IL RETTORE
  Visto  il  testo  unico   delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto il regio decreto-legge 20  giugno 1935, n. 1071, modifiche ed
aggiornamenti al  testo unico delle leggi  sull'istruzione superiore,
convertito nella legge 2 gennaio 1936, n. 73;
  Visto il  regio decreto  30 settembre  1938, n.  1652, disposizioni
sull'ordinamento didattico universitario, e successive modificazioni;
  Vista la legge  11 aprile 1953, n. 312, libera  inclusione di nuovi
insegnamenti complementari  negli statuti  delle Universita'  e degli
istituti di istruzione superiore;
  Vista la  legge 21 febbraio 1980,  n. 28, delega al  Governo per il
riordinamento  della  docenza  universitaria  e  relativa  fascia  di
formazione per la sperimentazione organizzativa e didattica;
  Visto il  decreto del Presidente  della Repubblica n.  382, dell'11
luglio  1980, riordinamento  della docenza  universitaria e  relativa
fascia  di   formazione  per   la  sperimentazione   organizzativa  e
didattica;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168, concernente l'istituzione del
Ministero dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica;
  Vista la legge  19 novembre 1990, n. 341, recante  la riforma degli
ordinamenti didattici universitari;
  Visto lo  statuto dell'Universita' degli studi  di Ancona approvato
con decreto del Presidente della  Repubblica 4 ottobre 1971, n. 1330,
e successive  modificazioni ed  in particolare gli  articoli relativi
alla facolta' di ingegneria;
  Visto  lo  statuto di  autonomia  dell'Universita'  degli studi  di
Ancona emanato con proprio decreto  del 14 maggio 1998, pubblicato in
Gazzetta Ufficiale n. 126 del 2 giugno 1998;
  Constatato che  nelle more dell'approvazione e  dell'emanazione del
regolamento didattico di Ateneo le modifiche relative all'ordinamento
degli studi dei corsi di diploma universitario, dei corsi di laurea e
delle  scuole di  specializzazione vengono  operate sul  preesistente
statuto emanato  ai sensi dell'art.  17 del testo unico  ed approvato
con decreto del Presidente della  Repubblica 4 ottobre 1971, n. 1330,
e successive modificazioni;
  Visto il  decreto del Presidente  della Repubblica 20  maggio 1989,
con  cui si  modifica l'ordinamento  della facolta'  di ingegneria  e
l'ordinamento didattico  dei relativi corsi di  laurea della facolta'
di  ingegneria ed  in particolare  la tabella  XXIX annessa  al regio
decreto 30 settembre 1938, n. 1652;
  Visto il proprio decreto del  4 aprile 1991, pubblicato in Gazzetta
Ufficiale  n. 133  dell'8 giugno  1991, con  cui viene  modificato lo
statuto dell'Universita' di  Ancona adeguando l'ordinamento didattico
della facolta' di ingegneria e dei  suoi corsi di laurea alla tabella
XXIX  di cui  al decreto  del Presidente  della Repubblica  20 maggio
1989;
  Visto  il decreto  ministeriale  22 maggio  1995, pubblicato  nella
Gazzetta Ufficiale n. 166 del  18 luglio 1995 concernente la modifica
all'ordinamento didattico relativamente ai  corsi di laurea afferenti
alla facolta' di ingegneria;
  Visto il decreto rettorale n. 413, del 18 febbraio 1999, pubblicato
nella Gazzetta Ufficiale n. 62 del  16 marzo 1999, con il quale viene
modificato  lo statuto  dell'Universita'  degli studi  di Ancona  con
l'inserimento all'art.  2.2 dell'ordinamento  didattico dei  corsi di
laurea della facolta' di ingegneria di cui alla tabella XXIX allegata
al  decreto ministeriale  22 maggio  1995, pubblicato  nella Gazzetta
Ufficiale n.  166 del  18 luglio 1995  e conseguente  abrogazione dei
precedenti articoli  2.2, 2.3,  2.4, 2.5, 2.6  e con  l'inserimento a
statuto  del seguente  art. 3.13-bis:  "In deroga  a quanto  disposto
dall'art. 4  del decreto  del Presidente  della Repubblica  20 maggio
1989 e  dall'art. 5  del decreto  22 maggio  1995 ed  eventuali altri
similari e'  consentito ad ogni  studente, per tutta la  durata della
propria carriera  universitaria, la  facolta' di  optare per  il piu'
recente   degli  ordinamenti   in  vigore   alla  data   del  rinnovo
dell'iscrizione";
  Vista la  delibera del  consiglio di facolta'  di ingegneria  del 2
dicembre  1998 con  la  quale  si approva  la  variazione di  statuto
limitatamente  al corso  di laurea  in  ingegneria edile  al fine  di
