IL COMITATO ISTITUZIONALE

PREMESSO CHE
-  il territorio del bacino del Po (interessante le regioni Piemonte,
  Valle d'Aosta, Liguria, Lombardia,  Trentino  Alto  Adige,  Veneto,
  Toscana,  Emilia-Romagna) e' stato istituito come bacino di rilievo
  nazionale ai sensi e per gli effetti dell'art. 14  della  legge  18
  maggio 1989, n. 183;
-  l'art.17  della  legge  18  maggio  1989, n. 183 - come modificato
  dall'art. 12 del decreto legge 5 ottobre 1993, n.  398,  convertito
  in  legge  4  dicembre 1993, n. 493 - al comma 6 ter, prevede che i
  piani di bacino idrografico  possano  essere  redatti  e  approvati
  anche  per sottobacini o per stralci relativi a settori funzionali,
  che devono costituire fasi interrelate rispetto  ai  contenuti  del
  comma   3  dello  stesso  articolo,  garantendo  la  considerazione
  sistemica  del  territorio  e  disponendo   le   opportune   misure
  inibitorie  e  cautelative  in  relazione  agli  aspetti non ancora
  compiutamente disciplinati;
- con propria deliberazione n. 19 del 9 novembre 1995,  ha  approvato
  un  programma  di  redazione del piano di bacino del Po per stralci
  relativi a settori funzionali, ai sensi della richiamata  normativa
  ed   ha,  tra  l'altro,  individuato  l'esigenza  di  adottare,  in
  relazione allo stato d'avanzamento delle analisi propedeutiche alla
  redazione del piano di bacino e  alle  priorita'  connesse  con  le
  necessita'  di difesa del suolo, determinatesi anche in conseguenza
  ai gravi eventi alluvionali degli ultimi anni, il piano stralcio di
  bacino relativo all'assetto idrogeologico;
- con D.P.R. 9 ottobre 1997 "Approvazione dello  stralcio  di  schema
  previsionale  e  programmatico  del  bacino  del  Po, concernenti i
  vincoli   di   inedificabilita'   in   Valtellina"   e   successivi
  provvedimenti  della  Regione Lombardia e   con D.P.C.M. 7 dicembre
  1995 "Approvazione dello schema previsionale e programmatico per il
  risanamento idrogeologico del bacino del fiume Toce", integrato dal
  D.P.C.M. 27 marzo 1998 "Modificazione al D.P.C.M. 7  dicembre  1995
  recante:  "Schema  previsionale programmatico del bacino del Toce -
  Revisione  e  modifica  delle  norme  di  attuazione",  sono  state
  dettagliatamente analizzate le condizioni di rischio e gia' apposti
  conseguenti vincoli di inedificabilita', aventi efficacia fino alla
  revisione  degli  strumenti  urbanistici  comunali, per i territori
  interessati, per cui non sono applicabili al predetto territorio le
  disposizioni contenute negli artt. 2  e  3  del  dispositivo  della
  presente deliberazione;
-  con  proprie  deliberazioni  n. 19 e n. 20 del 17 luglio 1996 sono
  state adottate misure temporanee di salvaguardia ai sensi dell'art.
  17, comma 6 bis, della legge n. 183/1989 e successive modifiche  ed
  integrazioni per i corsi d'acqua Arno, Rile, Tenore e Olona;
- il decreto legge 11 giugno 1998, n. 180, come convertito in legge 3
  agosto  1998,  n. 267, all'art. 1, dispone che i'entro il 30 giugno
  1999, le autorita' di bacino di rilievo nazionale ... adottano  ...
  piani  stralcio  di  bacino per l'assetto idrogeologico, redatti ai
  sensi del comma 6-ter dell'art. 17  della  legge  18  maggio  1989,
  n.183,  ...  che  contengano  in  particolare l'individuazione e la
  perimetrazione delle aree a rischio idrogeologico.";
- il D.P.C.M. 29 settembre 1998 i'Atto di indirizzo  e  coordinamento
  per  l'individuazione  dei criteri relativi agli adempimenti di cui
  all'art.  1, commi 1 e 2, del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180"
  contiene  indirizzi   e   criteri   per   l'individuazione   e   la
  perimetrazione  delle  aree  a rischio idrogeologico e le misure di
  salvaguardia;
- con D.P.C.M. 24 luglio 1998 e' stato approvato il  "Piano  Stralcio
  delle  Fasce Fluviali", di seguito brevemente chiamato PSFF, che ha
  delimitato e normato le fasce fluviali relative  ai  corsi  d'acqua
  del  sottobacino  del  Po  chiuso alla confluenza del fiume Tanaro,
  dall'asta del Po sino  al  Delta,  e  degli  affluenti  emiliani  e
  lombardi limitatamente ai tratti arginati;
-  con  propria  deliberazione n. 11 del 14 ottobre 1998, all'oggetto
  "Approvazione di criteri di intervento  per  l'adozione  del  piano
  stralcio    per   l'assetto   idrogeologico   in   conformita'   al
  decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180, come convertito  in  legge  3
  agosto  1998, n.   267", sono state definite le linee di azione per
  l'adozione  del  Progetto   di   Piano   stralcio   per   l'Assetto
  Idrogeologico  e per la perimetrazione delle aree esposte a rischio
  idrogeologico mediante la verifica delle  situazioni  di  dissesto,
  secondo quanto prescritto dalla citata legge n. 267/1998;
-  il  Progetto  in  esame  contiene  la  delimitazione delle aree in
  dissesto mentre, alla individuazione ed alla  perimetrazione  delle
  aree  soggette a piu' elevato rischio idrogeologico ed all'adozione
  di misure di salvaguardia, ai  sensi  dell'art.  1,  comma  1,  del
  citato  decreto  legge  11  giugno 1998, n. 180, come convertito in
  legge 3 agosto 1998, n. 267, si provvedera', nel termine di  legge,
  con separato provvedimento, in conformita' a quanto stabilito nella
  richiamata deliberazione di C.I. n. 11/1998;
-  in  attuazione  della  legge  29  novembre  1990, n. 380, e' stato
  approvato, con D.M.   25 giugno  1992,  n.  759,  il  Programma  di
  completamento del Sistema idroviario Padano-Veneto;
                                VISTI
A.  il  i'Progetto di Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico", di
   seguito brevemente chiamato Progetto di Piano o  PAI,  predisposto
   dal  Comitato  tecnico dell'Autorita' di bacino di concerto con la
   Segreteria tecnica, costituito dai seguenti elaborati:
1. Relazione generale - Relazione di sintesi
      Allegato 1 - Analisi dei principali punti critici
      Allegato 2 - Programma finanziario

2. Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici - Inventario dei
   centri abitati montani esposti a pericolo
      Allegato 1 - Elenco dei comuni per classi di rischio (art. 7
                   delle Norme di attuazione)


      Allegato 2 - Quadro di sintesi dei fenomeni di dissesto a
                   livello comunale
      Allegato 3 - Inventario dei centri abitati montani esposti a
                   pericolo
      Allegato 4 - Delimitazione delle aree in dissesto
                   - Cartografia in scala 1:25.000

3. Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico
      3.1 Asta Po
          Allegato 1 - Navigazione interna
      3.2 Mincio, Oglio, Adda Sottolacuale, Lambro, Olona, Ticino,
          Toce, Terdoppio, Agogna
      3.3 Sesia, Dora Baltea, Orco, Stura di Lanzo, Dora Riparia,
          Sangone, Chisola, Pellice, Varaita, Maira, Tanaro,
          Scrivia
      3.4 Oltrepo' Pavese, Trebbia, Nure, Chiavenna, Arda, Parma,
          Enza, Crostolo, Secchia, Panaro
      3.5 Arno, Rile, Tenore
          Allegato 1 - Linee generali di assetto e quadro degli
                       interventi in scala 1:10.000
      3.6 Adda Sopralacuale (Valtellina e Valchiavenna)
          Allegato 1 - Linee generali di assetto e quadro degli
                       interventi in scala 1:25.000

4. Caratteri paesistici e beni naturalistici, storico-culturali,
   ambientali

5. Quaderno delle opere tipo

6. Cartografia di Piano:
      Tav. 1.  Ambito di applicazione del Piano (scala 1:250.000)
      Tav. 2.  Ambiti fisiografici (scala 1:250.000)
      Tav. 3.  Corsi d'acqua interessati dalle fasce fluviali
               (scala 1:500.000)
      Tav. 4.  Geolitologia (scala 1:250.000)
      Tav. 5.  Sintesi dell'assetto morfologico e dello stato delle
               opere idrauliche dei principali corsi d'acqua (scala
               1:250.000)
      Tav. 6.  Rischio idraulico e idrogeologico (scala 1:250.000)
      Tav. 7.  Emergenze naturalistiche, paesaggistiche e
               storico-culturali presenti nelle aree di dissesto
               idraulico e idrogeologico (scala 1:250.000)
      Tav. 8.  Sintesi delle linee di intervento sulle aste (scala
               1:250.000)
      Tav. 9.  Sintesi delle linee di intervento sui versanti
               (scala 1:250.000)

