IL MINISTRO PER I BENI CULTURALI E AMBIENTALI Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione bellezze naturali; Visto il regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, per l'applicazione della legge predetta; Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431, art. 1, lettera m); Considerato che la soprintendenza archeologica per il Lazio, nella nota n. 16444 del 20 dicembre 1991 ha formulato una proposta di vincolo ai sensi dell'art. 1, lettera m), della sopracitata legge 8 agosto 1985, n. 431, per una zona sita nel comune di Colleferro denominata "Colledoro-Colli S. Pietro" e cosi' delimitata: "la s.s. 6 Casilina a sud, il diruto Castello di Piombinara e la via Palianese ad ovest, l'autostrada A2 Roma-Napoli ed il fosso di Valle dell'Inferno a Nord, la strada per il Casale delle Tre Acacie ad est; Considerato che l'area predetta, costituita da un articolato rilievo che si affaccia con scoscesi pendii ad ovest e con dolci declivi ad est sulla Valle del fiume Sacco, conserva intatte le caratteristiche proprie della campagna romana di aspetto collinare con campi quasi pianeggianti coltivati a cereali, intervallati solo da sparsi nuclei di case coloniche e capanni, ed e' ricchissima nel suo insieme di presenze archeologiche emergenti quali il tracciato viario dell'antica via Labicana ed una cisterna, nonche' di concentrazioni di materiali antichi che ne testimoniano la frequentazione fin dall'eta' del bronzo ed una occupazione ininterrotta dall'epoca arcaica a quella tardo-antica, in un corretto rapporto tra natura esistente ed iniziativa antropica; Considerato che la sopraintendenza per i beni ambientali e architettonici del Lazio nella nota n. 7620 del 4 novembre 1992 ha ritenuto che l'imposizione del vincolo predetto possa garantire la conservazione dell'assetto figurativo e dell'integrita' paesistica del sito; Considerato che l'area classificata come agricola dal vigente strumento urbanistico, e' interessata da una variante in corso di approvazione che, cambiandone la destinazione d'uso in zona ad espansione residenziale e industriale ne comprometterebbe l'integrita', la conservazione ed il pregio; Considerata pertanto la necessita' di mantenere intatte le caratteristiche ambientali della zona predetta che costituisce un sito idoneo per valorizzare e preservare il patrimonio archeologico presente; Visto il parere favorevole espresso in merito dal comitato di settore per i beni ambientali e architettonici, dal comitato di settore per i beni archeologici e dal comitato di settore per i beni artistici e storici del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali, riuniti in seduta congiunta in data 6 aprile 1993; Dichiara: La zona di Colledoro-Colli S. Pietro, sita nel comune di Colleferro, nei limiti sopra decritti ed indicati nell'allegata planimetria che costituisce parte integrante del presente decreto e' compresa tra le aree di interesse archeologico indicate all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431, ed e' quindi sottoposta ai vincoli ed alle prescrizioni previste della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e dalla summenzionata legge 8 agosto 1985, n. 431; La sopraintendenza per i beni ambientali e architettonici del Lazio provvedera' a che copia della Gazzetta Ufficiale concernente il presente decreto venga affissa ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357 all'albo dei comuni interessati e che copia della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria da allegare, venga depositata presso i competenti uffici dei comuni suddetti. Avverso il presente atto e' ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale, avanti al tribunale amministrativo regionale del Lazio, secondo le modalita' di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero e' ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro sessanta giorni e centoventi giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto. Roma, 7 febbraio 1994 Il Ministro: RONCHEY Registrato alla Corte dei conti il 17 giugno 1994 Registro n. 1 Beni culturali, foglio n. 105