Con D.M. n. 963 in  data  22  maggio  2009,  allo  stendardo  del
reggimento «Lancieri di Novara  (5°),  e'  stata  concessa  la  croce
d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Reggimento di cavalleria, inquadrato nella 'Joint task force -
Lebanon' ed erede dei gloriosi fatti d'arme di ‛Pozzuolo del Friuli',
veniva impiegato nel teatro di operazioni  libanese  in  una  regione
caratterizzata da apparente  stabilita'  e  conflittualita'  latente.
Grazie  alle  estenuanti  e  continue  attivita'  di  ricognizione  e
controllo del territorio, contribuiva in  maniera  determinante  alla
sicurezza del proprio settore di competenza. Con generoso e indefesso
operare  otteneva  il  pieno   ed   incondizionato   consenso   della
popolazione locale  che  apprezzava  anche  le  numerose  e  continue
attivita'  umanitarie  promosse.   Grazie   alla   determinazione   e
all'entusiasmo dei propri soldati, ha dato  luogo,  dal  nulla,  alla
nascita della  base  ‛United  Nation  2  -  3'  in  localita'  Shama,
emergendo quale esempio  di  alta  professionalita'  ed  elevatissimo
senso  del  dovere.  Il  reggimento  'Lancieri  di  Novara'  (5°)  ha
contribuito in maniera determinante  a  render  lustro  all'Italia  e
all'Esercito, elevando il  prestigio  della  Nazione  e  delle  Forze
armate nel contesto internazionale"». 
    Shama (Libano), 31 ottobre 2006 - 23 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 964 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera  di  guerra
del 3° Reggimento genio guastatori, e' stata concessa la croce  d'oro
al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Glorioso  reggimento  genio  guastatori  erede  di  nobili   e
singolari virtu', dispiegato in Libano nell'operazione  ‛Leonte'  con
la denominazione di 'task force Varco', con esemplare  comportamento,
eccezionale perizia e indiscussa capacita'  professionale  delle  sue
componenti, si prodigava coraggiosamente in difficili  ed  estenuanti
interventi per bonificare l'area di operazioni del  settore  ovest  e
dare sollievo alla popolazione  civile.  Con  sprezzo  del  pericolo,
impavida  fedelta'  al  dovere,  nonche'   eccezionale   slancio   di
generosita' interveniva con i suoi  assetti  per  la  bonifica  degli
ordigni esplosivi anche improvvisati e con  le  unita'  cinofile  per
rendere sicure vaste aree, pericolosamente disseminate di  ordigni  e
residuati bellici. Sostenuto da  indomito  ardore,  partecipava,  con
tutto il suo personale allo svolgimento  delle  attivita',  dando  un
costante e prezioso contributo al successo finale. Quale prima unita'
del genio ad affluire in teatro di operazioni, operava con  ingegnosa
perizia,  prodigandosi  nella  realizzazione  di   importanti   opere
infrastrutturali, di grande rilevanza ed utilita' generale,  elevando
consistentemente le condizioni di vita e  la  protezione  all'interno
dei comprensori e dedicando numerose energie  anche  a  favore  delle
comunita' locali. I suoi genieri, sempre  animati  da  sentimenti  di
altruismo, solidarieta' e fedele  attaccamento  ai  doveri  militari,
hanno  contribuito  a  render  lustro  all'Italia  ed   all'Esercito,
elevando il prestigio della Nazione e delle Forze armate nel contesto
internazionale"». 
    Shama (Libano), 26 novembre 2006 - 19 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 965 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera  di  guerra
del Reggimento lagunari «Serenissima», e'  stata  concessa  la  croce
d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Reggimento di fanteria, inquadrato nella 'Joint task  force  -
Lebanon', erede delle gloriose tradizioni dei 'Fanti  da  mar'  della
Serenissima Repubblica di Venezia, veniva  impiegato  nel  teatro  di
operazioni libanese in una regione caratterizzata da  instabilita'  e
conflittualita' latente. Con la  determinazione  e  l'entusiasmo  dei
propri soldati contribuiva, in maniera decisa,  a  scrivere  luminose
pagine nelle operazioni di mantenimento della pace. Grazie a profondi
sentimenti di dedizione ed entusiasmo, sostenuti da  alti  ideali  di
fratellanza  umana,  si  rendeva  protagonista  nella  conduzione  di
attivita' umanitarie ed  assistenziali  a  favore  della  popolazione
locale, guadagnando ovunque incondizionato consenso. I suoi lagunari,
sempre presenti, sin  dall'inizio  delle  operazioni,  sono  stati  i
principali attori della  completa  edificazione  della  base  'United
Nations 2-1' in  localita'  Mara'ka,  offrendo  un  esempio  di  alta
professionalita'  ed  indefesso  senso  del  dovere.  Il   reggimento
lagunari  ‛Serenissima'ha  contribuito,   con   l'operato   del   suo
personale, a render lustro all'Italia ed  all'Esercito,  elevando  il
prestigio  della  Nazione  e  delle   Forze   armate   nel   contesto
internazionale"». 
    Shama (Libano), 9 novembre 2006 - 13 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 966 in data 27 luglio 2009, alla Bandiera  di  guerra
del 10° Reggimento di manovra, e' stata concessa la croce  di  bronzo
al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Fiero interprete delle virtu' dell'arma dei  trasporti  e  dei
materiali, partecipava all'operazione 'Leonte' in Libano,  inquadrato
nella 'Joint task force - Lebanon'fornendo un ineguagliabile supporto
al contingente e portando  perfettamente  a  compimento  la  missione
assegnata grazie all'entusiasmo, la perizia e l'abnegazione dei  suoi
soldati. Quale prima  unita'  logistica  ad  affluire  in  teatro  di
operazioni, alimentata  da  eccellenti  risorse  umane  e  dotata  di
notevole disponibilita' di mezzi,  interveniva  ovunque  con  i  suoi
assetti, senza tregua e senza risparmio  di  energie,  garantendo  un
fondamentale contributo ai  fini  del  pieno  successo  di  tutte  le
operazioni. I suoi militari, sorretti da fede incrollabile e da  alto
senso  del  dovere,   assicuravano   incessantemente,   con   superba
efficienza  ed   instancabile   determinazione,   le   attivita'   di
rifornimento, vettovagliamento,  assistenza  sanitaria,  trasporti  e
mantenimento, offrendo un luminoso  esempio  di  funzionalita'  e  di
perfetta  organizzazione,  che  ne  esaltavano  la  professionalita',
l'eccezionale perizia e l'indomito coraggio. Il suo personale, sempre
animato  da  sentimenti   di   altruismo,   solidarieta'   e   fedele
attaccamento ai doveri militari, ha contribuito nel migliore dei modi
a render lustro all'Italia ed  all'Esercito,  elevando  il  prestigio
della Nazione e delle Forze armate nel contesto internazionale"». 
    Shama (Libano), 22 ottobre 2006 - 13 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 967 in data 27 luglio 2009, al Generale di  divisione
Ernesto Alviano, nato il  21  aprile  1946  a  Campobasso,  e'  stata
concessa la croce d'oro  al  merito  dell'Esercito  con  la  seguente
motivazione: 
      "Ufficiale generale di indiscusso valore, dotato  di  pregevoli
qualita'  etico-militari  e  di  una  preparazione  professionale  di
primissimo  ordine,  ricopriva   l'impegnativo   incarico   di   vice
comandante della 'Nato training mission  -  Iraq',  in  Baghdad,  con
altissimo senso di responsabilita' e pragmatica  concretezza.  In  un
contesto ambientale caratterizzato  da  forti  contrasti  sociali  ed
elevato rischio terroristico, svolgeva un  ruolo  chiave  nell'ambito
della missione Nato, fornendo un supporto considerevole ai  fini  del
conseguimento degli obiettivi addestrativi assegnati.  Nel  corso  di
circa quindici mesi di intensa attivita' e nonostante una  situazione
operativa  caratterizzata  da  continuo  pericolo,  a   causa   degli
innumerevoli attacchi alle  infrastrutture  della  Nato  in  Baghdad,
operava con  estrema  professionalita'  dimostrando  una  non  comune
saldezza morale, nonche' elevate doti dirigenziali  e  di  leadership
che, unitamente ad un'accurata gestione e ad  un'efficace  azione  di
coordinamento delle molteplici attivita' di competenza,  consentivano
la piena coesione ed il perfetto funzionamento di tutte le differenti
branche  del  comando  multinazionale.  In  qualita'   di   ufficiale
nazionale piu' elevato in grado nel teatro di operazioni, si imponeva
quale interlocutore qualificato, intelligente,  disponibile  e  fermo
nelle  sue  posizioni  a  salvaguardia  degli  interessi   nazionali.