7. Norme di attuazione

      Titolo I - Norme generali per l'assetto della rete
                 idrografica e dei versanti
      Allegato 1 al Titolo I - Comuni interessati dal Piano per
                               l'intero territorio comunale
      Allegato 2 al Titolo I - Comuni interessati dal Piano per


                               parte del territorio comunale
      Allegato 3 al Titolo I - Tratti a rischio di asportazione
                               della vegetazione arborea lungo la
                               rete idrografica principale
      Allegato 4 al Titolo I - Comuni del territorio collinare e
                               montano interessati dalla
                               delimitazione delle aree in
                               dissesto

      Titolo II - Norme per le fasce fluviali
      Allegato 1 al Titolo II - Corsi d'acqua oggetto di
                                delimitazione delle fasce fluviali
      Allegato 2 al Titolo II - Comuni interessati dalle fasce
                                fluviali
      Allegato 3 al Titolo II - Metodo di delimitazione delle
                                fasce fluviali

      Titolo III - Derivazioni di acque pubbliche e attuazione
                   dell'art. 8, comma 3, della legge 2 maggio 1990,
                   n. 102
      Allegato 1 al Titolo III - Bilancio idrico per il
                                 sottobacino dell'Adda sopralacuale

8. Tavole di delimitazione delle fasce fluviali: n. 21 tavole in
   scala 1:50.000, n. 122 tavole in scala 1:25.000 e n. 53 tavole
   in scala 1:10.000

