con ordinamento annuale riguardanti l'obbligo della
vaccinazione   antirabbica  precontagio,  nelle  regioni  durante  il
periodo  di  pascolo  estivo,  per  la  presenza di animali selvatici
portatori dell'infezione in alcuni Paesi di confine.
  Accanto  a  queste  norme, al fine di contenere la diffusione della
malattia,  nel  nostro Paese, come anche in altri, e' stato praticato
lo  sfoltimento  della  popolazione  volpina allo scopo di ridurre la
densita'  delle  volpi ad un soggetto ogni 5 km2, limite in cui si e'
visto si esaurisce l'epizoozia.
  Durante  il  periodo  di cui trattasi e' proseguito il monitoraggio
sulle  volpi  uccise  o  trovate  morte,  che sono state inviate agli
istituti   zooprofilattici   competenti  per  territorio  per  essere
sottoposte  ad analisi di laboratorio. Gli istituti piu' coinvolti in
questa  attivita'  diagnostica  sono stati quelli di Brescia e Padova
che,  in  quegli  anni,  hanno  eseguito  5.000  esami  di  cui 2.101
risultarono   positivi.   La   collaborazione   dei   cacciatori  per
l'abbattimento  e  la raccolta delle volpi e' stata incentivata dalle
regioni  interessate,  corrispondendo  dei  premi  in denaro varianti
dalle 20.000 alle 100.000 lire per capo consegnato.
  Le  azioni  di  lotta contro la rabbia silvestre adottate, quali il
diradamento  della popolazione volpina, il potenziamento del servizio
di  cattura  dei  cani  e  dei  gatti  randagi,  l'eliminazione delle
discariche abusive ed una raccolta ed eliminazione dei rifiuti solidi
urbani,  ecc.  provocarono  l'eliminazione  della rabbia silvestre in
alcune  regioni (Veneto, Friuli-Venezia Giulia, provincia di Bolzano,
province  di  Bergamo,  Como  e Sondrio) ma non l'estinzione completa
dell'epizoozia.
  Intanto,  per  il  controllo  della  particolare  forma  di  rabbia
silvestre  che  e' in preoccupante espansione in molti Paesi europei,
si  sta  studiando la possibilita' di sostituire il metodo cruento di
lotta con quello incruento incentrato sulla vaccinazione antirabbica,
per  via  orale,  delle  volpi  mediante  l'offerta  del virus rabido
vaccinale in apposite esche. Infatti, gia' a partire dal 1970 vennero
iniziate  in  laboratorio  delle  ricerche  in  tal senso da parte di
alcuni  ricercatori  americani,  svizzeri,  tedeschi  e francesi. Gli
svizzeri,  e  precisamente  il  prof.  Steck  ed  il  dott. Wandeler,
dell'Universita'  di  Berna,  dal  1978  per primi sperimentarono sul
territorio  un  loro  vaccino e precisamente il ceppo SAD BHK 21. Nel
1983  i  tedeschi  dell'Istituto  federale  di  virologia di Tubingen
(prof.  Schneider)  partendo  dal  ceppo Berna, approntarono un nuovo
ceppo,  il SAD B19, da una sperimentazione in Italia, in provincia di
Brescia, usufruendo dello stesso ceppo vaccinale.
  In    considerazione    della    persistente   tendenza   espansiva
dell'infezione  nelle  zone  interessate, il Ministero della sanita',
visto  l'esito favorevole delle prove di campo eseguite in Svizzera e
Germania  R.F.  e  dopo  aver  acquisito  il  parere  favorevole  del
Consiglio   superiore   di   sanita',  ha  autorizzato,  nel  periodo
1984-1987,  l'esecuzione  di  sei  piani  di  vaccinazione antirabbia
sperimentale,  per  via  orale,  delle volpi nelle zone colpite dalla
malattia delle province di Brescia, Trento e Bolzano.
  In  tutte  le  campagne  vaccinali sono state impiegate delle esche
vaccinali  contenenti  il  virus  vivo  modificato  ceppo  SAD B19 di
Tubingen.
