IL DIRETTORE
del Dipartimento per lo  sviluppo e il potenziamento dell'attivita'
   di ricerca
  Vista la  legge 9 maggio  1989, n. 168: "Istituzione  del Ministero
dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica";
  Vista la legge  17 febbraio 1982, n. 46: "Interventi  per i settori
dell'economia di rilevanza nazionale" e, in particolare, gli articoli
8-13 che disciplinano i programmi nazionali di ricerca;
  Visto l'art.  15, terzo comma,  della legge  11 marzo 1988,  n. 67,
sulla formazione professionale di ricercatori e tecnici di ricerca;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 20 aprile 1994, n.
373 e, in particolare, l'art. 2,  comma 5, lettera b), che, a seguito
della   soppressione   del   CIPI,    ha   attribuito   al   Ministro
dell'universita'   e   della   ricerca  scientifica   e   tecnologica
l'approvazione dei programmi  nazionali di ricerca di  cui all'art. 8
della legge n. 46/1982, gia' di competenza del soppresso CIPI;
  Visto   il   decreto   legislativo   3  febbraio   1993,   n.   29:
"Razionalizzazione    dell'organizzazione    delle    amministrazioni
pubbliche  e  revisione  della  disciplina  in  materia  di  pubblico
impiego, a norma dell'art. 2 della legge 23 ottobre 1992, n. 421";
  Visto il  decreto legislativo 8  agosto 1994, n. 490,  e successive
modifiche e integrazioni,  che, in attuazione della  legge 17 gennaio
1994, n. 47,  detta nuove disposizioni in materia  di comunicazioni e
certificazioni previste dalla normativa antimafia;
  Visto  il decreto  del  Ministro dell'universita'  e della  ricerca
scientifica e tecnologica  n. 954 dell'8 agosto  1997, pubblicato nel
supplemento ordinario  n. 232 alla  Gazzetta Ufficiale n. 270  del 19
novembre  1997, e  recante  le "Nuove  modalita'  procedurali per  la
concessione delle agevolazioni previste dagli interventi a valere sul
Fondo speciale per la ricerca applicata";
  Visto, in particolare, l'art. 7 del predetto decreto che disciplina
i programmi nazionali e i contratti di ricerca;
  Visto il  decreto n.  512-Ric. del 6  maggio 1998,  registrato alla
Corte  dei  conti  l'11  giugno   1998,  con  il  quale  il  Ministro
dell'universita'  e  della  ricerca   scientifica  e  tecnologica  ha
approvato  il Programma  nazionale  di ricerca  e  formazione per  le
tecnologie in oncologia  per un intervento massimo  di 80.000 milioni
di lire;
  Ritenuta la necessita' di  procedere alla pubblicazione del decreto
dirigenziale di invito alla presentazione di progetti, in conformita'
con le  disposizioni dell'art. 7  del citato decreto  ministeriale n.
954 dell'8 agosto 1997;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  1.  I  soggetti  di  cui  all'art. 2  della  legge  n.  46/1982,  e
successive  integrazioni  -  cosi'  come richiamati  all'art.  3  del
decreto  ministeriale  n.  954  dell'8 agosto  1997,  pubblicato  nel
supplemento ordinario  n. 232 alla  Gazzetta Ufficiale n. 270  del 19
novembre  1997, e  recante  le "Nuove  modalita'  procedurali per  la
concessione delle agevolazioni previste dagli interventi a valere sul
Fondo speciale per la ricerca applicata" - sono invitati a presentare
progetti  per l'esecuzione  delle sottoelencate  tematiche in  cui si
articola  il  Programma nazionale  di  ricerca  e formazione  per  le
tecnologie in oncologia.
                        Area 1 - Prevenzione
                    Chemioprevenzione dei tumori.
  Tema   n.   1.  Sviluppo   di   protocolli   sperimentali  per   la
identificazione e la valutazione di efficacia preclinica e clinica di
nuovi potenziali agenti preventivi.
  Identificazione di  nuovi agenti  o di  associazioni di  agenti con
potenziale preventivo per le principali patologie neoplastiche umane;
dimostrazione  del loro  meccanismo di  azione a  livello molecolare,
cellulare e  di fase  del processo  di cancerogenesi.  Valutazione di
efficacia  in  test preclinici  in  vitro  e in  vivo.  Dimostrazione
preliminare   di  assenza   di  rischio   tossicologico  in   sistemi
sperimentali e/o  studi clinici di fase  I e di fase  II, utilizzando
come  endpoints  biomarcatori  di effetto  o  biomarcatori  intermedi
(surrogati), in soggetti a rischio per le principali neoplasie solide
(es.:   forti  fumatori,   soggetti  con   predisposizione  genetica,
portatori di  adenomi del colonretto),  o in popolazione  sana. Studi
randomizzati  di valutazione  della loro  tossicita' cronica  e della
loro  attivita' utilizzando  biomarcatori  intermedi  di malattia  in
soggetti a rischio.