Instaurava proficui rapporti professionali ed interpersonali  con  le
autorita' militari e politiche locali e creava un  clima  di  fattiva
collaborazione, che facilitava la piena integrazione tra la compagine
nazionale, gli  altri  elementi  della  coalizione  internazionale  e
quelli iracheni. Ufficiale generale dalle  preclare  virtu'  militari
che, in un contesto operativo di particolare complessita' e altissima
visibilita', ha dato prova di non comune perizia e  di  straordinario
spirito di abnegazione, rappresentando in modo impeccabile l'Esercito
e le Forze armate italiane in ambito internazionale"». 
    Baghdad (Iraq), marzo 2006 - giugno 2007. 
    Con D.M. n. 968 in data 27 luglio 2009, al  Generale  di  brigata
Maurizio Fioravanti,  nato  il  3  dicembre  1956  a  Poggio  Mirteto
(Rieti), e' stata concessa la croce d'oro al merito dell'Esercito con
la seguente motivazione: 
      "Ufficiale generale in possesso di elevatissime doti  morali  e
caratteriali e di una vasta e  profonda  preparazione  professionale,
assolveva  l'incarico  di  comandante  della  'Joint  task  force   -
Lebanon', schierata nel settore ovest del dispositivo  della  'United
nations  interim  force  in  Lebanon'e  comandante  del   contingente
italiano in Libano, nell'ambito dell'operazione a guida ONU ‛Leonte',
evidenziando un'autorevole ed  incisiva  azione  di  comando,  grande
determinazione ed un elevatissimo  grado  di  autonomia  decisionale.
Nella circostanza gestiva con oculatezza e scrupolo il personale e  i
mezzi  a  disposizione,   instaurando   rapporti   professionali   ed
interpersonali nel comando multinazionale che favorivano la  piena  e
rapida integrazione dei diversi contingenti  e  dirigeva  in  maniera
eccelsa, portandoli a termine brillantemente, tutte le attivita' ed i
compiti assegnati. Sotto la sua attenta e  decisa  guida,  il  lavoro
svolto    sul    terreno    dalle    unita'    dipendenti    favoriva
significativamente la fase di stabilizzazione dell'area di interesse,
assicurando una cornice di sicurezza rivelatasi decisamente  efficace
per lo sviluppo del processo di pace. Inoltre,  riusciva  a  dare  un
grande  impulso  a  numerosi  interventi  sul  territorio   libanese,
valorizzando le caratteristiche di solidarieta'  e  di  umanita'  del
contingente,  nonche'  le  sue  capacita'  di  relazionarsi  con   la
popolazione locale  per  creare  fiducia  e  costruire  credibilita'.
Figura esemplare per i comandanti dipendenti ai vari livelli, che  ne
hanno apprezzato la leadership e  la  professionalita',  con  la  sua
preziosissima e concreta azione di comando ha contribuito in  maniera
determinante  a  dare  lustro  all'Esercito  ed  alle  Forze   armate
italiane,   elevando    il    prestigio    dell'Italia    in    campo
internazionale"». 
    Tibnin (Libano), aprile - ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 969 in data  27  luglio  2009,  al  Colonnello  Luigi
Chiapperini, nato il 18 ottobre 1962  a  Terlizzi  (Bari),  e'  stata
concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con  la  seguente
motivazione: 
      "Comandante di 'ITALBATT 1', task force inquadrata nella 'Joint
task force - Lebanon' nell'ambito dell'operazione 'Leonte' in Libano,
impegnato diuturnamente alla testa del suo personale, poneva in  atto
un'accurata  e  capillare  struttura  operativa  che  consentiva   di
raggiungere pienamente gli  obiettivi  individuati  dal  comando  del
settore ovest e di dare risposte adeguate e rispondenti in  tutte  le
situazioni. Ufficiale sempre disponibile,  sorretto  da  elevatissime
motivazioni,  costituiva  elemento  di  immediato  riferimento  nelle
circostanze piu' delicate  e  nelle  attivita'  di  maggiore  valenza
operativa, nelle  quali  evidenziava  spiccata  capacita'  di  guida,
lucidissima visione degli obiettivi, grande abilita' di coordinamento
e controllo, conseguendo risultati di eccezionale livello. Alla testa
dei propri lagunari, quale forza  di  primo  ingresso  in  teatro  di
operazioni,  pur  operando  in  condizioni  ambientali  e  logistiche
proibitive, infondeva nel personale alle dipendenze grande fiducia  e
forza morale, tanto da renderlo pedina  insostituibile  per  il  buon
esito della missione. Esempio di  altissima  dedizione  al  dovere  e
straordinaria professionalita', ha  contribuito,  significativamente,
ad elevare il prestigio del reggimento e delle Forze armate  italiane
in ambito internazionale"». 
    Mara'ka (Libano), 9 novembre 2006 - 9 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 970 in data 27 luglio 2009,  al  Colonnello  Giordano
Ciccarelli, nato il 28 maggio 1961 a Fano (Pesaro), e' stata concessa
la  croce  d'argento  al  merito  dell'Esercito   con   la   seguente
motivazione: 
      "Comandante di 'ITALBATT 2', task force inquadrata nella 'Joint
task force - Lebanon'nell'ambito dell'operazione  'Leonte'in  Libano,
grazie alla sua azione di comando, condotta sempre con l'esempio,  ha
fatto si' che le unita' alle sue dipendenze  conseguissero  brillanti
risultati in tutti i settori  e  in  ogni  circostanza,  evidenziando
anche un elevatissimo livello di efficienza  e  prontezza  operativa.
Grazie alla chiara analisi dei problemi e all'approfondita conoscenza
tecnico-professionale,  pianificava  e  coordinava   ogni   tipo   di
operazione  ed  attivita'  in  maniera  adeguata  alle  esigenze  con
equilibrio ed efficacia. Alla testa dei propri lancieri  della  forza
di  primo  ingresso  in  teatro  di  operazioni  e  pur  operando  in
condizioni ambientali e logistiche proibitive, infondeva nel  reparto
forza morale e fiducia nella riuscita della missione.  Supportato  da
eccezionale entusiasmo e da un  infaticabile  vigore,  esercitava  il
proprio comando in maniera  attenta  e  precisa,  tale  da  risultare
determinante  ai  fini  del  conseguimento  di  tutti  gli  obiettivi
prefissati e del successo  dell'operazione.  Chiarissimo  esempio  di
ufficiale  capace,  preparato  e  animato   da   profonda   dedizione
all'istituzione, raro esempio di attaccamento al dovere, che ha  dato
lustro all'Esercito italiano in ambito internazionale"». 
