IL RETTORE
  Visto lo statuto dell'Universita' degli studi di Ferrara, approvato
con decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1951, n. 964, e
successive modificazioni;
  Visto  il  testo  unico   delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con  regio decreto  31 agosto 1933,  n. 1592,  e successive
modificazioni ed integrazioni;
  Visto il  regio decreto-legge 20  giugno 1935, n.  1071, convertito
nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il  regio decreto  30 settembre 1938,  n. 1652,  e successive
modificazioni;
  Vista la legge 11 aprile 1953, n. 312;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n.
382;
  Vista la legge 9 maggio 1989,  n. 168, ed in particolare l'art. 16,
comma 1, relativo alle modifiche di statuto;
  Vista  la legge  7 agosto  1990, n.  245, recante  norme sul  piano
triennale di sviluppo;
  Vista la legge 19 novembre 1990, n. 341;
  Visto il  decreto ministeriale  24 febbraio 1993,  pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale  2 luglio 1993,  n. 153, relativo  a modificazioni
all'ordinamento  didattico universitario  relativamente  al corso  di
laurea in architettura;
  Considerata    l'opportunita'   di    procedere   alla    revisione
dell'ordinamento  didattico  universitario  del corso  di  laurea  in
architettura, di cui alle tabelle I e XXX annessa al regio decreto 30
settembre 1938, n. 1652;
  Vista la legge 15 maggio 1997, n. 127, ed in particolare l'art. 17,
commi 95, 101 e 119;
  Vista la  proposta di  modifica allo  statuto formulata  dal senato
accademico  nella  seduta del  16  luglio  1997, acquisiti  i  pareri
favorevoli  del  consiglio  della  facolta'  di  architettura  e  del
consiglio di amministrazione;
  Vista la circolare ministeriale 5 agosto 1997, n. 2079;
  Vista la ministeriale 29 ottobre 1997,  prot. n. 2882, con la quale
si approva la modifica del corso di laurea in architettura;
  Considerato che la modifica di  cui sopra entra in vigore dall'anno
accademico 1997-1998, (1 novembre 1997 - 31 ottobre 1998);
                              Decreta:
  Lo statuto  dell'Universita' degli studi di  Ferrara, approvato con
il  decreto indicato  in premessa,  e' ulteriormente  modificato come
segue:
                   Corso di laurea in architettura
1. Accesso al corso di laurea in architettura.
  Costituiscono  titoli   di  ammissione   al  corso  di   laurea  in
architettura quelli previsti dalle vigenti disposizioni di legge.
  Il numero degli  iscritti per il primo anno del  corso di laurea in
architettura  sara' stabilito  annualmente dal  senato accademico  su
proposta della facolta'  motivata sulla base delle  strutture e delle
risorse disponibili,  delle previsioni del mercato  del lavoro, degli
standard europei  e secondo i  criteri generali fissati  dal Ministro
dell'universita' e  della ricerca scientifica e  tecnologica ai sensi
dell'art.  9, comma  4,  della legge  n.  341/1990; tenendo  altresi'
conto,  in  applicazione  dell'art.  9,  comma  a),  della  legge  n.
341/1990; di  quanto stabilito  dalla direttiva  CEE n.  85/384 sulla
formazione per lo svolgimento delle attivita' esercitate abitualmente
con  il  titolo  professionale   di  architetto  e  dalla  successiva
raccomandazione del  comitato consultivo  CEE n. 3  del 13-  14 marzo
1990.
  Il consiglio  di facolta' stabilisce  i criteri di  valutazione per
l'ammissione dei candidati.
2. Organizzazione della didattica.
  L'attivita'  didattica e'  organizzata  sulla  base di  annualita',
costituite  da corsi  ufficiali di  insegnamento monodisciplinari  od
integrati.
  Il corso di  insegnamento integrato e' costituito come  un corso di
insegnamento monodisciplinare,  ma le  lezioni sono svolte  in moduli
coordinati di almeno  trenta ore ciascuno e svolti da  due, o al piu'
da tre, professori  ufficiali che faranno parte  della commissione di
esame.   L'integrazione   puo'   riguardare  sia   la   stessa   area
disciplinare, che aree disciplinari differenti.
  L'attivita'  didattica  del  corso  di laurea  in  architettura  si
articola in  una parte  formativa orientata all'apprendimento  e alla
conoscenza  di  teorie,   metodi  e  discipline;  ed   in  una  parte
teoricopratica orientata all'apprendimento e all'esercizio del "saper
fare"  nel  campo  delle  attivita' strumentali  o  specifiche  della
professione.
  Per  lo svolgimento  dell'attivita' teoricopratica  (comprensiva di
esercitazioni,   attivita'  guidate,   visite   tecniche,  prove   di
accertamento,  correzione e  discussione  di  elaborati, ecc.)  nelle
facolta' vengono  istituiti dei laboratori, sotto  la responsabilita'
di  un  docente  di  ruolo,  professore  ufficiale  della  disciplina
caratterizzante   il  laboratorio   medesimo:  essi   sono  strutture
didattiche che hanno per fine la conoscenza, la cultura, la pratica e
l'esercizio  del  progetto.  Gli   studenti  ne  hanno  l'obbligo  di
frequenza, che e' accertata dal docente responsabile del laboratorio.
  L'attivita' del laboratorio  si conclude con una  prova d'esame, ad
eccezione  del   laboratorio  finale   prelaurea,  come   di  seguito
specificato.
  Per  assicurare  una  idonea assistenza  didattica,  anche  secondo
quanto previsto dalla  raccomandazione CEE, di cui al  punto 1, comma
2, nei laboratori dovra' essere assicurato un rapporto personalizzato
tra discenti  e docente tale  da consentire il  controllo individuale
della pratica del progetto; pertanto non potranno essere ammessi piu'
di 50 allievi per ogni laboratorio.
  Tali laboratori sono:
   laboratorio di progettazione architettonica;
   laboratorio di costruzione dell'architettura;
   laboratorio di progettazione urbanistica;
   laboratorio di restauro dei monumenti;
   laboratorio di sintesi finale.
  I primi quattro laboratori  saranno caratterizzati da una specifica
disciplina presa nelle aree disciplinari che definiscono i laboratori
medesimi,  ad essa  sono  assegnate 120  delle  180 ore  complessive,
mentre  le altre  60 ore  - uno  o due  moduli didattici  al fine  di
garantire  il carattere  interdisciplinare  del laboratorio,  saranno
utilizzate da  insegnamenti di  altre aree  disciplinari; in  caso di
particolari  esigenze  didattiche   potranno  essere  utilizzate  con
contributi offerti anche dal  settore disciplinare caratterizzante il
laboratorio; il  manifesto annuale  degli studi indichera',  per ogni
laboratorio attivato, quali discipline  forniranno i moduli didattici
precedentemente indicati.
  Nel  laboratorio  di sintesi  finale  lo  studente e'  guidato,  in
accordo  al proprio  piano  di studi,  attraverso  l'apporto di  piu'
discipline alla  matura e  completa preparazione  di un  progetto nei
diversi campi dell'applicazione professionale.
  I laboratori di  sintesi finale vengono istituiti  dal consiglio di
facolta'  che ne  definisce la  correlazione con  la tesi  di laurea;
ognuno  di essi  non prevede  un esame  di profitto  ma rilascia  una
ammissione  all'esame di  laurea  certificata dai  docenti che  hanno
condotto il laboratorio frequentato dallo studente.
  Alcuni  segmenti dell'attivita'  didattica pratica  potranno essere
svolti anche  presso qualificate strutture degli  istituti di ricerca
scientifica  nonche' dei  reparti di  ricerca e  sviluppo di  enti ed
imprese pubbliche  o private operanti nel  settore dell'architettura,
dell'ingegneria civile e dell'urbanistica, previa stipula di apposite
convenzioni che  possono prevedere  anche l'utilizzazione  di esperti
appartenenti a  tali strutture ed istituti,  per attivita' didattiche
speciali (corsi  intensivi, seminari, stages). Queste  attivita' sono
quotate in crediti fino alla concorrenza massima di una annualita'.
3. Durata degli studi e articolazione dei curricula.
  La durata del corso di laurea  in architettura e' fissata in cinque
anni,  per un  monte di  almeno 4.500  ore, articolate  in tre  cicli
orientati rispettivamente:
   I: alla formazione di base;
   II: alla formazione scientificotecnica e professionale;
  III:   al   compimento   degli   studi  in   vista   di   specifici
approfondimenti testimoniati dall'esame di laurea.
  Ciascun anno di corso e' suddiviso in due periodi didattici in modo
da comprendere  almeno ventotto settimane di  attivita' didattica; al
termine di  ogni periodi didattici  e prima dell'inizio  del semestre
successivo e' prevista  una sessione di esami della  durata di almeno
quattro settimane.
