IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO
  Vista  la legge  29 giugno  1939, n.  1497, sulla  protezione delle
bellezze naturali;
  Visto il regio  decreto 3 giugno 1940, n.  1357, per l'applicazione
della legge predetta;
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n.
616, art. 82;
 Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431, art. 1, lettera m;
  Visto il decreto ministeriale 18 maggio 1996, registrato alla Corte
dei conti il 18 giugno 1996, registro  1, foglio n. 225, con il quale
sono state delegate al Sotto segretario di Stato on. Willer Bordon le
funzioni ministeriali previste dalla citata  legge 29 giugno 1939, n.
1497;
  Vista la  decisione n. 951 resa  in data 13 novembre  1990 dalla VI
sezione del Consiglio di Stato;
  Considerato che la soprintendenza archeologica  di Roma con nota n.
3069  del 10  febbraio 1997  ha inoltrato  la proposta  di inclusione
dell'area  costituita  dal  Parco  dell'Appia  Antica  e  delle  zone
limotrofe di Cava Pace, Tor Marancia, Tor Carbone, via Latina e degli
Acquedotti, di  Casale di Gregna-Anagnina e  delle Capannelle-Barbuta
ricadente nella I,  IX, X e XI circoscrizione del  comune di Roma fra
le  zone di  interesse archeologico  di cui  all'art. 1,  lettera m),
della legge 8 agosto 1985, n. 431;
  Considerato  che tale  proposta e'  stata affissa  agli albi  della
stessa  soprintendenza ed  agli albi  circoscrizionali del  comune di
Roma;
  Considerato che  il comune di  Roma con nota  n. 1018 del  5 maggio
1997  ha formulato  osservazioni  in merito  alla proposta  medesima,
puntualmente esaminate e  controdedotte dalla soprintendenza predetta
con nota n. 19812 del 1 agosto 1997;
  Considerato che la Soprintendenza archeologica  di Roma con nota n.
30739  del  26 novembre  1997  ha  trasmesso  una nuova  proposta  di
inclusione dell'area  costituita dal Parco dell'Appia  Antica e delle
zone limitrofe di Cava Pace, Tor  Marancia, Tor Carbone, di Casale di
Gregna-Anagnina e delle Capannelle-Barbuta ricadente nella I, IX, X e
XI  circoscrizione  del comune  di  Roma  fra  le zone  di  interesse
archeologico  di cui  all'art. 1,  lettera m),  della legge  8 agosto
1985,  n.  431,  proposta  dalla   quale,  sulla  base  di  tutte  le
osservazioni pervenute  a diverso titolo, e'  stata stralciata l'area
urbanizzata indicata come via Latina e degli Acquedotti;
  Considerato che nella predetta  nota la soprintendenza archeologica
ha evidenziato l'eccezionale interesse della zona compresa nei limiti
del Parco  dell'Appia Antica,  con l'ampliamento  a zone  non facenti
parte di questo  ma a questo contigue  - come la zona  Cava Pace, Tor
Marancia,  Tor   Carbone,  di  Casale  di   Gregna-Anagnina  e  delle
Capannelle-Barbuta -  che ne costituiscono il  naturale completamento
trattandosi  di  aree ancora  ricche  di  verde, di  testimonianze  e
monumenti,   morfologicamente,   archeologicamente   e   storicamente
connesse al contesto del Parco dell'Appia, ricadenti nella I, IX, X e
XI  circoscrizione del  comune di  Roma, zona  complessivamente cosi'
delimitata:
  comprensorio ricadente  nel Parco regionale dell'Appia  Antica, nel
comune  di Roma:  perimetro  del comprensorio  del corrispondente  al
confine del  Parco regionale  dell'Appia Antica, istituito  con legge
regionale n. 66  del 10 novembre 1988, cosi'  come graficizzato nella
Carta storica  archeologica monumentale  e paesistica del  suburbio e
dell'Agro romano,  foglio n.  24 allegato  e n.  25 allegato  - Parco
dell'Appia Antica,  nel comune  di Roma.  Lato est:  Porta Ardeatina,
viale Porta  Ardeatina, viale  delle Mura  Latine, via  Talamone, via
