IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali; Visto il regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357, per l'applicazione della legge predetta; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616, art. 82; Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431, art. 1, lettera m; Visto il decreto ministeriale 18 maggio 1996, registrato alla Corte dei conti il 18 giugno 1996, registro 1, foglio n. 225, con il quale sono state delegate al Sotto segretario di Stato on. Willer Bordon le funzioni ministeriali previste dalla citata legge 29 giugno 1939, n. 1497; Vista la decisione n. 951 resa in data 13 novembre 1990 dalla VI sezione del Consiglio di Stato; Considerato che la soprintendenza archeologica di Roma con nota n. 3069 del 10 febbraio 1997 ha inoltrato la proposta di inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limotrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, via Latina e degli Acquedotti, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431; Considerato che tale proposta e' stata affissa agli albi della stessa soprintendenza ed agli albi circoscrizionali del comune di Roma; Considerato che il comune di Roma con nota n. 1018 del 5 maggio 1997 ha formulato osservazioni in merito alla proposta medesima, puntualmente esaminate e controdedotte dalla soprintendenza predetta con nota n. 19812 del 1 agosto 1997; Considerato che la Soprintendenza archeologica di Roma con nota n. 30739 del 26 novembre 1997 ha trasmesso una nuova proposta di inclusione dell'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e delle zone limitrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma fra le zone di interesse archeologico di cui all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431, proposta dalla quale, sulla base di tutte le osservazioni pervenute a diverso titolo, e' stata stralciata l'area urbanizzata indicata come via Latina e degli Acquedotti; Considerato che nella predetta nota la soprintendenza archeologica ha evidenziato l'eccezionale interesse della zona compresa nei limiti del Parco dell'Appia Antica, con l'ampliamento a zone non facenti parte di questo ma a questo contigue - come la zona Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta - che ne costituiscono il naturale completamento trattandosi di aree ancora ricche di verde, di testimonianze e monumenti, morfologicamente, archeologicamente e storicamente connesse al contesto del Parco dell'Appia, ricadenti nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma, zona complessivamente cosi' delimitata: comprensorio ricadente nel Parco regionale dell'Appia Antica, nel comune di Roma: perimetro del comprensorio del corrispondente al confine del Parco regionale dell'Appia Antica, istituito con legge regionale n. 66 del 10 novembre 1988, cosi' come graficizzato nella Carta storica archeologica monumentale e paesistica del suburbio e dell'Agro romano, foglio n. 24 allegato e n. 25 allegato - Parco dell'Appia Antica, nel comune di Roma. Lato est: Porta Ardeatina, viale Porta Ardeatina, viale delle Mura Latine, via Talamone, via Latina, piazza Galeria compresa, via Latina, via Bitina, perimetro del parco dell'Appia, via della Caffarelletta, via C. De Bildt, via Mondaini, via Latina, via dei Cessati Spiriti, via Appia Nuova, via Arco di Travertino, perimetro del Parco dell'Appia Antica comprendente il Parco delle Tombe Latine, via Demetriade, via Appia Nuova, si continua a seguire il confine del Parco dell'Appia Antica lungo l'Acquedotto Claudio, lungo il vicolo dell'Acquedotto Felice, si prosegue verso sud lungo la linea ferroviaria, si prosegue lungo il confine del Parco dell'Appia Antica lungo via del Quadraro, via Lemonia, Circonvallazione Tuscolana per un tratto, poi si gira a destra per via Cabiria costeggiando il perimetro del Parco dell'Appia fino ad incontrare la via Tuscolana, via Tuscolana, confine del Parco dell'Appia coincidente con la stazione della metropolitana (linea A), via delle Capannelle fino ad incontrare la linea ferroviaria Roma Cassino, si risale per la suddetta linea ferroviaria fino al viale Appio Claudio, via Acerenza, via Appia Nuova, via Regilla, via Vallericcia, via Talarchiana, via del Triopio, via Erode Attico, via Appia Pignatelli, via Appia Nuova, si prosegue