trasformare  il precitato  corso  di  laurea in  corso  di laurea  in
ingegneria edilearchitettura;
  Vista la direttiva comunitaria  85/384/CEE concernente il reciproco
riconoscimento dei  diplomi, certificati ed altri  titoli del settore
dell'architettura  e   comportante  misure  destinate   ad  agevolare
l'esercizio  effettivo  del  diritto  di  stabilimento  e  di  libera
prestazione di servizi;
  Preso atto  che altre  sedi universitarie  hanno gia'  inserito nel
proprio statuto,  a seguito di riformulazione  del preesistente corso
di  laurea in.  ingegneria edile  di cui  al decreto  ministeriale 22
maggio 1995, il  corso di laurea in  ingegneria edilearchitettura con
decreti rettorali; rileva  in particolare che tale  corso e' conforme
alla direttiva 85/384/CEE;
  Valutata     l'opportunita'     di    procedere     all'adeguamento
dell'ordinamento del corso di  laurea in ingegneria edile contemplato
all'art. 2.2. dello statuto di questa Universita' nel corso di laurea
in ingegneria  edile/architettura nelle more della  pubblicazione dei
decreti ministeriali contenenti i  criteri generali che presidieranno
alla riforma dei corsi di studio universitari (decreti d'area) di cui
alla legge 15 maggio 1997, n. 127, art. 17, comma 95;
  Ritenuta   l'esigenza    di   adeguare    l'ordinamento   didattico
dell'attuale  corso  di  laurea   in  ingegneria  edile  mediante  la
sostituzione dello  stesso con  l'ordinamento didattico del  corso di
laurea in  ingegneria edilearchitettura, secondo quanto  proposto dal
consiglio  di facolta'  di ingegneria  nella precitata  seduta del  2
dicembre 1998;
  Tenuto conto al riguardo che tale ordinamento, del quale si propone
l'adozione, e', per tipologia  e contenuti, conforme agli ordinamenti
didattici  approvati  e  vigenti   presso  le  altre  precitate  sedi
universitarie e sulle quali era  stato espresso parere positivo dalla
Commissione europea,  comunicato con nota  protocollo n. 03552  del 4
giugno 1998;
  Viste le  delibere degli  organi accademici di  questa Universita',
adottate  in  data 2  dicembre  1998  dal  consiglio di  facolta'  di
ingegneria ed in data 23  marzo 1999 dal consiglio di amministrazione
e dal senato  accademico, relative alla modifica di  statuto volta ad
ottenere, per la facolta' di  ingegneria, la trasformazione del corso
di  laurea in  ingegneria edile  nel  corso di  laurea in  ingegneria
edilearchitettura   conforme   alla   direttiva  85/384/CEE   ed   in
particolare:
  A)  L'art.  2.2.1  relativo   alla  facolta'  di  ingegneria  viene
soppresso e sostituito dal seguente:
   2.2.1 La facolta' di ingegneria conferisce:
    1) la laurea in ingegneria civile;
    2) la laurea in ingegneria edilearchitettura;
    3) la laurea in ingegneria elettronica;
    4) la laurea in ingegneria meccanica;
    5) la laurea in ingegneria per l'ambiente e il territorio.
  B)  Le tabelle  B,  C.1 e  D.1.2  relative al  corso  di laurea  in
ingegneria edile vengono soppresse.
  C)  Dopo   l'art.  2.2.5  viene  inserito   l'art.  2.2.6  relativo
all'ordinamento  didattico   del  corso   di  laurea   in  ingegneria
edilearchitettura  (allegato n.  1  parte  integrante della  medesima
deliberazione).
  D)  Tutte le  disposizioni che  riguardano  il corso  di laurea  in
ingegneria  edilearchitettura  di  cui  al precitato  art.  2.2.6  ne
regolano in  toto l'ordinamento e prevalgono,  limitatamente al corso
di laurea stesso, su quelle generali riguardanti la facolta'.
  Visti l'art.  17, commi 95,  101 e 119, della  legge n. 127  del 15
maggio 1997  e le note  ministeriali n. 2079 del  5 agosto 1997  e n.
1/1998 del 16 giugno 1998.
                              Decreta:
  Lo  statuto dell'Universita'  degli studi  di Ancona  approvato con
decreto del  Presidente della Repubblica  4 ottobre 1971, n.  1330, e
successive modificazioni e' ulteriormente modificato come appresso:
                            Articolo unico
  L'art. 2.2.1 relativo alla facolta' di ingegneria viene soppresso e
sostituito dal seguente:
   2.1.1 La facolta' di ingegneria conferisce:
    1) la laurea in ingegneria civile;
    2) la laurea in ingegneria edilearchitettura;
    3) la laurea in ingegneria elettronica;
    4) la laurea in ingegneria meccanica;
    5) la laurea in ingegneria per l'ambiente e il territorio.
