Ai prefetti della Repubblica Ai provveditorati alle opere pubbliche Alle amministrazioni regionali Alle amministrazioni provinciali Alle amministrazioni comunali Alla Direzione generale dell'ANAS Ai compartimenti della viabilita' dell'ANAS All'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) All'Unione province italiane (UPI) Al Ministero dell'interno - Dipartimento della polizia stradale L'art. 36 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285 (Nuovo codice della strada) fa obbligo, a tutti i comuni con popolazione superiore a 30.000 abitanti o comunque soggetti a congestione per il traffico veicolare, di redigere, adottare ed attuare il piano urbano del traffico. In data 24 giugno 1995 sono state pubblicate nella Gazzetta Ufficiale le necessarie direttive rivolte a tutti i soggetti interessati dai procedimenti di attuazione della norma di legge. In particolare il punto 5.3 delle suddette direttive prevede che nel caso di centri abitati contigui di comuni diversi (aree metropolitane e conurbazioni) in cui e' necessaria una specifica attivita' di coordinamento per la redazione dei piani urbani del traffico di competenza di ciascun comune, la regione definisce le aree ed i relativi comuni interessati da tali situazioni e tra gli stessi individua il comune capofila al quale e' demandata la redazione del Piano generale del traffico urbano (PGTU) dell'intera area. Cio' premesso, in considerazione dei chiarimenti richiesti da parte di alcuni enti locali a questo Ministero, si rende necessario fornire alcune precisazioni sugli aspetti procedurali relativi alla redazione ed all'adozione del suddetto PGTU. Il comune capofila, individuato dalle regioni sulla base di quanto previsto al punto 5.3 delle direttive per la redazione, adozione ed attuazione dei piani urbani del traffico (d'intesa con la provincia e la regione interessata), promuove un accordo di programma cui partecipano anche gli altri comuni interessati. Nell'accordo vengono sottoscritti gli obiettivi e gli ambiti per la redazione del piano che verra' predisposto dal comune capofila attraverso la concertazione con gli organi tecnici/amministrativi degli altri comuni interessati, della provincia, della regione e del provveditorato alle opere pubbliche. A tal fine potra' essere istituito un Comitato tecnico. Di tale Comitato possono far parte anche le aziende di trasporto, l'ANAS ed altri enti pubblici interessati. I contenuti del piano sono di seguito riportati: la gerarchia stradale ed i relativi interventi migliorativi della viabilita'; gli interventi di riorganizzazione e di potenziamento del sistema del trasporto pubblico, su gomma e rotaia, con fermate di linea; gli interventi di progettazione ed attuazione di nodi e parcheggi di interscambio; la valutazione dei criteri e degli effetti dell'applicazione della gestione della sosta con tariffazione; l'integrazione e l'innovazione del sistema di segnaletica di informazione e di monitoraggio del traffico in tempo reale (a messaggi variabili, ecc.); l'integrazione e l'innovazione, a livello intercomunale, della rete di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico. Il piano, come predisposto, viene portato all'approvazione in apposita conferenza "Accordo di programma". La sottoscrizione dell'accordo comporta che le risultanze del piano costituiscono vincolo per la redazione o l'adeguamento dei singoli piani urbani di traffico redatti dai singoli comuni. I singoli piani urbani comunali adottati dalla giunta comunale verranno trasmessi, contestualmente alla pubblicazione, alle regioni ed alle province per le eventuali osservazioni in merito alla coerenza con il piano di area e con i piani settoriali o generali dei trasporti. Il Ministro: Costa Registrata alla Corte dei conti il 13 gennaio 1998 Registro n. 1 Lavori pubblici, foglio n. 9