    Shama (Libano), 31 ottobre 2006 - 23 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 971 in data 27 luglio 2009, al  Colonnello  Salvatore
Loria, nato il 17 ottobre 1955 a Bra (Cuneo), e'  stata  concessa  la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Comandante  del   battaglione   di   sostegno   logistico   al
combattimento  inquadrato  nella  'Joint  task  force   -   Lebanon',
nell'ambito dell'operazione 'Leonte'in Libano, esercitava il costante
controllo delle attivita' inerenti al proprio incarico con raro senso
di responsabilita' e straordinario spirito  di  sacrificio.  Operando
con estrema serenita' e profondo equilibrio, contribuiva a dare  vita
ad un'organizzazione  logistica  che  assolveva  con  puntualita'  ed
efficacia i compiti affidati e assicurava la regolarita'  del  flusso
dei rifornimenti ed il ripristino delle scorte a favore delle  unita'
del contingente. Consapevole di essere preposto alla direzione di  un
settore di vitale importanza per l'operativita' dei reparti,  con  la
sua instancabile ed assidua presenza, ovunque si rendesse necessaria,
contribuiva con  incisivita'  alla  prontezza  e  all'efficienza  del
servizio, realizzando le  condizioni  di  supporto  ottimali  per  le
unita' impiegate sul terreno.  Guidato  da  straordinario  senso  del
dovere, eccezionale entusiasmo  per  la  propria  professione  e  non
comuni doti  di  organizzatore,  in  numerose  circostanze  risolveva
brillantemente  situazioni  e   problemi   particolarmente   critici.
Magnifica figura di ufficiale e fulgido esempio di  professionalita',
profondamente animato da estremo spirito di servizio, ha  contribuito
in  modo  determinante   al   pieno   successo   della   missione   e
all'affermazione    del    contingente    italiano    nel    contesto
multinazionale"». 
    Shama (Libano), 22 ottobre 2006 - 13 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 972 in data 27 luglio  2009,  al  Tenente  colonnello
Roberto Di Giorgio, nato  il  31  maggio  1962  a  Torino,  e'  stata
concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con  la  seguente
motivazione: 
      "Capo  cellula  'J9  Civil  Military  Cooperation'dello   stato
maggiore  della   'Joint   task   force   -   Lebanon',   nell'ambito
dell'operazione 'Leonte', si distingueva nettamente per  l'indiscussa
professionalita', il convinto  entusiasmo,  l'eccezionale  impegno  e
l'incondizionata disponibilita' profusi nella  gestione  di  uno  dei
settori piu' delicati per la  missione.  Prezioso  ed  insostituibile
collaboratore,   impegnato   in   numerose    attivita',    assolveva
brillantemente, con determinazione, equilibrio,  spiccata  iniziativa
ed eccezionali capacita' organizzative, tutte le complesse situazioni
connesse con l'incarico affidatogli. Grazie  alla  sua  capacita'  di
instaurare relazioni con tutti gli interlocutori di qualsiasi  etnia,
religione ed estrazione sociale, creava  intorno  ai  militari  della
'Joint task force - Lebanon' un clima di rispetto e  di  riconoscenza
che, nei momenti piu' critici, costituiva patrimonio di sicurezza per
l'intero contingente. Grazie al suo indefesso impegno, poneva in atto
un'eccellente   cooperazione   con   le   organizzazioni   nazionali,
internazionali e con le autorita' politiche locali, finalizzata  alla
realizzazione  di  importanti  progetti  di  ricostruzione   per   la
popolazione  locale.  Chiaro  esempio   di   professionista,   serio,
coraggioso e instancabile, con il suo operato e'  stato  determinante
per l'assolvimento dei compiti assegnati alla  'Joint  task  force  -
Lebanon'. Animato da grande entusiasmo e da straordinario  senso  del
dovere, grazie agli eccellenti risultati conseguiti  ha  dato  lustro
all'Esercito ed all'Italia nel contesto internazionale"». 
    Tibnin (Libano), 23 ottobre 2006 - 23 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 973 in data 27 luglio  2009,  al  Tenente  colonnello
Giorgio Fambrini, nato il 15 giugno 1955 a Pisa, e' stata concessa la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Comandante della  task  force  incursori  'Condor'su  base  9°
reggimento d'assalto paracadutisti 'Col  Moschin',  inquadrata  nella
'Joint task force - Lebanon'nell'ambito dell'operazione  'Leonte'  in
Libano, impegnato diuturnamente alla testa del suo reparto, poneva in
atto un'accurata e capillare struttura operativa  che  consentiva  di
raggiungere pienamente gli  obiettivi  individuati  dal  comando  del
settore ovest e di dare risposte adeguate e rispondenti in  tutte  le
situazioni, anche le piu' complesse e  pericolose.  Ufficiale  sempre
disponibile, incurante dei rischi personali, operava con elevatissimo
spirito di servizio e somma perizia, garantendo, con  una  eccellente
azione di comando, la piena sicurezza delle attivita' e dei  reparti.
Inoltre,  in  condizioni  ambientali   particolarmente   delicate   e
complesse sotto l'aspetto operativo  e  umano,  evidenziava  spiccate
qualita' di guida, lucidissima  visione  degli  obiettivi,  capacita'
realizzativa  assolutamente  rara,  dando  immediata  e   rispondente
soluzione alle varie situazioni critiche che costantemente venivano a
crearsi. Fulgido esempio di  radicato  senso  del  dovere,  altissima
capacita' di comando e chiare virtu'  militari,  con  la  sua  azione
incisiva e  concreta,  ha  contribuito  in  maniera  determinante  al
successo dell'intera  missione  e  all'affermazione  del  contingente
italiano nel contesto multinazionale, dando  lustro  al  paese,  alla
Forza armata ed alla prestigiosa unita' di appartenenza"». 
    Tibnin (Libano), 21 ottobre 2006 - 13 marzo 2007. 
    Con D.M. n. 974 in data 27 luglio  2009,  al  Tenente  Colonnello
Fernando Paglialunga, nato il 13 novembre 1967 a Giurdignano (Lecce),
e' stata concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito  con  la
seguente: 
      "Ufficiale in servizio in Afghanistan,  ad  Herat,  nell'ambito
dell'operazione 'International security assistance  force',  svolgeva
l'incarico  di  assistente  militare  del  comandante   del   Comando
regionale  ovest,  dimostrando   di   possedere   notevoli   qualita'
professionali ed eccellenti doti caratteriali. Grazie  ad  una  vasta
preparazione tecnico-professionale e ad una non comune  capacita'  di
gestire le situazioni e gli eventi, riusciva ad assolvere il  proprio
incarico con assoluta disinvoltura e ferma determinazione,  ottenendo
pregevolissimi  risultati,  anche  in   circostanze   difficili.   In
particolare,  evidenziava   palese   lungimiranza,   unita   ad   una
straordinaria concretezza, nell'affrontare e  risolvere  i  problemi,
relazionandosi  nel   migliore   dei   modi   con   i   numerosissimi
interlocutori presenti  nel  teatro  operativo.  Tali  capacita'  gli
consentivano  di  assistere  al  meglio  il  comandante  del  Comando
regionale ovest che,  soprattutto  nelle  situazioni  operative  piu'
difficili,  nelle  quali  erano  richieste  risposte  tempestive   ed
oculate,  poteva  contare  sulla  sua  preparazione  ed  approfondita
conoscenza dell'ambiente operativo. La costante  volonta'  di  essere
sempre  aggiornato  sui  tempi  e  sugli  sviluppi  della   complessa
attivita' operativa della regione ovest e la capacita'  di  avere  un
quadro sempre chiaro ed esaustivo della  situazione  lo  portavano  a
seguire da vicino la pianificazione  e  la  condotta  delle  numerose
operazioni svolte. In tale quadro,  si  prodigava  costantemente  per
consigliare i colleghi piu' giovani, dimostrando  di  sapersi  tenere
costantemente in contatto con i comandanti sul terreno, con lo  staff
e, in particolare, con il capo di  stato  maggiore.  Tale  meticoloso
lavoro, condotto con puntiglio e perseveranza, ben oltre  le  normali
competenze connesse con l'incarico di assistente  militare,  favoriva
in maniera eccezionalmente positiva l'azione di comando  e  controllo
del comandante e, in definitiva, il pieno  successo  delle  attivita'
sul campo,  garantendo  un  sensibile  innalzamento  del  livello  di
sicurezza nell'area di responsabilita'. Ufficiale di assoluto valore,
chiarissimo esempio di alte virtu'  militari  che,  per  i  brillanti
risultati conseguiti, ha contribuito a consolidare l'immagine  ed  il
prestigio delle Forze armate italiane in  un  contesto  spiccatamente
interforze e multinazionale"». 
