Con  decisione della Commissione europea n. C (97) 1425 del 22 maggio
1997,  notificata  alla  Repubblica  italiana  il  26  maggio   1997,
pervenuta   a   questa   amministrazione   in  data  9  giugno  1997,
l'autorizzazione  all'immissione  in  commercio   della   specialita'
medicinale "Epivir Lamivudina" (iscritta nel registro comunitario dei
medicinali   con   i   numeri  EU/1/96/015/001-002)  e'  stata  cosi'
modificata:
a) l'allegato I (riassunto delle  caratteristiche  del  prodotto)  e'
sostituito dall'allegato 1 della predetta decisione.
                                                          ALLEGATO 1.
                             ALLEGATO I
            RIASSUNTO DELLE CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
1. DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
EPIVIR
2. COMPOSIZIONE Qualitativa E Quantitativa
EPIVIR contiene 150 mg di lamivudina per compressa.
3. FORMA FARMACEUTICA
Compresse  rivestite.  Le compresse sono rivestite, di colore bianco,
di forma romboidale, con impresso "GX CJ7" su un lato.
4. INFORMAZIONI CLINICHE
4.1 Indicazioni terapeutiche
EPIVIR in associazione con altri farmaci antiretrovirali e'  indicato
nel  trattamento di adulti e bambini di eta' superiore ai 12 anni con
infezione da HIV ed immunodeficienza progressiva (conta CD4  piu'  <=
500 cellule/mm al cubo).
EPIVIR  non  e'  raccomandato  per  l'impiego  in  monoterapia.  Solo
l'associazione con zidovudina e' ampiamente documentata in termini di
sicurezza ed efficacia. Sono in corso studi in associazione con altri
antiretrovirali.
L'associazione della lamivudina con la zidovudina  riduce  la  carica
virale  HIV1  ed  incrementa  la conta CD4 piu'. Una meta-analisi dei
risultati clinici degli studi di confronto di fase II mostra  che  la
lamivudina  in  associazione  con zidovudina rallenta la progressione
della malattia. E' in corso uno studio volto a confermare gli effetti
sulla progressione dell'AIDS e sulla sopravvivenza.
4.2 Posologia e modo di somministrazione
Adulti e bambini di eta' superiore ai 12 anni:
La dose raccomandata di EPIVIR e' di 150 mg (una compressa) due volte
al giorno.
Per  quei  pazienti  nei  quali  l'uso  delle   compresse   non   sia
appropriato, EPIVIR e' disponibile anche in soluzione orale.
Generalmente EPIVIR non deve essere assunto con il cibo. L'assunzione
con  il  cibo  riduce  la  Cmax  in modo considerevole, ma non altera
l'area sotto la curva (AUC) (vedi 5.2  Proprieta'  farmacocinetiche).
Quindi   l'assunzione   con   il   cibo   potrebbe  essere  presa  in
considerazione quando cio' sia richiesto per motivi clinici.
La terapia dovrebbe essere iniziata da un medico con esperienza nella
gestione dell'infezione da HIV.
Insufficienza renale:
Nei  pazienti  con  insufficienza renale moderata-grave, i livelli di
lamivudina sono aumentati a causa della ridotta  clearance.  Pertanto
la  dose dovrebbe essere modificata, usando la formulazione di EPIVIR
in soluzione orale, nei pazienti con clearance della  creatinina  che
diminuisca al di sotto di 30 ml/min. (vedi tabella).
Posologia raccomandata
 ___________________________________________________________________
|                     |                   |                         |
|Funzionalita' renale |     Prima dose    |  Dose di mantenimento   |
| (clearance della    |                   |                         |
| creatinina, Clcr)   |                   |                         |
|     (ml/min)        |                   |                         |
|_____________________|___________________|_________________________|
|                     |                   |                         |
|      Clcr > 50      |       150 mg      | 150 mg due volte al di' |
|_____________________|___________________|_________________________|
|   50 > Clcr > 30    |       150 mg      | 150 mg una volta al di' |
|_____________________|___________________|_________________________|
|                     |                                             |
|      Clcr < 30      | E' raccomandato l'impiego della soluzione   |
|                     | orale quando sono necessarie dosi inferiori |
|                     | a 150 m                                     |
|_____________________|_____________________________________________|
Insufficienza epatica:
E'  in  corso  di  studio  l'influenza dell'insufficienza epatica sui
livelli di lamivudina. La clearance della lamivudina e' in gran parte
renale. Sulla base dei dati preliminari di  sicurezza  non  si  rende
necessaria alcuna modifica posologica.