  I  risultati  raggiunti  dagli  interventi  immunizzanti sono stati
favorevoli  per  cui,  alle  norme  tradizionali di lotta alla rabbia
silvestre,  si  e'  aggiunta la possibilita' di controllare la rabbia
con  la  nuova  metodica della vaccinazione antirabbica per via orale
delle  volpi.  L'ultimo  caso  positivo  di  rabbia volpina, riferito
all'epidemia  77-86 fu registrato l'11 luglio 1986. Nell'agosto 1988,
dopo  oltre  due  anni  di assenza della rabbia silvestre da tutto il
territorio nazionale e da oltre tre anni dalla regione Friuli-Venezia
Giulia,  nell'ambito  degli  interventi  di  sorveglianza  permanente
contro  la malattia attuata dalla regione, fu rinvenuta nel comune di
Trieste  una  volpe  morta, che sottoposta agli esami di laboratorio,
risulto'  positiva  per  rabbia.  L'origine  della  malattia fu fatta
risalire  a  volpi  che  provenivano dalla Jugoslavia in quanto erano
stati  segnalati  casi  di  malattia in soggetti di questa specie del
comune  di Sezana (Jugoslavia) che e' a ridosso del confine italiano.
Da  allora si sono verificati, in tutto, settantacinque casi positivi
di  cui  settanta  volpi  (93,3%),  quattro tassi ed un capriolo, che
hanno interessato le province di Trieste e Gorizia.
  Accanto   alle   misure   di   profilassi   diretta   ed  indiretta
tradizionali, la regione Friuli-Venezia Giulia, dalla primavera 1989,
ha  fatto  ricorso  al piano di vaccinazione antirabbica sperimentale
per  via  orale  delle  volpi  elaborato  dalla  stessa  regione  per
controllare l'infezione. Gia' dopo la prima fase di posa delle esche,
avvenuta,  appunto, nella primavera e nell'inverno del 1989, e' stata
constatata  una  remissione  dei  casi positivi di rabbia. Oltre alla
Svizzera,  alla  Germania  R.F. ed all'Italia, anche i seguenti altri
Stati:  Austria,  Belgio,  Finlandia,  Francia, Lussemburgo, Olanda e
Jugoslavia  hanno  sperimentato la immunizzazione antirabbica per via
orale  delle  volpi, con esche vaccinali contenenti vaccino allestito
con  virus  rabico vivo e modificato ceppo SAD B19 di Tubingen, nelle
aree  colpite  dalla  malattia,  riuscendo  cosi'  a  controllare  la
malattia  stessa.  Pertanto la vaccinazione delle volpi per via orale
associata  alla  rarefazione della popolazione volpina costituisce un
idoneo  metodo  per il controllo della rabbia silvestre evitandone la
diffusione in zone indenni e favorendo l'estinzione dei focolai.
                                * * *
  La  profilassi  e  la lotta contro la malattia di cui si tratta, e'
oggetto  di  attenzione  da parte della Commissione CEE che, in vista
della realizzazione del mercato interno comunitario del gennaio 1993,
ha  emanato  in  data 24 luglio 1989 la decisione (n. 89/455/CEE) che
stabilisce  una azione finanziaria comunitaria per la elaborazione di
progetti  pilota  di  lotta  contro  la  rabbia  in  vista  della sua
eradicazione  o  prevenzione.  La  decisione  prevede  un  contributo
finanziario  ai Paesi che elaborino piani di vaccinazione orale delle
volpi  che  interessino vaste aree anche e preferibilmente di confine
comprendenti  anche Paesi terzi. La decisione in oggetto e' destinata
sia  ai  Paesi  nei  quali e' in atto l'infezione rabida come anche a
quelli  nei  quali, pur non verificandosi nel proprio territorio casi
di   rabbia,  esiste  la  minaccia  di  penetrazione  della  malattia
proveniente  da  un  Paese  confinante.  Per  ottenere  il contributo
finanziario  da  parte  della  CEE questo Ministero dovra' sottoporre
all'esame  della  Commissione  CEE, il piano elaborato dall'Autorita'
sanitaria interessata. Detto contributo coprira':
   il  50% delle spese per l'acquisto del vaccino antirabbico e delle
esche destinate alle volpi;
   le spese per azioni di conservazione e tutela su scala limitata in
zone  interessate  da  progetti  pilota, qualora le organizzazioni di
volontari si siano gratuitamente prestate per la posa delle esche;
   il  50% delle spese per la posa delle esche su grande scala ove le
organizzazioni   di   volontari   non   si  prestino  ad  effettuarla
gratuitamente.
                                * * *
LINEE GUIDA PER L'ATTUAZIONE DEL PIANO DI VACCINAZIONE SPERIMENTALE
   ANTIRABBICA DELLE VOLPI, PER VIA ORALE.