 Prevenzione primaria e secondaria.
  Tema n.  2. Sviluppo di  metodologie innovative per  la prevenzione
(primaria e secondaria) delle neoplasie.
  Generazione  di  modelli  di cancerogenesi,  cellulari  o  animali,
rilevanti per lo studio della  prevenzione primaria dei tumori umani.
Messa a punto e validazione di metodiche in vitro e in vivo a breve o
medio  termine,   quali  test  alternativi  al   classico  saggio  di
cancerogenesi  nell'animale,   in  grado  di  valutare   effetti  non
genotossici  e il  meccanismo  di azione  di sostanze  potenzialmente
cancerogene  (es.: sistemi  in vitro  con fenotipo  non completamente
trasformato,  modelli animali  di tumori  spontanei o  con prolungata
fase di  iniziazione), e/o  sviluppo di  metodologie avanzate  per la
identificazione  di soggetti  ad elevato  rischio e  per la  diagnosi
precoce delle neoplasie umane ad elevata incidenza. Standardizzazione
e  validazione di  test  diagnostici su  base biologica,  biochimica,
genetica, strumentale per la identificazione di rischio elevato e per
la  diagnosi precoce  nell'ambito di  studi di  screening o  diagnosi
precoce  per  almeno  una  delle principali  neoplasie  umane.  Studi
randomizzati  di diagnosi  precoce e  di screening  di convalida  con
utilizzo  come endpoints  di  biomarcatori  intermedi (surrogati)  di
incidenza delle  principali neoplasie  (es.: adenomi  del colonretto,
neoplasie  intraepiteliali della  prostata,  della  mammella o  della
cervice  uterina, lesioni  precancerose dello  stomaco e  del fegato,
leucoplachia del cavo orale, nevi displastici, displasia bronchiale).
                 Area 2 - Diagnostica biomolecolare
  Tema n. 3. Identificazione di marcatori tumorali e messa a punto di
metodologie per la loro determinazione.
  Identificazione di  marcatori tumorali  (es.: prodotti  di oncogeni
mutati ed  antioncogeni, antigeni tumorali,  telomerasi) o di  geni e
antigeni  di  microorganismi   implicati  nell'induzione  di  tumori.
Generazione/validazione di reagenti/saggi  per la loro determinazione
in  vivo/in   vitro  (es.:   anticorpi  naturali   e/o  ricombinanti,
oligonucleotidi, sonde  a DNA, kit diagnostici)  in campioni tumorali
(es.: biopsie, cellule esfoliate).
  Tema n. 4.  Metodologie per l'analisi di  alterazioni molecolari di
geni coinvolti nella trasformazione neoplastica o per la preparazione
di campioni biologici.
  Ottimizzazione e  validazione di tecnologie per  la preparazione di
campioni  biologici (es.:  estrazione  di acidi  nucleici da  singole
cellule o  da fluidi corporei) o  per la identificazione rapida  e su
larga scala di alterazioni genetiche dei tumori (es.: PCR-SSCP, DDGE,
PTT,  microchips  o  metodologie  automatizzate  di  scansione  o  di
sequenziamento diretto).
            Area 3 - Diagnostica strumentale per immagini
  Tema  n.  5.  Tecnologie  diagnostiche per  immagini  innovative  o
ottimizzate.
  Sviluppo  e realizzazione  in  forma prototipale  di nuovi  sistemi
diagnostici o ottimizzazione di sistemi gia' in uso.
  Tema  n.  6.  Miglioramento   dei  supporti  alla  diagnostica  per
immagini.
  Sviluppo di nuovi  mezzi di contrasto, sistemi  hardware e software
innovativi,  per aumentare  la sensibilita'  e la  specificita' delle
metodiche diagnostiche in uso.
                          Area 4 - Terapia
                        Farmaci antitumorali.
  Tema  n. 7.  Identificazione  e validazione  di molecole  cellulari
quali bersagli di farmaci antitumorali.
  Identificazione  e  validazione  funzionale di  molecole  cellulari
(es.:    antigeni   tumoreassociati,    componenti   della    matrice
extracellulare,   recettori,   trasduttori  del   segnale,   chinasi,
fosfatasi,     proteasi,     modulatori    dell'apoptosi,     fattori
trascrizionali)  coinvolte  in  funzioni cellulari  cruciali  per  il
processo   di   trasformazione  neoplastica   (es.:   proliferazione,
apoptosi,   differenziazione,  metastatizzazione,   chemioresistenza,
angiogenesi)  quali bersagli  di farmaci  e/o predittori  di risposta
alla terapia, e/o  messa a punto di saggi biologici  o biochimici per
lo  screening di  repertori  di diversita'  (librerie cDNA,  librerie
peptidiche, librerie di composti chimici  o naturali) e di sistemi di
produzione delle molecole identificate.
