Con  decreto  ministeriale 13 febbraio 1992 e' stato approvato, ai
sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30  luglio  1990,  n.  218  e
dell'art.  3,  commi  1,  3  e 5, del decreto legislativo 20 novembre
1990, n. 356, il progetto presentato  dalla  Cassa  di  risparmio  di
Trento e Rovereto che prevede:
    il conferimento, previo scorporo, della propria azienda bancaria,
compreso   il  credito  pignoratizio,  in  una  costituenda  societa'
denominata "Cassa di risparmio di Trento e Rovereto S.p.a.";
    la costituzione della societa' per azioni "Cassa di risparmio  di
Trento  e  Rovereto  S.p.a.", con un capitale sociale di lire 104.536
milioni, alla quale verra' conferito il complesso delle  attivita'  e
passivita'  della  Cassa  di  risparmio  di  Trento  e  Rovereto,  ad
esclusione di una quota in denaro, quantificata in lire 20  miliardi,
per  le esigenze di carattere operativo dell'Ente conferente connesse
al raggiungimento delle proprie finalita' istituzionali;
    l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'ente conferente, che
assumera' la denominazione  di  "Fondazione  Cassa  di  risparmio  di
Trento e Rovereto";
    l'adozione   del   relativo   statuto  da  parte  della  societa'
conferitaria "Cassa  di  risparmio  di  Trento  e  Rovereto  S.p.a.",
abilitata all'esercizio dell'attivita' bancaria.
   La  Cassa  di risparmio di Trento e Rovereto, contestualmente alla
stipula dell'atto di  conferimento  della  propria  azienda  bancaria
nella  "Cassa  di risparmio di Trento e Rovereto S.p.a.", fatto salvo
il compimento degli atti  connessi  alla  modificazione  dell'oggetto
sociale,  ai  sensi  dell'art.  3  del  citato decreto legislativo n.
356/1990, dovra' cessare l'esercizio diretto dell'impresa bancaria.