  Le tabelle B, C.1 e D.1.2 relative al corso di laurea in ingegneria
edile vengono soppresse;
  Dopo l'art.  2.2.5 viene inserito  il seguente art.  2.2.6 relativo
all'ordinamento  didattico   del  corso   di  laurea   in  ingegneria
edilearchitettura, conforme alla normativa europea.
  Tutte  le  disposizioni  che  riguardano  il  corso  di  laurea  in
ingegneria  edilearchitettura  di  cui  al  seguente  art.  2.2.6  ne
regolano in  toto l'ordinamento e prevalgono,  limitatamente al corso
di laurea stesso, su quelle generali riguardanti la facolta'.
                             Art. 2.2.6.
                           Corso di laurea
                  in ingegneria edile-architettura
                               Art. 1.
                    Obiettivi del corso di laurea
  1.1.  Il corso  di  laurea in  ingegneria  edilearchitettura ha  un
ordinamento specificamente  strutturato nel rispetto  della direttiva
85/384/CEE  concernente i  diplomi, certificati  ed altri  titoli che
danno accesso, nell'UE, alle attivita' del settore dell'architettura.
  1.2.  Al  compimento degli  studi  viene  conseguito il  titolo  di
dottore in ingegneria edilearchitettura.
  1.3.  Il corso  di laurea  e'  articolato in  tre orientamenti  per
consentire agli studenti  di scegliere l'ambito in  cui sviluppare la
tesi di laurea.
  1.4. In  base al presente statuto  il consiglio di corso  di laurea
predispone  per  ogni  anno   accademico  il  manifesto  degli  studi
indicando  gli insegnamenti  e i  laboratori progettuali  obbligatori
(vedi tabella  B), nonche' le  materie opzionali di  orientamento per
sviluppare  la  tesi   di  laurea  dando  allo   studente,  per  ogni
orientamento, alternative  sia per il  28 che  per il 29  esame (vedi
tabella C).
  1.5. Obiettivo del  corso di studio e' quello di  creare una figura
professionale  che alla  specifica  capacita'  progettuale a  livello
architettonico e urbanistico accompagni la padronanza degli strumenti
relativi  alla fattibilita'  costruttiva  dell'opera  ideata, fino  a
poterne  seguire  con  competenza  la corretta  esecuzione  sotto  il
profilo estetico, funzionale e  tecnicoeconomico. Si attua, pertanto,
una integrazione in senso qualitativo della formazione storicocritica
con  quella  scientifica,  secondo  una  impostazione  didattica  che
concepisce la progettazione come processo di sintesi, per conferire a
tale figura professionale  pieno titolo per operare,  anche a livello
europeo, nel campo della progettazione architettonica e urbanistica.
  1.6.  L'impostazione   della  didattica   e'  tale   da  assicurare
l'acquisizione  di capacita'  creative e  di professionalita'  legate
alla realta' operativa che si  deve presupporre in continuo divenire;
a  tal fine  sono ammessi  modelli pedagogici  innovativi e  comunque
equilibrati sotto il profilo umanistico e scientifico.
                               Art. 2.
                      Accesso al corso di laurea
  2.1.  L'iscrizione  al corso  di  laurea  e' regolata  dalle  norme
vigenti in materia di accesso agli istituti universitari.
  2.2. Il numero  degli iscritti e' stabilito  annualmente dal senato
accademico, sentito il consiglio di  facolta', in base alle strutture
disponibili, alle esigenze  del mercato del lavoro  e secondo criteri
generali  fissati  dal  Ministero dell'universita'  e  della  ricerca
scientifica e tecnologica ai sensi  dell'art. 9, comma 4, della legge
n. 341/1990 e della direttiva comunitaria 384/85 CE.
  2.3.  Le  modalita'  delle   eventuali  prove  di  ammissione  sono
stabilite  dal  consiglio  di  corso  di  laurea  e  sottoposte  alla
approvazione del consiglio di facolta'.
                               Art. 3.
        Disposizioni specifiche riguardanti il corso di laurea
  3.1.   Per  assicurare   una   idonea   assistenza  didattica   gli
insegnamenti  progettuali devono  essere frequentati  da non  piu' di
sessanta  allievi e  quelli  applicativi da  non  piu' di  centoventi
allievi; qualora il numero di  studenti iscritti in corso ecceda tali
limiti  (con  tolleranza  fino  al 20%)  si  dovranno  sdoppiare  gli
insegnamenti interessati.