Latina, piazza  Galeria compresa,  via Latina, via  Bitina, perimetro
del parco dell'Appia,  via della Caffarelletta, via C.  De Bildt, via
Mondaini, via Latina,  via dei Cessati Spiriti, via  Appia Nuova, via
Arco   di  Travertino,   perimetro   del   Parco  dell'Appia   Antica
comprendente il Parco  delle Tombe Latine, via  Demetriade, via Appia
Nuova, si continua  a seguire il confine del  Parco dell'Appia Antica
lungo l'Acquedotto  Claudio, lungo il vicolo  dell'Acquedotto Felice,
si prosegue verso  sud lungo la linea ferroviaria,  si prosegue lungo
il confine  del Parco dell'Appia  Antica lungo via del  Quadraro, via
Lemonia,  Circonvallazione Tuscolana  per un  tratto, poi  si gira  a
destra per via Cabiria costeggiando il perimetro del Parco dell'Appia
fino ad incontrare la via Tuscolana, via Tuscolana, confine del Parco
dell'Appia coincidente con la stazione della metropolitana (linea A),
via delle  Capannelle fino  ad incontrare  la linea  ferroviaria Roma
Cassino, si  risale per la  suddetta linea ferroviaria fino  al viale
Appio  Claudio,  via Acerenza,  via  Appia  Nuova, via  Regilla,  via
Vallericcia, via Talarchiana, via del  Triopio, via Erode Attico, via
Appia Pignatelli, via Appia Nuova, si prosegue verso sud su via Appia
Nuova oltre  il G.R.A., fino ad  incontrare il confine del  comune di
Roma. Lato  ovest: Porta Ardeatina, via  C. Colombo, circonvallazione
Ardeatina, via  Rossini Conti,  via Segato,  largo Galvaligi,  via R.
Scott,  via   R.  Franchetti,   via  delle   Sette  Chiese,   fino  a
ricongiungersi  lungo  il  perimetro  del  Parco  Ardeatino  con  via
Ardeatina  fino a  incontrare  Fosso  di Tor  Carbone,  Fosso di  Tor
Carbone, via di Tor Carbone, via Ardeatina, Fosso di Fiorano, o delle
Cornacchiole,  proseguendo lungo  il margine  nordest del  vincolo ex
lege n.  431/1985 imposto  con decreto  ministeriale del  24 febbraio
1986,  con il  quale  va ad  integrarsi  e congiungersi  -  a sud  il
perimetro corrisponde al limite del  comune di Roma fino all'incrocio
della  via  Appia   Nuova,  area  esterna  al   perimetro  del  Parco
dell'Appia: via del Calicetto, via  S. Giovanni in Fiore, confine del
Parco dell'Appia  coincidente con la linea  ferroviaria Roma Cassino,
viale  Appio Claudio,  linea ferroviaria  Roma -  Formia, ed  oltre i
confini  del Parco  regionale  dell'Appia Antica,  l'area gia'  sopra
perimetrata (Appio Claudio - Quarto  Miglio) compresa tra viale Appio
Claudio, la  linea ferroviaria  Roma -  Formia, la  linea ferroviaria
Roma -  Cassino e la prosecuzione,  in asse, di via  Squillace fino a
tagliare le due linee ferroviarie  sopra citate. Comprensorio di Cava
Pace: partendo da est dalla via  Ardeatina nel punto in cui interseca
via di Tor Carbone, si prosegue su quest'ultima fino ad incontrare il
fosso  di Tor  Carbone,  si discende  lungo il  fosso  fino alla  via
Ardeatina, si  scende su questa fino  al punto di partenza  su via di
Tor   Carbone.   Comprensorio  delle   Capannelle-Barbuta:   partendo
dall'incrocio  con  via  Appia  Nuova,   si  prosegue  su  via  delle
Capannelle,  via Lucrezia  Romana,  G.R.A.,  via Bianchi  Bandinelli,
viale Kennedy (fino  al confine del comune di  Roma), via Folgarella,
via  di Ciampino,  via Appia  Nuova fino  all'incrocio con  via delle
Capannelle;
  Considerato che nelle  relazioni accluse alla nota n.  30379 del 26
novembre 1997 sopracitata e'  stato evidenziato come tali comprensori
siano  interessati da  rilevanti presenze  archeologiche monumentali,
universalmente note e  che tale zona, per  le caratteristiche storico
