IL COMITATO ISTITUZIONALE
  Premesso che:
   le amministrazioni degli enti interessati hanno  concordato  sulla
necessita'  di  promuovere  un  accordo  di  programma  (avviato  con
delibera della giunta della regione Lombardia n.  9999  dell'8  marzo
1996)  al  fine  di  predisporre un programma di interventi capace di
superare il periodico ripetersi di eventi dannosi;
   gli  elementi  di  conoscenza  acquisiti  hanno  evidenziato   che
l'entita'  dei  danni  riscontrati  sul  territorio  e'  da  porre in
relazione  anche  all'elevata  vulnerabilita'  che   si   e'   venuta
progressivamente   a  creare  in  ragione  dell'intenso  processo  di
urbanizzazione;
  Considerato che:
   e' stato richiesto da parte degli enti locali interessati, in sede
di  accordo  di  programma,  di  provvedere  a  definire  vincoli  di
salvaguardia  per  le zone soggette ad esondazioni, in relazione alle
previsioni di sviluppo contenute nei piani regolatori vigenti;
   il quadro dei dissesti conseguenti agli ultimi eventi  alluvionali
(1993-1994)  ha  posto  con  urgenza la necessita' di attivare misure
finalizzate a:
    salvaguardare  e  ripristinare  la  capacita'  di  invaso  e   le
dimensioni delle aree di espansione naturale delle piene fluviali per
la sicurezza delle popolazioni residenti nelle zone a rischio;
    limitare  i  danni  in  relazione  a  futuri eventi meteorologici
straordinari;
   con delibera n. 10, del 10 maggio 1995 sono state adottate, con le
medesime finalita' di cui al punto precedente, misure  temporanee  di
salvaguardia  per  le  aste  dei  fiumi  Po, Tanaro, Belbo, Bormida e
Ticino dalla confluenza con il fiume  Po  fino  alla  confluenza  del
canale Gravellone (Pavia);
   nello  specifico  le  presenti  misure  vanno a integrare l'ambito
territoriale di applicazione di  norme  di  salvaguardia  sul  bacino
idrografico  del fiume Po. Esse riguardano le aste dei torrenti Arno,
Rile e Tenore ricadenti nel territorio della regione Lombardia  dalle
zone  di  spagliamento  a significativi punti di esondazione a monte,
con  finalita'  prevalente  di  mantenere  la  naturale  funzione  di
laminazione  delle  piene  e  di  evidenziare lo stato di rischio per
esondazione,  erosione  e  ristagno  che  caratterizza  le  aree   in
questione;
   che  il  piano stralcio di bacino dei torrenti Arno, Rile e Tenore
e' in corso di redazione;
  Visti:
   l'art. 12, comma 3, del decreto-legge  5  ottobre  1993,  n.  398,
cosi'  come  modificato  ed  integrato  dalla  legge di conversione 4
dicembre 1993, n. 493, secondo cui "in attesa  dell'approvazione  del
piano  di  bacino,  le  autorita'  di  bacino,  tramite  il  comitato
istituzionale, adottano  misure  di  salvaguardia  ..  (omissis).  Le
misure  di  salvaguardia  sono immediatamente vincolanti e restano in
vigore fino all'approvazione del piano di bacino e  comunque  per  un
periodo non superiore ai tre anni .. (omissis) ..";
   il  parere  favorevole  espresso dal comitato tecnico nella seduta
del 9 maggio 1996;
                              Delibera:
                               Art. 1.
  Sono sottoposte a vincolo di non edificazione, per motivi idraulici
e idrogeologici, ai sensi e agli effetti del comma 6-bis dell'art. 17
della  legge  18  maggio  1989, n. 183, aggiunto con legge 4 dicembre
1993, n. 493, di conversione del decreto-legge  5  ottobre  1993,  n.
398,  fino alla data di approvazione del piano stralcio di bacino dei
torrenti Arno, Rile e Tenore e comunque per un periodo non  superiore
ai   tre  anni  a  decorrere  dell'entrata  in  vigore  del  presente
provvedimento, le aree relative all'elenco dei  comuni  e  delimitate
all'interno  del  retino  nero  continuo  nella  cartografia in scala
1:10.000 di cui agli allegati 1  e  2  come  parti  integranti  della
presente deliberazione.
  I  sindaci  dei  comuni  interessati hanno l'obbligo, dalla data di
entrata in vigore della presente deliberazione, di non  emanare  atti
abilitativi  edilizi  in  contrasto  con  il  presente vincolo di non
edificazione e di assumere i conseguenti  provvedimenti  inibitori  e
sanzionatori.