  3.2. Tutti gli insegnamenti sono specifici per il corso di laurea.
                               Art. 4.
                   Ordinamento del corso di laurea
  4.1. La durata del corso di laurea e' stabilita in cinque anni.
  4.2. L'attivita' didattica e' di 4280 ore (vedi tabella A), con una
tolleranza di 5%.
  4.3. L'attivita' didattica e' articolata in:
  lezioni, impartite  in ciascun insegnamento per  dare le conoscenze
formative di base e generali;
   esercitazioni applicative;
   esercitazioni progettuali;
  laboratori  progettuali, effettuati  sotto la  guida collegiale  di
piu' docenti, della medesima area disciplinare o di aree diverse, per
accrescere negli  allievi le  capacita' di analisi  e di  sintesi dei
molteplici    fattori    che   intervengono    nella    progettazione
architettonica e urbanistica;
  stages  o  tirocini,  finalizzati  a porre  1'allievo  in  contatto
diretto con  il mondo professionale  e con il  settore dell'industria
edilizia  secondo specifici  programmi predisposti  dal consiglio  di
corso di  laurea per ogni  anno accademico; l'attivita'  di tirocinio
dovra' essere svolta in Italia o  in un altro Paese della U.E. presso
facolta', studi professionali ed enti  pubblici o privati che operano
nel campo dell'architettura e/o dell'urbanistica.
  4.4. L'ordinamento  didattico e' formulato con  riferimento ad aree
disciplinari intese  come insiemi  di discipline raggruppate,  per le
quali e' definito il numero minimo  di ore di attivita' didattica, in
modo  da   raggiungere  definiti  obiettivi   didatticoformativi.  In
rapporto  ai  contenuti  didattici  e alle  finalita'  formative  che
caratterizzano  i  singoli insegnamenti  si  hanno  le seguenti  aree
disciplinari.
1. Area della storia dell'architettura e del l'arte.
  In quest'area disciplinare si  persegue l'obiettivo fondamentale di
acquisire, attraverso  un approccio sostanzialmente  "umanistico", il
metodo storicocritico  come supporto  indispensabile per  operare nel
campo  dell'architettura.  In   particolare  l'insegnamento  relativo
all'arte contemporanea tende a  dare quelle conoscenze necessarie per
la comprensione  storica e la valutazione  critica dell'opera d'arte.
L'insegnamento   dell'estetica,  inoltre,   fornisce  uno   strumento
metodologico per la lettura, la comprensione critica e la valutazione
delle specifiche qualita' dell'opera architettonica, intesa nel senso
piu' ampio del termine.
  Le   discipline  riguardanti   la  storia   dell'architettura  sono
finalizzate  alla conoscenza  delle vicende  fondamentali che,  dalle
origini ad oggi,  hanno caratterizzato l'evoluzione dell'architettura
sotto l'aspetto sia  edilizio che urbanistico, in  rapporto al quadro
politico,  economico,  sociale e  culturale  delle  varie epoche;  in
particolare si affrontano i metodi e le tecniche di ricerca a livello
analitico e critico dell'opera  architettonica, considerata nella sua
realta' e nei suoi significati in relazione alle cause, ai programmi,
all'uso, agli aspetti costruttivi ed esaminata nel suo contesto anche
ai  fini dell'intervento  sull'edilizia preesistente  e sull'ambiente
urbano. L'insegnamento  della storia e' fondamentale  come formazione
culturale  propedeutica  all'attivita'   progettuale  sviluppata  con
continuita' nei cinque anni del corso di laurea.
2. Area della rappresentazione e del rilievo.
  Le discipline di questa area hanno l'obiettivo di formare capacita'
specifiche in ordine alla rappresentazione architettonica considerata
nella  sua  duplice  accezione   di  mezzo  conoscitivo  delle  leggi
geometriche  che regolano  la  struttura formale,  ma  anche di  atto
espressivo  e  di  comunicazione  visiva  dell'idea  progettuale.  Le
competenze acquisite  in questo campo costituiscono  pertanto la base
culturale  e   strumentale  indispensabile  tanto   all'attivita'  di
progettazione,  quanto  alle  operazioni  di  rilievo  e  di  analisi
interpretativa dell'architettura stessa.