4.3 Controindicazioni
L'uso  di  EPIVIR e' controindicato nei pazienti con ipersensibilita'
accertata verso la lamivudina o altri componenti della preparazione.
4.4 Speciali avvertenze e opportune precauzioni d'impiego
Avvertenze speciali:
EPIVIR non e' raccomandato per l'impiego in monoterapia.
Sono stati osservati rari casi di pancreatite. Tuttavia non e' chiaro
se tali casi siano dovuti al trattamento con il farmaco  ovvero  alla
patologia  di  base  da  HIV.  Il  trattamento con EPIVIR deve essere
sospeso immediatamente se compaiono segni clinici, sintomi o anomalie
nei dati di laboratorio che possano essere suggestivi di pancreatite.
I dati relativi all'impiego di EPIVIR in bambini di eta' inferiore ai
12 anni sono insufficienti.
La somministrazione di EPIVIR durante i primi 3  mesi  di  gravidanza
non   e'   raccomandata   (vedi  4.6  Uso  durante  la  gravidanza  e
l'allattamento).
I  pazienti  in   terapia   con   EPIVIR,   o   con   altri   farmaci
antiretrovirali,  possono  ugualmente  essere  soggetti  ad infezioni
opportunistiche o ad altre complicazioni da infezione  HIV,  pertanto
devono rimanere sotto stretta osservazione clinica da parte di medici
con   esperienza   nel   trattamento   di   pazienti   con  patologie
HIV-correlate.
I pazienti devono essere informati  che  la  terapia  antiretrovirale
attualmente  in uso, compresa quella con EPIVIR, non ha dimostrato di
essere in grado di prevenire il rischio di trasmissione  dell'HIV  ad
altri  soggetti nel corso di contatti sessuali o attraverso il sangue
infetto.  Pertanto  devono  continuare  ad  essere impiegate adeguate
precauzioni.
Speciali precauzioni per l'uso:
Nei  pazienti  con  insufficienza  renale  moderata-grave,  l'emivita
plasmatica  terminale  della  lamivudina  e'  aumentata a causa della
riduzione   della   clearance.   La   dose   pertanto   deve   essere
opportunamente  modificata (vedi posologia nell'insufficienza renale,
nella sezione 4.2. Posologia e modo di somministrazione).
EPIVIR deve essere usato con cautela nei pazienti con cirrosi epatica
in fase avanzata, dovuta ad infezione cronica da epatite B, in quanto
esiste un rischio limitato di riacutizzazione dell'epatite al termine
del trattamento.
4.5 Interazioni con altri  medicinali  ed  interazioni  di  qualsiasi
altro genere
La  probabilita'  di  interazioni  metaboliche  e'  bassa a causa del
limitato metabolismo e del basso legame con le proteine plasmatiche e
della clearance renale pressoche' completa.
E' stato osservato un lieve aumento della Cmax (28%) della zidovudina
quando  somministrata  in  associazione  alla  lamivudina,   tuttavia
l'esposizione   complessiva   (AUC)  non  risulta  alterata  in  modo
significativo. La zidovudina non  ha  effetti  sulla  farmacocinetica
della lamivudina (vedi sezione 5.2 Proprieta' farmacocinetiche).
