IL PRESIDENTE
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  Visto il decreto-legge 10 luglio  1982,  n.  428,  convertito,  con
modificazioni, dalla legge 12 agosto 1982, n. 547;
  Vista la legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto  l'art.  48,  comma 3, del decreto-legge 26 febbraio 1994, n.
134, che proroga sino al 31 marzo 1994 la gestione del Fondo  per  la
protezione civile;
  Visto l'art. 13 della legge 28 ottobre 1986, n. 730, concernente le
modalita' di rendicontazione;
  Visti  i  vari telegrammi pervenuti dalla prefettura di Messina che
segnalano i numerosi dissesti verificatisi nel territorio provinciale
in conseguenza delle piogge torrenziali  abbattutesi  nel  corso  del
mese di febbraio scorso;
  Visto   il  verbale  di  sopralluogo  in  data  24  febbraio  1994,
effettuato dal prof. Vincenzo Ferrara, quale esperto del Dipartimento
della protezione civile ed altri, dal quale si evince  uno  stato  di
incombente pericolo per la pubblica e privata incolumita' determinato
dal movimento franoso che interessa in forma macroscopica il versante
meridionale  dell'abitato di S. Teodoro, coinvolgendo un tratto della
strada di circonvallazione e le abitazioni  poste  al  margine  della
stessa;
  Vista  la  lettera in data 21 febbraio 1994, con la quale il comune
di  S.  Angelo  di  Brolo   segnala   analoghi   rilevanti   dissesti
idrogeologici  nel  territorio  del  comune  che minacciano lo stesso
centro comunale e vaste zone abitate;
  Vista la delibera n. 53 in data 28 febbraio 1994, con la  quale  la
giunta  regionale  siciliana  chiede  la  dichiarazione  di calamita'
naturale per i movimenti franosi di particolare gravita',  che  hanno
colpito  i  territori  dei comuni di S. Teodoro, S. Angelo di Brolo e
Mistretta;
  Vista la lettera in data 1 marzo 1994, indirizzata alla  prefettura
di  Messina  dal  locale  ufficio  del genio civile e trasmessa dalla
stessa prefettura al Dipartimento della  protezione  civile,  con  la
quale  vengono  segnalati vasti dissesti idrogeologici nel territorio
provinciale ed in particolare nei citati comuni di S. Angelo di Brolo
e S. Teodoro, nonche' nel comune di Mistretta, che hanno  determinato
stati di pericolo per la pubblica e privata incolumita';
  Considerato  che  sulla  base  dei  summenzionati  rapporti si puo'
determinare  in  lire  2  miliardi  la  somma  per  fronteggiare  gli
interventi di somma urgenza nei tre comuni sopraindicati onde evitare
situazioni di pericolo o maggiori danni a persone o a cose;
  Ritenuta  che  la  predetta  somma  puo' essere ripartita tra i tre
citati comuni come segue:  lire  1  miliardo  per  il  comune  di  S.
Teodoro,  e  lire  500  milioni ciascuno per i comuni di S. Angelo di
Brolo e Mistretta;
  Sentito il Ministero del tesoro;
  Considerato che nella seduta del 4  marzo  1994  il  Consiglio  dei
Ministri ha preso atto, su relazione del Presidente del Consiglio dei
Ministri,   della  suesposta  situazione  di  dissesto  idrogeologico
determinato dai nubifragi abbattutisi nello scorso mese  di  febbraio
nel  territorio  della provincia di Messina, ravvisando la necessita'
di immediati interventi  onde  evitare  piu'  gravi  pregiudizi  agli
abitanti  e  ai beni del parimonio pubblico e privato ed ha approvato
lo schema della presente ordinanza;
  Avvalendosi dei poteri conferitigli ed in deroga ad ogni  contraria
norma;
                              Dispone:
                               Art. 1.
  1.  Allo  scopo  di  evitare  situazioni di pericolo e piu' gravi e
maggiori danni alle persone e alle cose,  determinate  dai  movimenti
franosi  segnalati  nei  comuni  di  S. Teodoro, S. Angelo di Brolo e
Mistretta in  provincia  di  Messina,  causati  dai  nubifragi  cola'
abbattutisi  nel  mese  di  febbraio  1994,  la  regione siciliana e'
autorizzata a provvedere, anche in deroga alle  vigenti  disposizioni
statali  e  regionali, alla attuazione degli interventi e delle opere
necessarie di somma urgenza.