verso sud su via Appia Nuova oltre il G.R.A., fino ad incontrare il confine del comune di Roma. Lato ovest: Porta Ardeatina, via C. Colombo, circonvallazione Ardeatina, via Rossini Conti, via Segato, largo Galvaligi, via R. Scott, via R. Franchetti, via delle Sette Chiese, fino a ricongiungersi lungo il perimetro del Parco Ardeatino con via Ardeatina fino a incontrare Fosso di Tor Carbone, Fosso di Tor Carbone, via di Tor Carbone, via Ardeatina, Fosso di Fiorano, o delle Cornacchiole, proseguendo lungo il margine nordest del vincolo ex lege n. 431/1985 imposto con decreto ministeriale del 24 febbraio 1986, con il quale va ad integrarsi e congiungersi - a sud il perimetro corrisponde al limite del comune di Roma fino all'incrocio della via Appia Nuova, area esterna al perimetro del Parco dell'Appia: via del Calicetto, via S. Giovanni in Fiore, confine del Parco dell'Appia coincidente con la linea ferroviaria Roma Cassino, viale Appio Claudio, linea ferroviaria Roma - Formia, ed oltre i confini del Parco regionale dell'Appia Antica, l'area gia' sopra perimetrata (Appio Claudio - Quarto Miglio) compresa tra viale Appio Claudio, la linea ferroviaria Roma - Formia, la linea ferroviaria Roma - Cassino e la prosecuzione, in asse, di via Squillace fino a tagliare le due linee ferroviarie sopra citate. Comprensorio di Cava Pace: partendo da est dalla via Ardeatina nel punto in cui interseca via di Tor Carbone, si prosegue su quest'ultima fino ad incontrare il fosso di Tor Carbone, si discende lungo il fosso fino alla via Ardeatina, si scende su questa fino al punto di partenza su via di Tor Carbone. Comprensorio delle Capannelle-Barbuta: partendo dall'incrocio con via Appia Nuova, si prosegue su via delle Capannelle, via Lucrezia Romana, G.R.A., via Bianchi Bandinelli, viale Kennedy (fino al confine del comune di Roma), via Folgarella, via di Ciampino, via Appia Nuova fino all'incrocio con via delle Capannelle; Considerato che nelle relazioni accluse alla nota n. 30379 del 26 novembre 1997 sopracitata e' stato evidenziato come tali comprensori siano interessati da rilevanti presenze archeologiche monumentali, universalmente note e che tale zona, per le caratteristiche storico ambientali, sia uno dei luoghi piu' belli e suggestivi della campagna romana; il territorio sopra individuato ha infatti come cardine l'asse della via Appia che e' l'elemento portante di tutto il sistema viario e degli insediamenti antichi susseguitisi senza soluzione di continuita' dall'epoca repubblicana alla tarda eta' imperiale, la via stessa ha delle pertinenze dirette, in parte comprese nella proprieta' demaniale che la costeggia, costituite per lo piu' da sepolcri, ma anche da aree sacre, da luoghi attrezzati per la sosta ed il ristoro dei viandanti, e da stazioni di posta; un vasto e capillare sistema stradale e' connesso con l'asse principale: la via Argentina a sud, la via Asinaria (via Appia Pignatelli), la via Latina a nord, per citare i collegamenti primari, a loro volta fittamente intersecati da vie secondarie che collegavano fra loro e con la viabilita' primaria pagi, ville, insediamenti rustici, centri di culto, lungo l'asse si susseguivano, a partire dalle mura, una serie ininterrotta di sepolcri appartenenti sia a personaggi di notevole rilevanza storica, come Romolo, figlio dell'Imperatore Massenzio, Cecilia Metella, Cotta, l'Imperatore Gallieno ecc., che a gruppi di cittadini o liberti riuniti in congregazioni funerarie, come i liberti di Augusto e di Livia, o ancora a semplici cittadini e ai loro familiari, come attestato dalle numerosissime epigrafi provenienti dall'Appia, sepolcri i cui materiali ornamentali architettonici, scultorei ed epigrafici sono in parte conservati tuttora sul posto; il territorio circostante era anch'esso fittamente occupato in tutta la sua estensione da insediamenti per lo piu' abitativi a scopo agricolo che si dispongono lungo un arco cronologico che va dall'epoca repubblicana a quella imperiale, spesso con piu' fasi che vedono il riutilizzo per diversi secoli delle stesse strutture, a partire dall'epoca cristiana, la zona dell'Appia, per le sue caratteristiche geologiche, viene fittamente occupata dai cimiteri sotterranei delle comunita' religiose cristiane e ebraiche, nelle prime tre miglia