Deve  essere  tenuta in considerazione la possibilita' di interazioni
con  altri  farmaci  somministrati  in  concomitanza  particolarmente
quando  la  via  di  eliminazione  principale e' la secrezione renale
attiva, per mezzo del sistema di trasporto dei cationi organici, come
ad esempio con  trimethoprim.  Altri  farmaci  (per  es.  ranitidina,
cimetidina)  sono eliminati solo in parte per mezzo di questo sistema
e non hanno mostrato di interagire con la  lamivudina.  Gli  analoghi
dei   nucleosidi   (per   es.  didanosina  e  zalcitabina),  come  la
zidovudina,  non  sono  eliminati  tramite  questo  sistema   ed   e'
improbabile che interagiscano con lamivudina.
La   somministrazione   di   dosi  profilattiche  di  co-trimoxazolo,
determina un aumento del 40% nella esposizione alla lamivudina dovuto
al  componente  trimethoprim;  il  componente  sulfametossazolo   non
interagisce.  Tuttavia,  nessuna modifica posologica della lamivudina
e' necessaria, a meno che il paziente non abbia insufficienza  renale
(vedi  sezione  4.2. Posologia e modo di somministrazione). Quando e'
giustificata tale somministrazione  concomitante,  il  paziente  deve
essere    monitorato    clinicamente.    Deve   essere   evitata   la
somministrazione di EPIVIR in  concomitanza  con  alte  dosi  di  co-
trimoxazolo  per  il  trattamento  della  polmonite  da  Pneumocystis
carinii (PCP) e della toxoplasmosi.  La  lamivudina  non  ha  effetti
sulla farmacocinetica del co-trimoxazolo.
Poiche'  il  metabolismo  della lamivudina non implica il CYP3A, sono
improbabili interazioni con farmaci metabolizzati per mezzo di questo
sistema (per es. proteasi inibitori).
La somministrazione di  EPIVIR  in  concomitanza  con  ganciclovir  o
foscarnet  per  via  endo  venosa  non  e'  raccomandata  fino  a che
ulteriori informazioni non siano disponibili.
4.6 Uso durante la gravidanza e l'allattamento
Gravidanza:
La sicurezza dell'impiego della lamivudina in gravidanza non e' stata
stabilita.  Gli  studi  sulla  riproduzione  negli  animali non hanno
mostrato  evidenze  di  teratogenicita',  ne'  alcun  effetto   sulla
fertilita'  nel  maschio  e  nella  femmina.  Quando  somministrata a
coniglie gravide, a  livelli  di  esposizione  comparabili  a  quelli
raggiunti  nell'uomo,  la lamivudina induce una letalita' precoce per
l'embrione. La lamivudina nell'animale passa attraverso la  placenta,
ma non esiste alcun dato relativo al passaggio nella placenta umana.
Sebbene  gli  studi sulla riproduzione negli animali non siano sempre
predittivi della risposta nell'uomo, la  somministrazione  durante  i
primi  3  mesi  di  gravidanza non e' raccomandata (vedi 4.4 Speciali
avvertenze e opportune precauzioni d'impiego).
Allattamento:
Uno studio condotto in femmine di  ratto  durante  l'allattamento  ha
mostrato  che, a seguito di somministrazione orale, la lamivudina era
concentrata quattro volte ed escreta nel latte. Non  e'  noto  se  la
lamivudina  sia  escreta  nel latte materno umano. Poiche' il farmaco
puo' passare nel latte materno si raccomanda che le madri in  terapia
con  EPIVIR  non  allattino  al  seno  i loro bambini. Alcuni esperti
raccomandano che le  donne  con  infezione  da  HIV  in  nessun  caso
allattino  al seno i loro bambini, al fine di evitare la trasmissione
dell'HIV.
4.7 Effetti sulla capacita' di guidare veicoli e sull'uso di macchine
Non sono stati condotti studi volti a determinare gli  effetti  della
lamivudina  sulla  capacita'  di  guida  o  sull'uso  di  macchinari.
Comunque un effetto negativo su tali  attivita'  non  puo'  desumersi
dalle  caratteristiche farmacologiche della molecola. Tuttavia quando
si prende in  considerazione  la  capacita'  di  guida,  o  l'uso  di
macchine,  deve essere tenuto presente lo stato clinico del paziente,
nonche' il profilo di tollerabilita' di EPIVIR.