ambientali, sia uno dei luoghi piu' belli e suggestivi della campagna
romana;  il  territorio sopra  individuato  ha  infatti come  cardine
l'asse della via Appia che e' l'elemento portante di tutto il sistema
viario e  degli insediamenti antichi susseguitisi  senza soluzione di
continuita' dall'epoca repubblicana alla tarda eta' imperiale, la via
stessa  ha   delle  pertinenze  dirette,  in   parte  comprese  nella
proprieta'  demaniale che  la costeggia,  costituite per  lo piu'  da
sepolcri, ma anche  da aree sacre, da luoghi attrezzati  per la sosta
ed  il ristoro  dei viandanti,  e da  stazioni di  posta; un  vasto e
capillare sistema stradale e' connesso  con l'asse principale: la via
Argentina  a sud,  la via  Asinaria  (via Appia  Pignatelli), la  via
Latina  a nord,  per  citare  i collegamenti  primari,  a loro  volta
fittamente intersecati da  vie secondarie che collegavano  fra loro e
con la viabilita' primaria  pagi, ville, insediamenti rustici, centri
di culto,  lungo l'asse  si susseguivano, a  partire dalle  mura, una
serie  ininterrotta  di sepolcri  appartenenti  sia  a personaggi  di
notevole  rilevanza  storica,  come  Romolo,  figlio  dell'Imperatore
Massenzio, Cecilia Metella, Cotta,  l'Imperatore Gallieno ecc., che a
gruppi  di cittadini  o liberti  riuniti in  congregazioni funerarie,
come i liberti di Augusto e di Livia, o ancora a semplici cittadini e
ai  loro  familiari,  come  attestato  dalle  numerosissime  epigrafi
provenienti   dall'Appia,  sepolcri   i  cui   materiali  ornamentali
architettonici,  scultorei ed  epigrafici  sono  in parte  conservati
tuttora sul posto; il territorio circostante era anch'esso fittamente
occupato  in tutta  la sua  estensione  da insediamenti  per lo  piu'
abitativi  a  scopo   agricolo  che  si  dispongono   lungo  un  arco
cronologico che va dall'epoca repubblicana a quella imperiale, spesso
con  piu' fasi  che vedono  il  riutilizzo per  diversi secoli  delle
stesse strutture, a partire dall'epoca cristiana, la zona dell'Appia,
per le sue caratteristiche  geologiche, viene fittamente occupata dai
cimiteri sotterranei delle comunita'  religiose cristiane e ebraiche,
nelle prime tre miglia esterne alle  mura si trova infatti la maggior
concentrazione di  gallerie ipogee che siano  presenti nel sottosuolo
di  Roma: si  tratta  dei  grandi complessi  di  S.  Callisto, di  S.
Sebastiano, di Pretestato, di  Domitilla, delle catacombe ebraiche di
Vigna Randanini,  meta ogni anno  di un  gran numero di  visitatori e
studiosi;
  Considerato  che nell'ambito  della X  circoscrizione gli  elementi
caratterizzanti il  contesto storico  topografico sono:  il tracciato
della  via Latina  antica e  i  monumenti ad  essa pertinenti,  quali
l'Acquedotto  Claudio,   nel  tratto   piu'  celebre   e  conservato,
realizzato in  eta' giulio  - claudia  nel I  secolo d.C.,  nelle cui
vicinanze, lungo la via Latina, recenti  scavi hanno messo in luce un
notevole  complesso  di   edifici  civili  e  sepolcri   tra  cui  un
eccezionale  ipogeo  completamente  rivestito  da  stucchi  decorati,
l'Acquedotto Marcio -  Felice, i sepolcri, i resti  della Villa delle
Vignacce, costruita tra  il 125 ed il 130 d.C.,  una delle maggiori e
celebri ville  del suburbio omano,  da cui provengono statue  di gran
pregio ora ai Musei Vaticani,  nonche' di altre ville ancora sepolte,
il  Casale di  Roma  Vecchia,  del XIII  secolo  nella  cui corte  fu
raccolto dai  Torlonia un  piccolo antiquario derivato  dai frequenti
rinvenimenti  lungo l'antica  via Latina,  ed il  grandioso complesso
della  villa  imperiale  dei  Sette Bassi,  uno  dei  piu'  grandiosi
