Alla Presidenza del  Consiglio  dei
                                  Ministri
                                  A tutti i Ministeri
                                  A tutte le amministrazioni autonome
                                  A   tutte  le  ragionerie  centrali
                                  presso    i    Ministeri    e    le
                                  amministrazioni autonome
                                     e, per conoscenza:
                                  Alla Corte dei conti
  1.  L'azione  di risanamento della finanza pubblica ha ottenuto nel
decorso 1995 importanti risultati:  il  fabbisogno  si  e'  attestato
intorno  a  130.300 miliardi, in linea con il livello programmato nel
settembre  1994;  l'avanzo  primario  e'  stato  intorno  ai   63.000
miliardi,  pari  al  3,5  per  cento  del  PIL;  dopo un ventennio di
continua crescita, il rapporto debito/PIL e' diminuito.
  Il  positivo  andamento  del  ciclo  economico   ha   favorito   il
contenimento  del  fabbisogno, nonostante la crescita degli oneri per
il servizio del debito.
  La correzione posta in  essere  per  il  1996  e  per  il  triennio
1996-1998  intende  proseguire  il  lungo  percorso  di rientro della
finanza pubblica verso parametri piu' rassicuranti,  confermando  gli
obiettivi     prefigurati    nel    Documento    di    programmazione
economico-finanziaria.   Il   suo   completamento,    disposto    con
decreto-legge n. 565 del 1995, di recente reiterato con decreto-legge
n.  93  del  1996,  ha operato anche su talune spese di bilancio, con
riduzioni effettuate mediante atto amministrativo.
  Il disegno di  legge  di  assestamento  delle  previsioni  1996  si
inserisce  in tale contesto, esplicando la sua principale funzione di
aggiustamento nel corso della gestione e  ponendosi  come  componente
significativa della manovra di bilancio, pur nella sua configurazione
di provvedimento di natura formale.
  In  definitiva,  l'assestamento del bilancio e' chiamato a svolgere
una funzione ricognitiva della manovra in atto e costituisce punto di
riferimento della manovra da attuare per il 1997 e  per  il  triennio
1997-1999.
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  Dal  lato  delle  entrate,  le previsioni di bilancio vanno riviste
alla luce del citato quadro macroeconomico  di  riferimento,  tenendo
conto  della piu' recente evoluzione naturale del gettito di ciascuna
entrata tributaria  o  contributiva  in  relazione  alla  natura  del
cespite.
  Dal  lato  delle  spese, la predisposizione del disegno di legge di
assestamento   del   bilancio   appare   quest'anno   particolarmente
impegnativa   alla   luce   delle   riduzioni   disposte  dal  citato
decreto-legge di completamento della  manovra  di  finanza  pubblica,
nonche'  del  comma  5  dell'art. 2 del decreto-legge n. 41 del 1995,
convertito nella legge n.  85  del  1995,  recante  per  il  triennio
1996-1998  un  tetto  massimo  di incremento, nella misura dell'1 per
cento annuo, per le spese ridotte ai sensi del comma 2  del  medesimo
articolo.
  Con  riguardo  a  quest'ultima  norma,  si richiamano le istruzioni
contenute nella circolare n. 18 del 1995: anche per il 1996,  per  le
spese   non   legislativamente   predeterminate,   assoggettate  alla
riduzione,  l'eventuale   proposta   di   incremento   in   sede   di
assestamento:
   non  potra'  superare  la  predetta  percentuale  dell'1 per cento
riferita alla categoria  economica  interessata,  limitatamente  alla
quota   parte   su   cui   ha   operato  la  riduzione  disposta  dal
decreto-legge;
   andra'  compensata  con  corrispondente  riduzione  di  spese  non
predeterminate legislativamente nell'ambito della medesima o di altra
categoria economica;
   sara'  considerata utilizzo anticipato della facolta' prevista per
l'anno 1997, con conseguente impossibilita' di procedere ad ulteriore
incremento in sede di previsione per il nuovo esercizio.
