IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Visto l'art. 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400; Visto il documento di programmazione economica e finanziaria per il triennio 1999-2001; Considerato che: la liberalizzazione conseguente all'eliminazione delle barriere nazionali nella prestazione di servizi finanziari, realizzata principalmente con il decreto legislativo n. 415 del 1996, ha elevato il numero dei soggetti operanti sulla piazza finanziaria italiana e il grado di concorrenza tra operatori italiani e stranieri; una delle conseguenze della privatizzazione della gestione e dell'organizzazione dei mercati e' la presenza di piu' soggetti imprenditoriali indipendenti fra loro e la suddivisione fra piu' entita' della prestazione dei servizi che servono al funzionamento del mercato; la concorrenza internazionale tra i mercati finanziari, l'esigenza di realizzare economie di scala, l'evoluzione della tecnologia e il passaggio all'EURO comportano l'accelerazione dei processi di concentrazione della finanza europea in poche piazze; lo sviluppo del mercato finanziario italiano ed il suo ruolo nel contesto europeo ed internazionale dipendono dall'accrescimento dei fattori di competitivita' della piazza finanziaria italiana, con riferimento sia all'insieme dei prodotti e dei servizi offerti sia alla regolamentazione complessiva delle attivita' del settore, da indirizzare in un quadro di liberalizzazione e di omogeneita' con gli altri paesi europei, nell'ambito dei processi di convergenza in atto fra i Paesi della Comunita'; in altri Paesi europei come la Francia e la Germania sono gia' stati realizzati progetti di sviluppo delle piazze finanziarie, con il coinvolgimento di tutti i soggetti pubblici e privati interessati; Ritenuto che: il mercato italiano si caratterizza per alcuni elementi di forza quali l'elevata capacita' di risparmio del Paese, la qualita' delle infrastrutture tecnologiche al servizio dei mercati e le notevoli dimensioni raggiunte dal mercato regolamentato dei titoli di Stato, ai quali si contrappongono tuttavia fattori di ritardo e di debolezza individuabili, essenzialmente, nell'esiguo numero di emittenti sul mercato azionario e nella limitata gamma di prodotti offerti e che tale situazione e' dovuta principalmente alla ridotta integrazione fra i diversi segmenti del mercato finanziario e alla frammentazione tra soggetti diversi, singolarmente privi della dimensione economica indispensabile per affrontare i necessari investimenti, della prestazione dei servizi necessari nell'attuale fase di sviluppo dei mercati finanziari; sia necessario avviare un progetto unitario che coinvolga tutti i soggetti interessati, al fine di promuovere lo sviluppo e il potenziamento della piazza finanziaria italiana attraverso una sede che assicuri l'indirizzo strategico, l'impulso e il coordinamento di un complesso integrato di azioni che, in particolare, solleciti le opportune sinergie fra i diversi operatori, in termini di costi e investimenti e di sfruttamento delle risorse specialistiche e dei prodotti offerti, favorisca la proiezione internazionale del mercato italiano e l'ingresso dei mercati nazionali in reti europee, realizzando strategie coordinate volte all'efficienza e alla competitivita'; lo strumento idoneo a realizzare la convergenza delle risorse verso l'obiettivo indicato e' la costituzione di un apposito organismo straordinario a carattere collegiale, che crei le condizioni per favorire e promuovere un'azione unitaria nell'interesse della piazza finanziaria italiana; per la natura degli interessi pubblici coinvolti e i riflessi su ampi settori dell'economia nazionale, il Ministero del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, considerate le sue competenze istituzionali, rappresenta la sede piu' idonea per la costituzione e il funzionamento dell'organismo di cui sopra; Sentito il Consiglio dei Ministri nella riunione del 29 maggio 1998; Sulla proposta del Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica; E m a n a la seguente direttiva: 1. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, al fine di perseguire e realizzare gli obiettivi indicati in premessa, istituira' un "Comitato di indirizzo strategico per lo sviluppo della piazza finanziaria italiana (Comitato piazza finanziaria italiana)", presieduto da un Sottosegretario di Stato dello stesso Ministero e composto da rappresentanti di vertice di altre Amministrazioni dello Stato e delle principali istituzioni pubbliche competenti, degli enti locali interessati, nonche' delle societa' o degli altri enti di gestione di mercati regolamentati, delle societa' di gestione accentrata di strumenti finanziari e delle societa' che forniscono servizi di supporto per il funzionamento dei mercati. L'attivita' di partecipazione al Comitato e' gratuita. 2. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica, su proposta del Presidente del Comitato piazza finanziaria italiana, definira' con proprio decreto l'articolazione organizzativa del Comitato stesso, con l'istituzione di comitati di settore piu' ristretti, di organismi esecutivi e di strutture di supporto e di segretariato, tenendo conto della natura delle funzioni da svolgere e delle caratteristiche dei soggetti coinvolti. 3. Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica tiene costantemente informato il Presidente del Consiglio dei Ministri dell'attivita' del Comitato. Il Governo si impegna ad adottare le iniziative legislative, regolamentari e amministrative che si rendano necessarie per perseguire gli obiettivi di cui alla presente direttiva. La presente direttiva sara' inviata alla Corte dei conti per i controlli previsti dalla legge. Roma, 29 maggio 1998 Il Presidente del Consiglio dei Ministri Prodi Il Ministro del tesoro, del bilancio e della programmazione economica Ciampi Registrata alla Corte dei conti il 22 giugno 1998 Registro n. 2 Presidenza, foglio n. 241