  Al fine  di consentire  una articolazione  dell'attivita' didattica
attraverso corsi monodisciplinari e corsi integrati, gli insegnamenti
possono strutturarsi in moduli didattici corrispondenti a frazioni di
annualita'. Pertanto  gli esami  di profitto previsti  possono essere
sostenuti su:
  corsi  di  insegnamento  monodisciplinari  annuali  (costituiti  da
almeno 120 ore di attivita' didattiche);
  corsi  di  insegnamento  monodisciplinari  corrispondenti  a  mezza
annualita' (costituiti  da almeno 60  ore di attivita'  didattica) da
quotarsi  in   crediti  didattici  (se   vengono  corrispondentemente
attivati   coerenti  moduli   della  stessa   area,  che   completino
l'annualita') oppure da quotarsi direttamente in voti d'esame;
  corsi di insegnamento integrati,  formati dal coordinato apporto di
piu'  moduli  didattici, che  sommati  possono  corrispondere ad  una
annualita' (120  ore), o a mezza  annualita' (60 ore) da  quotarsi in
crediti  didattici; laboratori  (costituiti da  180 ore  di attivita'
didattiche).
4. Piano di studi.
  All'interno dei  cicli in cui e'  articolata l'attivita' didattica,
l'impiego globale in ore e' cosi' suddiviso:
I Ciclo (I e II anno: ore 1740).
 A. Laboratori (ore: 540).
  1. Laboratorio di progettazione architettonica 1 (180 ore):
  caratterizzato da  disciplina dell'area  I, settore H10A,  H10B ore
120, piu' due moduli di 30 ore  o in alternativa un modulo da 60 ore,
da definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
  2. Laboratorio di progettazione architettonica 2 (180 ore):
  caratterizzato da  disciplina dell'area  I, settore H10A,  ore 120,
piu' due moduli  di 30 ore o  in alternativa un modulo da  60 ore, da
definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
  3. Laboratorio di costruzione dell'architettura 1 (180 ore):
  caratterizzato da  disciplina dell'area  IV o  V dai  settori H09A,
H09B, H07A, H07B, ore 120, piu' due moduli di 30 ore o in alternativa
un modulo  da 60 ore, da  definirsi annualmente in sede  di manifesto
degli studi.
B. Corsi monodisciplinari o integrati (ore 1.200).
  Area I settore scientificodisciplinare H10A, 60 ore.
  Area II settore scientificodisciplinare H12X, 240 ore.
  Area IV settore scientificodisciplinare H07A, 120 ore.
  Area V settore scientificodisciplinare H09A, 120 ore.
  Area VI settore scientificodisciplinare B01B, 60 ore.
  Area VIII settore scientificodisciplinare H14A, H14B, 120 ore.
  Area X settore scientificodisciplinare A02A, 240 ore.
  Area XI settore scientificodisciplinare H11X, 240 ore.
  Inoltre lo  studente dovra'  dimostrare la conoscenza  della lingua
inglese,  attestata  dal superamento  di  una  prova di  accertamento
secondo modalita' stabilite dalla facolta'.
II Ciclo (III e IV anno: ore 1.860).
A. Laboratori (ore: 900)
  4. Laboratorio di progettazione architettonica 3 (180 ore):
  caratterizzato da  disciplina dall'area I, settore  H10A, H10B, ore
120 piu' due moduli  di 30 ore o in alternativa un  modulo da 60 ore,
da definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
  5. Laboratorio di progettazione architettonica 4 (180 ore):
  caratterizzato da  disciplina dall'area  I dai settori  H10A, H10B,
ore 120, piu' due  moduli di 30 ore o in alternativa  un modulo da 60
ore, da definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
  6. Laboratorio di costruzione dell'architettura 2 (180 ore):
  caratterizzato da disciplina di area IV o V dai settori H09A, H09B,
H07A, H07B, ore  120, piu' due moduli  di 30 ore o  in alternativa un
modulo da 60 ore, da definirsi annualmente in sede di manifesto degli
studi.
  7. Laboratorio di urbanistica (180 ore):
  caratterizzato da disciplina  di area VIII, settore  H14B, ore 120,
piu' due moduli  di 30 ore o  in alternativa un modulo da  60 ore, da
definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
  8. Laboratorio di restauro dei monumenti (180 ore):
  caratterizzato da disciplina dell'area  III, settore H13X, ore 120,
piu' due moduli  di 30 ore o  in alternativa un modulo da  60 ore, da
definirsi annualmente in sede di manifesto degli studi.
B. Corsi monodisciplinari o integrati (ore 960).
  Area I settori scientificodisciplinari H10A, H10B, 60 ore.
  Area II settore scientificodisciplinare H12X, 120 ore.
  Area III settore scientificodisciplinare H13X, 60 ore.
  Area IV settori scientificodisciplinari H07A, H07B, 240 ore.
  Area V settori scientificodisciplinari H09A, H09B, H09C, 120 ore.
  Area VI settore scientificodisciplinare I05B, 120 ore.
  Area VIII settore scientificodisciplinare H14A, H14B, 60 ore.
  Area IX settori scientificodisciplinari  M06A, P01J, N05X, N10X, 60
ore.
  Area XI settore scientificodisciplinare H11X, 120 ore.
                    III Ciclo (V Anno: ore 900).
A. Laboratori di sintesi finale.
  I laboratori  di sintesi  finale sono  definiti dalla  facolta' nel
manifesto  annuale degli  studi in  relazione  ai piani  di studio  e
saranno caratterizzati da una disciplina delle aree I, III, V e VIII.
  Allo  svolgimento   delle  attivita'   previste  da   ciascuno  dei
laboratori di sintesi finale sono attribuite 180 ore.
  B. Corsi monodisciplinari o integrati (ore: 720).
  Area VII settore scientificodisciplinare H15X, 120 ore.
  Area IX settori scientificodisciplinari M06A, P01J, N05X, N10X, 120
ore,
  dalle  altre  aree  quattro  annualita'  a  scelta  dello  studente
composte in  relazione ai piani  di studio e funzionali  ai contenuti
dei laboratori  di sintesi finale, per  un totale di 480  ore, scelte
dallo studente tra  le discipline di cui al punto  8 e definite dalla
facolta' nel manifesto degli studi.
5. Prospetto concernente la ripartizione del monte ore.
  Gli  insegnamenti propri  del corso  di laurea  in architettura  si
articolano,  ai fini  esclusivi dell'organizzazione  didattica, nelle
seguenti aree disciplinari a cui  debbono essere attribuite almeno le
ore in elenco:
   Area I progettazione architettonica e urbana:
    I ciclo: 300 ore - II ciclo: 300 ore;
   Area II: discipline storiche per l'architettura:
    I ciclo: 240 ore - II ciclo: 120 ore;
  Area III: teoria e tecniche per il restauro architettonico:
    II ciclo: 180 ore;
  Area IV analisi e progettazione strutturale dell'architettura:
    I ciclo: 120 ore - II ciclo: 240 ore;
  Area V: discipline tecnologiche  per l'architettura e la produzione
edilizia:
    I ciclo: 240 ore - II ciclo: 120 ore;
  Area   VI:   discipline   fisicotecniche   e   impiantistiche   per
l'architettura:
    I ciclo: 60 ore - II ciclo: 120 ore;
  Area VII: discipline estimative per l'architettura e l'urbanistica:
    III ciclo: 120 ore
  Area VIII: progettazione urbanistica e pianificazione territoriale:
    I ciclo: 120 ore - II ciclo: 180 ore;
  Area   IX  discipline   economiche,   sociali   e  giuridiche   per
l'architettura e l'urbanistica:
    II ciclo 60 ore - III ciclo 120 ore;
   Area X discipline matematiche per l'architettura:
    I ciclo: 240 ore;
  Area XI rappresentazione dell'architettura dell'ambiente:
    I ciclo: 240 ore - II ciclo: 120 ore.
  Inoltre, al fine  di completare le 4.500 ore  previste per l'intero
corso degli studi, dovranno essere destinate:
  al  primo ciclo  540 ore  ai  tre laboratori  previsti (secondo  le
modalita' definite al punto 4);
  al secondo ciclo 900 ore  ai cinque laboratori previsti (secondo le
modalita' di cui al punto 4);
  al terzo  ciclo 180  ore al  laboratorio finale e  720 ore  a corsi
monodisciplinari o integrati.
  Nell'ambito dei  vincoli orari e  degli obiettivi propri  dei cicli
imposti dal presente ordinamento,  la facolta' potra' apportare delle
variazioni  rispetto   a  quanto  indicato   al  punto  4   circa  la
collocazione  nel I,  nel  II e  nel III  ciclo  di talune  attivita'
didattiche, ivi comprese quelle dei laboratori.
6. Manifesto degli studi.
  All'atto della predisposizione del manifesto annuale degli studi il
consiglio di facolta':
  a)  definisce il  piano  di  studi ufficiale  del  corso di  laurea
comprendente le denominazioni dei corsi da attivare;
  b)  delibera in  merito al  numero dei  posti a  disposizione degli
iscritti  al  primo  anno,  secondo quanto  previsto  dal  precedente
secondo comma  del punto 1,  e stabilisce i  criteri per le  prove di
ammissione;
  c) stabilisce  i corsi ufficiali di  insegnamento (monodisciplinari
od integrati), che costituiscono  le singole annualita', nel rispetto
dei vincoli fissati dal presente ordinamento;
  d) definisce la denominazione, la consistenza e l'articolazione dei
moduli didattici  integrativi dei  laboratori e di  quelli coordinati
dei corsi  monodisciplinari, dei  futuri eventuali corsi  integrati e
delle loro  corrispondenze a frazioni  di annualita' o  di annualita'
piene;
  e) ripartisce il  monte ore di ciascuna area fra  le annualita' che
vi afferiscono, precisando per ogni  corso la frazione destinata alle
attivita' teoricopratiche;
  f) istituisce i laboratori di sintesi finale offerti dalla facolta'
e stabilisce i  criteri di una loro correlazione con  la scelta della
tesi di laurea da parte dello studente;
  g)  delibera  in merito  alle  propedeuticita'  e al  numero  della
annualita' di cui lo studente dovra' avere superato il relativo esame
al fine di ottenere l'iscrizione all'anno di corso successivo.