  In  proposito,   appare   indispensabile   che   il   comportamento
propositivo  di  ciascuna amministrazione comporti una approfondita e
consapevole riconsiderazione di tutti gli stanziamenti  di  bilancio,
in  modo  da  evitare  proposte  non vagliate con estrema severita' e
selettivita', ovvero rispondenti a logiche puramente incrementali.
  Con l'assestamento delle previsioni 1996, pertanto -  nel  ribadire
che  non  potranno  essere  assecondate  mere  richieste  di maggiori
stanziamenti - le amministrazioni non dovranno limitarsi  a  proporre
variazioni di carattere compensativo, ma dovranno altresi' attivarsi,
previa un'attenta opera di monitoraggio delle spese, per segnalare le
possibili  riduzioni  da  apportare  alle  dotazioni  di  bilancio in
conseguenza della cennata revisione.
  Una responsabile  valutazione  della  reale  congruita'  dei  mezzi
disponibili va effettuata per le spese per acquisto di beni e servizi
e  per  i trasferimenti di risorse ad altri soggetti, che individuano
aree  dove  potrebbero  esistere  sia   pur   limitati   margini   di
discrezionalita'; si appalesano pertanto maggiormente suscettibili di
ridimensionamento,  oltre ai trasferimenti discrezionali, le spese di
rappresentanza, le spese per l'organizzazione e la  partecipazione  a
convegni,  mostre,  ecc.,  l'acquisto  di  riviste, giornali ed altre
pubblicazioni, le spese per studi, i compensi per speciali incarichi.
  In particolare, alla luce delle disposizioni  di  cui  all'art.  1,
commi  da  40  a  44,  della  legge  n.  549 del 1995 (collegato alla
finanziaria 1996), i contributi ad  enti,  associazioni  e  organismi
vari, concentrati in unico capitolo per ciascuna amministrazione, non
potranno  essere  incrementati in sede di assestamento. Nel contempo,
occorre opportunamente rivedere  gli  altri  eventuali  contributi  a
carattere  discrezionale: in considerazione della delicata situazione
della finanza pubblica, non puo' essere  piu'  riconosciuto  ad  essi
quel grado di necessita' che originariamente fu posto alla base della
loro determinazione.
  Un  supporto  alla richiesta azione di contenimento delle spese per
l'acquisto  di  beni  e  servizi  e'   offerto   dalla   possibilita'
redistributiva  prevista  dalle disposizioni di cui agli articoli 13,
comma 14, e 24, commi 2 e 15, della legge 28 dicembre 1995,  n.  551,
di  approvazione  del  bilancio  di previsione dello Stato per l'anno
finanziario 1996.
  2. Il  provvedimento  legislativo  di  assestamento  dovra'  essere
presentato  al Parlamento entro il prossimo 30 giugno, secondo quanto
stabilito dall'art. 17, comma 1, della legge n. 468 del 1978. Al fine
di   pervenire   alla   piu'   corretta   predisposizione   di   tale
provvedimento,  tenuto conto anche delle specifiche indicazioni della
predetta normativa, le valutazioni non  potranno  prescindere  da  un
attento e puntuale apprezzamento della consistenza dei residui attivi
e passivi risultanti al 31 dicembre 1995.
  Le   variazioni   da   proporre   per   ciascun  capitolo  dovranno
distintamente riguardare:
    a) la consistenza dei residui (Rs);
    b) la previsione di competenza (Cp);
    c) la previsione di cassa (Cs),
e  dovranno  essere  riportate  nelle   medesime   "schede-capitolo",
utilizzate  per le proposte di previsione relative all'anno 1997, che
le ragionerie  centrali  ritireranno  il  1  aprile  1996  presso  la
Ragioneria  generale  dello Stato - Ispettorato generale del bilancio
divisione III - Via XX Settembre, n. 97, per  il  successivo  inoltro
alle amministrazioni competenti.
  In  dette  "schede-capitolo"  -  oltre  a  numero,  denominazione e
previsione iniziale 1996 di ciascun  capitolo  -  sono  riportate  le
variazioni  conosciute dal Sistema informativo, in dipendenza di atti
amministrativi, intervenute dal 1 gennaio c.a. alla data della stampa
delle schede medesime.