esterne alle mura si trova infatti la maggior concentrazione di gallerie ipogee che siano presenti nel sottosuolo di Roma: si tratta dei grandi complessi di S. Callisto, di S. Sebastiano, di Pretestato, di Domitilla, delle catacombe ebraiche di Vigna Randanini, meta ogni anno di un gran numero di visitatori e studiosi; Considerato che nell'ambito della X circoscrizione gli elementi caratterizzanti il contesto storico topografico sono: il tracciato della via Latina antica e i monumenti ad essa pertinenti, quali l'Acquedotto Claudio, nel tratto piu' celebre e conservato, realizzato in eta' giulio - claudia nel I secolo d.C., nelle cui vicinanze, lungo la via Latina, recenti scavi hanno messo in luce un notevole complesso di edifici civili e sepolcri tra cui un eccezionale ipogeo completamente rivestito da stucchi decorati, l'Acquedotto Marcio - Felice, i sepolcri, i resti della Villa delle Vignacce, costruita tra il 125 ed il 130 d.C., una delle maggiori e celebri ville del suburbio omano, da cui provengono statue di gran pregio ora ai Musei Vaticani, nonche' di altre ville ancora sepolte, il Casale di Roma Vecchia, del XIII secolo nella cui corte fu raccolto dai Torlonia un piccolo antiquario derivato dai frequenti rinvenimenti lungo l'antica via Latina, ed il grandioso complesso della villa imperiale dei Sette Bassi, uno dei piu' grandiosi insediamenti residenziali privati della campagna romana, costruita sotto Antonino Pio, che si articola in tre costruzioni, prospicienti un giardino ippodromo sopraelevato, fornite di terme alimentate da un piccolo acquedotto, vicino ad essa, a Casal Bertone, vi sono, sotto terra, le piscine limarie degli acquedotti Claudio, Marcio, Anio Novus, Anio Vetus, Tepula e Julia, mentre piu' a sud sono presenti il tracciato della via Castrimeniense antica, fiancheggiata da numerosi sepolcri ora interrati, il Casale della Pignola, che sorge su una villa romana ed un impianto termale, sepolto, a sud del Casale Leucite; Considerato che nell'ambito della IX circoscrizione e' situata la valle della Caffarella che si estende tra due delle piu' importanti arterie viarie dell'antichita', via Appia antica e via Latina, attraversata dal fiume Almone considerato sacro dagli antichi, dove si conservano ruderi di sepolcri, cisterne, strutture pertinenti a ville e resti di torri medioevali ed alcuni casali eretti nei secoli XVI e XVII e tra i resti antichi si annoverano numerosi edifici sepolcrali, nelle varie tipologie a mausoleo, con camera ipogea, a colombario, a tempietto e a ipogeo; strutture pertinenti a ville provviste di impianti per l'approvvigionamento idraulico; un tratto sotterraneo dell'Aqua Antoniniana, ramo dell'Aqua Marcia che riforniva le Terme di Caracalla; Considerato che nell'ambito della stessa IX circoscrizione e' situato il comprensorio di via Latina interessato da rilevanti presenze archeologiche e monumentali, lungo la via Latina gravitano, infatti, numerose strutture a uso funerario e civile, tra i complessi piu' noti sono i sepolcri ubicati su via Latina n.c. 22, all'interno del convento dei Padri Marianisti, all'angolo tra via Latina e via Talamone; le strutture funerarie e ipogee di piazza Galeria, i resti dell'Aqua Antoniniana a piazza Galeria, il Parco delle Tombe Latine dove si conserva un lungo tratto della strada antica, affiancato da sepolcri di prima eta' imperiale con decorazioni parietali in stucchi e affreschi perfettamente conservati ed anche la cosiddetta villa di Demetriade, su parte della quale fu eretta in eta' tardoantica la Basilica di Santo Stefano, che rientra nei confini del Parco, mentre la villa si estende quasi completamente al di fuori dei confini di esso; Considerato che in tali ambiti territoriali si conservano tuttora delle valenze naturali e monumentali uniche che, caratteristiche un tempo dell'agro romano, sono andate disperse o completamente distrutte negli altri settori della periferia a causa degli interventi edilizi; Considerato che nell'ambito della XI circoscrizione sono situati i comparti di Tor Marancia e di Tor Carbone, cosi' delimitati: piazzale Caravaggio, con l'esclusione degli edifici sovrastanti la Galleria Michele Cammarano e la Galleria Mario Mafai poste ai lati di via del Giorgione, nonche' l'edificio di cui ai nn.cc. dal 