  Per il passaggio dal I al II ciclo  e dal II al III ciclo il numero
delle  annualita' che  lo  studente deve  avere  superato non  potra'
essere  inferiore  a  2/3  delle  annualita'  del  ciclo  e  comunque
iscrizione  al  III  ciclo  comporta   il  superamento  di  tutte  le
annualita' del I ciclo, oltre i 2/3 gia' precisati.
  Per  gli insegnamenti  e i  laboratori  che si  sviluppano su  piu'
annualita' deve  essere rispettata la propedeuticita'  indicata dalla
sequenza dell'annualita' stessa;
  h)  in merito  all'organizzazione  dei  corsi monodisciplinari  e/o
integrati,  nonche'   dei  laboratori,  secondo   percorsi  didattici
coerenti di cui  vengono formalizzati i criteri di  impostazione e le
finalita'  formative, purche'  nel rispetto  dei vincoli  fissati dal
presente ordinamento.
  Per quanto  riguarda il  monte delle  ore attribuite,  il manifesto
degli studi definisce univocamente quante e quali ore sono dedicate a
corsi (monodisciplinari o  integrati) e quante e quali  ore a ciascun
modulo; inoltre deve specificare pure univocamente, la titolazione di
ogni corso o modulo.
7. Ammissione all'esame di laurea.
  Per  essere  ammesso a  sostenere  l'esame  di laurea  lo  studente
dovra':
  a)  aver seguito  con esito  positivo almeno  32 annualita'  per un
totale di 4.500 ore di attivita' didattica complessiva;
  b)  aver  ricevuto la  certificazione  di  ammissione all'esame  di
laurea rilasciata da uno dei laboratori di sintesi finale.
  L'esame di laurea consiste:
  1)  nella discussione  del  lavoro predisposto  nel laboratorio  di
sintesi finale;
  2) nella  discussione di una  tesi elaborata  sotto la guida  di un
docente  relatore.  Tale  tesi  puo' avere  carattere  progettuale  o
teorico sperimentale.
     8. Struttura dei laboratori e contenuti delle aree disciplinari.
  Al  fine  di garantire  agli  studenti  le fondamentali  conoscenze
teoriche e  la pratica di  attivita' di sperimentazione  applicata, i
contributi didattici e formativi  di ciascuna delle aree disciplinari
dovranno confrontarsi con i seguenti contenuti minimi:
Area I - Progettazione architettonica e urbana: ore 600.
  L'area raccoglie le discipline  che contribuiscono alla definizione
del  progetto architettonico  e  urbano: qui  la cultura  progettuale
riflette  su  se  stessa  sui  suoi strumenti  e  metodi,  sulla  sua
tradizione  disciplinare,   sulla  sua  dimensione   conoscitiva  sia
generale che tematicospecifica sulla propria applicazione allo spazio
fisico e
  sulla propria  capacita' di  trasformarlo. L'offerta  didattica dei
suoi settori scientificodisciplinari e' relativa a:
  composizione architettonica  e urbana (H10A): qui  sono raccolte le
discipline  del progetto  architettonico propriamente  detto, il  cui
campo  di  indagine e  applicazione  si  estende dal  dettaglio  alla
dimensione urbana.  Esse si articolano,  in base - alla  loro natura,
in:  discipline  compositive  attente cioe'  alla  logica  (tettonica
distributiva,   formale)  con   cui  l'organismo   architettonico  si
definisce nei  suoi elementi e  parti componenti, e si  relaziona con
altri   organismi   architettonici   all'interno  del   contesto   di
appartenenza; discipline progettuali,  attente cioe' alla risoluzione
di  specifiche tematiche  progettuali, ovvero  alla progettazione  di
edifici  specialistici che  richiedano particolari  approfondimenti e
rapporti  integrati  con  altre discipline;  discipline  analitico  -
strumentali, attente  cioe' allo  studio dei  caratteri distributivi,
tipologici e morfologicostilistici  dell'architettura e della citta';
in discipline metodologico- teoriche, attente cioe' allo studio delle
teorie progettuali e alle  principali tendenze teoricooperative della
progettazione contemporanea;
  architettura  del paesaggio  e  del  territorio (H110B):  raccoglie
quelle  discipline   caratterizzate  sia   in  senso   fondativo  che
applicato,  dall'interesse  intorno  all'estetica  del  territorio  e
dell'ambiente costruito, e dal ruolo che l'architettura deve svolgere
nel risanamento  del degrado  territoriale e ambientale,  superando i
metodi meramente tecnistici ed economicistici dell'impatto ambientale
e della pura dimensione tecnica dell'ingegneria;
  architettura degli interni e allestimento" (H10C): raccoglie quelle
discipline che  pur appartenendo  al ceppo centrale  della tradizione
dell'architettura  (e  avendo  in   comune  con  essa  molti  aspetti
metodologici), hanno  tuttavia raggiunto e consolidato  una autonomia
particolare   per  metodo   e  strumenti,   e  fanno   riferimento  a
specialistici aspetti dell'attivita' professionale dell'architetto.
  Tali   discipline,  tutte   con  forte   contenuto  teorico,   sono
eminentemente sperimentali e applicative.
  I ciclo: 300 ore.
  E'  caratterizzato dalle  materie  progettuali  che evolvono  dagli
elementi e fondamenti alla prima sintesi architettonica rappresentata
dalla "composizione".
  Contestualmente   vengono  affrontati   i  principi   generali  che
presiedono  alla corretta  distribuzione  degli ambienti  costitutivi
l'organismo architettonico,  nonche' i materiali che  concorrono alla
determinazione della forma urbana.
  Lo strumento dell'apprendimento e' dato dal progetto.
   Alla fine del I ciclo lo studente deve:
  avere appreso e  sviluppato il senso e la capacita'  di misurare lo
spazio  architettonico e  di conformarlo,  nonche' i  principi logici
della composizione architettonica in  ordine al corretto rapporto fra
forma, struttura e distribuzione;
  aver appreso  la capacita' di distinguere  gli spazi architettonici
in base alla loro natura, e possedere pertanto i concetti basilari di
tipo, modello, archetipo, sapendone  cogliere le motivazioni storiche
e le condizioni in cui si determinarono;
  saper leggere semplici opere  di architettura, senza distinzione di
periodi  storici  di appartenenza,  analizzandole  in  ordine a  quei
principi;
  possedere  la  nozione   di  "luogo",  e  avere   la  capacita'  di
relazionare le architetture al contesto di appartenenza;
  possedere  la   nozione  di   "insieme"  architettonico   a  quella
conseguente  di  spazio  di relazione  fra  organismi  architettonici
(strade, piazze);
  essere   in   grado   di    correlare   l'idea   progettuale   alla
rappresentazione dell'idea medesima, e  cioe' comprendere il nesso di
necessita'   che    si   stabilisce    fra   disegno    (modo   della
rappresentazione) e  progetto; e quindi fra  progetto e realizzazione
dello stesso;
  essere in  grado di controllare  le fasi fondamentali  del processo
progettuale, dalla  ideazione fino alla forma  conclusa, ivi compresa
la considerazione delle scale di dettaglio.
  E pertanto lo studente deve saper eseguire:
  il  progetto   di  un   organismo  architettonico   non  complesso,
sviluppandolo  alle  diverse  scale di  rappresentazione,  da  quelle
generali fino  a quelle di  dettaglio, controllandone il  processo di
definizione  formale  in  rapporto   alle  tecniche  e  ai  materiali
adottati, e al programma funzionale;
  il  progetto   di  un   "insieme"  architettonico   non  complesso,
controllandone alle  diverse scale di rappresentazione,  lo spazio di
relazione fra gli edifici in rapporto al contesto di appartenenza.
  II ciclo: 300 ore.
  Le  discipline che  la  definiscono presiedono  alla prima  sintesi
applicata   a  una   realta'  complessa   attraverso  le   discipline
progettuali tematicospecifiche: qui  l'esercizio della "progettazione
architettonica"  si  integra  con  l'approfondimento  del  dettaglio;
mentre la progettazione urbana apre alla comprensione delle relazioni
complesse    fra    l'organismo   architettonico    (gli    organismi
architettonici) e la citta'.