  Si  premette  che,  conformemente  al  parere  della  sezione V del
Consiglio  superiore  di  sanita'  del  15  dicembre  1987, presso il
Ministero  della  sanita' e' stata costituita una commissione tecnica
con  il  compito  di fornire indicazioni e di proporre alle regioni e
province autonome interventi profilattici contro la rabbia nonche' di
esercitare  il  coordinamento  con  i  servizi veterinari regionali e
locali   nello   svolgimento   di  eventuali  piani  sperimentali  di
vaccinazione antirabbica, per via orale, delle volpi.
  A  questo  riguardo e' appena il caso di rammentare che l'eventuale
attuazione  di  piani  di vaccinazione per via orale contro la rabbia
delle  volpi  e'  subordinata  alla preventiva approvazione del piano
stesso da parte di questo Ministero.
  Il  presupposto per la presentazione del programma di profilassi e'
che  vengano  accertati  casi  di  rabbia  nelle  volpi  in  zone del
territorio  nazionale,  oppure  che  esista  una  incombente minaccia
dovuta  alla  presenza della rabbia silvestre in zone di Stati esteri
confinanti con l'Italia.
  Pertanto  l'autorita'  regionale  o  provinciale  competente dovra'
redigere e trasmettere una dettagliata relazione riguardante un piano
operativo  di  vaccinazione  antirabbica delle volpi specificando gli
obiettivi  che si vogliono raggiungere con la sperimentazione stessa,
la  situazione  epizootologica  delle  zone interessate dal programma
d'intervento,  le  risorse  finanziarie previste per l'esecuzione del
piano,  le  modalita' organizzative, operative e di controllo del pi-
ano, il personale ed ogni altra utile informazione.
  Inoltre,   dovra'   essere   allegata   una  carta  geografica  con
evidenziata l'area di sperimentazione, la superficie totale, i comuni
interessati  e  le  rispettive  superfici,  ecc. Detta relazione, che
dovra' contenere anche la richiesta della autorizzazione da parte del
Ministero  della  sanita' per l'esecuzione del piano di cui trattasi,
verra'   sottoposta   al   Consiglio   superiore  di  sanita'  oppure
all'apposita   commissione   tecnica   sulla  rabbia  per  l'esame  e
valutazione  che  sono  necessari  per  il  rilascio  della anzidetta
autorizzazione.
  Su  direttiva  dell'O.M.S. resta fermo che, ogni sperimentazione in
questo   campo   sia   effettuata   sotto   la  vigilanza  e  con  la
collaborazione  dell'O.M.S.  Collaborating Centre for Rabies Surveil-
lance and Research di Tuebingen (Germania).
  Nella  predisposizione  ed attuazione del programma di vaccinazione
antirabbica  devono  essere tenute presenti dall'autorita' competente
le  seguenti  condizioni,  tese  ad uniformare il comportamento delle
amministrazioni interessate alla sperimentazione di cui trattasi.
  La sperimentazione verra' effettuata:
    a)  previo  parere  favorevole espresso dalla commissione tecnica
per la profilassi e la lotta della rabbia silvestre, istituita presso
il Ministero della sanita', come detto;
    b) previa autorizzazione del Ministero della sanita';
    c)  con  la collaborazione dell'Istituto superiore di sanita' per
il  controllo  del  vaccino, del titolo vaccinale che non deve essere
inferiore a 107, per la tipizzazione dei ceppi virali, ecc.;
    d)    con   la   collaborazione   dell'Istituto   zooprofilattico
competente:
    1) per le ricerche diagnostiche dei selvatici reperiti morti e di
quelli abbattuti;
    2) per l'inoltro di materiale all'Istituto superiore di sanita';
    3)  per  il  controllo  e  la  ricerca  degli animali marcati con
tetraciclina;
    4)  per  la ricerca sul campo di eventuali fenomeni insorti sulla
fauna dopo la sperimentazione, ecc.;
    e)  con  il concorso dell'amministrazione regionale o provinciale
mediante  la  direzione  tecnico-amministrativa della sperimentazione
stessa che deve provvedere:
    1)  ad  inoltrare apposita domanda al Ministero della sanita' per
l'autorizzazione   ad   importare  dall'estero  le  dosi  di  vaccino
antirabbico per le volpi;
    2)  all'acquisto  delle  esche  vaccino  (Istituto  virologia  di
