IL DIRETTORE GENERALE DEL TESORO Visto l'art. 5 della legge 5 maggio 1976, n. 325, concernente provvedimenti per l'incremento della produzione di monete metalliche, con il quale si autorizza la fabbricazione e l'emissione di monete metalliche da L. 200; Visto il successivo art. 6 della precitata legge; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 18 ottobre 1976, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 323 del 3 dicembre 1976, che stabilisce le caratteristiche tecniche ed il contingente delle nuove monete; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 1 agosto 1977, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 268 del 1 ottobre 1977, che determina le caratteristiche artistiche nonche' il potere liberatorio della moneta medesima; Vista la legge 20 aprile 1978, n. 154, concernente la costituzione della sezione Zecca nell'ambito dell'Istituto Poligrafico dello Stato; Vista la legge 12 gennaio 1991, n. 13; Visto il decreto ministeriale 5 aprile 1993, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100 del 30 aprile 1993, concernente il contingente delle monete da L. 200; Visto il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29; Visto l'art. 3 della legge 14 gennaio 1994, n. 20; Decreta: Art. 1. Per celebrare il centenario dell'Accademia della Guardia di finanza, le monete da L. 200 di serie ordinaria, millesimo 1996, hanno le seguenti caratteristiche artistiche: sul dritto: in alto e in basso gli edifici dell'attuale sede dell'Accademia a Bergamo e della Reggia di Caserta, prima sede dell'istituzione. Un nastro circonda le due architetture e le separa con la scritta "REPUBBLICA ITALIANA". Sotto, il nome dell'autore "DRIUTTI"; sul rovescio: in alto lo stemma del corpo della Guardia di finanza, recante il motto "NEC RECISA RECEDIT"; a sinistra "1896", anno di fondazione dell'Accademia; a destra "R". Al centro, in un cartiglio, "L. 200". In basso, berretto e spadino di accademista e "1996". In giro, "CENTENARIO DELL'ACCADEMIA DELLA GUARDIA DI FINANZA" e stelletta a cinque punte; sul bordo: godronatura.