  Tema n. 8. Ottimizzazione di meccanismi di rilascio e trasporto dei
farmaci antitumorali.
  Messa a punto,  sviluppo e validazione di sistemi  per aumentare la
solubilizzazione  e   l'assorbimento  di  farmaci   idrofobici  (es.:
polimeri crossreticolati  o lineari,  liposomi), o  l'assorbimento di
farmaci  idrofilici  ad  alto peso  molecolare  (es.:  nanoparticelle
lipidiche),   o  il   rilascio   lento  di   farmaci  (es.:   sistemi
programmabili, sistemi ceramici biocompatibili)  o la selettivita' di
azione  di  farmaci  verso  particolari  tessuti  (es.:  preparazioni
colloidali/microinclusioni     per     il    tessuto     epatico),e/o
identificazione e validazione di molecole che consentano di veicolare
specificamente alle  cellule tumorali  effettori biologici  o farmaci
(es.: citochine o liganditossine  ad attivita' citotossica, anticorpi
monoclonali per farmaci citotossici e radionuclidi). Messa a punto di
sistemi di produzione delle molecole identificate.
  Tema n.  9. Messa  a punto  di procedure  sperimentali e  metodi di
screening per lo sviluppo di nuovi farmaci.
  Uso di collezioni  di sostanze naturali (es.:  sostanze prodotte da
microorganismi) e identificazione  dei bersagli molecolari cellulari.
Messa  a punto  di  saggi  biologici e  tecnologie  robotiche per  lo
screening   (High   Throughput   Screening)  della   loro   attivita'
antitumorale   ed  eventuale   sviluppo   e   utilizzo  di   tecniche
combinatoriali  sulla base  delle  strutture  isolate dalle  sorgenti
naturali,  e/o  sviluppo di  analoghi  di  farmaci con  convenzionale
meccanismo d'azione  (es.: alchilanti,  intercalanti, antimetaboliti,
inibitori delle tubuline, inibitori della topoisomerasi).
 Immunoterapia.
  Tema  n. 10.  Tecniche di  manipolazione funzionale  o genetica  di
cellule   coinvolte  nella   risposta   immune   per  protocolli   di
immunoterapia.
  Ottimizzazione  di  tecniche   di  manipolazione  funzionale  (es.:
selezione, differenziamento ed espansione  in vitro) e genetica (es.:
trasferimento di geni suicidi o geni codificanti citochine o antigeni
tumorali) di cellule autologhe o allogeniche coinvolte nella risposta
antitumorale  (es.: linfociti  T,  cellule  NK, cellule  dendritiche,
macrofagi) per protocolli di immunoterapia nell'uomo.
  Tema  n.  11.  Meccanismo  di  azione  e  validazione  di  molecole
regolatrici della  risposta immune  in approcci  di immuno  e vaccino
terapia.
  Identificazione e studio delle molecole coinvolte nella regolazione
della  risposta immune  (es.: citochine,  molecole costimolatorie)  e
messa  a punto  di protocolli  o saggi  (che utilizzano,  ad esempio,
analoghi  strutturali sintetici)  per la  validazione funzionale  del
loro impiego nell'immunoterapia  antitumorale. Produzione di reagenti
per  l'identificazione  di  parametri   biologici  rilevanti  per  la
vaccinoterapia antineoplastica.
 Terapia genica.
  Tema   n.  12.   Sviluppo  di   terapie  antitumorali   basate  sul
trasferimento genico.
  Ottimizzazione  dei protocolli  di trattamento  con acidi  nucleici
(es.: oligonucleotidi antisenso) o  con trasferimento genico mediante
modificazione  di  vettori  plasmidici  o  virali  (es.:  retrovirus,
adenovirus),  dei   promotori  in  essi  contenuti   (es.:  promotori
attivabili)  o della  loro specificita'  di infezione  (modificazione
dell'interazione  viruscellula)  e messa  a  punto  di protocolli  di
trasferimento  genico  in  cellule umane  primarie  (es.:  precursori
ematopoietici,  cellule tumorali)  per l'ottenimento  di fenotipi  di
rilevanza  antitumorale (es.:  induzione  della chemioresistenza  nei
precursori ematopoietici, reversione della chemioresistenza e/o della
resistenza  alla  induzione  di   apoptosi  nelle  cellule  tumorali,
inibizione   dell'angiogenesi   indotta   dalle   cellule   tumorali,
introduzione di geni oncosoppressori o di citochine).
 Terapia biologica.