Tubingen);
    3) ad organizzare il trasporto del vaccino;
   4) al deposito e controllo delle esche a temperatura di 25 ›C;
    5)  alla  organizzazione  della distribuzione delle esche vaccino
(comitato  caccia, federazione provinciale caccia, dipartimento delle
foreste ed eventuali altre associazioni);
    6)  alla  organizzazione  della  raccolta  dei selvatici morti od
abbattuti  nelle  zone  di  sperimentazione  per  il  loro tempestivo
inoltro all'istituto zooprofilattico competente per territorio, posti
in contenitori refrigerati;
    7)  alla  nomina  del comitato coordinatore della sperimentazione
stessa che deve essere cosi' composto:
     assessore  regionale  o provinciale alla sanita' o suo delegato,
che lo presiede;
     presidente  della  commissione  tecnica nazionale per i problemi
della rabbia od un suo delegato;
     rappresentante effettivo del Ministero della sanita' - Direzione
generale  dei  servizi  veterinari  - Roma, nella commissione tecnica
nazionale;
     rappresentante  effettivo  dell'Istituto  superiore di sanita' -
Laboratorio di veterinaria, nella commissione tecnica nazionale;
     veterinario    designato    dall'istituto   zooprofilattico   di
competenza;
     responsabile regionale o provinciale servizio veterinario;
     responsabile delle unita' sanitarie locali interessate;
     dirigente sezione diagnostica locale;
     medico  igienista  responsabile  regionale distrettuale o locale
designato dall'assessorato regionale competente;
     responsabile  regionale  o  provinciale  del  dipartimento delle
foreste;
     responsabile  regionale  o provinciale dell'ufficio e/o comitato
caccia;
     rappresentanti delle organizzazioni provinciali caccia;
     rappresentante  provinciale  o  locale  WWF o di un'associazione
protezionistica;
     eventuali  esperti  anche  esteri  indicati  dal Ministero della
sanita'.
  Dalle  riunioni  svolte  dal suddetto comitato, deve essere inviato
con  ogni  consentita urgenza un verbale al Ministero della sanita' -
Direzione generale dei servizi veterinari, ancorche' tra i componenti
risulti un rappresentante del Ministero.
  Nel  caso che la zona di sperimentazione interessi piu' province di
una  stessa  regione  e  piu'  unita'  sanitarie  locali  si  possono
istituire  dei  comitati  ristretti  a  livello  di una o piu' unita'
sanitarie  locali.  Nel  caso  che  la sperimentazione interessi piu'
regioni,  il  comitato  verra'  costituito  d'intesa  fra  le  stesse
regioni.
ATTUAZIONE.
  Lo    svolgimento    delle    varie   operazioni   riguardanti   la
sperimentazione  vera  e  propria  deve,  di  massima,  osservare  lo
scadenzario che si allega (allegato 1).
a) Territorio della sperimentazione.
  Premesso  che  il  fronte  epizootico  della rabbia silvestre e' in
continuo  movimento, e' necessario tener conto della nuova situazione
epizootologica  al momento dell'effettuazione della sperimentazione e
della HIPD della popolazione volpina.
  La  zona  in  cui  essa verra' effettuata, visualizzata su apposita
cartina geografica, comprende:
   1) territori dove e' in atto l'epizoozia di rabbia silvestre;
   2) territori situati davanti al fronte epizootico, dove al momento
non sono stati accertati casi di rabbia.
  Si  deve  calcolare  la  superficie  in km(Elevato al Quadrato) per
ognuno dei due territori. (E' utile altresi' indicare il numero delle
unita' sanitarie locali interessate dalla sperimentazione stessa).
  E'  opportuno  che l'intervento sperimentale venga esteso ad almeno
30  km  davanti  al  fronte  epizootico, come pure che si tenga conto
delle barriere naturali come grandi fiumi, catene montuose, strade di
grande  traffico,  terreni a coltura intensiva, zone paludose, centri
abitati.
b) Vaccino.
  Specificare il tipo ed il nome del vaccino che verra' usato nonche'
l'istituto  produttore  (attualmente:  SAD B19 prodotto dall'Istituto
federale  di  ricerche  di  Tubingen),  salvo diversa indicazione del
Ministero della sanita'.