  Attesi gli  ulteriori  adempimenti  dell'Ispettorato  generale  del
bilancio  e i tempi tecnici per i successivi lavori di approntamento,
le amministrazioni dovranno far pervenire alle coesistenti ragionerie
centrali entro il 24 aprile 1996 le richiamate "schede-capitolo", con
le proposte di assestamento per competenza e cassa, integrate:
   con  le   variazioni   per   atto   amministrativo   eventualmente
intervenute successivamente alla stampa delle "schede-capitolo" o non
esposte nelle schede stesse;
   con le variazioni verificatesi nella consistenza dei residui sulla
scorta del rendiconto 1995.
  Le   stesse   ragionerie   centrali  avranno  cura  di  inserire  -
contestualmente alle proposte di  previsione  per  il  1997  -  negli
archivi  del  Sistema  dipartimentale  dell'Ispettorato  generale del
bilancio gli elementi relativi all'assestamento 1996, contenuti nelle
predette "schede-capitolo", entro il 6 maggio 1996  e  trasmetteranno
le schede stesse a questo Ministero entro il 10 maggio 1996.
  Gli stessi adempimenti devono intendersi riferiti anche ai capitoli
di entrata gestiti dalle singole amministrazioni.
  Con  l'occasione  si  precisa  che  le ragionerie centrali potranno
indicare nelle schede-capitolo le eventuali proposte di modifica  dei
riferimenti  normativi,  ai fini dell'aggiornamento del "Nomenclatore
degli atti".
  3. Variazioni alle previsioni di competenza.
  Com'e' noto i livelli massimi del saldo netto da finanziare  e  del
ricorso  al  mercato  stabiliti  con la legge finanziaria non possono
essere elevati con il provvedimento legislativo di assestamento delle
previsioni del bilancio; conseguentemente,  in  questo  provvedimento
non   possono   comunque  essere  accolte  variazioni  che  risultino
peggiorative dei detti saldi approvati dal Parlamento.
  Tale esigenza, peraltro, e'  rafforzata  dalle  condizioni  attuali
della  finanza pubblica ed appare imprescindibile ove si consideri il
carattere meramente formale del provvedimento di assestamento.
  In  particolare, eventuali proposte di variazioni aumentative delle
dotazioni di spesa, nei limiti e con  le  indicazioni  in  precedenza
riportate,  non  solo  debbono  essere  strettamente  correlate  alle
effettive ed inderogabili occorrenze, ma  debbono  trovare  integrale
compensazione in proposte riduttive di stanziamenti di altri capitoli
dello  stesso  stato  di  previsione,  non  aventi carattere di spesa
obbligatoria.
  Sembra, inoltre, opportuno  richiamare  l'attenzione  degli  uffici
competenti  sulla  verifica  della  congruita' degli stanziamenti dei
capitoli relativi alle spese per stipendi e retribuzioni al personale
in servizio, al fine di evitare il verificarsi di eccedenze e  tenuto
conto  che  occorre  provvedere al puntuale versamento delle ritenute
erariali, previdenziali e assistenziali.
  Le  proposte  di  variazioni,  che  dovranno  rivestire,  comunque,
carattere  compensativo,  andranno  corredate  da  dettagliate  "note
illustrative" che  valgano  in  particolare  a  giustificare  sia  le
sopravvenute  maggiori  esigenze,  sia  i  motivi  che  consentono di
operare, in via definitiva, le  corrispondenti  riduzioni.  Parimenti
vanno  illustrate  le  riduzioni  proposte  a  seguito dell'auspicata
riconsiderazione di tutte le dotazioni di bilancio,  con  particolare
riguardo alla spesa relativamente flessibile.
  E'  appena  il  caso  di  avvertire,  poi,  che data la particolare
situazione della finanza pubblica, verranno automaticamente acquisite
tutte quelle riduzioni proposte a fronte di richieste di aumenti  per
sopravvenute  esigenze  che  non  dovessero  trovare  accoglimento in
quanto non riconosciute di carattere prioritario ed essenziale.