78 al 98, si segue viale Caravaggio fino a piazzale Lotto, non l'esclusione dei numeri civici 9, 10, 11, 12, 13, 14, 15, 16, 17, 18, 19 e 20 e con esclusione degli edifici che prospettano su via E. Arcioni, si prosegue su via E. Caffi (si esclude il civico n. 8) e si segue via F. Belloni (con esclusione di tutti gli edifici che prospettano su essa) fino a piazza F.M. Lante, si prosegue su via F. Zaniberti di cui si escludono tutti gli edifici sul lato destro e sinistro, si prosegue su via G.A. Sartorio con esclusione dei civici pari dal n. 34 al 112, si volta a destra per via Ardeatina che si percorre - includendo la sede stradale fino a via di Grotta Perfetta che si percorre, escludendo gli insediamenti del comprensorio E1 "Tor Carbone" e del Piano di Zona 39 "Grotta Perfetta" e l'insediamento, porzione di "Roma '70", corrispondente ai numeri civici dal 603 al 591 (tali esclusioni riguardano solo gli edifici e le sedi stradali), si segue infine via Carpaccio fino a piazzale Caravaggio dove il perimetro viene chiuso; Considerato che la zona, miracolosamente risparmiata dall'attivita' edilizia, ha conservato fino ai nostri giorni le caratteristiche di uno schema territoriale, dovuto alla situazione geomorfologica, che ha favorito forme di insediamento, a partire dall'eta' protostorica, gli insediamenti si sono sviluppati in alcuni periodi con attenzione piuttosto ai sistemi di controllo e difesa del territorio, in altri ad un piu' razionale e specifico sfruttamento dello stesso, restano comunque alla base dell'assetto i fossi del Grottone (Tor Carbone) e delle Tre Fontane, il bacino dell'Almone, il sistema viario che si consolida sugli assi Appia antica - Sette Chiese, Ostiense - Laurentina, Ardeatina - Grottaperfetta, questi insediamenti si dispongono essenzialmente lungo queste strade principali, la via delle Sette Chiese, la valle del Fosso di Grottaperfetta, le sponde del fosso del Grottone (con gli insediamenti al casale di Tor Carbone e sul promontorio di Tor Marancia) e nella zona dell'Annunziatella e del Forte Ardeatino fino al casale di Grottaperfetta, tra le ville romane, individuate in diversi punti dell'area, spiccano le due ville di Munazia Procula e Numisia Procula, scavate nell'800, ancora ricche di materiali preziosi (ora nei Musei Vaticani), il comparto era diviso in diversi praedia di cui non conosciamo esattamente i confini: tra questi il praedium Amaranthianus (da cui forse Tor Marancia) e il praedium Domitillae dove si sviluppo' una necropoli pagana e cristiana, l'assetto medioevale ricalca il sistema viario preesistente, evidente dalla mappa di Eufrosino della Volpaia del 1547, redatta per i cacciatori della campagna romana, ricca di precisi riferimenti ai luoghi di sosta, fontanili, sorgenti, ecc., la mappa del Catasto Alessandrino (1660) riporta numerosi edifici ancora riscontrabili: si tratta di torri e casali, per lo piu' in prossimita' o sopra strutture di eta' romana, analoga situazione e' riportata nelle mappe del Catasto Gregoriano (1818 -1820) e della Congregazione del Censo (1839), cioe' fino a quando inizia il processo di sfruttamento delle cave di pozzolana che altera la situazione geomorfologica dell'area - piu' recentemente - e quello di urbanizzazione delle zone limitrofe; Considerato che nell'ambito della X circoscrizione e' situato il comprensorio di Casale di Gregna - Anagnina, cosi' delimitato: partendo dal punto d'incrocio tra via Lucrezia Romana con il fosso dell'Acqua Mariana, si prosegue su quest'ultimo fino ad incontrare via Anagnina, si risale sulla stessa fino alla strada poderale all'altezza del km 1.00 circa, si continua sul prolungamento di essa fino a via G.R. Carli, via R. Paribeni, il limite dell'edificato spontaneo, via Lucrezia Romana fino ad incrociare il fosso dell'Acqua Mariana; Considerato che tale comprensorio e' costituito da una vasta area agricola che si estende sulla destra della via Anagnina, tra il primo ed il terzo chilometro, oltre il G.R.A., dominata dal vecchio Casale di Gregna e costituisce un territorio caratterizzato da numerose presenze archeologiche, lungo il tracciato della antica via Latina, inserito in un frammento di paesaggio storico sullo sfondo dei Colli Albani, rimasto miracolosamente intatto nel degrado del suburbio