  Stabilire  il  numero  delle esche vaccino da acquistare sulla base
della  superficie  interessata dalla sperimentazione tenendo presente
questi parametri:
   20 esche vaccinali per km(Elevato al Quadrato) nel fondovalle fino
a 600 m di altezza sul livello del mare;
   15 esche per km(Elevato al Quadrato) da 600 a 800 m;
   10 esche per km(Elevato al Quadrato) da 800 a 1200 m;
   5 esche per km(Elevato al Quadrato) da 1200 e 1700 m.
  Tuttavia  potranno  essere  adottati dal comitato tecnico regionale
criteri  e  modalita'  diverse  sia  per  il  numero  delle  esche da
distribuire  in  base  alla  altitudine  che comunque non deve essere
inferiore  a  10,  sia  per  il  numero  delle  esche che deve essere
prelevato  nelle  zone di controllo di assunzione delle stesse esche,
di cui al successivo punto 3.
c) Trasporto del vaccino.
  Deve  essere  ritirato  direttamente presso l'istituto produttore e
trasportato  mediante automezzo frigo (automezzi di trasporto gelati)
ad  una  temperatura di 25 ›C fino al deposito prestabilito dove deve
essere conservato alla stessa temperatura.
  L'importazione   deve   essere  possibilmente  accompagnata  da  un
veterinario   munito  della  prescritta  autorizzazione  ministeriale
all'importazione  al  fine  di  intervenire  in  caso  di difficolta'
doganali ai confini.
 Esiste  la possibilita' di farsi trasportare il vaccino direttamente
da  parte  dell'istituto  produttore.  In  questo  caso e' necessario
accordarsi  direttamente  con  l'istituto  medesimo  (attualmente  ad
esempio     n.     telefonico:    0049/7071/603332    -    Indirizzo:
Bundesforschungsanstalt   fur   Viruskrankheiten   der   Tiere,  Paul
Herlichstr,   28,   Postfach   1149,   7400   Tubingen   1,  Germania
Occidentale).
  Al  predetto  istituto  si  consiglia  di  scrivere  in  tedesco od
inglese.
d) Controllo del vaccino.
  E'  obbligatorio  il  controllo  del vaccino da parte dell'Istituto
superiore  di  sanita'  (test  di sterilita-titolo virale). Per detto
controllo  e'  necessario  fare  pervenire  con  il mezzo piu' rapido
all'Istituto  superiore  di  sanita' a Roma (viale Regina Elena, 299)
venti   dosi   di   vaccino  della  partita  che  viene  usata  dalla
sperimentazione.
  A  questo  proposito e' necessario indicare su dette dosi il numero
della partita od il numero di produzione.
  L'esito  del  controllo  del  vaccino  da  utilizzare,  deve essere
comunicato dall'Istituto superiore di sanita' al Ministero.
e) Organizzazione della distribuzione delle esche.
  Le  esche  contenute  in  numero  di  venti  per  ogni sacchetto di
plastica,  saranno  messe  nelle  borse termiche di ogni equipe nella
quantita'  stabilita  per  ognuna  di  esse. Ad ogni borsa termica si
alleghera'  un  cartellino  sul quale dovra' essere scritto il numero
delle esche vaccino ed i nominativi della equipe.
f)  Organizzazione  della equipe per la distribuzione e la posa delle
esche.
1. Personale.
  Il  personale  incaricato  della  distribuzione  delle esche verra'
scelto  fra i guardiacaccia, le guardie forestali e, se necessario, i
cacciatori   qualificati   delle   zone   dove  viene  effettuata  la
sperimentazione.  Questi  ultimi  devono  operare  sotto la vigilanza
delle guardie indicate. Gli operatori addetti dovranno adottare tutte
le  misure  cautelari  conformemente alle raccomandazioni fatte dalla
autorita'  sanitaria competente e dalla organizzazione mondiale della
sanita'  (all.  3).  Questo personale sara' istruito durante apposite
riunioni  durante le quali verra' altresi' illustrato il programma di
sperimentazione  nonche'  le precauzioni da adottare nella posa delle
esche vaccino da parte del personale competente.
2. Formazione delle equipes.
  Il personale addetto alla posa delle esche sara' identificato anche
mediante  un  numero e suddiviso in gruppi di due persone. Di massima
ogni gruppo sara' composto da un guardiacaccia e da una guardia fore-
stale.  Ogni  equipe  deve  disporre  di  un  proprio automezzo per i
necessari  spostamenti. Per il territorio preso in considerazione per
la  sperimentazione  occorre  precisare  il  numero  delle equipes di
distributori previsto ed il numero delle esche-vaccino disponibili.