9. Relazione generale al secondo Piano Stralcio delle Fasce
   Fluviali
B)  gli  elaborati  relativi  alla delimitazione delle fasce fluviali
   interessanti i torrenti Banna, Chisola e Sangone, trasmessi  dalla
   Regione Piemonte, elaborati che appaiono inseribili nel PAI stesso
   (Addendum 1, 2, 3);
C)la  documentazione  conoscitiva  di  supporto  al Progetto di Piano
   consistente in analisi di dettaglio raccolte nel Documento tecnico
   n.    1:  i'Quadro  del  fabbisogno  di  interventi".  Opzioni  di
   intervento elaborate nell'ambito del Progetto Po dai Sottoprogetti
   SP  1.1 e 1.2, disponibile per la consultazione presso l'Autorita'
   di bacino del fiume Po;
DATO ATTO CHE
- il PAI, come sopra detto, viene  redatto  ai  sensi  dell'art.  17,
  comma  6  ter,  della legge 18 maggio 1989, n. 183, come modificato
  dall'art.  12 del decreto legge 5 ottobre 1993, n. 398,  convertito
  in legge 4 dicembre 1993, n. 493, quale Piano stralcio del Piano di
  bacino del Po;
-  il  PAI persegue l'obiettivo di garantire al territorio del bacino
  del fiume Po un livello di sicurezza adeguato rispetto ai  fenomeni
  di  dissesto  idraulico  e  idrogeologico, attraverso il ripristino
  degli equilibri  idrogeologici  e  ambientali,  il  recupero  degli
  ambiti  fluviali e del sistema delle acque, la programmazione degli
  usi del suolo ai fini della difesa,  della  stabilizzazione  e  del
  consolidamento  dei  terreni,  il  recupero  delle aree fluviali ad
  utilizzi ricreativi;
- l'ambito territoriale di riferimento e' rappresentato  dal  sistema
  idrografico dell'asta del Po e dei suoi affluenti quali specificati
  nei documenti costituenti il Piano stesso;
-  nella  definizione  grafica delle zone interessate dal PAI e nella
  relativa regolamentazione e' garantita la considerazione  sistemica
  del  territorio  e  l'interrelazione  dei  contenuti  con  le  fasi
  successive di pianificazione;
- a questo riguardo, sono stati avviati gli  studi  e  le  conoscenze
  relative  alle  materie di cui al richiamato art. 17 della legge n.
  183/1989, che formeranno oggetto del definitivo  Piano  di  bacino,
  ovvero  di ulteriori successivi Piani stralcio da adottare in vista
  e in correlazione con la definizione del piano;
- le prescrizioni del PAI saranno  inserite  nel  quadro  conoscitivo
  organizzato del sistema fisico e delle utilizzazioni previste negli
  strumenti  urbanistici  comunali  e  dei  vincoli posti dalle norme
  speciali relative agli usi del territorio;
- nell'ambito territoriale del bacino del Po sono vigenti, in  ordine
  agli  artt.  11,  12  e 13 delle Norme di attuazione del richiamato
  PSFF, le disposizioni contenute  nella  "Direttiva  in  materia  di
  attivita'  estrattive nelle aree fluviali del bacino del fiume Po",
  di cui all'Allegato 4 delle Norme di attuazione del PSFF  approvato
  con  D.P.C.M.  24  luglio  1998 che sostituisce la deliberazione di
  C.I. n. 20 in data 9 novembre 1995, in materia di  asportazione  di
  materiali  inerti dai corsi d'acqua e dal demanio fluviale, lacuale
  e che tali disposizioni vanno ora estese all'intero territorio  del
  bacino  secondo  il  disposto degli artt. 14, 15, 16 del Titolo I e
  34, 35, 36 del Titolo II delle Norme di attuazione del PAI;
- la Direttiva: "Criteri  per  la  valutazione  della  compatibilita'
  idraulica  delle  infrastrutture  pubbliche e di interesse pubblico
  all'interno  delle  fasce  A  e  B",   approvata   con   successiva
  deliberazione con riferimento all'art. 15 delle Norme di attuazione
  del  PSFF,  definisce i criteri e le prescrizioni tecniche previsti
  agli artt. 19 Titolo I e 38 Titolo II delle Norme di attuazione del
  PAI;
- in attuazione dell'art. 8, comma 3,  della  legge  2  maggio  1990,
  n.102  e  della deliberazione di C.I. n. 7 in data 5 febbraio 1996,
  il  PAI  contiene  le  indicazioni  e   gli   interventi   relativi
  all'assetto  idrogeologico per la Valtellina e norma, con l'art. 47
  del Titolo III delle Norme di  attuazione,  le  condizioni  per  il
  rilascio  di  nuove  concessioni  per  grandi  derivazioni  ad  uso
  idroelettrico sulla base del bilancio idrico appositamente  redatto
  di cui all'Allegato 1 del medesimo Titolo III;
CONSIDERATO CHE
-  il  PAI  contiene  l'estensione  alla  restante parte del reticolo
  idrografico principale del bacino, non considerata nel PSFF di  cui
  alle  premesse,  della  delimitazione  delle fasce fluviali e della
  relativa  normazione,  assumendo  in  tal  modo  i  caratteri  e  i
  contenuti di secondo Piano Stralcio delle Fasce Fluviali;
-  le ulteriori elaborazioni conoscitive e la definizione delle linee
  di intervento lungo i corsi d'acqua oggetto di delimitazione  delle
  fasce  fluviali  hanno  evidenziato  l'esigenza di apportare alcune
  modifiche alle fasce delimitate nel primo PSFF;
- le modifiche richiamate al punto precedente riguardano per lo  piu'
  sezioni  in  corrispondenza  della  estensione  verso  monte  della
  delimitazione delle fasce stesse attuata nell'ambito del PAI e,  in
  alcuni casi, di aree per le quali sono state ulteriormente definiti
  gli interventi necessari o rilevati dati piu' precisi relativi alla
  morfologia   dei  luoghi  e  alla  dinamica  del  corso  d'acqua  e
  consistenti in:
-- Oglio, Mella  (Tavola 142 sez. II) - Varianti 1A, 1B, 1C:
   1A. Estensione delle  fasce  fluviali  del  fiume  Oglio  e  nuova
   delimitazione  delle  fasce fluviali del fiume Mella: modifica del
   limite della Fascia B e trasformazione in limite B di progetto  in
   sponda destra, all'altezza dell'abitato di Gabbioneta, e in sponda
   sinistra,   a   monte   dell'abitato   di  Ostiano,  ai  fini  del
   contenimento  e  della  laminazione  della  piena  di  riferimento
   nonche' a difesa degli abitati;
   1B.  Modifica  del  limite  della  Fascia  A  in  sinistra  Oglio,
   all'altezza dell'abitato di Ostiano, nel rispetto della morfologia
   dei luoghi;
   1C. Modifica del limite della Fascia B  in  destra  Oglio,  presso
   Cascina Rocca, nel rispetto della morfologia dei luoghi;
   --  Chiese   (Tavola 143 sez. III) - Variante 2:  Estensione delle
      fasce fluviali del fiume  Chiese:  modifica  del  limite  della
      Fascia  B  di  progetto  in  destra  e sinistra Chiese, a valle