    Herat (Afghanistan), 10 ottobre 2006 - 28 marzo 2007. 
    Con D.M. n. 975 in data 27 luglio 2009, al Maggiore Carmine Sepe,
nato il 13 aprile 1968 a Nola (Napoli), e' stata concessa la croce di
bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Assistente militare del rappresentante militare dell'autorita'
nazionale e sottocapo di stato maggiore di supporto,  inquadrato  nel
quartier generale della missione 'International  security  assistance
force'in Kabul, assolveva l'incarico con  straordinaria  motivazione,
eccezionale professionalita' e senso del  dovere  fuori  dal  comune.
Fortemente determinato, seguiva  costantemente  in  prima  persona  e
secondo gli intenti del  comandante  della  forza,  il  coordinamento
delle attivita' operative,  portando  a  compimento  con  successo  i
compiti assegnati. Pur nelle difficolta'  rappresentate  dall'impiego
di uno staff multinazionale, l'insieme armonico delle  sue  pregevoli
qualita' professionali ed umane gli consentiva di svolgere in maniera
ineccepibile l'incarico, dimostrando eccellenti doti di coordinamento
e capacita' di instaurare reciproca collaborazione tra  il  personale
proveniente da diverse nazioni. In ogni circostanza, agiva in maniera
encomiabile, riscuotendo unanimemente il convinto, sentito  plauso  e
l'ammirazione di tutte le autorita' militari  nazionali  e  straniere
del  comando  multinazionale.  In  particolare,  avvalendosi  di  una
notevole esperienza nel settore operativo, risultava, soprattutto nei
momenti piu' delicati ed impegnativi che hanno interessato  la  Forza
armata, un insostituibile e prezioso collaboratore del suo superiore.
Magnifica figura di ufficiale completo e carismatico, che  ha  saputo
infondere in tutti altissima  motivazione,  contribuendo  in  maniera
determinante,   grazie   alle   riconosciute    professionalita'    e
generosita', a portare ulteriore e significativo lustro  all'Esercito
ed al contingente italiano in ambito multinazionale"». 
    Kabul (Afghanistan), 8 gennaio - 15 luglio 2007. 
    Con D.M. n. 976 in data  27  luglio  2009,  al  Capitano  Daniele
Caron, nato il 13 ottobre 1971 a Bassano  del  Grappa  (Vicenza),  e'
stata concessa la croce di bronzo  al  merito  dell'Esercito  con  la
seguente motivazione: 
      "Comandante  della  1ª  compagnia  di  manovra  inquadrata  nel
contingente italiano impegnato  in  Kabul,  Afghanistan,  nell'ambito
dell'operazione 'International security assistance force',  assolveva
le sue funzioni con eccezionale  abnegazione,  esemplare  coraggio  e
professionalita', grande spirito di sacrificio ed efficacia.  Animato
da spiccato senso del  dovere,  ha  operato,  alla  testa  della  sua
compagnia, in  condizioni  ambientali  ed  operative  particolarmente
difficili ed in aree altamente pericolose quali i distretti rurali di
Char Asiab  e  la  valle  di  Musahj,  con  costante  determinazione,
eccezionale forza di volonta' ed indubbie  e  straordinarie  doti  di
leader. Cosciente della grandissima importanza del compito  assegnato
al suo reparto e dell'alta pericolosita' dei luoghi, muoveva in  tali
territori  con  notevole  abilita'  professionale,   infondendo   nel
personale posto alle sue  dipendenze  eccezionale  determinazione  ed
elevata percezione  di  sicurezza,  rimanendo  al  suo  fianco  nelle
operazioni piu' delicate, per sostenerlo e per assicurare il completo
conseguimento  dell'obiettivo  ricevuto.  Il  suo  continuo   impegno
garantiva un costante e sempre piu'  crescente  consolidamento  della
presenza  italiana  in  tali  pericolose  aree.  Fortemente   proteso
nell'opera di fornire sicurezza alla popolazione in luoghi  devastati
da lunghi anni di guerra, agiva con grande determinazione e capacita'
in ogni situazione, divenendo un costante e fulgido  esempio  per  il
personale alle  sue  dipendenze.  Chiarissimo  esempio  di  ufficiale
profondamente  animato  da  eccezionale   dedizione   al   dovere   e
straordinaria   professionalita'   che   ha   contribuito   in   modo
significativo ad elevare il prestigio del contingente e dell'Esercito
italiano in ambito internazionale"». 
    Kabul (Afghanistan), 8 marzo - 7 agosto 2007. 
    Con D.M. n. 977 in data 27 luglio 2009, al Capitano Bruno  Freda,
nato il 20 gennaio 1977 a Torre del Greco (Napoli), e' stata concessa
la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Comandante di compagnia nell'ambito  dell'operazione  'Leonte'
in Libano, si prodigava nelle attivita' connesse al proprio  incarico
con straordinaria capacita', raro senso di responsabilita' e profondo
spirito  di  sacrificio,   dimostrando   un'elevatissima   competenza
professionale e una spiccata predisposizione  ad  operare  in  ambito
multinazionale.  In  particolare,  in  occasione  dell'immissione  in
teatro operativo della forza di primo ingresso,  con  la  sua  azione
imprimeva un significativo impulso alle operazioni, curando in  prima
persona  tutte  le  predisposizioni  e  le  attivita'   di   supporto
necessarie. Chiamato a pianificare, organizzare e condurre  complesse
attivita'  di  ricognizione   in   zone   del   territorio   libanese
particolarmente rischiose, portava a termine brillantemente  tutti  i
compiti assegnati, coordinando in maniera  impeccabile  l'azione  del
personale alle sue dipendenze. Grazie ad una ferma e capace azione di
comando e alla costante presenza al fianco dei lagunari impegnati sul
terreno, manteneva la compagnia su elevatissimi livelli di efficienza
operativa  e  garantiva  il  permanente  controllo  della  situazione
generale nell'area di responsabilita'. Inoltre, negli  ultimi  giorni
di presenza in teatro operativo, organizzava e conduceva con successo
una complessa esercitazione anfibia congiunta  con  le  forze  armate
libanesi, riscuotendo grande ed unanime ammirazione. L'impareggiabile
collaborazione fornita a tutto campo, il suo eccezionale rendimento e
i lusinghieri risultati conseguiti,  ottenevano  diffusi  consensi  e
plausi. Magnifica  figura  di  ufficiale  e  comandante  di  reparto,
profondamente animato  da  fede  nel  servizio,  fulgido  esempio  di
professionalita'  e  senso  del  dovere,  ha  contribuito   in   modo
determinante  al  pieno  successo   della   missione   dando   lustro
all'Esercito e alle Forze armate italiane in ambito internazionale"». 
    Mara'ka (Libano), 2 settembre 2006 - 23 febbraio 2007. 