  Sempre  in  tema  di  spese,  si   ritiene   opportuno   richiamare
l'attenzione sullo speciale regime vincolistico cui sono assoggettati
gli   stanziamenti  di  quei  capitoli  di  natura  non  obbligatoria
eventualmente utilizzati da leggi a fini di copertura  (art.  11-ter,
lettera c), legge n. 468 del 1978).
  Per le entrate, come sopra indicato, le proposte di assestamento in
termini   di  competenza  dovranno  essere  formulate  sulla  scorta,
oltreche'  delle  intervenute  modifiche  legislative,   delle   piu'
aggiornate indicazioni sull'evoluzione tendenziale del gettito.
  4. Variazioni alle previsioni di cassa.
  Le   "previsioni   assestate"   dei   residui  e  della  competenza
determinano, com'e' noto, i nuovi volumi delle  masse  acquisibili  e
spendibili (Rs + Cp) alle quali le amministrazioni dovranno riferirsi
per proporre le variazioni alle previsioni di cassa per l'anno 1996.
  Per  le entrate, le proposte di variazioni alle previsioni di cassa
dovranno  in  particolare  tener   conto   di   eventuali   rilevanti
scostamenti  della consistenza dei residui rispetto a quella presunta
considerata in sede di previsioni iniziali.
  Per le spese e' da evidenziare, innanzitutto, che in passato si  e'
manifestato  spesso il fenomeno di notevoli scostamenti tra dotazioni
di cassa richieste  ed  effettive  realizzazioni.  Peraltro,  occorre
anche  evitare  che  per  il  1997  possano  verificarsi,  per alcune
amministrazioni, le  difficolta'  di  pagamento  insorte  in  decorsi
esercizi, nonostante le istruzioni impartite, a seguito di una errata
valutazione della consistenza presunta dei residui passivi.
  Premesso quanto sopra, al fine di pervenire agli aggiustamenti piu'
opportuni,  le  varie  amministrazioni  sono pregate di procedere con
estrema cura e meticolosita' alla determinazione delle autorizzazioni
di cassa, da assegnare a ciascun capitolo, sulla base:
    a)  delle  operazioni  finora  poste  in  essere e di particolari
fattori amministrativi  e  legislativi  che  possono  influenzare  il
volume dei pagamenti;
    b)  del  grado  di  liquidabilita'  delle  spese in rapporto alle
proprie capacita' operative;
    c) della estensione del riesame a tutti i capitoli  di  bilancio,
ancorche' non interessati da variazioni alla massa spendibile.
  In  linea generale, le necessita' di maggiori previsioni in termini
di cassa, che dovessero presentarsi per  taluni  capitoli  di  spesa,
dovranno  essere  prioritariamente  soddisfatte con le disponibilita'
delle autorizzazioni gia' iscritte in  bilancio  e,  quindi,  trovare
compensazione nell'ambito dello stesso stato di previsione.
  Nel  caso  in cui particolari, inderogabili motivi richiedessero di
superare detto limite complessivo, dovranno  essere  dettagliatamente
illustrati  tali  motivi, che lo scrivente si riserva di valutare nel
quadro delle esigenze  generali  e  compatibilmente  con  le  risorse
disponibili.
  Si  avverte,  infine,  che  eventuali  disfunzioni derivanti da una
errata valutazione dei residui passivi presunti al 31  dicembre  1996
non   potranno  che  essere  riconnesse  alla  responsabilita'  delle
amministrazioni proponenti.
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  Tenuto  conto  dell'importanza  che  la  legge  n.  468  del   1978
attribuisce    all'assestamento   del   bilancio   e   dell'attivita'
particolarmente impegnativa che l'adempimento richiede,  si  invitano
le  ragionerie centrali a prestare la consueta massima collaborazione
alle amministrazioni.
  Si  ringrazia  e  si  resta  in  attesa  di  un  cortese  cenno  di
assicurazione al riguardo.
                                               p. Il Ministro: GIARDA