      dell'abitato  di  Asola,  ai  fini  del  contenimento  e  della
      laminazione della piena di riferimento;
   --  Po confluenza Scrivia, Agogna  (Tavola 159 sez. II) - Varianti
      3A, 3B:
   3A. Modifica del limite della Fascia B e trasformazione in  limite
   B  di  progetto  in  destra  Scrivia,  all'altezza dell'abitato di
   Molino de Torti, nel tratto di raccordo con le fasce  fluviali  di
   nuova  delimitazione, ai fini del contenimento e della laminazione
   della piena di riferimento nonche' a  difesa  degli  abitati;  3B.
   Estensione  delle fasce fluviali del torrente Agogna: modifica del
   limite della Fascia B e trasformazione in limite B di progetto  in
   sponda   sinistra  Agogna,  all'altezza  dell'abitato  di  Cassoni
   Baroni, al fine della protezione dell'abitato stesso;
   -- Po confluenza Ticino    (Tavola  160  sez.  I)  -  Variante  4:
      Modifica   del  limite  della  Fascia  B  in  sinistra  Ticino,
      all'altezza di Pavia (localita' Cascina Mezzanella), nel tratto
      di raccordo con le fasce fluviali di  nuova  delimitazione,  ai
      fini  del  contenimento  e  della  laminazione  della  piena di
      riferimento;
   -- Po confluenza Trebbia   (Tavola 161  sez.  II)  -  Variante  5:
      Modifica   del   limite  della  Fascia  A  in  destra  Trebbia,
      immediatamente a  valle  dell'Autostrada  A21,  nel  tratto  di
      raccordo  con  le  fasce  di  nuova delimitazione, nel rispetto
      della morfologia dei luoghi;
   -- Po confluenza Nure    (Tavola  162  sez.  III)  -  Variante  6:
      Modifica  del  limite  della  Fascia  A  in destra Nure a valle
      dell'Autostrada A21,  nel  tratto  di  raccordo  con  le  fasce
      fluviali  di nuova delimitazione, nel rispetto della morfologia
      dei luoghi; modifica della  Fascia  B,  in  corrispondenza  del
      tracciato     dell'Autostrada     A21,     in    considerazione
      dell'infrastruttura viaria;
   -- Po confluenza Arda    (Tavola  163  sez.  III)  -  Variante  7:
      Modifica  del  limite  della  Fascia A in destra Po all'altezza
      della confluenza Arda, nel tratto  di  raccordo  con  le  fasce
      fluviali  di nuova delimitazione, nel rispetto della morfologia
      dei luoghi;
   --  Oglio, Chiese  (Tavola 164 sez. IV) - Varianti 8A, 8B, 8C, 8D,
      8E, 8F:
   8 A. Modifica del limite della Fascia B di  progetto  in  sinistra
   Oglio,  all'altezza di Carzaghetto, ai fini del contenimento della
   piena di riferimento;
   8 B. Modifica del limite della Fascia A in sinistra Oglio, a valle
   dell'abitato di Canneto sull'Oglio, nel rispetto della  morfologia
   dei luoghi;
   8  C.  Modifica  del  limite  della  Fascia  A in destra Oglio, in
   corrispondenza  dell'abitato  di  Calvatone,  nel  rispetto  della
   morfologia dei luoghi;
   8  D.  Modifica  del limite della Fascia B di progetto in destra e
   sinistra Chiese, a monte dell'abitato di Acquanegra sul Chiese, ai
   fini  del  contenimento  e  della  laminazione  della   piena   di
   riferimento;
   8  E.  Modifica  del  limite  della  Fascia A in destra Chiese, in
   corrispondenza dell'abitato di Aquanegra sul Chiese, nel  rispetto
   della morfologia del luoghi;
   8  F.  Modifica  del  limite  della Fascia B di progetto in destra
   Chiese a protezione dell'abitato di Bizzolaro;
   -- Tanaro (Tavole 175 sez. II - III) -  Variante 8 bis:   Modifica
      del  limite  della  Fascia  B  in  sinistra Tanaro, all'altezza
      dell'abitato di Isola d'Asti  in  corrispondenza  del  terrazzo
      morfologico, nel rispetto della morfologia dei luoghi;
   -- Stirone (Tavola 181 sez. III) - Variante 9:  Trasformazione del
      limite  della  Fascia  B  in  limite  B di progetto in sinistra
      Stirone,  poco  a  valle  dell'Autostrada  A1,  ai   fini   del
      contenimento della piena di riferimento;
   --  Crostolo  (Tavola  200  sez.  I) - Variante 10:   Modifica del
      limite della Fascia B e trasformazione in limite B di  progetto
      in  sinistra  Crostolo, a monte di Cadelbosco di Sopra, ai fini
      del  contenimento  e   della   laminazione   della   piena   di
      riferimento;
   -- Secchia, Panaro (Tavola 201 sez. II) - Variante 11A, 11B:
   11  A. Estensione delle fasce fluviali del fiume Secchia: modifica
   della Fascia A in destra e sinistra,  all'altezza  dell'Autostrada
   A1, nel rispetto della morfologia dei luoghi;
   11  B.  Modifica  del  limite  della  Fascia B e trasformazione in
   limite B di progetto, nel tratto di  confluenza  del  Tiepido  nel
   Panaro,  ai  fini del contenimento e della laminazione della piena
   di riferimento;
   -- Po confluenza Lambro  (Tavola C7a5) - Variante  12:    Modifica
      del  limite  della  Fascia  A in sinistra Po, all'altezza della
      confluenza del Lambro, nel tratto  di  raccordo  con  le  fasce
      fluviali  di nuova delimitazione, nel rispetto della morfologia
      dei luoghi;
  come puntualmente indicato nella cartografia di delimitazione delle
  fasce fluviali, costituente parte integrante del PAI, con  apposita
  numerazione progressiva;
  -  appare  opportuno adottare misure temporanee di salvaguardia, ai
    sensi dell'art. 17,  comma  6  bis,  della  richiamata  legge  n.
    183/1989  relativamente ai territori interessati dal dissesto e a
    quelli delimitati  dalle  fasce  fluviali  A  e  B,  al  fine  di
    preservarli   da   ulteriori   compromissioni,  in  attesa  della
    approvazione del PAI;
  -   l'attuazione   del   Programma  di  completamento  del  Sistema
    idroviario Padano-Veneto citato  in  premessa  deve  avvenire  in
    forma  compatibile  con l'assetto idraulico definito dal presente
    Progetto di Piano e che, a tale scopo, appare opportuno istituire
    nell'ambito del Comitato  tecnico  dell'Autorita'  di  bacino  un
    gruppo  di  lavoro  ad  hoc  composto  dai  rappresentanti  delle
    amministrazioni e integrato da un  rappresentante  del  Ministero
    dei  Trasporti, avente il compito di analizzare la compatibilita'
    con il presente Progetto di Piano del Programma menzionato  e  di
    riferire allo stesso Comitato tecnico e al Comitato istituzionale
    ai  fini  dell'adozione  dello  stesso  PAI  e  della  preventiva