    Con D.M. n. 978 in data  27  luglio  2009,  al  Capitano  Alberto
Salvador, nato il 18  gennaio1977  a  Sacile  (Pordenone),  e'  stata
concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Comandante  della  2ª  compagnia  di  manovra  inquadrata  nel
contingente italiano impegnato  in  Kabul,  Afghanistan,  nell'ambito
dell'operazione 'International security assistance force',  assolveva
le  sue  funzioni  con  lodevole  slancio,  grandissima   iniziativa,
elevatissimo   impegno,   spiccato   senso   del   dovere   e   della
responsabilita',  encomiabile  perizia.   Ufficiale   di   ammirevole
professionalita',   pur    operando    in    condizioni    ambientali
difficilissime e, spesso, in  aree  altamente  pericolose,  quali  il
contesto cittadino di Kabul e la  provincia  di  Paghman,  portava  a
termine tutti i compiti  a  lui  affidati  esercitando  un'attenta  e
puntigliosa azione di direzione e controllo dei  propri  soldati.  Il
suo operato si rivelava di grandissimo spessore  professionale  e  di
costante esempio  per  i  militari  dipendenti.  L'attivita'  svolta,
personalmente e dal suo reparto, a favore della  popolazione  locale,
gli  valeva  la  stima  e  l'apprezzamento  delle  autorita'   locali
favorendo, in tal  modo,  la  diffusione  di  un  profondo  senso  di
rispetto e di  riconoscenza  nei  confronti  dei  militari  italiani,
patrimonio insostituibile nei momenti in cui la tensione  raggiungeva
livelli critici. Grazie al costante impegno sul campo, suo  in  prima
persona e dei suoi gregari, la  presenza  del  contingente  e'  stata
sempre ed ovunque bene accetta dalla popolazione.  Bellissima  figura
di ufficiale  che  ha  saputo  alimentare,  nel  personale  alle  sue
dipendenze, senso del dovere ed altissima motivazione. Chiaro esempio
di elette virtu' militari e di grandissima dedizione alla causa nella
quale ha riversato tutte le sue  migliori  energie,  contribuendo  in
maniera  significativa  ad  elevare  il  prestigio  del   contingente
nazionale e dell'Esercito italiano in ambito internazionale"». 
    Kabul (Afghanistan), 8 marzo - 7 agosto 2007. 
    Con D.M. n. 979 in data  27  luglio  2009,  al  Maresciallo  capo
Sergio Filiberti, nato il 15 agosto 1970 a Roma, e' stata concessa la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Operatore   del   nucleo   bonifica   di   ordigni   esplosivi
improvvisati  inquadrato   nella   'task   force   Varco'   impegnata
nell'operazione 'Leonte'nell'ambito del contingente  'United  nations
interim  force  in  Lebanon',  svolgeva  le  delicate  attivita'   di
competenza  con  eccezionale   impegno,   perspicacia   e   solerzia,
dimostrando altissimo senso del dovere e di responsabilita',  nonche'
assoluta dedizione al servizio. La sua  non  comune  professionalita'
gli consentiva  non  solo  di  risolvere  problematiche  tecniche  di
notevole  difficolta',  ma  anche   di   affrontare   con   razionale
puntualita'  lo  studio  degli  ordigni  rinvenuti   in   teatro   di
operazioni, dai piu' complessi a quelli di nuova  introduzione.  Tale
attivita' permetteva  una  minuziosa  diffusione  delle  informazioni
raccolte, apportando cosi' un prezioso contributo alla  sicurezza  di
tutte le operazioni di bonifica svolte dall'unita'  di  appartenenza.
Profondo conoscitore della materia e sospinto  da  una  straordinaria
motivazione al lavoro, operava senza soluzione di continuita'  ed  in
qualsiasi condizione ambientale, al fine di  garantire  il  peculiare
supporto ai  reparti  dell'ONU  in  Libano.  Effettuava  innumerevoli
interventi  di  bonifica  e  molteplici  ricognizioni  di   aree   ed
itinerari,  neutralizzando  e  distruggendo  in  prima   persona   un
elevatissimo  numero  di  ordigni  di  varia  natura,  tra  i   quali
moltissime bombe a grappolo e diverse bombe d'aereo, dimostrando  una
particolare attitudine nella gestione di esplosivi.  In  particolare,
impegnato, di concerto con le forze armate libanesi,  nella  bonifica
degli itinerari tra le valli circostanti gli abitati di El Naqoura  e
Zibquine, contaminate da ogni sorta di ordigno  e  da  insidiosissime
submunizioni inesplose, concorreva all'individuazione ed acquisizione
di innumerevoli infrastrutture utilizzate da elementi armati, tra cui
alcuni celatissimi bunker nei quali  penetrava  con  audace  sagacia,
riscuotendo  l'incondizionato  plauso  delle  autorita'  militari   e
civili. Preziosissimo collaboratore nel quale il comandante poneva la
massima fiducia, si imponeva quale chiarissimo esempio di  dedizione,
spirito di sacrificio ed attaccamento all'istituzione  per  tutto  il
personale"» . 
    Shama (Libano), 25 novembre 2006 - 10 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 980 in data 27  luglio  2009,  al  Sergente  Gianluca
Manganaro, nato il 9 giugno 1969 a Lecce, e' stata concessa la  croce
di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Sottufficiale  responsabile  del   settore   operazioni   alle
dipendenze del rappresentante  militare  dell'autorita'  nazionale  e
sottocapo di stato maggiore per il supporto, inquadrato nel  quartier
generale   nell'ambito   della   missione   'International   security
assistance force', in Kabul,  assolveva  l'incarico  con  eccezionale
professionalita' ed alto senso del dovere. Forgiato da un formidabile
bagaglio di esperienze professionali,  seguiva  costantemente  ed  in
prima persona, secondo gli intenti del comandante,  il  coordinamento
delle attivita' operative.  L'insieme  armonico  delle  sue  qualita'
professionali  ed  umane  gli  consentiva  di  svolgere  in   maniera
eccellente il compito,  evidenziando  costantemente  eccellenti  doti
organizzative,   nonche'    capacita'    di    instaurare    perfetta
collaborazione e stima tra i colleghi. In particolare,  in  occasione
delle  molteplici  visite  nazionali  ed  estere,  in   un   contesto
caratterizzato da persistenti minacce, operava  perfettamente  ed  in
stretto contatto con ambasciate ed  agenzie  internazionali  presenti
sul  territorio,  facendo  emergere  una  non  comune  capacita'   di
adempiere ai compiti assegnati, in maniera tempestiva e adeguata alle
esigenze del teatro operativo.  Magnifica  figura  di  sottufficiale,
completo  e  carismatico,  emergente  per  le  sue  qualita'  morali,
professionali e per l'impegno profuso durante  la  missione,  che  ha
alimentato il solido rapporto di amicizia e collaborazione  esistente
tra  le  forze  armate  presenti   nella   forza   multinazionale   e
contribuito,  in  maniera  determinante,  a   portare   ulteriore   e
significativo lustro alla Forza armata ed al contingente italiano  in
ambito internazionale"». 
    Kabul (Afghanistan), 4 gennaio - 15 luglio 2007. 
    Con D.M. n. 981 in data 27 luglio 2009,  al  Sergente  Ferdinando
Nocerino, nato il 9 settembre 1971 a Napoli,  e'  stata  concessa  la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Sottufficiale   responsabile   del   nucleo   di    protezione
ravvicinata del rappresentante militare  dell'autorita'  nazionale  e
sottocapo di stato maggiore per il supporto, inquadrato nel  quartier
generale   nell'ambito   della   missione   'International   security
assistance force', in Kabul,  assolveva  l'incarico  con  eccezionale
professionalita' e alto senso del  dovere.  Serio,  leale  e  franco,
lineare ed equilibrato nel comportamento, sempre disponibile e  molto
motivato, metteva in luce una non comune  capacita'  organizzativa  e
propositiva,  fornendo  un  rendimento  particolarmente  encomiabile.
Forgiato da un  formidabile  bagaglio  di  esperienze  professionali,
curava in prima persona il coordinamento  delle  attivita'  operative
del nucleo e traduceva i compiti assegnati in azioni concrete  sempre
aderenti alle necessita' delle situazioni contingenti, riscuotendo il
plauso e  l'ammirazione  incondizionata  di  tutti.  In  particolare,
impegnato in attivita' di scorta alle autorita' nazionali ed  estere,
in  un  quadro  operativo  connotato  da  elevatissimi   rischio   ed
imprevedibilita', frequentemente caratterizzato da minacce e pericoli
per le stesse autorita',  operava  sempre  in  maniera  professionale
trascinando, con esempio e determinazione, il personale alle  dirette
dipendenze e garantendo il conseguimento degli obiettivi  prefissati.
