IL MINISTRO DELL'AMBIENTE Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, istitutiva del Ministero dell'ambiente; Vista la legge 31 dicembre 1982, n. 979, recante: "Disposizioni per la difesa del mare"; Vista la legge 28 febbraio 1992, n. 220, relativa a "Interventi per la difesa del mare"; Vista la legge 24 dicembre 1993, n. 537, art. 1, che ha trasferito al Ministero dell'ambiente le funzioni del soppresso Ministero della marina mercantile in materia di tutela e difesa dell'ambiente marino; Visto il decreto interministeriale 28 aprile 1994, registrato alla Corte dei conti il 17 maggio 1994, registro n. 1, foglio n. 25, di individuazione e trasferimento dei mezzi finanziari personali ed uffici del soppresso Ministero della marina mercantile al Ministero dell'ambiente; Vista la legge 23 dicembre 1994, n. 725, recante: "Disposizioni per la formazione del bilancio annuale o pluriennale dello Stato"; Vista la legge 23 dicembre 1994, n. 726, concernente il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 1995 ed il bilancio pluriennale per il triennio 1995-1997; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modifiche ed integrazioni, in particolare, gli articoli 14 e 16; Vista la legge 14 gennaio 1994, n. 20, concernente disposizioni in materia di giuridisdizione e controllo della Corte dei conti; Vista la proposta trasmessa dal dirigente generale dell'Ispettorato centrale per la difesa del mare con nota 25 febbraio 1995, n. ICDM/2/1029, ai sensi dell'art. 16, primo comma, del decreto legislativo n. 29/1993, e successive modifiche ed integrazioni; Considerata la necessita' di definire, in attesa del riordino delle competenze, gli obiettivi ed i programmi da attuare nell'anno 1995 da parte del dirigente generale preposto all'Ispettorato centrale per la difesa del mare; Decreta: Art. 1. Ai sensi e per gli effetti dell'art. 14, lettera a), del decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29, e successive modifiche ed integrazioni, sono approvati i programmi da attuare nell'anno 1995 da parte del dirigente generale preposto all'Ispettorato centrale per la difesa del mare del Ministero dell'ambiente, nelle materie di competenza, quali risultano dalla proposta indicata nelle premesse che costituisce parte integrante del presente decreto. Detti programmi, si collocano nell'ambito delle seguenti attribuzioni funzionali di base dell'Ispettorato centrale per la difesa del mare, trasferite con l'art. 1, commi 10 e 11 della legge 24 dicembre 1993, n. 537, e con il successivo decreto interministeriale 28 aprile 1994: A) TUTELA DELL'AMBIENTE MARINO. A.1: Definizione del piano generale di difesa del mare e delle coste dall'inquinamento marino e tutela dell'ambiente costiero (legge n. 979/1982, art. 1 e legge n. 349/1986, art. 2), in collaborazione con il Servizio conservazione della natura e con il Servizio A.R.S.; A.2: Istruttoria preliminare per l'istituzione e gestione (in forma diretta o indiretta) delle aree protette marine (legge n. 979/1982 art. 28, legge n. 349/1986, art. 2 e legge n. 394/1991, articoli 2, 19 e 23) in collaborazione con il Servizio per la conservazione della natura; A.3: Tutela dell'habitat marino, della biodiversita' e delle specie marine protette (legge n. 979/1982 articoli 1, 25 e 28 e legge n. 220/1992, art. 6, comma 1, lettera c)); A.4: Monitoraggio delle acque marine, valutazione di impatto sull'ambiente marino e costiero di impianti e strutture (legge n. 979/1982, articoli 1, 2 a e 3); in collaborazione con il Servizio A.R.S. e con il Servizio V.I.A.; A.5: Sicurezza dell'ambiente marino e prevenzione del danno ambientale marino (legge n. 979/1982 articoli 2, lettera a), 3, 11 e 12, legge 220/1992 articoli 2, lettera b) e 6); A.6: Gestione della Banca dati ambientali, ivi compresa la messaggistica AMIN Automazione messaggi inquinamento (art. 3, legge n. 979/1982 e art. 1 del decreto interministeriale 28 aprile 1994); A.7: Raccolta e trattamento delle morchie, acque di zavorra e lavaggio delle navi petroliere e chimichiere (art. 4, comma 6, della legge n. 979/1982) e legge n. 203/1976 art. 3 della legge n. 220/1992. Funzione questa, da svolgersi in collaborazione con le autorita' marittime locali sotto il profilo della vigilanza in ordine al rispetto delle modalita' di uso degli impianti realizzati; A.8: Rapporti con tutti gli organismi internazionali o sovranazionali comunque interessati alla tutela dell'ambiente marino e lotta all'inquinamento, avuto particolare riguardo al Mare Mediterraneo. B) DIFESA DELL'AMBIENTE MARINO. B.1: Pianificazione e coordinamento degli interventi in caso di emergenza inquinamento, anche con ausilio di supporto informatico. (Legge n. 979/1982, articoli 2, 3, 10 e seguenti e legge n. 220/1992, art. 6, lettera b)). B.2: Attivazione dei mezzi specializzati per l'intervento antinquinamento. B.3: Attivita' in caso di emergenza nazionale per inquinamento in mare (articoli 11 e 34 della legge n. 979/1982). Le funzioni e i programmi sub A) e B) verranno espletati, ove occorra, con il coinvolgimento del Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero degli affari esteri, del Ministero dell'interno e degli enti locali territoriali, del Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, del Ministero della pubblica istruzione, del Ministero dell'industria, del commercio e dell'artigianato, del Ministero dei trasporti e della navigazione, del Comando generale delle Capitanerie di porto e degli altri comandi generali dei corpi operativi sul mare, per quanto di loro specifica competenza nelle singole tematiche inerenti la tutela e la difesa dell'ambiente marino. Nell'attuazione dei programmi medesimi dovra' essere assicurato il costante coordinamento con i servizi del Ministero dell'ambiente e, in particolare, con il Servizio V.I.A. per quanto attiene alla promozione della politica di informazione nella conservazione dell'ambiente marino, nonche' con l'I.C.R.A.M. e l'A.N.P.A.