    verifica di efficacia delle prescrizioni contenute all'art.    20
    delle Norme di attuazione;
RITENUTO CHE
-  al fine di rendere coerenti le disposizioni del PSFF approvato con
  le disposizioni del PAI relative all'ammissibilita' di impianti  di
  depurazione  e di trattamento di rifiuti solidi (art. 30 -Titolo II
  delle Norme di attuazione del PAI) e con la Direttiva  relativa  ai
  requisiti  di sicurezza igienico-ambientale degli impianti medesimi
  (art. 19 bis - Titolo I delle Norme di attuazione del PAI)  occorre
  integrare come segue il testo delle Norme d'attuazione del PSFF:
    - all'art. 7, comma 3, dopo il punto c), aggiungere il seguente
      punto d):
     i'd) gli impianti di trattamento d'acque reflue, qualora sia
      dimostrata l'impossibilita' della loro localizzazione al di
      fuori delle fasce, nonche' gli ampliamenti e messa in
      sicurezza di quelli esistenti; i relativi interventi sono
      soggetti a parere di compatibilita' dell'Autorita' di bacino
      ai sensi e per gli effetti del successivo art. 15, espresso
      anche sulla base di quanto previsto all'art.15 bis.";
    - dopo l'art. 15 aggiungere il seguente art. 15 bis:
     i'Art. 15 bis - Impianti di depurazione e di trattamento di
      rifiuti solidi
      1. L'Autorita' di bacino stabilisce, con apposita direttiva
      avente anche carattere prescrittivo, i requisiti di sicurezza
      igienico-ambientale a cui devono essere adeguati gli impianti
      di trattamento di acque reflue esistenti o in progetto,
      nonche' di rifiuti solidi e prodotti di risulta, qualora
      esistenti, che ricadono all'interno delle fasce A e B e in
      aree potenzialmente interessate da condizioni di dissesto
      idrogeologico delimitate negli strumenti di piano
      dell'Autorita' di bacino stessa.";
-  al fine di rendere coerenti le disposizioni del PSFF approvato con
  le disposizioni del PAI relative agli interventi urbanistici e agli
  indirizzi per la pianificazione urbanistica (art. 39  -  Titolo  II
  delle  Norme  di  attuazione del PAI), occorre integrare come segue
  l'art. 16 delle Norme di attuazione del PSFF:
    - al comma 1 dopo la parola i'seguono" inserire le parole, i'che
      divengono contenuto vincolante dell'adeguamento degli
      strumenti urbanistici comunali,";
    - al comma 2 dopo le parole i'e' tenuta a valutare" inserire le
      parole i',d'intesa con l'Autorita' di bacino,";
- al fine di rendere coerenti le disposizioni del PSFF
  approvato con le disposizioni del PAI relative al demanio
  fluviale e alle pertinenze idrauliche e demaniali e allo
  scopo di consentire il perseguimento del prioritario
  obiettivo del PSFF di progressivo recupero degli ambiti fluviali
  alle loro funzioni naturali e alla destinazione a usi d'interesse
  collettivo, anche attraverso una gestione attiva delle regioni
  fluviali interessate, occorre sostituire il comma 4, dell'art. 9,
  del predetto PSFF con il seguente testo:
  "Nei  terreni  demaniali  ricadenti  all'interno delle fasce A e B,
  fermo restando quanto previsto dall'art. 8 della  legge  5  gennaio
  1994,  n.   37, il rinnovo ed il rilascio di nuove concessioni sono
  subordinati   alla   presentazione   di   progetti   di   gestione,
  d'iniziativa  pubblica e/o privata, volti alla ricostituzione di un
  ambiente    fluviale     tradizionale     e     alla     promozione
  dell'interconnessione  ecologica  di aree naturali, nel contesto di
  un processo di progressivo  recupero  della  complessita'  e  della
  biodiversita' della regione fluviale.
  I  predetti progetti di gestione, riferiti a porzioni significative
  e unitarie del  demanio  fluviale,  devono  essere  strumentali  al
  raggiungimento  degli obiettivi del Piano, di cui all'art. 1, comma
  3 e all'art. 15, comma 1, del presente Piano e devono contenere:
    - l'individuazione delle emergenze naturali dell'area e delle
      azioni necessarie alla loro conservazione, valorizzazione e
      manutenzione;
    - l'individuazione delle aree in cui l'impianto di specie
      arboree e/o arbustive, nel rispetto della compatibilita' col
      territorio e con le condizioni di rischio alluvionale, sia
      utile al raggiungimento dei predetti obiettivi;
    - l'individuazione della rete dei percorsi d'accesso al corso
      d'acqua e di fruibilita' delle aree e delle sponde.
  Le aree  individuate  dai  progetti  cosi'  definiti  costituiscono
  ambiti  prioritari  ai  fini della programmazione dell'applicazione
  dei   regolamenti   (U.E.)   2078/92   e   2080/92   e   successive
  modificazioni.    L'organo istruttore trasmette i predetti progetti
  all'Autorita' di bacino del fiume Po che, entro tre  mesi,  esprime
  un  parere  vincolante  di  compatibilita'  con  le  finalita'  del
  presente Piano.  In applicazione dell'art. 6, comma 3, della  legge
  5 gennaio 1994, n.  37, le Commissioni provinciali per l'incremento
  delle  coltivazioni  arboree  sulle  pertinenze demaniali dei corsi
  d'acqua costituite ai sensi del R.D.L. 18  giugno  1936,  n.  1338,
  convertito, con modificazioni, dalla legge 14 gennaio 1937, n. 402,
  e  successive modificazioni, devono uniformarsi, per determinare le
  modalita'  d'uso  e  le  forme  di  destinazione  delle  pertinenze
  idrauliche  demaniali  dei corsi d'acqua, ai contenuti dei progetti
  di gestione approvati dall'Autorita' di bacino.  Nel caso in cui il
  progetto, sulla base del quale e' assentita la concessione, per  il
  compimento  dei programmi di gestione indicati nel progetto stesso,
  richieda un periodo superiore a  quello  assegnato  per  la  durata
  dell'atto  concessorio,  in  sede  di richiesta di rinnovo l'organo
  competente terra' conto dell'esigenza connessa alla  tipicita'  del
  programma  di  gestione in corso.  In ogni caso e' vietato il nuovo
  impianto di coltivazioni senza titolo legittimo di concessione." .
                              DELIBERA
                               ART. 1
E'  adottato  l'allegato  i'Progetto  di Piano stralcio per l'Assetto
Idrogeologico" costituito dai seguenti elaborati:
1. Relazione generale - Relazione di sintesi
      Allegato 1 - Analisi dei principali punti critici
      Allegato 2 - Programma finanziario