  In particolare  gli insegnamenti relativi  al disegno e  al rilievo
dell'architettura  riguardano  le  basi   teoriche  e  le  conoscenze
pratiche necessarie al raggiungimento  della piena padronanza sia dei
metodi fondamentali di rappresentazione che delle principali tecniche
del   linguaggio  grafico   e  multimediali,   ai  fini   della  loro
applicazione al processo  progettuale in ogni sua fase,  da quella di
impostazione, a  quella di elaborazione e  approfondimento alle varie
scale,  a quella  di  definizione  esecutiva secondo  le  norme e  le
convenzioni  del  disegno  tecnico; trattano  delle  applicazioni  di
geometria    descrittiva,    fondamento     della    scienza    della
rappresentazione;  affrontano   infine  le  metodologie   di  rilievo
architettonico  e  urbano, di  tipo  diretto  e strumentale,  con  le
conseguenti tecniche di restituzione metrica, morfologica e tematica.
  L'insegnamento dell'informatica grafica,  specifico per gli allievi
del  corso  di laurea,  riguarda  le  basi  teoriche sui  sistemi  di
elaborazione   e  sui   linguaggi  di   programmazione,  nonche'   le
applicazioni relative alla progettazione architettonica e urbanistica
assistita dal calcolatore.
  Vengono inoltre  impartite le  conoscenze proprie  della topografia
classica  e della  fotogrammetria, in  rapporto all'operativita'  nel
campo architettonico e urbanistico.
3. Area della matematica e della fisica.
  L'area comprende gli insegnamenti  che riguardano specificamente la
teoria  e   gli  strumenti  propri  dell'analisi   matematica,  della
geometria e della fisica.
  L'offerta   didattica,  articolata   secondo  i   suddetti  settori
disciplinari,  persegue  nel  suo  complesso  una  duplice  finalita'
formativa:  in  termini  generali,  si propone  di  contribuire  alla
preparazione  culturale  per  quanto  attiene  all'apprendimento  del
metodo  scientifico e  sperimentale come  logica di  pensiero e  come
principio  di   rigore  nella  prassi  operativa;   in  termini  piu'
propriamente  applicativi, e'  indirizzata  a  fornire le  conoscenze
fisicomatematiche necessarie per risolvere  i vari problemi tecnici e
tecnologici che  si incontrano  nella progettazione  architettonica e
nel costruire.
4. Area economica, giuridica e sociologica.
  L'area comprende  le discipline  finalizzate alla  conoscenza delle
problematiche  di natura  economica  e sociale,  nonche' dei  vincoli
giuridici che concorrono a definire il contesto di riferimento in cui
si volge  l'esercizio professionale,  l'attuazione e la  gestione nel
campo dell'architettura e dell'urbanistica.
  Gli aspetti economici sono affrontati  approfondendo i principi e i
metodi  estimativi,   con  particolare  riguardo  alle   tecniche  di
valutazione qualitativa  e di stima  dei costi delle  opere edilizie,
degli interventi urbanistici e infrastrutturali urbani.
  Gli  aspetti  giuridici  riguardano le  conoscenze  dei  principali
soggetti, tipi  di obbligazione e  norme legislative che  regolano la
realizzazione  delle   opere  pubbliche   e  private   e  l'attivita'
urbanistica.
  Gli aspetti sociali riguardano quelli impliciti nella progettazione
architettonica e  urbana per soddisfare le  esigenze dell'individuo e
della collettivita', in rapporto  alla caratterizzazione del contesto
insediativo e umano in cui si opera.
5. Area della progettazione architettonica e del restauro.
  Le  discipline  di questa  area  sono  rivolte alla  formazione  di
competenze  specifiche in  merito alla  progettazione architettonica,
compresi  il restauro  e  la ristrutturazione  edilizia, secondo  una
impostazione didattica  che concepisce  la progettazione  stessa come
sintesi tra gli aspetti formali, funzionali e tecnicocostruttivi.
  Gli insegnamenti sono impostati  in modo da assicurare l'equilibrio
tra "teoria" e "pratica": da un lato vengono approfonditi i principi,
i metodi e  gli strumenti che presiedono al progetto,  visti sotto il
profilo storicocritico e rapportati  alle tendenze piu' significative
della   ricerca   architettonica  contemporanea;   dall'altro   viene
sviluppata   un'ampia   attivita'  di   sperimentazione   progettuale
nell'ambito delle esercitazioni.
  L'obiettivo  fondamentale e'  di  garantire le  condizioni per  una
preparazione culturale e una  capacita' operativa pienamente adeguate
alla complessita' dei contenuti  propria del progetto di architettura
ed e'  perseguito tramite una  offerta didattica articolata  che, con
approcci  diversificati  secondo   le  varie  discipline  convergenti
nell'area, conduce  gradualmente alla  piena padronanza  del processo
progettuale in ogni  sua fase, da quella di  ideazione e impostazione
generale,  a  quella  di  sviluppo esecutivo  e  di  definizione  del
dettaglio.