4.8 Effetti indesiderati
Durante il trattamento della malattia da HIV con EPIVIR, da solo o in
associazione   con   zidovudina,   sono   stati   riportati    eventi
indesiderati.  Per  molti  di essi non e' possibile definire se siano
farmaco-correlati o se siano dovuti  al  decorso  della  malattia  di
base.
Gli  eventi  indesiderati  che  sono stati comunemente riportati sono
cefalea, malessere, affaticamento, nausea, diarrea, vomito, dolore  o
crampi  addominali,  insonnia,  tosse, sintomatologia nasale e dolore
dei muscoli scheletrici.
Sono stati riportati casi di pancreatite e di  neuropatia  periferica
(o  parestesia), anche se non e' stata notata alcuna relazione con il
dosaggio di EPIVIR.
Sono comparse, in associazione con zidovudina, neutropenia ed  anemia
(entrambe    occasionalmente    gravi).    Sono    stati    riportati
trombocitopenia, transitorio aumento degli enzimi epatici (AST,  ALT)
ed aumento dell'amilasi sierica.
4.9 Sovradosaggio
La   somministrazione  della  lamivudina  a  dosaggi  particolarmente
elevati negli studi di tossicita'  acuta  nell'animale  non  ha  dato
origine  ad  alcuna  tossicita'  d'organo.  I  dati disponibili sulle
conseguenze del sovradosaggio acuto  per  via  orale  nell'uomo  sono
limitati. Non vi sono stati decessi e i pazienti si sono ristabiliti.
Non  e'  stato identificato alcun segno o sintomo specifico a seguito
di sovradosaggio.
In  caso  di  sovradosaggio  il  paziente  deve  essere  monitorato e
sottoposto ad adeguato trattamento standard di supporto. L'emodialisi
continua, sebbene non sia  stata  studiata,  puo'  essere  usata  nel
trattamento   del   sovradosaggio   in   quanto   la   lamivudina  e'
dializzabile.
5. PROPRIETA' FARMACOLOGICHE
5.1 Proprieta' farmacodinamiche
Gruppo farmacoterapeutico - analogo dei nucleosidi, codice ATC:  J05A
B10
La  lamivudina  e'  un  analogo  dei  nucleosidi.  La  lamivudina  e'
metabolizzata all'interno delle cellule a  lamivudina  5'-trifosfato,
il  suo  meccanismo  d'azione  principale e' basato sull'interruzione
della catena nucleotidica durante la trascrizione  inversa  dell'HIV.
Il   trifosfato  ha  una  attivita'  inibitoria  selettiva  verso  la
replicazione dell'HIV-1 e dell'HIV-2 in vitro,  ed  e'  anche  attivo
verso ceppi di HIV zidovudina-resistenti, isolati clinicamente.
La  relazione tra la sensibilita' in vitro dell'HIV alla lamivudina e
la risposta clinica alla terapia, non e' stata  ancora  stabilita.  I
test  di  sensibilita'  in  vitro  non  sono stati standardizzati e i
risultati possono variare in base a fattori relativi al metodo.
E' stata riportata una ridotta sensibilita' in vitro alla  lamivudina
in  ceppi di HIV isolati da pazienti che avevano ricevuto terapia con
EPIVIR.
La lamivudina si  e'  dimostrata  essere  altamente  attiva  in  modo
sinergico  con  zidovudina,  inibendo  la  replicazione  dell'HIV  in
colture cellulari.
Studi in vitro dimostrano che ceppi  di  virus  zidovudina-resistenti
possono    divenire    zidovudina-sensibili    quando    acquisiscono
simultaneamente resistenza alla lamivudina. Inoltre  in  vivo  si  e'
evidenziato  che  la  lamivudina  associata con zidovudina ritarda la
comparsa di ceppi zidovudina-resistenti in soggetti non sottoposti in
precedenza a terapie anti-retrovirali.