  Alla fine del II ciclo lo studente deve:
  avere appreso la capacita' di impostare criticamente un progetto di
architettura  (sia  che si  tratti  di  interventi  ex novo,  che  di
interventi   sul   gia'   costruito)   con   sufficienti   gradi   di
specializzazione,  sapendo   stabilire  le  corrette   relazioni  fra
concezione formale  e i requisiti tecnicocostruttivi  e impiantistici
che concorrono  alla piena  realizzazione e  funzionamento dell'opera
nel rispetto del programma stabilito;
  avere  appreso la  capacita'  di intervenire  nello spazio  urbano,
stabilendo corrette relazioni  fra il nuovo intervento  e il contesto
di appartenenza;
  avere appreso la capacita' di  mettere in relazione gli oggetti con
lo spazio architettonico,  al fine di una  progettazione che soddisfi
le  esigenze  abitative dei  futuri  utenti;  conoscere i  lineamenti
portanti della ricerca contemporanea in architettura;
  eseguire  lo  sviluppo esecutivo  di  un  progetto di  architettura
complesso alle diverse scale di approfondimento, da quelle generali a
quelle di  dettaglio, sapendone controllare tutte  le implicazioni in
ordine a problemi di concezione strutturale e impiantistica;
  eseguire un progetto di intervento urbano, sia che si tratti di una
nuova espansione che di tessuti preesistenti.
Area II - Discipline storiche per l'architettura: ore 360.
  L'Area raccoglie le discipline finalizzate a:
  la  conoscenza  dei  momenti  e degli  episodi  fondamentali  dello
sviluppo   storico  dell'architettura   riferito  all'attivita'   sia
edilizia che  urbanistica, anche  nei suoi  fondamenti teorici  e nei
suoi strumenti operativi, nelle diverse aree culturali;
  il   possesso   degli   strumenti   metodologici   necessari   alla
comprensione storicocritica e alla individuazione e valutazione delle
specifiche qualita'  dell'architettura, intesa  nel senso  piu' ampio
del  termine,   nelle  sue   diverse  espressioni   e  manifestazioni
attraverso i tempi;
  il possesso degli strumenti  disciplinari specifici della ricerca e
dei  metodi e  delle tecniche  di  studio relativi  alle indagini  ed
all'esame analitico e critico dell'opera architettonica - in rapporto
alle cause,  ai programmi e  all'uso, nelle sue modalita'  tecniche e
linguistiche, nella  sua realta' costruita  e nei suoi  significati -
esaminata  nell'ambito del  suo contesto  ed  anche ai  fini di  ogni
possibile   intervento   operativo   sull'edilizia   preesistente   e
sull'ambiente.
  Pertanto le discipline si articolano e specificano in:
  corsi  istituzionali relativi  alla: storia  dell'architettura (per
periodi,  aree  culturali  e  geografiche);  storia  delle  attivita'
attinenti  alla  formazione  e trasformazione  dell'ambiente  (storia
dell'urbanistica, storia  della citta'  e del territorio,  storia del
giardino  e  del  paesaggio);  storia del  pensiero  e  delle  teorie
sull'architettura (storia della  trattatistica, letteratura e critica
d'architettura);
  corsi  monografici  e  di  approfondimento  relativi:  ai  processi
progettuali e realizzativi sotto aspetti particolari e paralleli e ad
argomenti  storici  riguardanti temi  o  problemi  specifici (ad  es.
storia   della  rappresentazione   dello   spazio  architettonico   e
dell'iconografia d'architettura, storia del cantiere e delle tecniche
edilizie,  storia  e  metodi  d'analisi  delle  architetture,  storia
dell'arredamento e del disegno industriale, ecc.).
  I ciclo: 240 ore.
  Al termine del I ciclo lo studente deve dimostrare:
  la conoscenza  della storia dell'architettura,  nell'accezione piu'
ampia  del termine,  nei momenti  ed episodi  fondamentali della  sua
intera vicenda e nel quadro della storia politica, economica, sociale
e  culturale  del  suo   specifico  contesto,  dagli  inizi  all'eta'
contemporanea;
  l'acquisizione degli strumenti critici  e di analisi indispensabili
alla lettura di un'opera architettonica, di un insieme ambientale, di
una realta' urbana e territoriale.
  II ciclo: 120 ore.
  Al termine del II ciclo, e secondo i diversi gradi di apprendimento
connessi al proprio piano di studi, lo studente deve dimostrare:
  la  capacita'  di condurre  una  ricerca  scientifica di  carattere
storicocritico;
  la conoscenza  approfondita della storia dell'architettura  nel suo
intero  sviluppo, e  in particolare  la conoscenza  specialistica dei
problemi   relativi   all'area   temporale   e   geografica   oggetto
dell'indagine di cui al comma precedente.
Area  III   - Teoria e  tecniche per il restauro  architettonico: ore
180.
  Le  discipline  dell'area  sono  orientate  al  raggiungimento  dei
seguenti obiettivi:
  fornire  i principiguida  che regolano  le operazioni  conservative
dell'intera serie dei beni architettonici diffusi dal singolo oggetto
o monumento, al centro storico, al territorio;
  fornire le conoscenze teoriche  e pratiche necessarie all'azione di
tutela  e  conservazione  viste  anche attraverso  il  loro  sviluppo
storico;
  affrontare  gli  aspetti  legislativi,  economici  e  di  gestione,
comprendenti anche i problemi d'inventario  e di catalogo, le carte e
le convenzioni internazionali;
  addestrare alle  tecniche d'indagine storico- archivistica  ed alle
metodiche analitiche con l'intento  di raggiungere la piu' esauriente
comprensione dell'oggetto di studio, nella sua consistenza figurale e
materiale;
  praticare i metodi dell'analisi diretta e indiretta, soprattutto di
tipo   non   distruttivo,   nonche'  le   conseguenti   tecniche   di
rappresentazione (grafica, fotografica e  su memoria elettronica) dei
fenomeni  di   degrado,  dei  metodi  e   dei  materiali  costruttivi
tradizionali, della complessita' cronologica del costruito, ecc.;
  formare, attraverso  questa propedeutica, la capacita'  di operare,
attraverso   il   progetto   di  restauro,   con   piena   competenza
storicotecnica e col massimo di attenzione conservativa.
  II ciclo: 180 ore.
  Alla fine del II ciclo lo studente deve conoscere:
  la storia  della cultura del  restauro (dal pensiero  alle relative
applicazioni nel tempo);
   gli attuali fondamenti tecnici della conservazione;
   i materiali e le tecnologie costruttive storiche;
   le metodiche analitiche dell'architettura;
  le  metodologie di  intervento conservativo  sui materiali  e sulle
strutture;
  le metodologie d'intervento urbanistico nei centri storici;
  le metodologie di intervento a tutela del paesaggio, ivi compresi i
parchi e i giardini storici;
  la  normativa nazionale  e  internazionale, e  deve saper  eseguire
schede  di   catalogazione  dei   beni  culturali   architettonici  e
ambientali;
  utilizzare metodologie analitiche, per  l'esame dei materiali o del
loro  degrado  per  la  migliore comprensione  della  morfologia  del
fabbricato, per le indagini cronologiche e diagnostiche, ecc.;
  saper redigere un progetto di conservazione dalla scala del singolo
edificio  a  quella urbana  e  territoriale  e definire  il  relativo
programma di tutela e salvaguardia.
Area IV  - Analisi  e progettazione   strutturale  dell'architettura:
ore 360.
  L'Area comprende  gli insegnamenti che consentono  allo studente di
ottenere  un'adeguata   conoscenza  dei  metodi  di   indagine  e  di
preparazione  del progetto  di  costruzione, sia  con riferimento  ai
problemi  della   concezione  strutturale,  sia  con   riguardo  alla
valutazione della  sicurezza e alla riabilitazione  strutturale delle
costruzioni esistenti.
  Il  fondamento  teorico  delle  discipline  afferenti  all'area  e'
costituito  dalla  meccanica  dei   solidi,  dei  materiali  e  delle
strutture quale  si e'  venuta formando in  stretto intreccio  con la
trattatistica architettonica  e con le tecniche  costruttive, sino ai
suoi esiti piu' recenti relativi all'ingegneria delle costruzioni.
  L'offerta didattica e' articolata nei seguenti ambiti:
  la meccanica dei solidi e dei materiali, presentata nel suo assetto
attuale, ma anche nel suo sviluppo  storico e nelle sue relazioni con
l'evoluzione della  ricerca teorica e sperimentale  sul comportamento
elastico, anelastico e a rottura dei materiali da costruzione;
  la meccanica  delle strutture  (travi, travature,  lastre, piastre,
membrane, gusci,  tensostrutture, ecc.) affrontata nei  problemi piu'
rilevanti per la progettazione strutturale;
  le tecniche della costruzione in muratura, in legno, in metallo, in
calcestruzzo armato e precompresso, nonche' in materiali innovativi;
  i  temi e  i problemi  della concezione  strutturale connessi  alla
progettazione  architettonica,  alla  tecnologia  e  alla  produzione
edilizia;
  la  storia delle  scienze  e delle  tecniche  costruttive, per  una
corretta   ed  adeguata   comprensione   degli  aspetti   strutturali
dell'architettura storica e per la definizione di congruenti tecniche
di analisi e di intervento conservativo.
  I ciclo: 120 ore.