romano, territorio nel quale in particolare sono stati individuati, nel corso di indagini archeologiche preventive, piu' opere di urbanizzazione, resti ora reinterrati di ville, di impianti termali, di tombe, di acquedotti, mentre visibili nella campagna sono ancora la grande cisterna trasformata in casale nel '600 e due mausolei monumentali; Considerato che in tutta l'area sopra descritta e perimetrata - costituita dai comprensori del Parco dell'Appia Antica, di Cava Pace, di Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta - sopravvivono vastissimi spazi ancora miracolosamente aperti, pascoli sconfinati e solo scanditi dalla grandiosita' dei monumenti ancora esistenti, per cui nasce la necessita' di rafforzare la preservazione di una situazione storicotopografica come bene culturale, d'insieme, o dove questa si conservi integra o dove e' possibile ricostituirla con un intervento di bonifica, al fine di conservare il bene come documento unitario nel suo insieme storico ed affidargli, nell'assetto moderno, un ruolo culturale, formale e funzionale; Esaminati gli atti e considerata pertanto la necessita' di garantire una tutela efficace ed unitaria dell'area predetta che costituisce un sito idoneo alla conservazione del patrimonio archeologico presente, al fine di valorizzare e preservare tutti i beni meritevoli di tutela; Rilevato che la tutela dei valori archeologici operata dall'art. 1, lettera m) della citata legge n. 431/1985, e' distinguibile da quella operata dalla legge 1 giugno 1939, n. 1089, poiche' ha per oggetto non gia' direttamente o indirettamente, i beni riconosciuti di interesse archeologico, ma piuttosto il pregevole territorio che ne costituisce il contesto di giacenza; Rilevato da quanto sopra esposto, che il territorio delimitato nella perimetrazione gia' descritta e' da classificare tra le zone di interesse archeologico indicate all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431, per i valori archeologicomonumentali e per l'attitudine che il suo profilo presenta alla conservazione del contesto di giacenza del patrimonio archeologico di rilievo nazionale, cioe' quale territorio delle presenze di rilievo archeologico, qualita' che e' assurta a valore storico culturale meritevole di protezione; Visto il parere favorevole espresso dal comitato di settore per i beni ambientali e architettonici e dal comitato di settore per i beni archeologici del Consiglio nazionale per i beni culturali e ambientali riunitisi in seduta congiunta in data 8 settembre 1998 in ordine alla predetta proposta formulata dalla soprintendenza archeologica di Roma con nota n. 30739 del 26 novembre 1997; Dichiara: L'area costituita dal Parco dell'Appia Antica e dalle zone limitrofe, ovvero i comprensori di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, di Casale di Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta, ricadente nella I, IX, X e XI circoscrizione del comune di Roma, nei limiti sopra descritti e indicati nell'allegata planimetria, che costituisce parte integrante del presente decreto, e' compresa tra le zone di interesse archeologico indicate all'art. 1, lettera m), della legge 8 agosto 1985, n. 431, ed e' quindi sottoposta ai vincoli e alle prescrizione previsti dalla legge 29 giugno 1939, n. 497, e dalla successiva legge 8 agosto 1985, n. 431. La soprintendenza archeologica di Roma provvedera' a che copia della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto venga affissa ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo del comune di Roma e che altra copia della Gazzetta Ufficiale stessa, con relativa planimetria da allegare venga depositata presso i competenti uffici del comune suddetto. Avverso il presente atto e' ammessa proposizione di ricorso giurisdizionale avanti al tribunale amministrativo regionale del Lazio, secondo le modalita' di cui alla legge 6 dicembre 1971, n. 1034, ovvero e' ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, rispettivamente entro sessanta e centoventi giorni dalla data di avvenuta notificazione del presente atto. Roma, 16 ottobre 1998 Il Sottosegretario di Stato: Bordon Registrato alla Corte dei conti il 17 novembre 1998 Registro n. 1 Beni e attivita' culturali, foglio n. 355 ----> Vedere planimetria alle pagg. 43 - 44 della G.U. <----