Il PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto il decreto-legge 31 maggio 1994, n. 332, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 1994, n. 474, ed in particolare l'art. 1, comma 2, il quale prevede che l'alienazione delle partecipazioni detenute dallo Stato in societa' per azioni puo' avvenire mediante offerta pubblica di vendita o trattativa diretta o mediante il ricorso ad entrambe le procedure e che la scelta delle modalita' di alienazione e' effettuata con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato; Visto il punto 1 delle direttive del Presidente del Consiglio dei Ministri del 30 giugno 1993 e del 15 ottobre 1993; Visto l'art. 1, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481, che prevede la definizione da parte del Governo dei criteri per la privatizzazione dei servizi di pubblica utilita', delle relative modalita' di dismissione delle suddette imprese e la trasmissione dei criteri e delle modalita' al Parlamento ai fini dell'espressione del parere da parte delle competenti commissioni parlamentari; Vista la legge n. 249 del 31 luglio 1997 che istituisce l'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni e norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo; Vista la deliberazione in data 13 giugno 1997 del Consiglio dei Ministri, adottata ai fini di quanto previsto dal succitato art. l, comma 2, della legge 14 novembre 1995, n. 481; Visto il parere reso in data 10 luglio 1997 dalla VIII commissione del Senato; Preso atto che la IX commissione della Camera dei deputati non ha espresso il parere di competenza nei termini prescritti; Ritenuto che e' necessario, anche in relazione agli impegni presi in sede di Unione europea, avviare sin da ora le procedure propedeutiche al collocamentodella societa' risultante dalla fusione di Stet S.p.a. e Telecom Italia S.p.a. denominata Telecom Italia S.p.a. (d'ora in poi "Telecom Italia"); Considerato che, a seguito della fusione tra Stet S.p.a. e Telecom Italia S.p.a., il Ministero del tesoro e' titolare di una quota pari al 44,71% del capitale sociale della Telecom Italia; Considerato che il Comitato permanente di consulenza e di garanzia per le privatizzazioni, riunitosi in Roma in data 5 giugno 1997, ha espresso parere favorevole in merito alla procedura di dismissione delle partecipazioni detenute dal Ministero del tesoro nella Telecom Italia; Considerato che, accanto alla diffusione dell'azionariato della suddetta societa' tra il pubblico, e' opportuno garantire la stabilita' all'assetto azionario della stessa al fine di assicurare l'indirizzo strategico della societa' nella fase successiva alla dismissione della quota di partecipazione del Tesoro nella societa' stessa, senza peraltro compromettere la contendibilita' del controllo. Sulla proposta del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato; Decreta: L'alienazione delle partecipazioni detenute dal Ministero del tesoro nella Telecom Italia sara' effettuata sia mediante offerta pubblica di vendita, sia mediante trattativa diretta anche al fine di costituire un azionariato stabile. Roma, 8 agosto 1997 Il Presidente del Consiglio dei Ministri Prodi Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi Il Ministro dell'industria del commercio e dell'artigianato Bersani