IL PRESIDENTE Vista la legge 18 maggio 1989, n. 183, recante: "Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo"; Visto l'art. 30 della predetta legge che ha previsto l'individuazione del bacino regionale pilota stabilendo, al comma 2, la costituzione di uno speciale comitato di bacino; Visto il decreto del Ministro dei lavori pubblici 1 luglio 1989 con il quale il bacino del fiume Serchio e' individuato quale bacino pilota, in ottemperanza al disposto dell'art. 30 della suddetta legge n. 183/1989; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 1 giugno 1990 con il quale si costituiva lo speciale comitato di bacino di cui al suddetto art. 30; Vista la legge 7 agosto 1990, n. 253, recante disposizioni integrative alla citata legge n. 183/1989, ed in particolare l'art. 8; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 14 gennaio 1992 recante "Costituzione dell'Autorita' di bacino pilota del fiume Serchio"; Vista la delibera del consiglio regionale della Toscana 21 giugno 1994, n. 230: "Provvedimenti sul rischio idraulico ai sensi degli articoli 3 e 4 della legge regionale n. 74/1984. Adozione di prescrizioni e vincoli. Approvazione di direttive"; Considerato che negli ultimi anni si sono verificati nel bacino del Serchio gravi eventi alluvionali con danni ingentissimi a persone e cose e che tale situazione ha individuato come il sistema idraulico risulti attualmente inadeguato a contenere non solo le piene di carattere eccezionale, ma, soprattutto lungo gli affluenti, anche quelle prodotte da precipitazioni caratterizzate da modesti tempi di ritorno, evidenziando, al di la' dell'emergenza, la necessita' di effettuare interventi strutturali di regimazione dei corsi d'acqua; Attesa l'estrema rilevanza dei contenuti del progetto di piano nell'ambito della difesa del suolo e della sua finalita' primaria e ineludibile di difesa dal rischio idraulico, in fase di elaborazione; Considerato che la strategia del progetto di piano e' impostata, oltre che su adeguati interventi di manutenzione e di sistemazioni idraulicoforestali, sulla realizzazione di interventi strutturali (aree d'espansione, casse di laminazione, briglie a bocca tarata, etc.) da ubicarsi in aree, individuate in base ad una analisi idraulica e geomorfologica, su cui e' ancora possibile intervenire con l'obiettivo della laminazione delle piene e della salvaguardia della pubblica incolumita' delle popolazioni residenti nelle aree urbanizzate che sono soggette a inondazione; Rilevato inoltre, dalle indagini effettuate per la predisposizione del progetto di piano di bacino, come aree di pertinenza fluviale lungo il Serchio, lungo le aste dei principali affluenti, lungo gli altri corsi d'acqua presenti nel bacino (fiume di Camaiore, bacino del lago di Massaciuccoli) e/o aree, interessate da eventi alluvionali recenti, siano tuttora oggetto di urbanizzazione con riduzione del reticolo idraulico minore, nonche' di compromissione idrogeologica con aumento del rischio di esondazione o ristagno; Visto l'art. 12, comma 3, del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito, con modificazioni, nella legge 4 dicembre 1993, n. 493, che dispone: "in attesa dell'approvazione del Piano di bacino, le Autorita' di bacino, tramite il Comitato istituzionale, adottano misure di salvaguardia (...). Le misure di salvaguardia sono immediatamente vincolanti e restano in vigore fino all'approvazione del Piano di bacino e comunque per un periodo non superiore a tre anni"; Rilevata la necessita' di preservare le aree da destinare all'attuazione degli interventi di regimazione idraulica che saranno previsti dal progetto di piano, nonche' la necessita' di evitarne la compromissione per il raggiungimento degli obiettivi di salvaguardia della pubblica incolumita' e della riduzione del rischio che il piano si prefigge; Considerato che questa Autorita' di bacino ha individuato le aree di pertinenza fluviale disponibili per la regimazione del fiume Serchio e degli altri corsi d'acqua del bacino e quelle soggette a inondazioni ricorrenti o eccezionali, individuate negli ambiti di cui alla "Carta delle aree di pertinenza fluviale e lacuale nel bacino del fiume Serchio" e che queste sono, per quanto sopra detto, di interesse del piano; Disposta la convocazione dei comuni interessati, cosi' come elencati nell'ultimo capoverso dell'art. 1 della parte dispositiva; Assunte e valutate le osservazioni dei comuni intervenuti agli incontri tenutisi nel corso del mese di aprile del 1998; Visto il verbale della seduta del 6 maggio 1998 di questo Comitato istituzionale, costituito, ai sensi dell'art. 12, comma 3, della legge n. 183/1989, dell'art. 8 della legge n. 253/1990 e delle decisioni regionali, dai Ministri dei lavori pubblici, dell'ambiente, delle politiche agricole, dei beni culturali e ambientali, dal presidente della giunta regionale della Toscana, dai presidenti delle amministrazioni provinciali di Lucca, Pisa e Pistoia, dal rappresentante della Comunita' montana e dal segretario generale; Delibera: Art. 1. Di porre sotto vincolo di non edificazione, per motivi di rischio idraulico, di regimazione idraulica e di risanamento idrogeologico, ai sensi e per gli effetti dell'art. 12, comma 3, del decreto-legge 5 ottobre 1993, n. 398, convertito con legge 4 dicembre 1993, n. 493, e quindi del comma 6-bis dell'art. 17 della legge n. 183/1989, secondo quanto evidenziato in premessa per un periodo di tre anni a decorrere dall'esecutivita' del presente provvedimento, le aree delimitate nella "Carta delle aree di pertinenza fluviale e lacuale nel bacino del fiume Serchio", riferite a: a - alveo fluviale in modellamento attivo; P 1 - aree golenali; P 2 - aree di pertinenza fluviale disponibili per la regimazione idraulica e/o soggette a inondazioni ricorrenti o eccezionali; P 3 - aree della pianura di Lucca, soggette a inondazioni ricorrenti o eccezionali; PL - aree di pertinenza lacuale poste sotto il livello medio del mare (zona del lago di Massaciuccoli); PU - aree morfologicamente depresse (0-1 m s.l.m.) o aree umide della piana costiera e della parte meridionale della piana di Lucca (padule di Massa Macinaia). Le aree vincolate, come indicato nella cartografia allegata al presente provvedimento, ricadono nel territorio delle province di Lucca, Pisa e Pistoia ed interessano i comuni di Bagni di Lucca, Barga, Borgo a Mozzano, Camaiore, Camporgiano, Capannori, Careggine, Castelnuovo Garfagnana, Castiglione Garfagnana, Coreglia, Cutigliano, Fabbriche di Vallico, Fosciandora, Gallicano, Lucca, Massarosa, Minucciano, Molazzana, Pescaglia, Piazza al Serchio, Pieve Fosciana, Pisa, Piteglio, S. Giuliano Terme, S. Marcello Pistoiese, S. Romano in Garfagnana, Sillano, Vagli di Sotto, Vecchiano, Vergemoli, Viareggio, Villa Collemandina.