3. Preparazione carta topografica e zona di controllo.
  Ogni  gruppo  dispone  di carta topografica (almeno 1:25.000) sulla
quale  sara' segnato in precedenza il posto esatto dove devono essere
poste le singole esche. La preparazione della carta topografica viene
effettuata e preparata mediante matita colorata (rosso).
  Per ogni area di 100 km(Elevato al Quadrato) deve essere segnata
  una  zona  di  controllo,  della  superficie  di  1  km(Elevato  al
  Quadrato).
Allo scopo di definire meglio i tempi di distribuzione ed il
fabbisogno  di  esche e' consigliabile far precedere la distribuzione
vera  e  propria  di una ricognizione pratica sul territorio da parte
delle guardie venatorie e forestali competenti.
4. Centro di distribuzione delle esche-vaccino.
  La  consegna  delle  esche ai vari gruppi, per la distribuzione nei
comuni  interessati  alla  vaccinazione dovra' essere fatta in posti,
all'ora prestabilita e nei giorni fissati per questa operazione dalla
competente autorita'.
  Qualora la distribuzione delle esche venga effettuata in piu' punti
della  zona interessata dalla sperimentazione, e' necessario che ogni
centro di distribuzione conservi il vaccino a 25 ›C in congelatore.
5. Materiale.
  Il materiale da consegnare al personale sara' composto da un:
   1)  numero  di  carte topografiche ad almeno 1:25.000. Ogni equipe
deve disporre di due carte topografiche della zona in cui opera;
   2)  numero  di  paia  di  guanti comuni in gomma: ogni equipe deve
disporre  di  tre  paia di guanti comuni in gomma (l'esca deve essere
maneggiata sempre con la mano ricoperta);
   3)  numero  di  paia  di guanti in plastica a perdere. Ogni equipe
deve disporre di cento guanti di tale tipo;
   4)  numero  di  flaconi con soluzione disinfettante (lisoformio al
10%). Ogni gruppo, deve disporre di detto disinfettante per procedere
alla  disinfezione dei guanti secondo le istruzioni che verranno loro
impartite;
   5) numero di automezzi;
   6) numero di pezzi di sapone (uno per equipe).
6. Organizzazione.
  La distribuzione delle esche deve essere fatta per quanto possibile
servendosi  di  automezzi.  Solo in carenza di strade praticabili con
autoveicoli,  gli  spostamenti  verranno  effettuati  a  piedi. Per i
luoghi  impraticabili  si  puo'  usare l'elicottero. Le esche vengono
posate con la mano protetta (guanto), tenendo conto delle indicazioni
segnate  sulla  carta  topografica.  Esse devono essere nascoste alla
vista  dell'uomo  ed  ai raggi del sole, ricoperte con erbe o foglie.
Ogni esca posta deve essere contrassegnata con un nastro colorato, un
fiocco  od  altro,  posto su un ramo vicino all'esca stessa, cosi' da
essere  poi  sicuramente reperibile ai controlli di assunzione oppure
in  altro  sistema  purche' valido ed efficace stabilito dal comitato
regionale.
  Dopo la posa viene fatto un segno (blu) sulla carta topografica nel
posto esatto in cui e' stata posta, che serve a confermare l'avvenuta
posa. Ad operazione conclusa la carta topografica cosi' segnata viene
consegnata al responsabile della distribuzione delle esche.
  Le  date  di  inizio  e fine della distribuzione delle esche devono
essere segnalate al Ministero tempestivamente.
7) Lotta al randagismo dei cani e dei gatti.
  Nel  periodo dei quindici giorni precedenti e durante la posa delle
esche  e  fino  a  quindici giorni dopo, deve essere intensificata la
lotta  al  randagismo per impedire l'assunzione di esche vaccinali da
parte di cani e gatti.
  Con  provvedimento  del  sindaco,  da  rendere esecutivo almeno tre
giorni  prima  dell'esecuzione  della  campagna, per trenta giorni e'
vietata la caccia e limitato il movimento di cani e gatti.
g) Informazioni sull'effettuazione della sperimentazione.