  In  particolare   gli  insegnamenti  relativi   alla  progettazione
architettonica  approfondiscono,  sia   a  livello  metodologico  che
applicativo, i principi fondamentali  della progettazione stessa come
processo di sintesi  tra forma, funzione e costruzione:  i criteri di
configurazione,  conformazione  e   distribuzione  degli  spazi  come
coerente risposta  alle esigenze  dell'uomo; i  caratteri tipologici,
morfologici e  linguistici dell'organismo architettonico,  anche alla
luce delle loro motivazioni storiche;  le correlazioni tra l'opera di
architettura e  il contesto  di appartenenza,  inteso nel  senso piu'
ampio del termine; la fattibilita'  costruttiva dell'opera e il ruolo
della tecnica  nella sintesi progettuale, attraverso  lo studio degli
elementi  costruttivi  e di  fabbrica,  nonche'  dei procedimenti  di
realizzazione,  visti  nella  loro  coerenza sia  con  la  concezione
formale che con il programma funzionale del progetto di architettura.
  Le discipline  relative al restauro  sono indirizzate a  fornire le
conoscenze necessarie per operare con piena competenza storicotecnica
nel campo della  tutela e del recupero  del patrimonio architettonico
esistente.   Riguardano   in   particolare:  i   fondamenti   teorici
dell'azione di tutela, visti anche  nella loro evoluzione storica; le
tecniche  di indagine  archivistica  per  la comprensione  dell'opera
sotto il profilo storico, formale e costruttivo; i metodi di indagine
diretta e indiretta per la diagnosi dei fenomeni di degrado; i metodi
di intervento  conservativo, nonche'  quelli relativi al  progetto di
ristrutturazione e di risanamento.
6. Area dell'urbanistica.
  L'area comprende gli insegnamenti finalizzati alla conoscenza delle
problematiche  specifiche  e   interdisciplinari  che  riguardano  il
progetto della citta' e all'acquisizione dei metodi e degli strumenti
per la redazione dei piani alle varie scale.
  Gli  insegnamenti   del  settore   urbanistico  sono   volti:  alla
conoscenza teorica  e pratica  delle varie  tipologie di  piano; alla
comprensione   del   ruolo  che   queste   hanno   nel  processo   di
trasformazione degli  insediamenti, analizzandone  anche l'evoluzione
storica; alla  acquisizione di capacita' progettuali  dei piani sotto
il  profilo  formale,  funzionale  e  socioeconomico,  dotandoli  dei
relativi  riferimenti  normativi;  alla progettazione  di  interventi
specifici a scala  urbana, di nuovo impianto o  di recupero, compresa
la valutazione dei problemi attuativi e di impatto ambientale.
  7. Area della produzione edilizia e delle tecno logie edilizie.
  L'area comprende  gli insegnamenti che, con  contenuti disciplinari
articolati, concorrono nell'insieme a fornire le conoscenze di base e
specialistiche   in   merito    agli   aspetti   tecnologici   propri
dell'architettura e dell'urbanistica.
  L'offerta didattica approfondisce i seguenti aspetti specifici:
  tecnologia  di   produzione  e  lavorazione  dei   materiali:  loro
caratteristiche chimicofisiche  e di attitudine ai  diversi impieghi;
tecnologia  dei componenti  edilizi, studiati  sotto i  profili della
loro progettazione, produzione con  metodi industriali o artigianali,
caratteristiche prestazionali e di quantita', attitudine a integrarsi
in. sistemi costruttivi complessi;
  i principi teorici e le  modalita' applicative della fisica tecnica
e dell'impiantistica, finalizzati al controllo ambientale degli spazi
architettonici   nei  loro   aspetti  igrotermici,   illuminotecnici,
elettrotecnici e acustici;
  le  tecniche di  progettazione  e organizzazione  del cantiere,  la
progettazione e la gestione delle fasi e dei cicli di lavorazione, le
tecniche di esecuzione dei sottosistemi tecnologici;
  le caratteristiche  morfologiche e le tecnologie  costruttive delle
infrastrutture, sia  idrauliche che stradali, relative  alle opere di
urbanizzazione primaria.
  La finalita'  metodologica generale  che accomuna  gli insegnamenti
dell'area  e' sviluppare  le capacita'  di integrazione,  nell'ambito
della sintesi progettuale, tra  le suddette conoscenze specialistiche
e le scelte architettoniche e urbanistiche.
  8. Area della progettazione e delle tecnologie delle strutture.
  L'insegnamento   delle   discipline    dell'area   e'   finalizzato
all'acquisizione  delle  conoscenze  relative alla  comprensione  del
comportamento  dei materiali  naturali  e artificiali  e dei  sistemi
strutturali  volti   a  garantire   la  stabilita'  delle   opere  di
architettura.