  Lo  studente   deve  dimostrare   di  aver  acquisito   i  concetti
fondamentali della statica e  della resistenza dei materiali mediante
lo studio  dei principi  fisico- matematici e  dei metodi  di calcolo
relativi,  mediante loro  significative applicazioni  a strutture  di
interesse architettonico, ed infine  attraverso un accurato esame del
loro  sviluppo  nella  storia  della meccanica  strutturale  e  delle
tecniche costruttive.
  II ciclo: 240 ore.
  Lo studente deve dimostrare di aver appreso e praticato le teorie e
i metodi  per il  calcolo, la verifica  e la  diagnostica strutturale
delle costruzioni  si' da  orientarsi con  sicurezza nel  campo della
progettazione delle  strutture, sia  tradizionali, sia  innovative, e
si' da  possedere gli strumenti  necessari all'analisi del  degrado e
della   fatiscenza  statica   delle  costruzioni   antiche,  e   alla
definizione delle tecniche di riabilitazione piu' appropriate.
Area  V  - Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione
edilizia: ore 360.
  L'Area raccoglie quelle discipline che delineano, nel loro insieme,
la cultura  tecnologica della  progettazione e forniscono  i principi
teorici  e  le  pratiche   operative  per  conoscere,  comprendere  e
controllare  i  processi  di  formazione,  trasformazione,  recupero,
manutenzione  e gestione  dei sistemi  ambientali ed  edilizi sino  a
comprendere  le  infrastrutture  e   le  reti  tecnologiche  a  scala
territoriale,  nonche' per  intervenire  nel progetto  allo scopo  di
governare  la  dialettica  tra  "fini" e  "mezzi",  tra  la  qualita'
funzionale e costruttiva  degli interventi ed il  massimo di coerenza
espressiva, in  funzione di una corretta  utilizzazione delle risorse
materiali  ed energetiche  e  delle tecniche  al  fine di  realizzare
condizioni ottimali per il soddisfacimento delle esigenze umane.
  Queste  discipline forniscono  altresi',  i principi  teorici e  le
metodologie per conoscere, comprendere e controllare il funzionamento
dei processi di produzione e  gestione del settore edilizio, il ruolo
dell'innovazione  tecnologica  nei  processi  di  riorganizzazione  e
razionalizzazione nella produzione e nel funzionamento delle imprese,
al fine  di migliorare la  sicurezza e le qualita'  prestazionali dei
prodotti.
  L'offerta didattica e' articolata nei seguenti ambiti di studio:
  i processi produttivi dalla programmazione alla gestione;
  i  materiali, nelle  loro caratteristiche  fisiche, morfologiche  e
prestazionali;
   i procedimenti costruttivi e le relative tecniche;
  l'evoluzione delle tecniche,  tanto dal punto di  vista storico che
delle proiezioni tendenziali;
  i processi produttivi e di definizione del prodotto industriale;
  i  processi di  diagnosi, progetto  ed esecuzione  per l'intervento
sull'esistente;
  i procedimenti di analisi e progettazione dei sistemi ambientali;
  le   tecnologie  di   progetto  estese   anche  alle   applicazioni
sperimentali.
  I ciclo: 240 ore.
  Lo  studente deve  acquisire la  conoscenza di  metodi e  strumenti
necessari alla  comprensione del  processo di  costruzione attraverso
l'individuazione  degli   elementi  logici   e  fisici,   distinti  e
organizzati, che  ne costituiscono la finalizzazione,  la formazione,
l'evoluzione   storica,  la   complessita',  e   ne  favoriscono   la
fattibilita' studiando  e ripercorrendo nel progetto  di architettura
le relazioni fra materiali, tecniche  e procedimenti di produzione in
fabbrica, in officina, in cantiere,  di volta in volta a disposizione
dell'architetto.
  A tal fine lo studente:
  deve  conoscere  le  caratteristiche   tecniche  dei  materiali  da
costruzione  e degli  elementi e  dei sistemi  costruttivi e  la loro
evoluzione;
  deve  conoscere le  regole dell'arte  e le  norme per  una corretta
pratica del costruire;
  deve riconoscere  i rapporti  di coerenza e  chiarezza fra  uso dei
materiali  e  logica di  lavorazione  degli  stessi, fra  logica  del
disegno dei singoli pezzi e  loro prestazioni, fra logica degli spazi
progettati e logica delle funzioni;
  deve  avere la  capacita' di  controllo  del ruolo  che svolgono  i
materiali,   gli  elementi   e  i   procedimenti  costruttivi   nella
progettazione, nella costruzione, nella manutenzione e nella gestione
di un manufatto edilizio.  Attraverso la sperimentazione progettuale,
infine, lo  studente dovra'  acquisire la  capacita' di  governare il
sistema di relazioni fra materiali, procedimenti costruttivi ed esiti
funzionali figurativi e di consistenza ambientale.
  II ciclo: 120 ore.
  Lo  studente  deve  acquisire  la conoscenza  dei  caratteri  della
produzione  con   una  sistematica  attenzione  ai   procedimenti  di
realizzazione e  gestione; e deve dimostrare  capacita' di connettere
questo insieme  di informazioni alle caratteristiche  qualitative dei
prodotti, alle esigenze dell'utenza, alle  procedure e alle norme che
stabiliscono i  rapporti fra  gli operatori  del processo,  ed infine
alle tecniche e alle modalita' di gestione delle fasi attuative.
  A tal fine lo studente:
  deve   essere   capace   di   determinare   soluzioni   costruttive
tecnicamente    appropriate    in   rapporto    all'ambiente,    alla
configurazione  dell'assetto spaziale  dell'organismo  edilizio e  ai
suoi connotati figurativi ed in relazione alle proprieta' dei sistemi
usati e dei materiali impiegati;
  deve essere  in grado di  individuare e analizzare lo  status degli
elementi che costituiscono il costruito esistente, e la logica che lo
sottende;
  deve,  infine, conoscere  e  saper utilizzare  le  metodologie e  i
principi teorici attraverso cui si  determinano e si organizzano fino
alla  definizione   esecutiva  le   tecniche  costruttive   e  quelle
impiantistiche  e  strutturali  nei   progetti  di  formazione  e  di
trasformazione,   recupero  manutenzione   e  gestione   dei  sistemi
costruttivi,  dei   manufatti  edilizi   e  dei   sistemi  ambientali
determinando  le condizioni  che  ne rendono  la  scelta e  l'impiego
appropriati alle esigenze funzionali  richieste e alle disponibilita'
di risorse, adeguati alle condizioni  di contesto e congruenti con le
formalita' estetiche del progetto.
Area     VI  -   Discipline  fisicotecniche   e  impiantistiche   per
l'architettura: ore 180.
  L'Area comprende  gli insegnamenti che consentono  allo studente di
ottenere un'adeguata conoscenza:
  dei  problemi fisici  e  delle tecnologie,  nonche' della  funzione
degli  edifici,  in  modo  da renderli  interamente  confortevoli  in
relazione alla destinazione d'uso ed ai fattori climatici;
  dei  metodi d'indagine  e  delle tecnologie  per la  pianificazione
territoriale   in  termini   sia  ambientali   che  energetici,   con
particolare  riferimento  ai  problemi  di impatto  ambientale  e  di
integrazione   dei  sistemi   di   produzione   e  di   distribuzione
dell'energia;
  dei principi  fisici e  delle tecnologie  per la  conservazione dei
beni culturali, storici, artistici ed architettonici.
  Il  fondamento  teorico  delle  discipline  afferenti  all'area  e'
costituito  dalle   tematiche  proprie   della  fisica   tecnica:  la
termodinamica applicata, la trasmissione del calore, la meccanica dei
fluidi,  l'acustica  o  l'illuminazione. Su  tale  matrice  culturale
s'innestano   le  successive   conoscenze  e   metodologie  che,   in
quell'ambito, sono vaste e complesse: dall'analisi e modellazione dei
sistemi ambientali  interni ed  esterni all'ambiente  costruito, allo
studio del comportamento fisico  degli involucri edilizi ed all'esame
critico  delle   tecnologie  per  il  benessere:   dalle  valutazioni
d'impatto ambientale  dei sistemi energetici ed  infrastrutturali nel
territorio alla pianificazione urbanistica  e territoriale delle reti
impiantistiche; dallo studio dei problemi d'illuminazione naturale ed
artificiale a quello dei problemi acustici.
  L'offerta didattica e' cosi' articolata:
  un  modulo   didattico  a   carattere  fondativo,   finalizzato  al
riconoscimento  dei fenomeni  fisici, alla  formulazione delle  leggi
fisiche che  li descrivono,  alla definizione dei  modelli matematici
che li rappresentano, alla lettura delle problematiche applicative in
termini di schemi fisicamente coerenti;
  moduli  didattici  a  carattere  formativo  nell'ambito  dei  quali
vengono acquisiti  strumenti, metodologie, dati di  riferimento utili
per intervenire  con specifiche competenze nella  progettazione anche
infrastrutturale  a   varie  scale,  da  quella   edilizia  a  quella
territoriale  (laddove  si  devono  trattare  problemi  di  controllo
ambientale,  di controllo  energetico, di  illuminazione naturale  ed
artificiale,  di acustica  conoscendo  le piu'  sorrenti tecniche  di
misura delle grandezze fisiche interessate);
  moduli  didattici a  carattere  informativo  nell'ambito dei  quali
l'architetto  acquisisca linguaggi  e dati  di riferimento  utili per
colloquiare con gli specialisti che  intervengono al suo fianco nelle
varie possibili  sedi progettuali,  e che siano  altresi' finalizzati
affinche'  possa intervenire  su  sistemi edilizi  e territoriali  di
maggiore complessita' tecnologica.
