Visti gli articoli 75 e 87 della Costituzione;
  Vista la legge 25 maggio 1970, n. 352, recante norme sui referendum
previsti  dalla  Costituzione  e  sulla  iniziativa  legislativa  del
popolo, e successive modificazioni ed integrazioni;
  Vista la sentenza della Corte costituzionale n. 8 emessa in data 11
gennaio 1995 e depositata in cancelleria in data 12  gennaio  1995  -
comunicata  in  data  12  gennaio  1995  e  pubblicata nella Gazzetta
Ufficiale - prima serie speciale - n. 3 del 18 gennaio 1995, a  norma
dell'art.  33,  ultimo  comma,  della  citata legge - con la quale e'
stata dichiarata ammissibile la richiesta di referendum popolare  per
l'abrogazione  parziale della legge 6 agosto 1990, n. 223, pubblicata
in Gazzetta Ufficiale 9 agosto 1990, n. 185,  supplemento  ordinario,
recante  "Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato",
nei termini in detta sentenza indicati;
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del 29 marzo 1995;
  Sulla  proposta  del  Presidente  del  Consiglio  dei  Ministri, di
concerto con i Ministri dell'interno e di grazia e giustizia;
                        il seguente decreto:
  E' indetto il referendum popolare per l'abrogazione  dell'art.  15,
comma 1, lettera b), limitatamente alle parole ", qualora si abbia il
controllo  di imprese editrici di quotidiani la cui  tiratura  superi
l'8  per  cento della tiratura complessiva dei giornali in Italia"  e
dell'art. 15, comma 1, lettera c), "di piu'  di due  concessioni  per
radiodiffusione  televisiva  in ambito nazionale, qualora si abbia il
controllo di imprese editrici   di   quotidiani   la  cui    tiratura
complessiva   sia   inferiore  a  quella  prevista dalla lettera b)."
della  legge  6  agosto  1990,  n.   223,   pubblicata   in  Gazzetta
Ufficiale   9   agosto  1990,  n. 185, supplemento ordinario, recante
"Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato".
  I relativi comizi sono convocati  per  il  giorno  di  domenica  11
giugno 1995.
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana.
   Dato a Roma, addi' 5 aprile 1995
                                  DINI,  Presidente del Consiglio dei
                                  Ministri
                                  MANCUSO,  Ministro  di   grazia   e
                                  giustizia