Sottufficiale di indiscussa professionalita', completo e carismatico,
che emerge per le sue qualita' morali  e  professionali  e  che,  per
l'impegno profuso durante la missione, ha contribuito con il  proprio
operato a portare ulteriore e significativo lustro alla Forza  armata
ed al contingente italiano in ambito multinazionale"». 
    Kabul (Afghanistan), 8 gennaio - 15 luglio 2007. 
    Con D.M. n. 982 in data  27  luglio  2009,  al  Capitano  Giorgio
Colombo, nato il 10 luglio 1960 a Torino, e' stata concessa la  croce
di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Capo cellula 'S3 Bonifica  ordigni  esplosivi'del  battaglione
genio inquadrato  nella  'Joint  task  force  -  Lebanon',  fiero  ed
orgoglioso di fornire il suo contributo  nell'ambito  dell'operazione
'Leonte' in Libano, coordinava  le  complesse  e  delicate  attivita'
affidategli, con eccezionale impegno, precisione e competenza. La sua
straordinaria professionalita', maturata nel  corso  degli  anni  nei
piu' svariati teatri di operazione,  costantemente  alimentata  dalla
ferrea volonta' di fornire un supporto informativo e  decisionale  di
impareggiabile livello, consentiva al personale della task  force  di
manovra  di  poter  operare  in  completa   sicurezza,   in   un'area
caratterizzata  dalla  diffusa  presenza  di  numerosissimi   ordigni
inesplosi.  Grazie  alle  sue  eccezionali   doti   carismatiche   ed
all'elevatissima preparazione nello specifico  settore,  riusciva  ad
ottenere, da parte di tutto il personale specializzato nella bonifica
degli ordigni,  scrupolosa  attenzione  e  cura  nelle  attivita'  da
svolgere, anche nei  momenti  caratterizzati  da  forti  e  repentini
innalzamenti dei fattori di rischio. La  sua  non  comune  conoscenza
della materia emergeva ulteriormente in occasione  di  un  evento  di
particolare  importanza,  avvenuto  ai   margini   della   linea   di
demarcazione territoriale tra Libano ed Israele  ('blue  line')  dove
l'ufficiale agiva con straordinaria tempestivita', raccogliendo tutti
gli elementi necessari per effettuare  un'accurata  investigazione  a
seguito di un intervento per la bonifica da  ordigni  esplosivi.  Nel
breve arco di una giornata,  individuava  con  eccezionale  chiarezza
tutti gli aspetti  peculiari  dell'evento,  evidenziando  in  maniera
esemplare  anche  gli  elementi  di  piu'  difficile  comprensione  e
riscuotendo i piu' ammirati  riconoscimenti  da  parte  del  Generale
comandante della forza ONU in persona. Magnifica figura di ufficiale,
professionista di eccezionali virtu', animato da amore per la propria
professione, che ha contribuito ad elevare l'immagine del contingente
militare italiano nel contesto internazionale"». 
    Shama (Libano), 26 ottobre 2006 - 19 aprile 2007. 
    Con D.M. n. 983 in data 15 luglio 2009, al Colonnello Giangaetano
Carancini, nato il 4 dicembre 1948 a Porto  Recanati  (Macerata),  e'
stata concessa la croce di bronzo  al  merito  dell'Esercito  con  la
seguente motivazione: 
      "Impiegato nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2', in  qualita'
di comandante  del  battaglione  genio  della  'Joint  task  force  -
Lebanon', ha impostato la propria azione di  comando  sull'esempio  e
sul  sacrificio  personale,  evidenziando   elevatissimo   senso   di
responsabilita' e  non  comune  spirito  di  abnegazione.  Dotato  di
esperienza  e  straordinarie  qualita'  professionali  rafforzate  da
eccezionali  capacita'  organizzative  e  da  geniale   intuito,   ha
rappresentato  preciso  e  costante  punto  di  riferimento  per   la
pianificazione, l'organizzazione e la condotta di tutte le  attivita'
di bonifica dagli ordigni esplosivi anche improvvisati,  nonche'  per
le attivita' di  ricerca,  rinvenimento  e  bonifica  dalle  bombe  a
grappolo disseminate sul  terreno;  tutte  attivita'  finalizzate  al
conseguimento ed al mantenimento del livello di sicurezza  necessario
per poter operare nell'ambito dell'area di responsabilita'.  Prezioso
e  determinante  e'  risultato  il  suo  contributo,   sostenuto   da
eccezionali capacita' professionali nel settore  del  genio,  per  la
risoluzione di complesse e articolate problematiche connesse  con  la
realizzazione di opere idonee a garantire ottimali condizioni di vita
e sicurezza a favore del personale all'interno  sia  dei  comprensori
sia delle strutture presidiate dalle forze del contingente. Sotto  la
sua guida, pur operando in  una  situazione  difficile  e  complessa,
l'unita' del genio della 'Joint task  force  -  Lebanon'ha  raggiunto
livelli di rendimento  tali  da  conseguire  brillanti  risultati  ed
assicurare il soddisfacimento di tutte le esigenze di  supporto  alla
mobilita', di sicurezza delle  infrastrutture  e  di  protezione  del
personale,  necessarie  a  consentire  l'assolvimento  del   delicato
compito assegnato al contingente. Chiarissimo esempio  di  comandante
dalle  grandi  virtu'  militari  che,   profondamente   legato   alla
specialita', ha contribuito  in  ogni  circostanza  al  conseguimento
degli obiettivi del  contingente  italiano,  conferendo  lustro  alla
nazione e alle Forze armate ed elevandone, nel contempo,  il  livello
di considerazione in ambito internazionale"». 
    Shama (Libano), 13 aprile - 5 ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 984 in data 15  luglio  2009,  al  Colonnello  Manlio
Scopigno, nato il 30 luglio 1963 a Roma, e' stata concessa  la  croce
d'argento al merito dell'Esercito con la seguente motivazione: 
      "Impiegato nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2'  in  qualita'
di comandante della task force di manovra  'Italbatt  1'della  'Joint
task force - Lebanon' nazionale, ha impostato la  propria  azione  di
comando sull'esempio e sul sacrificio personale, evidenziando elevato
senso di responsabilita' e non comune spirito di abnegazione.  Dotato
di  geniale  intuito  e  di  straordinarie  qualita'   professionali,
consolidate nel contesto di altri difficili teatri di operazione,  ha
rappresentato  preciso  e   costante   punto   di   riferimento   per
l'organizzazione e la condotta di innumerevoli attivita' di carattere
operativo, svolte in  ambiente  diurno  e  notturno,  finalizzate  al
conseguimento ed al mantenimento del livello di sicurezza  necessario
per  poter  operare   nell'ambito   dell'area   di   responsabilita'.
Determinato, lucido  ed  equilibrato,  grazie  alle  sue  eccezionali
qualita', ha fornito con costante impegno un rendimento elevatissimo,
adoperandosi sempre, anche in  situazioni  di  criticita',  in  prima
persona e con ogni energia, per assicurare  il  completo  e  corretto
assolvimento dei compiti assegnati all'unita' posta al  suo  comando.
Nonostante le oggettive difficolta' dovute  alle  particolarita'  del
clima e dell'ambiente, e' riuscito a mantenere sempre alto  e  vigile
il profilo operativo del personale alle sue dipendenze, che sotto  la
sua attenta e puntuale direzione ha portato  a  termine  innumerevoli
interventi diretti a favore della popolazione residente nei  villaggi
del settore di responsabilita',  con  uno  straordinario  ritorno  di
immagine del soldato italiano impegnato nell'opera di  pacificazione.
Sempre disponibile e  motivato,  chiarissimo  esempio  di  comandante
dalle  grandi  virtu'  militari  che,   profondamente   legato   alla
specialita' paracadutisti, ha  contribuito  in  ogni  circostanza  al
conseguimento degli obiettivi del  contingente  italiano,  conferendo
lustro alle Forze armate e alla nazione in ambito internazionale"». 