  I ciclo: 60 ore.
  Lo  studente   deve  dimostrare  di  avere   acquisito  i  concetti
fondamentali della  fisica mediante  lo studio  dei fenomeni  e delle
leggi fisiche, la definizione  dei modelli matematici rappresentativi
e  l'esame  di  significative applicazioni  a  carattere  elementare,
nonche' di esercitazioni numeriche.
  II ciclo: 120 ore.
  Lo studente deve dimostrare di avere:
  acquisito  le  competenze  teoriche  ed  operative  necessarie  per
intervenire  criticamente,  sia per  quanto  attiene  alle scelte  di
carattere generale  che alle  procedure estimative  analitiche, nelle
differenti  fasi  del  processo  progettuale,  sia  tradizionale  che
innovativo, nell'ambito  delle seguenti  aree tematiche:  problemi di
controllo ambientale,  di controllo  energetico, interno  ed esterno,
anche su  scala territoriale, illuminazione naturale  ed artificiale,
acustica;
  sviluppato  la   capacita'  di  correlare  le   scelte  progettuali
impiantistiche a  quelle architettoniche,  mettendo a fuoco  le mutue
interrelazioni,  al  fine  di   attivare  un  processo  iterativo  di
controllo, che conduca ad una ottimizzazione complessiva.
Area    VII    -   Discipline   estimative   per   l'architettura   e
l'urbanistica: ore 120.
  L'area  raccoglie le  discipline che  consentano all'architetto  in
formazione  l'acquisizione   di  conoscenze  e  tecniche   capaci  di
qualificare i metodi di  progettazione architettonica ed urbanistica,
attraverso  la valutazione  critica delle  risorse e  delle possibili
alternative progettuali ai problemi di natura pratica e simbolica che
sono alla base del progetto medesimo.
  III ciclo: 120 ore.
  Attraverso  i contributi  delle discipline  estimative lo  studente
deve dimostrare di aver acquisito le conoscenze relative a:
  gli  strumenti   metodologici  adeguati  alla   comprensione  delle
dinamiche  urbane e  regionali e  dei processi  di sviluppo  anche in
relazione alle problematiche dell'ambiente;
  i rapporti economici fondamentali  che regolano i comportamenti dei
diversi  soggetti  operanti sul  territorio  e  che ne  orientano  le
modalita'  di  scambio  all'interno  dei sistemi  economici  ed  alle
diverse forme di  mercato, la teoria e la  metodologia estimativa, in
relazione alla sua genesi micro e macroeconomica;
  i  caratteri  strutturali  del  mercato edilizio  e  fondiario,  le
finalita' ed i metodi di stima dei valori immobiliari;
  la  struttura  imprenditoriale,  le  tecnologie ed  i  processi  di
produzione che  caratterizzano il settore delle  costruzioni e quelli
fornitori  dei  cantieri,  anche  in  relazione  agli  altri  settori
produttivi, con riferimento all'impiego, alle specifiche modalita' di
impiego  dei  fattori  di  produzione,  al  controllo  dei  costi  di
costruzione, di manutenzione e di gestione;
  i  procedimenti  di  stima  dei   valori  dei  vari  fattori  della
produzione  edilizia ed  insediativa, anche  allo scopo  di elaborare
giudizi di convenienza all'investimento;
  le forme di organizzazione dei  processi di intervento sullo spazio
fisico,  le  collocazioni  che   in  essi  assume  l'esercizio  delle
competenze del pianificatore e  del progettista, considerati anche in
relazione  al  perseguimento  degli   obiettivi  di  efficacia  e  di
efficienza;
  gli strumenti  disciplinari, dei  metodi e delle  tecniche relative
alle  valutazioni   economiche  e  multicriteri  delle   risorse  che
compongono  l'ambiente  naturale  e costruito,  caratterizzate  dalla
esistenza o meno di un mercato;
  i  principi teorici,  le metodologie  e le  tecniche relative  alla
valutazione   dei  piani   e   dei  progetti   di  trasformazione   -
conservazione - valorizzazione dell'ambiente naturale e costruito.
  Al  termine  della  sua  esperienza  formativa,  lo  studente  deve
inoltre:
  dimostrare  di  saper utilizzare  le  procedure  e le  tecniche  di
valutazione proprie  dell'estimo per l'architettura  e l'urbanistica,
nella redazione di progetti e piani di trasformazione e conservazione
dell'ambiente  naturale  e  costruito. In  particolare  deve  sapere:
applicare i metodi di stima di un immobile;
  utilizzare i principali metodi di valutazione dei piani urbanistici
e   dei   programmi   di   intervento   (l'analisi   multicriteri   e
multiobiettivi, analisi costi e benefici, VIA ecc.);
  applicare i  metodi di valutazione  ad un progetto  di costruzione,
trasformazione e  conservazione di un'opera edilizia,  in particolare
operando  la  stima   dei  costi  e  la   valutazione  degli  aspetti
qualitativi.
Area    VIII    -    Progettazione   urbanistica   e   pianificazione
territoriale: ore 300.
  L'area raccoglie le discipline finalizzate a:
  alla conoscenza del principiguida  che regolano le principali forme
di intervento o controllo delle trasformazioni territoriali;
  alle  conoscenze teoriche  e  pratiche necessarie  a scegliere  fra
diverse forme di intervento;
  alla  progettazione delle  trasformazioni  fisiche delle  strutture
urbane  con   riferimento  ad  accertate  esigenze   o  programmi  di
trasformazioni funzionali.
  A tal fine obiettivo didattico primario e' l'acquisizione:
  dei  principali  strumenti  di  conoscenza  e  interpretazione  dei
diversi contesti  entro i quali  viene progettato l'intervento  - con
particolare   attenzione   al   contesto  fisico   socioeconomico   e
istituzionale -  e dei vari attori  coinvolti dall'intervento nonche'
dei loro ruoli e interessi;
  delle tecniche  di analisi  e di  valutazione dei  caratteri, degli
effetti e delle implicazioni delle diverse forme d'intervento e delle
trasformazioni progettate;
  delle  metodologie  della   progettazione  e  della  pianificazione
urbana.
  I ciclo: 120 ore.
  Al termine del  I ciclo lo studente dovra'  dimostrare di conoscere
caratteri e  problemi degli  interventi di trasformazione  urbana, di
saper descrivere e  analizzare i diversi contesti di  intervento e di
conoscere e  saper valutare  le condizioni  di impiego  di differenti
teorie e tecniche di progettazione e pianificazione.
  II ciclo: 180 ore.
  Al  termine del  II ciclo  lo  studente dovra'  dimostrare di  aver
acquisito,  attraverso la  pratica  di laboratorio,  la capacita'  di
progettare specifici interventi di trasformazione urbana e di saperne
valutare gli effetti e i problemi di attuazione.
Area     IX  -   Discipline  economiche,   sociali,  giuridiche   per
l'architettura e l'urbanistica: ore 180.
  L'area raccoglie  le discipline  finalizzate alla  comprensione dei
principali meccanismi e dei piu' rilevanti soggetti che, dal punto di
vista  economico, giuridicoistituzionale  e sociale  fanno parte  del
contesto in cui si svolge l'attivita' di progettazione architettonica
e urbanistica.
  In particolare lo studente dovra' dimostrare di conoscere:
  i   meccanismi   economici    fondamentali   che   determinano   il
funzionamento del mercato; l'impresa come istituzione economica;
  i casi di fallimento del  mercato nella produzione di beni pubblici
e il  ruolo dello Stato  nell'economia; la regolazione  economica del
mercato  e la  valutazione degli  investimenti pubblici;  lo sviluppo
economico regionale;
  le norme  legislative e regolamentari che  presiedono all'attivita'
di progettazione urbanistica e  della pianificazione territoriale; il
ruolo delle  diverse forme  di Stato  e di  governo; l'organizzazione
istituzionale   e  la   pubblica  amministrazione,   con  particolare
riferimento   alla  disciplina   urbanistica  e   al  sistema   della
pianificazione urbanistica sotto il profilo istituzionale;
  i  fattori  sociali  e   culturali  dello  sviluppo  economico  con
particolare riferimento a comunita', citta', metropoli, territorio;
  la  stratificazione  sociale  e  le  formazioni  sociali  urbane  e
territoriali; gli attori urbani (pubblici e privati) sotto il profilo
sociologico; l'ordine sociale e il  controllo; il mutamento sociale e
le principali tendenze delle societa' industriali mature.
  II ciclo: 180 ore.