  Sono oggetto di specifico studio:
   le conoscenze inerenti la meccanica dei solidi;
  le condizioni di  stabilita' o di dissesto statico  di fabbricati e
altri manufatti;
  le modalita' e i comportamenti delle varie tipologie strutturali;
  i  metodi di  progettazione  e dimensionamento  delle strutture  di
nuova costruzione secondo le specifiche caratteristiche dei materiali
impiegati (murature, cemento armato, acciaio, legno);
  i  metodi  di  consolidamento  e la  ristrutturazione  statica  dei
fabbricati;
  le basi teoriche  e sperimentali relative alle  opere di fondazione
in rapporto alla capacita' di resistenza dei terreni.
  L'integrazione  delle conoscenze  specifiche  dell'area nella  piu'
generale   sintesi   progettuale   avverra'   attraverso   laboratori
progettuali a carattere interdisciplinare coordinati con l'area della
progettazione architettonica e del restauro.
  4.5. Il monte ore destinato alle aree 1 (storia dell'architettura e
dell'arte),   2  (rappresentazione   e  rilievo),   5  (progettazione
architettonica  e  restauro)  e  6  (urbanistica),  ivi  compreso  il
laboratorio progettuale  per le tesi  di laurea  (di 300 ore),  e' di
2.720 ore, pari al 64% delle ore complessive del corso.
  4.6. L'ordinamento didattico e' ripartito in:
  insegnamenti e laboratori  obbligatori, per un totale  di 3.740 ore
(27 esami  piu' i  relativi laboratori progettuali),  attribuite alle
aree disciplinari in accordo con l'allegata tabella B;
  insegnamenti e  laboratori di orientamento  per la tesi  di laurea,
comprendenti 240 ore di insegnamento (28 e 29 esame) e un laboratorio
progettuale di 300  ore, per consentire agli allievi,  in accordo con
l'allegata tabella C, 3 orientamenti opzionali;
  stages  o  tirocini, che  all'inizio  di  ogni anno  accademico  il
consiglio di  corso di laurea  potra' programmare, per un  massimo di
200 ore,  in base alle  possibilita' di collaborazione  con facolta',
studi professionali ed enti pubblici  o privati che operano nel campo
dell'architettura e/o dell'urbanistica.
  4.7. L'ordinamento didattico e' organizzato in:
  insegnamenti   di  base   monodisciplinari,  pari   a  80   ore  di
insegnamento (60 ore di lezioni e 20 ore di esercitazioni);
  insegnamenti  di base  integrati  (massimo  tre moduli  coordinati,
nessuno dei quali inferiore a 40 ore, impartiti anche da piu' docenti
che faranno parte  della stessa commissione di esame),  per un totale
di 120 ore per insegnamento, comprensive di lezioni ed esercitazioni;
  insegnamenti  applicativi  monodisciplinari,  pari  a  120  ore  di
insegnamento (60 ore di lezioni e 60 ore di esercitazioni);
  insegnamenti applicativi integrati  (massimo tre moduli coordinati,
nessuno dei quali inferiore a 40 ore, impartiti anche da piu' docenti
che faranno parte  della stessa commissione di esame),  per un totale
di 120 ore per insegnamento, comprensive di lezioni ed esercitazioni;
  insegnamenti  progettuali, monodisciplinari,  pari  a  120 ore  per
insegnamento,  comprensive  di  60  ore   di  lezione  e  60  ore  di
esercitazioni progettuali coordinate con i laboratori progettuali;
  laboratori progettuali,  pari a 60 ore,  gestiti dagli insegnamenti
progettuali monodisciplinari  in modo  autonomo o integrati  tra loro
per anno di corso su parere del consiglio di corso di laurea;
  insegnamenti storicocritici,  monodisciplinari o integrati,  pari a
120 ore per insegnamento (massimo  due moduli coordinati, nessuno dei
quali inferiore a 40 ore).
  4.8.  I programmi  degli insegnamenti  e dei  laboratori di  cui al
punto  4.7. devono  essere formulati  in base  ai contenuti  indicati
nell'allegata  tabella D  e  pubblicati ogni  anno sull'ordine  degli
studi della facolta'.
  4.9. Gli esiti dell'attivita'  svolta dallo studente sono accertati
attraverso esami di profitto che complessivamente devono essere 29.
  4.10. Per essere ammesso a  sostenere l'esame di laurea lo studente
deve  avere  sostenuto con  esito  positivo  gli esami  previsti  dal
proprio  piano  di studi  e  partecipato  regolarmente ai  laboratori
progettuali e agli stages o tirocini.