insediamenti  residenziali privati  della campagna  romana, costruita
sotto Antonino Pio, che si  articola in tre costruzioni, prospicienti
un giardino ippodromo sopraelevato, fornite di terme alimentate da un
piccolo acquedotto, vicino  ad essa, a Casal Bertone,  vi sono, sotto
terra,  le piscine  limarie  degli acquedotti  Claudio, Marcio,  Anio
Novus, Anio Vetus, Tepula e Julia, mentre piu' a sud sono presenti il
tracciato della via Castrimeniense  antica, fiancheggiata da numerosi
sepolcri ora  interrati, il  Casale della Pignola,  che sorge  su una
villa  romana ed  un  impianto  termale, sepolto,  a  sud del  Casale
Leucite;
  Considerato che  nell'ambito della IX circoscrizione  e' situata la
valle della Caffarella  che si estende tra due  delle piu' importanti
arterie  viarie  dell'antichita',  via  Appia antica  e  via  Latina,
attraversata dal  fiume Almone considerato sacro  dagli antichi, dove
si conservano  ruderi di  sepolcri, cisterne, strutture  pertinenti a
ville e resti di torri medioevali  ed alcuni casali eretti nei secoli
XVI  e XVII  e tra  i resti  antichi si  annoverano numerosi  edifici
sepolcrali, nelle  varie tipologie a  mausoleo, con camera  ipogea, a
colombario,  a tempietto  e a  ipogeo; strutture  pertinenti a  ville
provviste di  impianti per l'approvvigionamento idraulico;  un tratto
sotterraneo   dell'Aqua  Antoniniana,   ramo  dell'Aqua   Marcia  che
riforniva le Terme di Caracalla;
  Considerato  che  nell'ambito  della stessa  IX  circoscrizione  e'
situato  il  comprensorio  di  via Latina  interessato  da  rilevanti
presenze archeologiche e monumentali,  lungo la via Latina gravitano,
infatti, numerose strutture a uso funerario e civile, tra i complessi
piu' noti sono i sepolcri ubicati  su via Latina n.c. 22, all'interno
del convento  dei Padri Marianisti,  all'angolo tra via Latina  e via
Talamone; le strutture funerarie e  ipogee di piazza Galeria, i resti
dell'Aqua Antoniniana a  piazza Galeria, il Parco  delle Tombe Latine
dove si conserva  un lungo tratto della strada  antica, affiancato da
sepolcri di prima eta' imperiale con decorazioni parietali in stucchi
e affreschi perfettamente conservati ed  anche la cosiddetta villa di
Demetriade, su  parte della  quale fu eretta  in eta'  tardoantica la
Basilica di Santo Stefano, che  rientra nei confini del Parco, mentre
la villa  si estende quasi completamente  al di fuori dei  confini di
esso;
  Considerato che  in tali ambiti territoriali  si conservano tuttora
delle valenze  naturali e monumentali uniche  che, caratteristiche un
tempo  dell'agro   romano,  sono  andate  disperse   o  completamente
distrutte  negli   altri  settori  della  periferia   a  causa  degli
interventi edilizi;
  Considerato che nell'ambito della  XI circoscrizione sono situati i
comparti di Tor Marancia e di Tor Carbone, cosi' delimitati: piazzale
Caravaggio, con  l'esclusione degli  edifici sovrastanti  la Galleria
Michele Cammarano e la Galleria Mario  Mafai poste ai lati di via del
Giorgione, nonche' l'edificio di cui ai nn.cc. dal 78 al 98, si segue
viale Caravaggio fino  a piazzale Lotto, non  l'esclusione dei numeri
civici  9, 10,  11,  12, 13,  14,  15, 16,  17,  18, 19  e  20 e  con
esclusione  degli  edifici che  prospettano  su  via E.  Arcioni,  si
prosegue su via E.  Caffi (si esclude il civico n. 8)  e si segue via
F. Belloni  (con esclusione di  tutti gli edifici che  prospettano su
essa) fino  a piazza F.M. Lante,  si prosegue su via  F. Zaniberti di
cui si  escludono tutti gli  edifici sul  lato destro e  sinistro, si
prosegue su via  G.A. Sartorio con esclusione dei civici  pari dal n.