  Lo studente dovra' dimostrare di conoscere:
  i   meccanismi   economici    fondamentali   che   determinano   il
funzionamento del mercato; l'impresa come istituzione economica;
  i casi di fallimento del  mercato nella produzione di beni pubblici
e il  ruolo dello Stato  nell'economia; la regolazione  economica del
mercato  e la  valutazione degli  investimenti pubblici;  lo sviluppo
economico regionale;
  le norme  legislative e regolamentari che  presiedono all'attivita'
di progettazione urbanistica e della pianificazione territoriale;
  il   ruolo   delle  diverse   forme   di   Stato  e   di   governo;
l'organizzazione  istituzionale e  la  pubblica amministrazione,  con
particolare  riferimento alla  disciplina  urbanistica  e al  sistema
della pianificazione urbanistica sotto il profilo istituzionale;
  i  fattori  sociali  e   culturali  dello  sviluppo  economico  con
particolare riferimento a comunita', citta', metropoli, territorio;
  la  stratificazione  sociale  e  le  formazioni  sociali  urbane  e
territoriali; gli attori urbani (pubblici e privati) sotto il profilo
sociologico; l'ordine sociale e il  controllo; il mutamento sociale e
le principali tendenze delle societa' industriali mature.
Area X - Discipline matematiche per l'architettura: ore 240.
  L'area comprende insegnamenti  che si caratterizzano essenzialmente
quali   fondamento  nella   formazione  sia   tecnicoscientifica  sia
culturale dello studente.
  Tali insegnamenti consentono allo  studente di ottenere un'adeguata
conoscenza  dei  concetti  di  base, degli  strumenti  e  dei  metodi
matematici  operativi  dell'analisi  matematica,  della  geometria  e
dell'algebra lineare necessari per affrontare i problemi di analisi e
progettazione  strutturale,  i  problemi   della  fisica  tecnica  ed
impiantistica   per  l'architettura   nonche'   utili  agli   aspetti
economicoestimativi    ed   alle    valutazioni   quantitative    per
l'architettura  e  l'urbanistica. Mettono  in  grado  lo studente  di
costruire   semplici  modelli   matematici,   di  tradurre   problemi
strutturali  architettonici e  fenomeni territoriali  in algoritmi  e
quindi  in   programmi  da  implementare  al   computer.  Forniscono,
altresi', le  tecniche fondamentali del calcolo  delle probabilita' e
della   inferenza    statistica   nonche'   l'uso   di    metodi   di
approssimazione, di calcolo numerico e di programmazione.
  Nei suddetti ambiti e' articolata l'offerta didattica dell'area.
  Nell'ambito degli stessi  settori scientificodisciplinari l'area e'
aperta, poi, ad offerte didattiche funzionali a specifici percorsi di
studio prescelti secondo i diversi livelli di approfondimento.
  I ciclo: 240 ore.
  Al termine del I ciclo lo studente deve dimostrare di:
  di aver  acquisito e di  saper utilizzare  i concetti di  base, gli
strumenti  ed  metodi  matematici operativi  dell'analisi  matematica
(calcolo  differenziale e  calcolo integrale),  della geometria  (del
piano  e  dello spazio)  e  dell'algebra  lineare (vettori,  matrici,
sistemi  lineari)  significativi  per  le  applicazioni  negli  studi
architettonici  e  territoriali;  di  essere in  grado  di  costruire
semplici  modelli   matematici  (connessi   anche  ad   equazione  di
differenziali elementari) e di tradurre in algoritmi i problemi delle
applicazioni che interessano;  di avere acquisito l'uso  di metodi di
approssimazione numerica  nonche' quegli  elementi di  probabilita' e
quei  principi  di  elaborazione   statistica  di  dati  sperimentali
necessari.
  II ciclo.
  Lo studente  avra' la possibilita'  di impadronirsi ed  operare con
strumenti  matematici  piu'  avanzati  rispetto  a  quelli  acquisiti
durante  il ciclo,  nell'ambito di  specifiche tematiche  strutturali
progettuali,  tematiche  della   pianificazione  territoriale,  delle
tecnologie  in   settori  dell'analisi   e  gestione   del  costruire
dell'economia ed estimo. In tali  direzioni d'area presenta offerte e
didattiche di  contenuto matematico specifiche a  seconda di percorsi
di studio prescelti dallo studente.  Esse si riferiscono a temi quali
modelli  matematici,   ottimizzazione,  teoria  dei   grafi,  calcolo
numerico,  modelli  stocasctici,  elementi  di  informatica,  ricerca
operativa, sistemi dinamici, ecc.
Area  XI   - Rappresentazione dell'architettura e  dell'ambiente: ore
360.
  Le  discipline dell'area  sono  finalizzate  al raggiungimento  dei
seguenti obbiettivi:
  formare  le   conoscenze  teoriche   e  pratiche   necessarie  alla
rappresentazione   dello  spazio   architettonico  anche   attraverso
l'analisi del loro sviluppo storico;
  esercitare tutte  le tecniche grafiche,  al fine di  raggiungere il
pieno   controllo  degli   strumenti   della  rappresentazione,   sia
applicandoli  all'analisi   dei  valori  dell'architettura,   sia  al
rilievo, sia al progetto;
  praticare i metodi di rilevamento  diretto e strumentale nonche' le
conseguenti tecniche di restituzione metrica, morfologica e tematica;
  formare  la  capacita'  di  controllare il  modello  mentale  dello
spazio, che e' la premessa di ogni attivita' progettuale.
  I ciclo: 240 ore.
  Alla fine del I ciclo lo studente deve conoscere:
  i fondamentali proiettivi della scienza della rappresentazione;
  la  teoria e  le  applicazioni dei  metodi  di rappresentazione  e,
precisamente:  la doppia  proiezione  ortogonale, l'assonometria,  la
proiezione centrale  o prospettiva, la proiezione  quotata, la teoria
delle ombre e del chiaroscuro;
  la costruzione dei poliedri e delle superfici, la costruzione delle
loro sezioni piane e delle loro compenetrazioni;
  l'analisi  geometrica degli  organismi voltati  e delle  membrature
degli ordini classici dell'architettura;
  la  teoria  della  forma  e  le  possibili  aggregazioni  di  forme
elementari nel piano e nello spazio, la teoria del colore;
  i   principi   informatori   dell'analisi  grafica   dello   spazio
architettonico e i metodi per la visualizzazione di immagini mentali;
  e deve sapere:
  eseguire  i disegni  di  progetto e  di rilievo  dell'architettura,
adottando le relative convenzioni nazionali ed internazionali;
  eseguire gli schizzi  a mano libera, anche  chiaroscurati, sia come
supporto   del  processo   progettuale  che   come  lettura   diretta
dell'architettura storica;
  effettuare  rilievi  a vista  e  con  misure dirette  di  organismi
semplici;
  restituire il rilievo diretto con appropriati elaborati grafici, di
documentazione  sia   metrica  (piante  e  alzati)   che  morfologica
(assonometrie);
  rappresentare  lo   spazio  architettonico,  applicando   metodi  e
procedure  della scienza  della rappresentazione,  sia con  l'ausilio
degli strumenti del disegno tecnico, sia a mano libera;
   condurre l'analisi grafica dei valori dell'architettura;
  rappresentare  correttamente il  progetto alle  diverse scale,  ivi
compresi gli elaborati esecutivi di insieme e di dettaglio;
   disegnare forme e proporzioni dal vero.
  II ciclo: 120 ore.
  Alla fine del II ciclo lo studente deve:
    A) Conoscere:
  i metodi di rilevamento strumentale  e le problematiche relative al
rilievo dei tematismi ed alla loro restituzione;
    i fondamenti teorici della fotogrammetria terrestre;
    i fondamenti teorici del disegno automatico.
    B) Conoscere:
  gli sviluppi teorici e le  applicazioni inerenti uno tra i seguenti
settori dell'area della rappresentazione;
  il disegno del progetto assistito dal calcolatore (CAD);
  il   disegno    di   rilievo    assistito   da    calcolatore   (la
stereorestituzione  analitica  e  le  applicazioni  dell'architettura
delle stazioni topografiche complete);
  la  cartografia  tematica  assistita da  calcolatore  (gestione  di
banche dati territoriali);
    la percezione e la comunicazione visiva;
  la  rappresentazione  del  territorio  finalizzata  agli  studi  di
impatto ambientale;
  la grafica; la storia dei metodi della rappresentazione.
    C) Sapere:
  eseguire un rilievo architettonico  o urbano, condotto con tecniche
dirette e strumentali integrate, alle diverse scale e fino al rilievo
di dettaglio;
  eseguire  il  rilievo  e   l'analisi  degli  ordini  architettonici
classici ed antichi;
  eseguire  la   restituzione  del  rilievo  strumentale   anche  con
l'impiego di stazioni grafiche e tracciatori automatici;
  applicare  tutte le  tecniche acquisite  in uno  dei settori  sopra
indicati, sfruttandone ogni possibile sinergia.
9. Discipline attivabili.
  Per  il corso  di laurea  in architettura  si possono  attivare gli
insegnamenti qui di seguito elencati:
Area I - Progettazione architettonica e urbana.
  Settori scientificodisciplinari: H10A + H10B + H10C.
