IL SEGRETARIO GENERALE
Visto:
il decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006, recante «Norme
in materia ambientale»;
in particolare, gli articoli 53 - 72 relativi alla parte III del
suddetto decreto legislativo, nonche' l'art. 170, comma 11, ai sensi
del quale «fino all'emanazione di corrispondenti atti adottati in
attuazione della Parte III del presente decreto, restano validi ed
efficaci i procedimenti e gli atti emanati in attuazione delle
disposizioni di legge abrogate dall'art. 175»;
altresi', l'art. 1 del decreto-legge 30 dicembre 2008 «Misure
straordinarie in materia di risorse idriche e di protezione
dell'ambiente», convertito, con modificazioni, dalla legge 27
febbraio 209 n. 13, che ha previsto la proroga delle Autorita' di
bacino di cui alla legge 18 maggio 1989, n. 183, stabilendo che «fino
alla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del
Consiglio dei Ministri di cui all'art. 170, comma 2-bis, del decreto
legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come sostituito dal comma 1, sono
fatti salvi gli atti posti in essere dalle Autorita' di bacino di cui
al presente art. dal 30 aprile 2006»;
quindi, la legge 18 maggio 1989, n. 183, recante «Norme per il
riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 10 agosto
1989 istitutivo dell'Autorita' di Bacino del fiume Tevere;
il decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180 convertito, con
modificazioni, nella legge 13 luglio 1998, n. 267, recante «Misure
urgenti per la prevenzione del rischio idrogeologico ed a favore
delle zone colpite da disastri franosi nella regione Campania»;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 29 settembre
1998, recante «Atto di indirizzo e coordinamento per l'individuazione
dei criteri relativi agli adempimenti di cui all'art. 1, commi 1 e 2,
del decreto-legge 11 giugno 1998, n. 180»;
il decreto-legge 13 maggio 1999, n. 132 convertito, con
modificazioni, nella legge 14 luglio 1999, n. 226, recante
«Interventi urgenti in materia di protezione civile»;
il decreto-legge 12 ottobre 2000, n. 279 convertito, con
modificazioni, nella legge 11 dicembre 2000, n. 365 recante
«Interventi urgenti per le aree a rischio idrogeologico molto elevato
ed in materia di protezione civile, nonche' a favore delle zone della
regione Calabria danneggiate dalle calamita' idrogeologiche di
settembre ed ottobre 2000»;
la deliberazione n. 114 del 5 aprile 2006 con la quale il
Comitato Istituzionale ha definitivamente adottato, ai sensi
dell'art. 18, comma 10, della legge 18 maggio 1989, n. 183, il Piano
di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto
idrogeologico;
il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 10
novembre 2006, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 9 febbraio
2007, n. 33, con il quale il Presidente del Consiglio dei Ministri ha
approvato il Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio
funzionale per l'assetto idrogeologico;
l'art. 43, comma 5, delle Norme di attuazione del Piano di bacino
del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico
(PAI), che disciplina la procedura finalizzata alla ridefinizione del
perimetro delle zone gia' soggette a rischio ed alla loro eventuale
declassificazione autorizzando il Segretario Generale dell'Autorita'
di bacino del Tevere, «su parere del Comitato Tecnico, sulla base del
certificato di collaudo dell'opera e del parere dell'autorita'
competente nel settore idraulico o geomorfologico», ad emanare
apposito decreto con il quale viene riperimetrata o riclassificata
l'area a rischio oggetto dell'intervento di messa in sicurezza o di
studio e che costituisce aggiornamento del Piano.
Posto che:
il Piano di bacino del fiume Tevere - VI stralcio funzionale per
l'assetto idrogeologico (PAI) individua la porzione di territorio
della localita' Pian Quintino - Comune di Colonna - quale area a
rischio idraulico R4.