34 al  112, si  volta a destra  per via Ardeatina  che si  percorre -
includendo la  sede stradale  fino a  via di  Grotta Perfetta  che si
percorre,  escludendo  gli  insediamenti  del  comprensorio  E1  "Tor
Carbone" e del  Piano di Zona 39 "Grotta  Perfetta" e l'insediamento,
porzione di  "Roma '70", corrispondente  ai numeri civici dal  603 al
591 (tali esclusioni riguardano solo gli edifici e le sedi stradali),
si  segue infine  via Carpaccio  fino a  piazzale Caravaggio  dove il
perimetro viene chiuso;
  Considerato che la zona, miracolosamente risparmiata dall'attivita'
edilizia, ha conservato  fino ai nostri giorni  le caratteristiche di
uno schema  territoriale, dovuto alla situazione  geomorfologica, che
ha favorito forme di  insediamento, a partire dall'eta' protostorica,
gli insediamenti si sono sviluppati  in alcuni periodi con attenzione
piuttosto ai sistemi  di controllo e difesa del  territorio, in altri
ad un piu'  razionale e specifico sfruttamento  dello stesso, restano
comunque alla base dell'assetto i  fossi del Grottone (Tor Carbone) e
delle Tre  Fontane, il bacino  dell'Almone, il sistema viario  che si
consolida  sugli  assi  Appia  antica  -  Sette  Chiese,  Ostiense  -
Laurentina,  Ardeatina  -   Grottaperfetta,  questi  insediamenti  si
dispongono  essenzialmente lungo  queste  strade  principali, la  via
delle Sette Chiese,  la valle del Fosso di  Grottaperfetta, le sponde
del fosso del Grottone (con gli insediamenti al casale di Tor Carbone
e sul promontorio di Tor  Marancia) e nella zona dell'Annunziatella e
del Forte  Ardeatino fino al  casale di Grottaperfetta, tra  le ville
romane, individuate in diversi punti dell'area, spiccano le due ville
di Munazia Procula e Numisia Procula, scavate nell'800, ancora ricche
di  materiali preziosi  (ora  nei Musei  Vaticani),  il comparto  era
diviso  in  diversi  praedia  di cui  non  conosciamo  esattamente  i
confini:  tra questi  il  praedium Amaranthianus  (da  cui forse  Tor
Marancia) e  il praedium Domitillae  dove si sviluppo'  una necropoli
pagana e  cristiana, l'assetto  medioevale ricalca il  sistema viario
preesistente,  evidente dalla  mappa di  Eufrosino della  Volpaia del
1547,  redatta  per i  cacciatori  della  campagna romana,  ricca  di
precisi riferimenti ai luoghi di sosta, fontanili, sorgenti, ecc., la
mappa del Catasto Alessandrino (1660) riporta numerosi edifici ancora
riscontrabili:  si  tratta  di  torri   e  casali,  per  lo  piu'  in
prossimita' o sopra  strutture di eta' romana,  analoga situazione e'
riportata nelle  mappe del  Catasto Gregoriano  (1818 -1820)  e della
Congregazione  del  Censo  (1839),  cioe' fino  a  quando  inizia  il
processo  di  sfruttamento delle  cave  di  pozzolana che  altera  la
situazione geomorfologica dell'area - piu' recentemente - e quello di
urbanizzazione delle zone limitrofe;
  Considerato che  nell'ambito della  X circoscrizione e'  situato il
comprensorio  di  Casale  di  Gregna -  Anagnina,  cosi'  delimitato:
partendo dal  punto d'incrocio tra  via Lucrezia Romana con  il fosso
dell'Acqua Mariana,  si prosegue  su quest'ultimo fino  ad incontrare
via  Anagnina,  si risale  sulla  stessa  fino alla  strada  poderale
all'altezza del km 1.00 circa,  si continua sul prolungamento di essa
fino  a via  G.R. Carli,  via R.  Paribeni, il  limite dell'edificato
spontaneo, via Lucrezia Romana fino ad incrociare il fosso dell'Acqua
Mariana;
  Considerato che tale  comprensorio e' costituito da  una vasta area
agricola che si estende sulla destra della via Anagnina, tra il primo
ed il terzo chilometro, oltre  il G.R.A., dominata dal vecchio Casale
di  Gregna e  costituisce  un territorio  caratterizzato da  numerose
presenze archeologiche,  lungo il tracciato della  antica via Latina,
inserito in un frammento di  paesaggio storico sullo sfondo dei Colli
Albani,  rimasto miracolosamente  intatto  nel  degrado del  suburbio
romano, territorio  nel quale in particolare  sono stati individuati,
nel  corso  di  indagini  archeologiche  preventive,  piu'  opere  di
urbanizzazione, resti ora reinterrati  di ville, di impianti termali,
di tombe, di  acquedotti, mentre visibili nella  campagna sono ancora
la  grande cisterna  trasformata in  casale nel  '600 e  due mausolei
monumentali;
  Considerato che  in tutta  l'area sopra  descritta e  perimetrata -
