IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
  Visto  che  il  consiglio  comunale di Gela (Caltanissetta), eletto
nelle consultazioni amministrative del 29 maggio 1988, presenta forme
di  condizionamento  di  tipo  mafioso  evidenziate  nella  relazione
inoltrata dal prefetto di Caltanissetta in data 11 luglio 1992;
  Constatato  che le pressanti forme di intimidazione, che in un'area
cosi' fortemente esposta all'azione della mafia si estrinsecano anche
con la violenza, compromettono gravemente  la  libera  determinazione
dell'organo  elettivo, determinano la deviazione dell'amministrazione
locale dai criteri di legalita' e deteriorano, conseguentemente,  sia
il  buon  andamento  dell'amministrazione  comuale  di  Gela  sia  il
regolare funzionamento dei servizi alla medesima affidati;
  Constatato  che  la  permeabilita'  dell'ente  ai   condizionamenti
esterni  unita  allo  stato  di  perdurante  inefficienza dei servizi
ingenerano sfiducia generalizzata nella legge e nelle istituzioni  da
parte  dei  cittadini  e  determinano  un elevato allarme sociale che
arreca pregiudizio allo stato della sicurezza pubblica;
  Ritenuto che, al fine di rimuovere la causa del grave  inquinamento
e  deterioramento  dell'amministrazione comunale, si rende necessario
far luogo allo scioglimento degli organi ordinari del comune di  Gela
per il ripristino dei principi democratici e di liberta' collettiva;
  Visto  l'art.  1  del  decreto-legge  31  maggio 1991, n. 164, come
convertito nella legge 22 luglio 1991, n. 221;
  Vista la proposta del Ministro dell'interno, la  cui  relazione  e'
allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante;
  Vista  la  deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella
seduta del 17 luglio 1992, alla quale e' stato  debitamente  invitato
il presidente della regione siciliana;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  Il  consiglio  comunale  di  Gela (Caltanissetta) e' sciolto per la
durata di diciotto mesi.