Con decreti del Presidente della Repubblica in data 24 febbraio 1995, sulla proposta del Ministro della difesa, sono state conferite le seguenti decorazioni al valor militare: Medaglia d'oro "alla memoria" S.ten.cpl. Andrea Millevoi, nato il 4 febbraio 1972 a Roma, con la motivazione: "Comandante di plotone blindo pesanti 'Centauro', inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell'ambito dell'operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il 183 rgt. par. 'Nembo' al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati da miliziani somali, con perizia ed intelligenza concorreva con le forze alle sue dipendenze allo sganciamento di alcuni carri rimasti intrappolati nell'abitato. Dopo avere scortato un mezzo adibito allo sgombero di alcuni militari feriti, si riportava nella zona del combattimento e incurante dell'incessante fuoco nemico coordinava l'azione dei propri uomini e contrastava personalmente con l'armamento leggero di bordo l'attacco nemico. Per conferire piu' efficacia alla sua azione di fuoco, si sporgeva con l'intero busto fuori dal mezzo esponendosi al tiro di un cecchino che lo colpiva mortalmente. Cadeva con le armi in pugno offrendo un chiarissimo esempio di coraggio, determinazione, assoluto sprezzo del pericolo ed elevatissimo senso del dovere sublimato dal supremo sacrificio". - Mogadiscio, 2 luglio 1993. Serg.magg.f.par. Stefano Paolicchi, nato il 2 maggio 1963 a Massa, con la motivazione: "Incursore paracadutista, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell'ambito dell'operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il proprio distaccamento operativo al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati da miliziani somali, non esitava ad affrontare d'iniziativa e con lucida determinazione una postazione di mitragliatrice che sparava su una colonna di mezzi italiani. Incurante della propria incolumita' si portava a distanza d'assalto con grande coraggio e spiccata perizia operativa, neutralizzava una copia di tiratori che gli sbarrava la strada, e durante l'ultimo sbalzo, veniva colpito da una raffica al petto. Nonostante la ferita, con un ultimo estremo sforzo riusciva a lanciare una granata sulla postazione della mitragliatrice costringendola al silenzio. Pur conscio della gravita' delle sue condizioni, continuava ad incitare i suoi uomini, perdendo conoscenza nel vano tentativo di rialzarsi per proseguire nell'azione. Soccorso e sgomberato, decedeva all'ospedale di Mogadiscio. Fulgido esempio di elevate virtu' militari, indomito valore, generosita' e ardimento sublimate dal supremo sacrificio". - Mogadiscio, 2 luglio 1993. Sold.f.par. Pasquale Baccaro, nato il 2 settembre 1972 a Minervino di Lecce (Lecce), con la motivazione: "Paracadutista di leva, inquadrato nel contingente italiano inviato in Somalia nell'ambito dell'operazione umanitaria voluta dalle Nazioni Unite, partecipava con il 183 rgt. par. 'Nembo' al rastrellamento di un quartiere di Mogadiscio. Nel corso dei successivi combattimenti, proditoriamente provocati da miliziani somali, mentre effettuava fuoco mirato da bordo di un veicolo corazzato a sostegno dell'azione condotta dalla propria squadra, veniva inquadrato dal tiro dei cecchini ma, imperturbabile, proseguiva nell'azione. Gravemente ferito a seguito dell'esplosione di un razzo controcarri, che aveva colpito il mezzo corazzato sul quale operava, manteneva, nonostante l'amputazione traumatica di un arto inferiore, spirito saldo e animo sereno, consentendo agli altri paracadutisti di continuare ad operare con immutata determinazione. Soccorso e trasportato presso una struttura sanitaria non sopravviveva alle gravissime lacerazioni subite. Immolava cosi' la sua giovane vita nel pieno adempimento del proprio dovere per un ideale di pace e solidarieta' tra i popoli. Purissima figura di uomo e combattente, esempio fulgido di assoluta dedizione al dovere e di elette virtu' militari sublimate dal supremo sacrificio". - Mogadiscio, 2 luglio 1993.