IL MINISTRO DELLE FINANZE
  Visti gli articoli 6, 7, 9 e 11 della legge 24 aprile 1980, n. 146;
l'art.  2,  comma  29,  del  decreto-legge  19 dicembre 1984, n. 853,
convertito, con modificazioni, nella legge 17 febbraio 1985,  n.  17,
nonche'  l'art.  6,  comma  2, del decreto-legge 5 marzo 1986, n. 57,
convertito nella legge 18 aprile 1986, n. 121;
  Visti gli articoli 11 e 12 del decreto-legge 2 marzo 1989,  n.  69,
convertito, con modificazioni, nella legge 27 aprile 1989, n. 154;
  Considerata   l'esigenza  di  stabilire  i  criteri  selettivi  che
dovranno essere seguiti nel  1992  dagli  uffici  distrettuali  delle
imposte  dirette  e  dagli uffici provinciali dell'imposta sul valore
aggiunto per i programmi di controllo delle dichiarazioni di  imposta
e   per   l'individuazione  dei  soggetti  che  ne  hanno  omesso  la
presentazione, tenendo anche conto della loro capacita' operativa;
  Rilevata l'opportunita' di  riservare  una  quota  della  capacita'
operativa  della  Guardia  di  finanza  per l'esecuzione di verifiche
centralmente  pianificate,  ovvero  individuate   in   sede   locale,
nell'ambito  della  cooperazione  con  gli uffici finanziari ai sensi
degli articoli 63 del decreto  del  Presidente  della  Repubblica  26
ottobre 1972, n. 633 e 33 del decreto del Presidente della Repubblica
29 settembre 1973, n. 600;
  Ritenuto  di  considerare  tra  gli  obiettivi  del  programma  dei
controlli fiscali per il 1992 il recupero di entrate  da  conseguire,
oltre  che  con  il  rispetto  dei  criteri stabiliti con il presente
decreto,  anche  con  il  potenziamento  degli   ausilii   automatici
all'attivita' di accertamento.
  Ritenuto  necessario  definire  gli  strumenti  e  le  modalita' di
attuazione dei predetti programmi e dei controlli globali in  base  a
sorteggio, anche in ordine all'acquisizione di elementi da utilizzare
per  la  definizione  di  coefficienti  presuntivi  e  di congruita',
nonche' per l'analisi di dati e comportamenti  fiscali  di  specifici
settori economici;
  Ritenuto   di   dover   estendere   l'area   della   programmazione
dell'attivita' di controllo al settore delle dogane e  delle  imposte
di  fabbricazione,  visto  anche  l'art. 11 del decreto legislativo 8
novembre 1990, n. 374, e da altri settori dell'imposizione indiretta;
  Viste le  proposte  del  comitato  di  coordinamento  del  Servizio
centrale degli ispettori tributari in data 29 novembre 1991;
                              Decreta:
                               Capo I
             CONTROLLI IN MATERIA DI IMPOSTE SUI REDDITI
                  E DI IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO
                               Art. 1.
  1.  Sono  confermati  i  criteri  di determinazione della capacita'
operativa ed i criteri selettivi generali di cui al capo I e al  capo
II  del decreto ministeriale 21 dicembre 1990, salvo quanto stabilito
al successivo art. 3.