  L'assessore  regionale  o provinciale alla sanita' od il presidente
della  U.S.L.  tramite  apposita circolare e tramite l'ufficio stampa
subito  prima dell'effettuazione della sperimentazione provvedera' ad
informare le seguenti autorita' ed enti vari:
    1) il Ministero della sanita';
    2) il commissario del Governo e le prefetture;
    3) le forze dell'ordine (polizia e carabinieri);
    4) l'autorita' giudiziaria;
    5) l'assessorato provinciale agricoltura e foreste;
    6) l'assessorato regionale o provinciale tutela ambiente;
    7) i sindaci dei comuni interessati;
    8) il responsabile od i responsabili dell'ufficio di igiene delle
unita' sanitarie locali interessate dalla sperimentazione;
    9) l'ufficio caccia e pesca;
   10)  i  presidenti dei comitati di gestione delle unita' sanitarie
locali interessate;
   11) le scuole situate nella zona di sperimentazione;
   12) la federazione provinciale caccia;
   13) la popolazione delle zone interessate;
   14) l'eventuale autorita' veterinaria del Paese confinante;
   15) i mezzi audiovisivi.
h) Controlli da effettuarsi dopo l'avvenuta posa delle esche vaccino.
 a) Raccolta ed inoltro materiale in 4›, 8› e 14› giorno.
  1)  Verifica  delle esche asportate dalle zone di controllo segnata
nella carta topografica in 4a, 8a e 14a giornata.
  2)  Controllo  della  stabilita'  del  virus  vaccino  mediante  la
raccolta di esche in 4a, 8a e 14a giornata. Le esche cosi' recuperate
vanno  subito contrassegnate (numero e data di recupero) e conservate
in  congelamento  fino  alla 14a giornata, dopodiche' vanno inoltrate
(meglio  trasportate  a  mano)  in  borsa  termostatica  all'Istituto
superiore di sanita'.
  3)  Raccolta  dei  selvatici nelle zone della sperimentazione ed in
quelle confinanti da iniziarsi al 30› giorno dopo la posa delle esche
per  i  seguenti  controlli  (minimo  una volpe ogni 10 km(Elevato al
Quadrato)):  a)  numero di volpi che hanno assunto l'esca mediante la
ricerca  della  sostanza marcatrice (clorotetraciclina); b) numero di
volpi  che  risultano  immunizzate attraverso il controllo del titolo
anticorpale  (RFFIT);  c) tipizzazione dei virus isolati dalle volpi,
da  altri  selvatici  o  da  animali domestici raccolti nelle zone di
sperimentazione.
  Incaricato  dei controlli di cui ai punti a) e b) e' il laboratorio
rabbia  dell'Istituto  zooprofilattico  competente; l'esame di cui al
punto c) viene effettuato dall'Istituto superiore di sanita'.
 b) Organizzazione.
  La  raccolta  delle  volpi  e  dei  selvatici,  che  devono  essere
consegnati    interi,    nonche'   il   loro   inoltro   all'Istituto
zooprofilattico    competente    devono    essere    effettuati   dai
guardiacaccia,   guardie   forestali   od  altre  persone  incaricate
dall'autorita' sanitaria.
  Detto   lavoro   deve   essere  effettuato  secondo  le  istruzioni
impartite.
  Ogni animale deve essere scortato dall'apposito verbale.
  L'inizio  delle operazioni di cui alla precedente lettera h), punto
a), numeri 1, 2, 3, e b) dovranno essere tempestivamente segnalate al
Ministero  della  sanita'  come pure gli eventuali inconvenienti agli
operatori.
 c) Materiale.
  Al personale addetto alle operazioni di cui alla precedente lettera
c), sara' consegnato:
   un numero di sacchi di plastica;
   un numero di sacchetti di plastica (per l'inclusione del verbale);
   un numero di guanti di plastica a perdere;
   un numero di etichette per la spedizione;
   un numero di blocchi-verbali;
   un numero di borse frigorifere.
i) Costo dell'azione di vaccinazione e relativi finanziamenti.