    Tibnin (Libano), 10 aprile - 7 ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 985 in data 15 luglio  2009,  al  Colonnello  Camillo
Sileo, nato il 28 settembre  1962  a  Tricarico  (Matera),  e'  stata
concessa la croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Impiegato nell'ambito della operazione 'Leonte 2' in  qualita'
di comandante della task force 'C4'della 'Joint task force - Lebanon'
ha  impostato  la  propria  azione   di   comando   con   grandissima
determinazione, eccezionale professionalita'  e  spiccato  senso  del
dovere,  profondendo  le   migliori   energie   fisiche,   morali   e
intellettuali. Grazie al costante impegno, alla  spiccata  iniziativa
ed  alla  indiscussa  competenza,  con  sapiente  sforzo  di   natura
organizzativa  ed  esecutiva,  ha  contribuito,   nell'ambito   delle
attivita' proprie della task force 'C4', a favorire l'esercizio delle
capacita' di comando e controllo dei reparti schierati  sul  terreno,
consentendo  loro  di  raggiungere  livelli  operativi  non   comuni.
Determinato,  lucido  ed  equilibrato,   anche   in   situazioni   di
criticita', grazie alle sue eccezionali  doti  organizzative,  si  e'
confermato  quale  ufficiale  di  straordinario  affidamento  nonche'
qualificato,  impareggiabile  ed  insostituibile  collaboratore   del
comandante  del  contingente.  Chiarissimo  esempio  di  ufficiale  e
comandante che con la sua mirabile e diuturna opera ha  pregevolmente
concorso ad accrescere il lustro e la  credibilita'  dell'arma  delle
trasmissioni,  delle  Forze  armate  italiane  e  della  nazione  nel
contesto internazionale"». 
    Tibnin (Libano), 10 aprile - 3 ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 986 in data 15 luglio  2009,  al  Colonnello  Antonio
Zambuco, nato il  13  giugno  1958  a  Carinola  (Cesena),  e'  stata
concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con  la  seguente
motivazione: 
      "Comandante del Provincial reconstruction team di Herat e della
task  force  'Lince',  nell'ambito   della   International   security
assistance   force   in    Afghanistan,    operava    con    spiccata
professionalita', elevatissima capacita' organizzativa e  consapevole
coraggio, infondendo in tutti i dipendenti  gli  alti  valori  morali
connessi con la delicata operazione ed alimentando in loro fiducia  e
sicurezza. La sua lineare ed intelligente azione di  comando,  sempre
corroborata dall'esempio  e  caratterizzata  da  comprovata  perizia,
senso di responsabilita' e valore, ha permesso alle unita' dipendenti
di esprimere al meglio le proprie capacita'  operative,  facendo  si'
che venissero pienamente raggiunti tutti gli obiettivi assegnati.  In
particolare, si  e'  impegnato  a  fondo,  con  grande  competenza  e
lungimiranza, nella realizzazione, avvenuta in tempi  brevissimi,  di
una  serie  di  opere  e  modifiche  infrastrutturali   nei   settori
riguardanti l'educazione, la salute e la fornitura di acqua potabile,
che hanno sensibilmente  contribuito  allo  sviluppo  del  territorio
afgano. Numerose, al riguardo, sono state le espressioni di plauso ed
ammirazione, formulate nei suoi confronti  da  autorita'  militari  e
politiche, nazionali e straniere, presenti nel teatro di  operazioni.
Fulgido esempio di ufficiale superiore e dirigente militare che,  con
il suo esemplare comportamento, ha conferito lustro  alla  componente
italiana  della  forza  multinazionale  impegnata   in   Afghanistan,
contribuendo   ad   accrescere   il   prestigio    dell'Esercito    e
dell'Italia"». 
    Herat (Afghanistan), 18 maggio - 11 ottobre 2006. 
    Con D.M. n. 987 in data 15 luglio  2009,  al  Tenente  colonnello
Aldo Zizzo, nato il 22 dicembre 1964 a Marsala  (Trapani),  e'  stata
concessa la croce d'argento al merito dell'Esercito con  la  seguente
motivazione: 
      "Capo di stato maggiore della  'Joint  task  force  -  Lebanon'
nell'ambito dell'operazione 'Leonte 2' in  Libano,  impiegato  in  un
teatro operativo caratterizzato da situazioni di criticita' dovute  a
instabilita' politica e sociale,  ha  assolto  le  sue  funzioni  con
grandissima determinazione, eccezionale professionalita'  e  spiccato
senso del dovere, profondendo le migliori  energie  fisiche,  morali,
intellettuali   e   professionali   nell'assolvimento   del   compito
affidatogli. Ha seguito, coordinato, controllato e  diretto  in  modo
sapiente, impiegando le risorse  dello  stato  maggiore  del  comando
Brigata paracadutisti 'Folgore',  tutte  le  attivita'  di  carattere
operativo, logistico ed addestrativo svolte dalle  unita'  inquadrate
nel contingente nazionale, tanto in patria, in fase di  approntamento
ed amalgama, quanto in teatro operativo,  nel  vivo  dell'operazione.
Eccezionalmente motivato e preparato, con la sua  costante  presenza,
risolutiva nelle situazioni di criticita', ha  suscitato  il  massimo
impegno e la  piu'  grande  partecipazione  del  personale  alle  sue
dipendenze, costituendo sicuro e costante riferimento  per  lo  stato
maggiore e per le unita' italiane e straniere inquadrate nella 'Joint
task force'. Grazie anche alla profonda esperienza, maturata in altre
operazioni fuori area ad altissimi rischio ed intensita', ha  gestito
e coordinato con equilibrio,  spiccato  buon  senso  e  straordinaria
perizia le complesse e delicate attivita' che  hanno  interessato  il
contingente per tutto il  periodo  di  svolgimento  della  operazione
'Leonte 2'. L'insieme  armonico  delle  preclare  qualita'  morali  e
professionali dell'ufficiale e le  capacita'  dimostrate  nelle  piu'
difficili occasioni sono state apprezzate  ed  evidenziate  tanto  da
parte del comandante delle  forze  in  teatro  quanto  dal  personale
straniero operante  nell'area,  che  a  lui  hanno  rivolto  ripetute
dimostrazioni  di  ammirazione.  Splendida   figura   di   ufficiale,
paracadutista e soldato che non ha mai esitato ad anteporre il dovere
alle proprie esigenze personali e che e' riuscito  a  trasferire  nei
suoi gregari e nelle attivita' la propria passione e l'innata  voglia
di ben figurare, contribuendo cosi' ad  elevare  il  prestigio  della
specialita',  delle  Forze  armate  e   della   Nazione   in   ambito
internazionale"». 
    Tibnin (Libano), 19 aprile - 10 ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 988 in data 15 luglio 2009, al Capitano Leo Ferrante,
nato il 4 gennaio 1977 a Lanciano  (Chieti),  e'  stata  concessa  la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente motivazione 
      "Comandante di compagnia di manovra su veicolo tattico  leggero
multiruolo  'Lince',  impiegato  nella  regione  ovest,  nel   quadro
dell'operazione ISAF in Afghanistan, durante il periodo dal 15 luglio
2007 al 31 ottobre 2007, ha assolto brillantemente, sempre alla testa
del suo personale, l'impegnativo e rischioso  incarico,  evidenziando
eccezionali capacita' organizzative. Ha guidato il reparto, nelle sue
molteplici attivita',  con  l'esempio,  somma  perizia  e  competenza
rarissima, evidenziando una capacita' di comando eccezionale  ed  uno
spessore professionale di  spicco.  Ha  pianificato  e  condotto  con
efficacia le operazioni 'Now Ruz'e 'Pamir' in Sheewan, nel  distretto
di Bala Baluk, provincia di  Farah,  in  ambienti  altamente  ostili,
ottenendo brillanti risultati.  Grazie  alla  sua  decisa  azione  di
comando, ha reso possibile il successo della  missione  assegnatagli,
raggiungendo effetti concreti  e  duraturi.  Chiaro  esempio  di  non
comuni doti  professionali  e  umane  e  di  altissima  dedizione  al
servizio, ha  contribuito  a  mantenere  alto  il  prestigio  del  1°
reggimento bersaglieri e  dell'Esercito  italiano  nell'ambito  della
missione ISAF"». 