  Tema  n. 13.  Validazione di  metodologie e  modelli per  terapie a
logica differenziativa o regolativa della crescita.
  Sviluppo di metodologie e modelli per la valutazione dell'attivita'
antitumorale di sostanze coinvolte nella regolazione della crescita e
del   differenziamento   (es.:   steroidi,   arsenico   e   derivati,
antiestrogeni  puri,  somatostatina,  interferoni,  retinoidi,  acido
butirrico,  analoghi del  cAMP). Validazione  preclinica (su  modelli
cellulari o animali) e clinica (studi di fase I e II).
 Radioterapia.
  Tema n. 14.  Prototipo di acceleratore lineare  e ottimizzazione di
piani di trattamento.
  Sviluppo e realizzazione  in forma di prototipo  di un acceleratore
lineare di piccole dimensioni,  specializzato per irradiare con fasci
X  di  energia  inferiore  a  10  MV  volumi  tumorali  con  tecniche
conformazionali e  stereotassiche su  piani non complanari  anche per
neoplasie   localizzate  in   sede  extracranica   e  creazione   del
conseguente  sistema informatico  per  la simulazione  virtuale e  la
ottimizzazione dei piani di trattamento radioterapico.
 Supporti informatici per la clinica.
  Tema  n.  15.  Tecnologie   informatiche  per  l'ottimizzazione  di
strategie terapeutiche e per  l'analisi del significato clinico degli
indicatori  biologici  e/o  creazione di  cartella  clinica  digitale
integrata.
  Sviluppo e verifica clinica di nuove tecnologie informatiche per la
scelta e/o la valutazione dell'efficacia di strategie terapeutiche in
oncologia  e  per l'analisi  del  significato  clinico di  indicatori
biologici ottenuti nell'ambito di  programmi di controlli di qualita'
(es.: sistemi  esperti, reti neuronali),  e/o sviluppo di  un sistema
per la gestione delle informazioni  cliniche in oncologia con impiego
di  tecnologie informatiche  e  di reti,  creazione  di una  cartella
clinica digitale integrata.
                    Area 5 - Terapia di supporto
  Tema  n. 16.  Sviluppo  di mezzi  efficaci per  il  controllo e  la
riduzione delle  manifestazioni negative  legate al  tumore e  per la
prevenzione e il trattamento delle complicanze associate alla terapia
oncologica.
  Valutazione della  potenzialita' terapeutica  di nuove  molecole in
grado  di   regolare  i  processi  del   dolore  cronico  oncologico.
Identificazione  e  verifica  clinica  di  nuove  tecnologie  per  la
valutazione  del dolore.  Identificazione  di nuove  molecole per  la
modulazione   dei   disturbi   psichici  associati   alle   patologie
neoplastiche o per contrastare la  tossicita' epatica, renale e sugli
epiteli  di  rivestimento  del  tratto  gastroenterico  degli  agenti
chemioterapici, e/o identificazione di  fattori in grado di vicariare
la  funzione dello  stroma midollare  e di  fattori mobilizzanti  gli
elementi figuranti del sangue e i loro precursori; identificazione di
fattori in grado di contrastare la neurotossicita' e cardiotossicita'
da chemioterapici.  Sviluppo di nuove  tecnologie per l'impiego  e la
purificazione  di cellule  staminali e  molecole nella  ripopolazione
midollare.  Sviluppo di  terapie accessorie  per la  protezione degli
annessi    cutanei.    Identificazione   di    bersagli    molecolari
dell'attivita' antiinfettiva  di nuove molecole di  origine naturale,
e/o  messa a  punto di  metodologie per  lo sviluppo  di biomateriali
riassorbibili, che impieghino cellule  con potenziale condrogenico ed
osteogenico per  la riparazione  di tessuti scheletrici.  Sviluppo di
tecniche standardizzate per  il trattamento di lesioni  cutanee e dei
tessuti  epiteliali  che  impieghino  cheratinocitici  e  cellule  di
origine mesenchimale, e/o  creazione di nuovi modelli di  studio e di
nuovi  materiali per  la produzione  di protesi  endoscopiche per  la
terapia palliativa dei tumori inoperabili.
  2.  Ciascun  tema prevede,  altresi',  attivita'  di formazione  di
ricercatori e tecnici altamente qualificati con competenze specifiche
negli oggetti di  ricerca considerati dal tema  stesso. La formazione
deve,   inoltre,   garantire   lo  sviluppo   di   competenze   nelle
problematiche  di gestione  di impresa,  con particolare  riferimento
alle attivita' di ricerca e di trasferimento di tecnologie.
  3. La  durata massima delle  attivita' di ricerca e  formazione non
deve superare  i sessanta mesi.  I singoli percorsi  formativi devono
avere una durata non inferiore a ventiquattro mesi.