costituita dai comprensori del Parco dell'Appia Antica, di Cava Pace,
di Tor  Marancia, Tor Carbone,  di Casale di Gregna-Anagnina  e delle
Capannelle-Barbuta   -    sopravvivono   vastissimi    spazi   ancora
miracolosamente  aperti, pascoli  sconfinati  e  solo scanditi  dalla
grandiosita'  dei  monumenti  ancora  esistenti,  per  cui  nasce  la
necessita'  di   rafforzare  la   preservazione  di   una  situazione
storicotopografica come  bene culturale, d'insieme, o  dove questa si
conservi integra o dove e'  possibile ricostituirla con un intervento
di bonifica,  al fine di  conservare il bene come  documento unitario
nel suo insieme storico ed affidargli, nell'assetto moderno, un ruolo
culturale, formale e funzionale;
  Esaminati  gli  atti  e   considerata  pertanto  la  necessita'  di
garantire  una tutela  efficace  ed unitaria  dell'area predetta  che
costituisce  un   sito  idoneo  alla  conservazione   del  patrimonio
archeologico presente,  al fine di  valorizzare e preservare  tutti i
beni meritevoli di tutela;
  Rilevato che la tutela dei valori archeologici operata dall'art. 1,
lettera m) della citata legge n. 431/1985, e' distinguibile da quella
operata dalla  legge 1 giugno 1939,  n. 1089, poiche' ha  per oggetto
non  gia'  direttamente  o  indirettamente, i  beni  riconosciuti  di
interesse archeologico,  ma piuttosto il pregevole  territorio che ne
costituisce il contesto di giacenza;
  Rilevato  da quanto  sopra  esposto, che  il territorio  delimitato
nella perimetrazione gia' descritta e' da classificare tra le zone di
interesse archeologico indicate all'art. 1, lettera m), della legge 8
agosto  1985, n.  431,  per i  valori  archeologicomonumentali e  per
l'attitudine  che  il suo  profilo  presenta  alla conservazione  del
contesto  di   giacenza  del   patrimonio  archeologico   di  rilievo
nazionale,  cioe'   quale  territorio   delle  presenze   di  rilievo
archeologico,  qualita' che  e'  assurta a  valore storico  culturale
meritevole di protezione;
  Visto il parere  favorevole espresso dal comitato di  settore per i
beni ambientali e architettonici e dal comitato di settore per i beni
archeologici  del   Consiglio  nazionale  per  i   beni  culturali  e
ambientali riunitisi in seduta congiunta  in data 8 settembre 1998 in
ordine   alla  predetta   proposta  formulata   dalla  soprintendenza
archeologica di Roma con nota n. 30739 del 26 novembre 1997;
                              Dichiara:
  L'area  costituita  dal  Parco   dell'Appia  Antica  e  dalle  zone
limitrofe,  ovvero i  comprensori  di Cava  Pace,  Tor Marancia,  Tor
Carbone,  di Casale  di Gregna-Anagnina  e delle  Capannelle-Barbuta,
ricadente nella I, IX, X e  XI circoscrizione del comune di Roma, nei
limiti  sopra descritti  e  indicati  nell'allegata planimetria,  che
costituisce parte integrante del presente decreto, e' compresa tra le
zone di interesse archeologico indicate all'art. 1, lettera m), della
legge 8  agosto 1985, n.  431, ed e'  quindi sottoposta ai  vincoli e
alle  prescrizione previsti  dalla legge  29 giugno  1939, n.  497, e
dalla successiva legge 8 agosto 1985, n. 431.
  La  soprintendenza archeologica  di  Roma provvedera'  a che  copia
della Gazzetta Ufficiale contenente il presente decreto venga affissa
ai sensi e per gli effetti dell'art. 4 della legge 29 giugno 1939, n.
1497, e dell'art. 12 del regolamento 3 giugno 1940, n. 1357, all'albo
del comune di Roma e che altra copia della Gazzetta Ufficiale stessa,
con  relativa  planimetria  da  allegare venga  depositata  presso  i
competenti uffici del comune suddetto.
  Avverso  il  presente  atto  e'  ammessa  proposizione  di  ricorso
giurisdizionale  avanti  al  tribunale amministrativo  regionale  del
Lazio, secondo  le modalita' di  cui alla  legge 6 dicembre  1971, n.
1034, ovvero e' ammesso ricorso straordinario al Capo dello Stato, ai
sensi del decreto  del Presidente della Repubblica  24 novembre 1971,
n.  1199, rispettivamente  entro sessanta  e centoventi  giorni dalla
data di avvenuta notificazione del presente atto.
   Roma, 16 ottobre 1998
                                  Il Sottosegretario di Stato: Bordon
Registrato alla Corte dei conti il 17 novembre 1998
Registro n. 1 Beni e attivita' culturali, foglio n. 355
 
----> Vedere planimetria alle pagg. 43 - 44 della G.U. <----