  Discipline attivabili:
  H10A - Composizione architettonica e urbana:
  analisi della morfologia urbana e delle tipologie edilizie;
  architettura di grandi complessi e di opere infrastrutturali;
   architettura e composizione architettonica;
   architettura sociale;
   caratteri distributivi degli edifici;
   caratteri tipologici e morfologici dell'architettura;
   composizione architettonica;
   composizione e progettazione urbana;
   progettazione architettonica;
   progettazione architettonica assistita;
  progettazione architettonica per il recupero degli edifici;
   progettazione architettonica per il recupero urbano;
   teorie e tecniche della progettazione architettonica;
   teorie della ricerca architettonica contemporanea.
  H10B - Architettura del paesaggio e del territorio:
   architettura dei giardini e dei parchi;
   architettura del paesaggio;
  architettura del paesaggio e delle infrastrutture territoriali;
   arte dei giardini;
   pianificazione dei parchi naturali;
   pianificazione paesistica di impianti speciali;
   progettazione del paesaggio;
   progettazione delle zone a parco nelle aree urbane;
   riqualificazione del paesaggio;
   tecniche di progettazione delle aree verdi;
   teorie della progettazione del paesaggio.
  H10C - Architettura degli interni e allestimento:
   allestimento;
   architettura degli interni;
   arredamento;
   decorazione;
   museografia;
   progettazione del prodotto d'arredo;
   scenografia.
Area II - Discipline storiche per l'architettura.
  Settori scientificodisciplinari: H12X + L25C + M05X + M07D + M08E +
M10A.
  Discipline attivabili:
  H12X - Storia dell'architettura:
   storia del giardino e del paesaggio;
   storia dell'architettura;
   storia dell'architettura antica;
   storia dell'architettura bizantina e islamica;
   storia dell'architettura medioevale;
   storia dell'architettura contemporanea;
   storia dell'architettura moderna;
   storia della citta' e del territorio;
   storia delle tecniche architettoniche.
  L25C - Storia dell'arte contemporanea:
   storia dell'arte contemporanea;
   storia delle arti decorative e industriali.
  M05X - Discipline demoetnoantropologiche:
   antropologia culturale.
  M07D - Estetica:
   estetica;
   storia dell'estetica moderna.
  M08E - Storia della scienza:
   storia della scienza;
   storia della tecnica.
  M10A - Psicologia generale:
   psicologia della percezione.
Area III - Teoria e tecniche per il restauro architettonico.
  Settori scientificodisciplinari: H13X.
  Discipline attivabili:
  H13X - Restauro:
   caratteri costruttivi dell'edilizia storica;
   conservazione dei materiali nell'edilizia storica;
  conservazione e riqualificazione tecnologica degli edifici storici;
   consolidamento degli edifici storici;
  degrado e diagnostica dei materiali nell'edilizia storica;
   restauro architettonico;
   restauro dei parchi e dei giardini storici;
   restauro urbano;
   tecnica del restauro architettonico;
   teorie e storia del restauro.
Area IV - Analisi e progettazione strutturale dell'architettura.
  Settori scientificodisciplinari: H06X + H07A + H07B.
  Discipline attivabili:
  H06X - Geotecnica:
   fondamenti di geotecnica;
   fondazioni.
  H07A - Scienza delle costruzioni:
   interazione ambientestruttura;
   meccanica computazionale delle strutture;
   ottimizzazione e identificazione delle strutture;
   scienza delle costruzioni;
   sicurezza e affidabilita' delle costruzioni;
   statica;
  statica e stabilita' delle costruzioni murarie e monumentali;
   teoria delle strutture.
  H07B - Tecnica delle costruzioni:
   calcolo automatico delle strutture;
   costruzioni in muratura e costruzioni in legno;
   costruzioni in zona sismica;
  problemi strutturali dei monumenti e dell'edilizia storica;
   progetto di strutture;
   riabilitazione strutturale;
   tecnica delle costruzioni;
   teoria e tecniche costruttive nel loro sviluppo storico.
Area  V  - Discipline tecnologiche per l'architettura e la produzione
edilizia.
  Settori scientificodisciplinari: H09A + H09B + H09C.
  Discipline attivabili:
  H09A - Tecnologia dell'architettura:
   cultura tecnologica della progettazione;
   materiali e progettazione di elementi costruttivi;
   progettazione ambientale;
   progettazione di sistemi costruttivi;
   progettazione esecutiva dell'architettura;
   riqualificazione tecnologica e manutenzione edilizia;
   tecnologia dell'architettura;
   tecnologie dei sistemi impiantistici;
   tecnologie dei sistemi strutturali;
   tecnologie del recupero edilizio;
   tecnologie di protezione e ripristino ambientale;
   tecnologie per l'igiene edilizia ed ambientale.
  H09B - Tecnologie della produzione edilizia:
   controllo della qualita' edilizia;
   costruzione delle opere di architettura;
   normazione e unificazione edilizia;
   organizzazione del processo edilizio;
   patologia e degrado delle costruzioni;
   procedimenti e metodi della manutenzione edilizia;
   processi e metodi della produzione edilizia;
   programmazione e organizzazione della produzione;
  tecniche di valutazione e controllo dell'ambiente costruito;
   tecnologie della produzione edilizia.
  H09C - Disegno industriale:
   disegno industriale;
   disegno industriale per la nautica;
   ergonomia applicata al disegno industriale;
   materiali e componenti per il disegno industriale;
   materiali e componenti per l'arredo urbano;
   morfologia dei componenti;
   processi e metodi della produzione dell'oggetto d'uso;
   requisiti ambientali del prodotto industriale;
   sperimentazione di sistemi e componenti.
Area   VI  -   Discipline  fisicotecniche   e  impiantistiche     per
l'architettura.
  Settori scientificodisciplinari: B01B + I05A + I05B.
  Discipline attivabili:
  B01B - Fisica:
   fisica.
  I05A - Fisica tecnica industriale:
   energetica;
   impianti termotecnici;
   modelli per la termotecnica;
   termodinamica applicata;
   termofluidodinamica dei sistemi naturali.
  I05B - Fisica tecnica ambientale:
   illuminotecnica;
   acustica applicata;
   fisica tecnica;
   impianti tecnici.
Area    VII    -   Discipline   estimative   per   l'architettura   e
l'urbanistica.
  Settore scientificodisciplinare: H15X.
  Discipline attivabili:
  H15X - Estimo:
   economia ed estimo ambientale;
   economia ed estimo civile;
   estimo;
   estimo e contabilita' dei lavori;
   estimo ed esercizio professionale;
   fondamenti di economia ed estimo;
  valutazione economica dei piani territoriali ed urbanistici;
   valutazione economica dei progetti.
Area   VIII   -    Progettazione   urbanistica    e    pianificazione
territoriale.
  Settori scientificodisciplinari: E03A + H14A + H14B.
  Discipline attivabili:
  E03A - Ecologia:
   ecologia applicata.
  H14A - Tecnica e pianificazione urbanistica:
   analisi dei sistemi urbani e territoriali;
   analisi e valutazione ambientale;
   gestione urbana;
   ingegneria del territorio;
   pianificazione e gestione delle aree metropolitane;
   pianificazione territoriale;
   politiche urbane e territoriali;
   teorie della pianificazione territoriale.
  H14B - Urbanistica:
   analisi della citta' e del territorio;
   fondamenti di urbanistica;
    progettazione del territorio;
   progettazione urbanistica;
  recupero e riqualificazione ambientale, urbana e territoriale;
   teorie dell'urbanistica;
   urbanistica.
Area     IX  -   Discipline  economiche,   sociali,  giuridiche   per
l'architettura e l'urbanistica.
  Settori scientificodisciplinari: M06A + M06B + N10X + P01J + Q05A +
Q05D.
  Discipline attivabili:
  M06A - Geografia:
   cartografia;
   geografia;
   geografia del paesaggio e dell'ambiente;
   geografia urbana e regionale.
M06B - Geografia economicopolitica:
   politica dell'ambiente;
   organizzazione e pianificazione del territorio.
  N10X - Diritto amministrativo:
   diritto urbanistico;
   legislazione dei beni culturali;
   legislazione delle opere pubbliche e dell'edilizia.
  P01J - Economia regionale:
   economia dei trasporti;
   economia del turismo;
   economia regionale;
   economia urbana.
  Q05A - Sociologia generale:
   sociologia.
  Q05D - Sociologia dell'ambiente e del territorio:
   sociologia dell'ambiente;
   sociologia urbana e rurale.
Area X - Discipline matematiche per l'architettura.
  Settori scientificodisciplinari: A02A.
  Discipline attivabili:
  A02A - Analisi matematica:
   istituzioni di matematiche;
   matematica;
   matematica applicata;
   metodi matematici e statistici.
Area XI - Rappresentazione dell'architettura e dell'ambiente.
Settore scientificodisciplinare: H11X.
  Discipline attivabili:
  H11X - Disegno:
   disegno automatico;
   disegno dell'architettura;
   fondamenti e applicazioni di geometria descrittiva;
   rappresentazione del territorio e dell'ambiente;
   rilievo dell'architettura;
   rilievo urbano e ambientale;
   tecniche della rappresentazione.
    Ferrara, 14 novembre 1997
                                                 Il rettore: Dal Piaz