Considerato che:
nella citata porzione di territorio sono stati realizzati
interventi per l'eliminazione del rischio;
con nota prot. n. D2/2S/00/256474 del 4 dicembre 2009, del
direttore della Direzione Regionale Ambiente e Cooperazione tra i
Popoli della Regione Lazio, acquisita al prot. n. 4265 dell'11
dicembre 2009 di questa Autorita' di bacino, e' stato trasmesso il
parere di ammissibilita' idraulica prodotto dall'Agenzia Regionale
per la Difesa del Suolo - A.R.DI.S. - con nota n. D2/2Y/03/253900 del
2 dicembre 2009, che da atto dell'avvenuta realizzazione e del
collaudo degli interventi di messa in sicurezza dell'area, per eventi
pluviometrici stimabili dall'adozione della curva di possibilita'
pluviometrica determinata per un tempo di ritorno pari a 200 anni e
la conferma della capacita' di vettoriamento del fosso Piscaro, in
concomitanza dell'immissione della portata integrativa proveniente
dalle opere di messa in sicurezza dell'area;
con nota prot. n° 36605 del 3 marzo 2010 della Provincia di Roma,
acquisita al prot. n. 901 dell'8 marzo 2010 di questa Autorita' di
bacino, in risposta alle note del Comune di Colonna n° 1273 del 25
febbraio 2010, della Regione Lazio n. 261669 del 14 dicembre 2009 e
di questa Autorita' di bacino n. 537 del 10 febbraio 2010, e' stato
espresso parere di ammissibilita' idraulica a valere quale nulla osta
ai fini idraulici;
con nota prot. n. 65870 dell'11 marzo 2010, emessa dalla Regione
Lazio, acquisita al prot. n. 1115 del 22 marzo 2010 di questa
Autorita' di bacino, e' stata richiesta, ai sensi dell'art. 43, comma
5, delle Norme di attuazione del Piano di Assetto Idrogeologico
(PAI), la deperimetrazione dell'area soggetta a rischio idraulico R4
del bacino area «Pian Quintino», situata nel Comune di Colonna e
l'aggiornamento dello stesso Piano di Assetto Idrogeologico;
con nota n. 3007 del 13 maggio 2010 del Comune di Colonna,
acquisita al prot. n. 1831 del 20 maggio 2010 di questa Autorita' di
bacino, e' stata dichiarata la completa eliminazione dell'area a
rischio idraulico di tipo «R4» e la presa in carico delle opere ai
fini della manutenzione ordinaria delle stesse.
Preso atto:
del parere del Comitato Tecnico espresso nella seduta del 29
settembre 2010 che, sulla base dell'istruttoria condotta dalla
Segreteria Tecnico-Operativa dell'Autorita' di Bacino del fiume
Tevere, ha accolto favorevolmente la richiesta avanzata dalla Regione
Lazio di completa deperimetrazione dell'area a rischio idraulico,
bacino area «Pian Quintino», nel Comune di Colonna, ritenendo
rispettata la procedura prevista dall'art. 43, comma 5, delle Norme
tecniche di attuazione del PAI.
Ritenuto pertanto:
ricorrano tutti i necessari presupposti previsti dall'art. 43,
comma 5, delle Norme di attuazione del Piano di bacino del fiume
Tevere - VI stralcio funzionale per l'assetto idrogeologico (PAI),
per emanare il presente decreto di riperimetrazione e di
riclassificazione delle suddette aree a rischio riportate nel Piano
in questione.
Decreta:
Art. 1
E' approvata, ai sensi e per gli effetti dell'art. 43, comma 5,
delle Norme tecniche di attuazione del Piano stralcio per l'Assetto
Idrogeologico, approvato dal Presidente del Consiglio dei Ministri
con decreto del 10 novembre 2006, la completa deperimetrazione
dell'area a rischio idraulico, riportata nella Tav. n. 61 - Atlante
delle situazioni di rischio idraulico (Reticolo secondario e minore)
della Cartografia di PAI.