2. Atlante dei rischi idraulici e idrogeologici - Inventario dei
   centri abitati montani esposti a pericolo
      Allegato 1 - Elenco dei comuni per classi di rischio (art. 7
                   delle Norme di attuazione)
      Allegato 2 - Quadro di sintesi dei fenomeni di dissesto a
                   livello comunale
      Allegato 3 - Inventario dei centri abitati montani esposti a
                   pericolo
      Allegato 4 - Delimitazione delle aree in dissesto
                   - Cartografia in scala 1:25.000

3. Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico
   3.1 Asta Po
       Allegato 1 - Navigazione interna
   3.2 Mincio, Oglio, Adda Sottolacuale, Lambro, Olona, Ticino,
       Toce, Terdoppio, Agogna
   3.3 Sesia, Dora Baltea, Orco, Stura di Lanzo, Dora Riparia,
       Sangone, Chisola, Pellice, Varaita, Maira, Tanaro, Scrivia
   3.4 Oltrepo' Pavese, Trebbia, Nure, Chiavenna, Arda, Parma,
       Enza,  Crostolo, Secchia, Panaro
   3.5 Arno, Rile, Tenore
       Allegato 1 - Linee generali di assetto e quadro degli
                    interventi in scala 1:10.000
   3.6 Adda Sopralacuale (Valtellina e Valchiavenna)
       Allegato 1 - Linee generali di assetto e quadro degli
                    interventi in scala 1:25.000