  4.11. La  tesi di  laurea riguarda  temi inerenti  la progettazione
architettonica e/o  urbanistica ed e' didatticamente  assistita da un
laboratorio progettuale di 300 ore (vedi tabella C).
  4.12. Durante  il primo  triennio del corso  di laurea  lo studente
dovra'  dimostrare,  attraverso  specifiche prove  di  idoneita',  la
conoscenza pratica e la comprensione  di almeno una lingua straniera.
Le  modalita' dell'accertamento  saranno  definite  dal consiglio  di
corso di laurea.
                               Art. 5.
          Frequenza e assistenza nei laboratori progettuali
  5.1.  La  frequenza ai  laboratori  progettuali  e' obbligatoria  e
dovra'  essere attestata  per ogni  allievo  entro il  31 ottobre  di
ciascun anno  accademico; l'attestato esenta dal  dover rifrequentare
il laboratorio, qualora l'allievo abbia svolto le elaborazioni minime
stabilite dal  consiglio di corso di  laurea o si ritenga  che sia in
grado  di espletarle  entro  sei mesi  dalla  scadenza ufficiale.  La
frequenza non potra' essere  inferiore all'80% delle ore prestabilite
in orario.
  5.2. Per assicurare una  idonea assistenza didattica, esercitazioni
e  laboratori  progettuali  devono  essere  organizzati  in  modo  da
garantire  il   controllo  individuale   dell'attivita'  progettuale.
Pertanto l'assistenza alle esercitazioni  e ai laboratori progettuali
deve essere effettuata per gruppi di allievi non superiori a 20.
  5.3.  Per  rispettare  la  prescrizione del  comma  precedente,  la
facolta'   potra'    ricorrere   alla   collaborazione    di   liberi
professionisti  qualificati, di  esperti  appartenenti alla  pubblica
amministrazione  (comandati  o   con  specifica  autorizzazione),  di
dottori di ricerca  (da impegnare con contratto a  termine o mediante
borse biennali). A tale scopo  potranno essere stipulati contratti di
diritto privato e convenzioni con  enti pubblici e privati, industrie
o imprese.
  5.4. Per svolgere l'attivita' di  laboratorio dovra' essere messo a
disposizione degli allievi materiale  didattico sia per consultazione
(pubblicazioni,  riviste, audiovisivi,  ecc.),  sia per  elaborazione
(computer, attrezzature per il disegno e la modellistica, ecc.)
  5.5. L'attivita' degli studenti  in ciascun laboratorio progettuale
o  applicativo  sara'  verificata,  in  base  a  modalita'  stabilite
all'inizio di ogni anno accademico  dal consiglio di corso di laurea,
nell'ambito dell'esame relativo all'insegnamento a cui e' affidata la
gestione del laboratorio stesso.
                               Art. 6.
                    Visite di istruzione e stages
  6.1. Per il completamento formativo degli allievi:
  a)  si  effettueranno,   nell'ambito  delle  esercitazioni,  visite
guidate  da docenti  ed  esperti riguardanti  opere significative  di
architettura  e/o  di  urbanistica,  musei,  cantieri  ed  industrie,
secondo un  programma predisposto  dal consiglio  di corso  di laurea
all'inizio di ogni anno accademico;
  b) in base alle risorse disponibili e a un programma coordinato del
consiglio di corso  di laurea, si effettueranno  viaggi di istruzione
in  Italia e/o  in altri  Paesi, a  cui potranno  partecipare allievi
degli anni di corso dal 2 al 5 .
                               Art. 7.
                           Esami all'estero
  7.1. Ai  sensi della normativa  vigente e' data la  possibilita' di
svolgere  esami  all'estero,   in  particolare  nell'Unione  europea,
secondo un regolamento redatto dal consiglio di corso di laurea.
                               Art. 8.
         Abbreviazione di corso per laureati in architettura
  8.1.  I laureati  in architettura  che hanno  sostenuto l'esame  di
laurea  dopo  l'entrata  in  vigore  del  presente  decreto  potranno
acquisire il  titolo di dottore in  ingegneria edilearchitettura dopo
aver seguito un  corso di laurea abbreviato; gli  esami da sostenere,
in numero  non superiore  a 4, saranno  determinati dal  consiglio di
corso di laurea  sulla base del curriculum del  candidato, che dovra'
svolgere  la  propria tesi  di  laurea  su argomenti  riguardanti  la
progettazione   integrata,  frequentando   il  relativo   laboratorio
progettuale di 300 ore.
                               Art. 9.
               Ammissioni, passaggi e norme transitorie
  9.1. Il consiglio di facolta', su  parere del consiglio di corso di
laurea, redigera' un regolamento in merito.