    Herat (Afghanistan), 15 luglio - 31 ottobre 2007. 
    Con D.M. n. 989 in  data  15  luglio  2009,  al  Capitano  Nicola
Iovino, nato l'11 agosto 1976 a Bari, e' stata concessa la  croce  di
bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Comandante di compagnia di manovra su veicolo tattico  leggero
multiruolo 'Lince'appartenente al gruppo tattico della regione ovest,
nel quadro dell'operazione ISAF in Afghanistan, durante il periodo 28
novembre 2007 - 22 aprile 2008, ha assolto il delicatissimo, oneroso,
impegnativo e rischioso incarico in maniera  esemplare  ed  incisiva,
ponendosi sempre alla testa dei suoi gregari.  Ufficiale  di  eccelse
virtu', ha impresso un significativo impulso  con  la  sua  azione  a
tutte le attivita', evidenziando una capacita' di comando eccezionale
ed uno spessore professionale di spicco che gli hanno  consentito  di
pianificare  e  condurre,  con  brillanti  risultati,  le  operazioni
'Pamir'in Sheewan, nel distretto di Bala Baluk, provincia  di  Farah,
'Shamshir'nelle aree di Delaram,  Gulistan,  Deh  Tut  e  Farah  Rud,
'Surge rr1'lungo la strada nazionale  anulare  da  Herat  a  Delaram.
Chiaro esempio  di  non  comuni  doti  professionali  e  umane  e  di
altissima  dedizione  al  servizio,  ha   contribuito,   in   maniera
significativa,  al  successo  della  missione,  mantenendo  alto   il
prestigio sia del 132° reggimento carri sia dell'Esercito italiano"». 
    Herat (Afghanistan), 28 novembre 2007 - 22 aprile 2008. 
    Con D.M. n. 990 in  data  15  luglio  2009,  al  Capitano  Mattia
Scirocco, nato il 22 gennaio 1976 a Caserta,  e'  stata  concessa  la
croce di bronzo al merito dell'Esercito con la seguente: 
      "Comandante di compagnia di manovra su veicolo da  trasporto  e
combattimento 'Dardo', impiegato  nella  regione  ovest,  nel  quadro
dell'operazione ISAF, in Afghanistan,  dal  24  ottobre  2007  al  22
aprile 2008, ha assolto  il  delicatissimo,  oneroso,  impegnativo  e
rischioso incarico in maniera esemplare e incisiva, ponendosi  sempre
alla testa del suo reparto e  guidandolo  con  l'esempio,  con  somma
perizia e competenza rarissima. Inoltre, ha evidenziato una capacita'
di comando eccezionale ed uno spessore professionale di  spicco,  che
gli  hanno  consentito  di  pianificare  e  condurre,  con  immediata
reattivita'  e  con  brillanti  risultati,   l'operazione   'Pamir'in
Sheewan, sul distretto di Bala Baluk, provincia di Farah, nonche'  le
operazioni 'Shamshir'nelle aree di Delaram, Gulistan, Deh Tut e Farah
Rud e 'Surge rr1', lungo la  strada  nazionale  anulare  da  Herat  a
Delaram. La sua brillante azione di  comando  ha  reso  possibile  il
successo della missione raggiungendo  effetti  concreti  e  duraturi.
Chiaro esempio di non comuni doti professionali e umane, di altissima
dedizione al servizio, ha contribuito a mantenere alto  il  prestigio
del 1° reggimento bersaglieri e  dell'Esercito  italiano  nell'ambito
della missione ISAF"». 
    Herat (Afghanistan), 24 ottobre 2007 - 22 aprile 2008. 
    Con D.M. n. 2 in data 9 settembre 2009, al Capitano  di  corvetta
Giovanni Ruffino, nato il 23 settembre 1968 ad Alessandria, e'  stata
concessa la medaglia di bronzo al merito di Marina con la seguente: 
      "Ufficiale medico inquadrato nel  reparto  operazioni  speciali
interforze in Afghanistan nell'ambito dell'operazione 'Sarissa',  nel
periodo dal 6 luglio al 31 ottobre 2006 ha fornito,  presso  l'unita'
provinciale  di  ricostruzione  di  Farah,   servizi   salvavita   in
condizioni critiche ed assistenza nel trattamento di  sette  casi  di
feriti di nazionalita' afgana. La sua esperienza ed il suo intervento
hanno permesso a tutti i feriti di essere  evacuati  presso  l'organo
sanitario campale per trattamenti avanzati. La sua  cooperazione  con
lo staff medico dell'unita' ha permesso la diagnosi e  la  successiva
prognosi di oltre 700  pazienti  afgani  della  provincia  di  Farah.
Splendida figura di  ufficiale  medico  in  possesso  di  eccezionali
qualita'  umane,  militari  e   professionali   che,   con   il   suo
comportamento esemplare, ha contribuito ad  accrescere  il  prestigio
della Marina militare in ambito multinazionale"». 
    Farah (Afghanistan), 6 luglio - 31 ottobre 2006. 
    Con D.P.R. n. 2 in data 29  maggio  2009,  alla  signora  Sensini
Alessandra, nata il 28 gennaio 1970 a Grosseto, e' stata concessa  la
medaglia d'oro al merito di Marina con la seguente: 
      "Atleta di spicco della vela agonistica, ha conseguito, durante
la  sua  brillante  carriera  sportiva,  risultati   eccezionali   ed
elevatissimi riconoscimenti in  patria  e  all'estero.  Profondamente
legata al mare da  oltre  un  ventennio,  affronta  con  passione  ed
impegno le gare di windsurf  nell'arena  mondiale,  ponendo  in  luce
straordinarie  qualita'   di   atleta   tenace   e   appassionata   e
collezionando  ben  sedici  medaglie  in  competizioni  olimpiche   e
mondiali.  Chiarissimo  esempio   di   dedizione   allo   sport,   ha
contribuito,  con  la  sua  opera  e  con  gli  esaltanti   risultati
conseguiti, ad accrescere il prestigio e il  lustro  della  marineria
italiana nel mondo". 
    Con D.P.R. n. 2033 in data 11 novembre 2008 al Capitono  f.(alp.)
Manuel Fiorito, nato il 13 febbraio 1979 a Verona e' stata  conferita
la medaglia d'argento al valor Militare 'alla memoria'con la seguente
motivazione: 
      "Giovane ufficiale  comandante  di  pattuglia  interveniva  sul
luogo ove poco prima si era verificato un grave attentato ai danni di
un  drappello  dell'afghan  national  police.  Durante   l'intervento
l'unita' veniva a sua volta fatta  oggetto  di  attacco  terroristico
mediante un ordigno esplosivo comandato a distanza, che procurava  il
decesso immediato di un militare e  il  ferimento  di  altri  cinque.
L'ufficiale, nonostante le gravissime ferite  riportate,  spronava  i
suoi uomini a mantenere la calma, rassicurandoli sul prossimo  arrivo
dei soccorsi. Notato un componente della pattuglia ferito  seriamente
al capo, in un atto di estrema generosita', si  trascinava  verso  di
lui nel tentativo di portargli  soccorso.  L'ufficiale  spirava  poco
dopo l'arrivo dei rinforzi.  fulgida  figura  di  comandante  che  ha
saputo infondere, fino all'estremo sacrificio,  la  forza  necessaria
per reagire nell'animo  dei  propri  uomini,  costituendo  ammirevole
esempio di coraggio e dedizione  ispirato  alle  migliori  tradizioni
dell'esercito e della patria." 
    Valle di Musay (Afghanistan), 5 maggio 2006.