IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visti i propri decreti in data 13 aprile e 3 maggio 1991, con i quali al Ministro senza portafoglio on.le Fermo Mino Martinazzoli e' stato conferito l'incarico per gli affari regionali e le riforme istituzionali; Visti gli articoli 5 e 9 della legge 23 agosto 1988, n. 400; Viste le vigenti disposizioni recanti attribuzioni al Ministro stesso; Sentito il Consiglio dei Ministri; Decreta: Il Ministro senza portafoglio per gli affari regionali e le riforme istituzionali, on. Fermo Mino Martinazzoli, e' delegato ad esercitare le funzioni di coordinamento, di indirizzo, di promozione di iniziative, anche normative, nonche' ogni altra funzione attribuita dalle vigenti disposizioni al Presidente del Consiglio dei Ministri, relative a: a) le riforme istituzionali, con particolare riferimento agli organi costituzionali o di rilievo costituzionale dello Stato, nonche' all'ordinamento regionale; b) lo studio ed il confronto sulle questioni istituzionali, di natura sostanziale e procedimentale, curando a tal fine i rapporti con le sedi istituzionali e le rappresentanze politiche. Il Ministro e' altresi' delegato ad esercitare le predette funzioni con riguardo a: a) l'azione del Governo inerente i rapporti con le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, anche relativamente ai rapporti tra queste e gli enti locali; b) l'attivita' dei commissari del Governo nelle regioni; c) la nomina di componenti delle commissioni di controllo sulle amministrazioni regionali; d) l'esame delle leggi regionali ai sensi e per gli effetti dell'art. 127 della Costituzione; e) i conflitti di attribuzione tra lo Stato e le regioni; f) i problemi delle minoranze linguistiche e dei territori di confine; g) la conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano; h) l'elaborazione, anche attraverso appositi studi, di provvedimenti di natura normativa ed amministrativa concernenti le regioni e le province ad autonomia speciale, con particolare riguardo alle norme di attuazione degli statuti; i) l'attuazione dell'art. 3 della legge 22 luglio 1975, n. 382, ove la funzione sia delegata dal Consiglio dei Ministri al Presidente; l) il compimento di atti dovuti in sostituzione di organi regionali inadempienti, nell'esercizio di funzioni delegate ed in attuazione di obblighi comunitari, definendo le relative proposte in collaborazione con i Ministri competenti per settore; m) i rapporti con i Comitati interministeriali e con altri organi collegiali costituiti presso amministrazioni statali, le determinazioni dei quali incidano su competenze regionali, verificandone e promuovendone l'attuazione coordinata da parte di amministrazioni statali, enti pubblici e societa' a partecipazione pubblica; n) la definizione di questioni inerenti attivita' delle regioni di rilievo internazionale, d'intesa con il Ministro degli affari esteri e, per quanto attiene attivita' di interesse comunitario, con il Ministro per il coordinamento delle politiche comunitarie; o) la vigilanza sull'ISTAT e sul sistema statistico nazionale; p) la designazione di rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri in organi, commissioni, comitati, gruppi di lavoro ed altri organismi di studio, tecnico-amministrativi e consultivi, operanti, nelle materie oggetto del presente decreto, presso altre amministrazioni ed istituzioni; q) la costituzione di commissioni di studio e consulenza e gruppi di lavoro nelle materie oggetto del presente decreto; r) intese e concerti di competenza della Presidenza del Consiglio dei Ministri necessari per le iniziative, anche normative, di altre amministrazioni, nelle predette materie. Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Roma, 3 maggio 1991 Il Presidente: ANDREOTTI