IL MINISTRO DELL'INTERNO
                    DELEGATO PER IL COORDINAMENTO
                       DELLA PROTEZIONE CIVILE
  Visto l'art. 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto  il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri in data
24 maggio 1996 con il quale il Ministro dell'interno e'  delegato  ad
esercitare  le  funzioni  attribuite  al Presidente del Consiglio dei
Ministri dalla citata legge 24 febbraio 1992, n. 225;
  Visto il proprio decreto in data 24 maggio 1996 con il  quale  sono
delegate  al  Sottosegretario  di  Stato,  prof.  Franco  Barberi, le
funzioni di cui alla legge 24 febbraio 1992, n. 225,  con  esclusione
del potere di ordinanza previsto dall'art. 5 della medesima legge;
  Considerato  che  in  data  9 maggio 1996 nel comune di Mongrassano
(Cosenza) in localita' Sprandello a seguito della perforazione di  un
pozzo  artesiano  nell'area  dello  stabilimento  GIAT (conservazione
alimentari) si  e'  determinata  la  incontrollabile  fuoriuscita  di
notevoli  volumi  d'acqua  con  pericolo  per  la  pubblica e privata
incolumita' nonche' per le costruzioni e lo stabilimento  stesso  che
occupa circa 1.100 addetti;
  Visto  il  decreto  in  data  24 maggio 1996 con il quale a seguito
della delibera adottata dal Consiglio dei Ministri nella riunione del
24 maggio 1996 viene dichiarato, a termine del citato  art.  5  della
legge 24 febbraio 1992, n. 225, fino al 30 settembre 1996 lo stato di
emergenza  per  il dissesto verificatosi nel comune di Mongrassano in
provincia di Cosenza;
  Viste le relazioni del 15 maggio 1996 redatte dal Gruppo  nazionale
difesa  dalle  catastrofi  idrogeologiche  e dalla Commissione grandi
rischi da cui risulta che il fenomeno e' di rilevante gravita' e sono
indicate le possibili azioni atte ad evitare fuoriuscita d'acqua  dal
pozzo;
  Considerato  che  il  fenomeno in atto comporta l'allagamento della
strada provinciale di Mongrassano, di un tratto della strada  statale
19  e  che  limitrofe alla zona interessata corrono la ferrovia della
Calabria e l'autostrada A3, che permanendo la  fuoriscita  di  acque,
sabbia  e  argilla tali infrastrutture potrebbero correre pericolo di
chiusura al traffico e in prospettiva potrebbero verificarsi fenomeni
di  subsidenza  per  l'enorme  quantita'  di  materiale  sabbioso   e
argilloso  fuoriuscito,  che pertanto si e' reso necessario acquisire
il parere della Commissione grandi rischi nonche' di interpellare  la
societa'  AGIP  S.p.a.  esperta in lavori di scavo e "spegnimento" di
pozzi in emergenza allo scopo di  definire  una  soluzione  operativa
d'intervento che dia sufficienti garanzie di riuscita;
  Considerato  che  l'ipotesi  proposta  dall'AGIP S.p.a. consistente
nella cementazione del pozzo con idonee miscele ad alta densita',  e'
ritenuta verosimilmente idonea per la soluzione del problema e che la
stessa  AGIP  S.p.a.  ha dichiarato di avere immediata disponibilita'
per intervenire in tal senso;
  Ravvisata la necessita' di intervenire con urgenza e di predisporre
la misure e le attivita' necessarie al superamento dell'emergenza che
pertanto e' stato richiesto alla stessa AGIP S.p.a. di predisporre un
piano   di  primo  intervento  contenente  le  linee  tecniche  e  la
valutazione economica preliminare dell'intervento da porre in  essere
nonche' i tempi di attuazione;
  Valutato   accettabile   il  piano  di  primo  intervento  prodotto
dall'AGIP S.p.a. in data 29 maggio 1996 che  prevede  costi  iniziali
ammontanti  in  lire  880  milioni, anche in relazione all'urgenza di
iniziare l'opera di "spegnimento" del pozzo;
  Ritenuto che oltre ai  lavori  proposti  dall'AGIP  S.p.a.  debbano
essere   previsti   idonei   sistemi   e  strumenti  di  controllo  e
monitoraggio degli effetti prodotti nel contesto idrogeologico  della
zona  di intervento al fine di prevenire eventuali possibili fenomeni
negativi sulle fabbriche circostanti;
  Avvalendosi dei poteri conferitigli;
                              Dispone:
                               Art. 1.
  1. Il prefetto  di  Cosenza  e'  delegato  per  l'attuazione  degli
interventi   necessari   al  superamento  dello  stato  di  emergenza
determinatosi a seguito della perforazione di un pozzo  artesiano  di
notevoli    dimensioni   e   profondita'   che   ha   provocato   una
incontrollabile fuoriuscita di acqua mista a  sabbia  e  argilla  con
pericolo per la pubblica e privata incolumita'.
  2.   Il   prefetto  provvedera',  altresi',  per  l'attuazione  del
controllo e monitoraggio a fini preventivi del contesto idrogeologico
della zona interessata successivamente allo "spegnimento" del pozzo.