  1)  Il  costo  complessivo  dell'azione sperimentale e' determinato
dalla somma delle diverse spese che, in via di massima, sono indicate
nel seguente preventivo:
   acquisto delle esche vaccinali e delle esche all'Istituto federale
di ricerche di Tubingen (Germania R.F.);
   trasporto del vaccino da Tubingen a destinazione;
   sdoganamento;
   spese per il personale addetto alla distribuzione sul
campo delle esche ed al controllo dell'azione sperimentale:
     a) costo delle diarie per ogni giorno;
     b) indennita' chilometriche per autoveicoli;
     c)  costi  per  le paia di guanti in gomma; costi per le paia di
guanti  di plastica a perdere; costi per le borse termiche; costi per
l'acquisto   del  disinfettante;  costi  per  i  manifesti  ed  altri
stampati;  costi  per  materiale  vario;  costi  per  il trasporto di
materiali  vari dal luogo di sperimentazione all'I.Z.S. nonche' delle
esche  vaccinali  all'Istituto  superiore di sanita' - Laboratorio di
veterinaria, Roma.
  2) Fonti di finanziamento.
   a)  Amministrazione regionale o provinciale - Spese riguardanti la
parte  organizzativa  generale;  spese  riguardanti  la distribuzione
delle  esche  sul  territorio;  spese  riguardanti il trasporto delle
esche  da  Tubingen  a  destino;  spese  per  l'acquisto  delle borse
termostatiche,  di  guanti  in  gomma,  in  plastica,  dei sacchi, di
manifesti  e  stampati  vari  nonche'  di disinfettanti; spesa per il
personale  addetto  alla  distribuzione  delle esche e per i relativi
mezzi di trasporto; spesa per il trasporto dei selvatici all'istituto
zooprofilattico competente, ecc.
  Spese  relative  all'acquisto  del  vaccino  antirabbico; spese per
missioni  di  esperti  del  comitato che prendono parte alle riunioni
indette dalla regione. Tuttavia il F.S.N. su richiesta motivata della
regione  puo' valutare la possibilita' di concedere un contributo per
le spese sostenute.
j) Valutazione dell'esperimento:
   1)  stima  della  percentuale di volpi vaccinate e rispettivamente
delle volpi che hanno assunto l'esca;
   2)  controllo  a  campione  delle esche vaccino a 4, 8 e 14 giorni
dalla posa;
   3) influenza dell'azione vaccinale sul decorso dell'epizoozia;
   4) registrazione degli inconvenienti incontrati
durante la sperimentazione;
   5) miglioramento organizzativo dell'azione vaccinale;
   6) analisi dei costi e dei benefici.
  Ad  ogni avvenuta campagna vaccinale va redatta una unica relazione
da  parte  del segretario del comitato gia' citato, che dovra' essere
inviata  al  Ministero  della  sanita' per gli adempimenti di propria
competenza.
  Allegati   alla   suddetta  relazione  dovranno  essere  inviati  i
prospetti  con  i  dati  elaborati, per quanto di propria competenza,
dall'Istituto  superiore  di  sanita'  e  l'istituto  zooprofilattico
sperimentale, conformi ai seguenti fac-simili.
                                * * *
  Giova  far  presente che la lotta contro la rabbia silvestre non va
affrontata  unicamente  facendo  ricorso alla immunoprofilassi attiva
degli  animali  recettivi,  ma  impiegando anche gli altri sistemi di
lotta indiretta quali: il diradamento della popolazione volpina nelle
zone  invase  ed  in  quelle minacciate dalla rabbia, il monitoraggio
diagnostico   programmato  sulle  volpi  trovate  morte  o  abbattute
principalmente  delle predette aree, il potenziamento del servizio di
coltura  e di ricovero dei cani accalappiati, la lotta al randagismo,
all'inselvatichimento  dei cani e gatti, la vaccinazione obbligatoria
antirabbica pre-infezionale dei cani e degli altri animali domestici,
la  eliminazione  delle  discariche  abusive  contestualmente  ad una
razionale   raccolta   e   smaltimento  dei  rifiuti  solidi  urbani,
l'istituzione dell'anagrafe canina, ecc.
  Dalla  combinazione equilibrata di detti metodi potranno conseguire
risultati  sempre  piu'  efficaci ed efficienti nella lotta contro la
rabbia  volpina  ed  a  pervenire  alla  auspicata eradicazione della
rabbia  negli  animali  recettivi  salvaguardando l'uomo dalla temuta
infezione nel suo stretto rapporto uomo-animale-ambiente.
  Si  pregano  le  SS.LL.  di voler portare a conoscenza delle unita'
sanitarie locali le direttive sopra riportate e di dare alla presente
circolare   ampia   diffusione  agli  uffici,  enti  ed  associazioni
interessate all'argomento trattato, ivi comprese le organizzazioni ed
associazioni protezionistiche degli animali.
                                                p. Il Ministro: BRUNO