4. Caratteri paesistici e beni naturalistici, storico-culturali,
   ambientali

5. Quaderno delle opere tipo

6. Cartografia di Piano:
       Tav. 1. Ambito di applicazione del Piano (scala 1:250.000)
       Tav. 2. Ambiti fisiografici (scala 1:250.000)
       Tav. 3. Corsi d'acqua interessati dalle fasce fluviali
               (scala 1:500.000)
       Tav. 4.  Geolitologia (scala 1:250.000)
       Tav. 5. Sintesi dell'assetto morfologico e dello stato delle
               opere idrauliche dei principali corsi d'acqua (scala
               1:250.000)
       Tav. 6.  Rischio idraulico e idrogeologico (scala 1:250.000)
       Tav. 7.  Emergenze naturalistiche, paesaggistiche e storico
                -culturali presenti nelle aree di dissesto


                idraulico e idrogeologico (scala 1:250.000)
       Tav. 8.  Sintesi delle linee di intervento sulle aste (scala
                1:250.000)
       Tav. 9.  Sintesi delle linee di intervento sui versanti
                (scala 1:250.000)

7. Norme di attuazione
       Titolo I - Norme generali per l'assetto della rete
                  idrografica e dei versanti

       Allegato 1 al Titolo I - Comuni interessati dal Piano per
                                l'intero territorio comunale
       Allegato 2 al Titolo I - Comuni interessati dal Piano per
                                parte del territorio comunale
       Allegato 3 al Titolo I - Tratti a rischio di asportazione
                                della vegetazione arborea lungo la
                                rete idrografica principale
       Allegato 4 al Titolo I - Comuni del territorio collinare e
                                montano interessati dalla
                                delimitazione delle aree in
                                dissesto

       Titolo II - Norme per le fasce fluviali

       Allegato 1 al Titolo II - Corsi d'acqua oggetto di
                                 delimitazione delle fasce
                                 fluviali
       Allegato 2 al Titolo II - Comuni interessati dalle fasce
                                 fluviali
       Allegato 3 al Titolo II - Metodo di delimitazione delle
                                 fasce fluviali

       Titolo III - Derivazioni di acque pubbliche e attuazione
                    dell'art.8, comma 3, della legge 2 maggio 1990,
                    n. 102

       Allegato 1 al Titolo III - Bilancio idrico per il
                                  sottobacino dell'Adda
                                  sopralacuale

8. Tavole di delimitazione delle fasce fluviali: n. 21 tavole in
   scala 1:50.000, n. 122 tavole in scala 1:25.000 e n. 53 tavole
   in scala 1:10.000

9. Relazione generale al secondo Piano Stralcio delle Fasce
   Fluviali

Addendum 1: Progetto di delimitazione delle fasce fluviali-Torrente
            Banna (relazione illustrativa e n. 12 tavole in scala
            1:10.000)
Addendum 2: Progetto di delimitazione delle fasce fluviali-Torrente
            Chisola (relazione illustrativa e n. 3 tavole in scala
            1:25.000)
Addendum 3: Progetto di delimitazione delle fasce fluviali-Torrente


            Sangone (relazione illustrativa e n. 4 tavole in scala
            1:25.000)