IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER LA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA 
 
  Visto l'art. 1 della legge 17 maggio 1999, n. 144, che prevede, fra
l'altro, la costituzione, presso questo Comitato, di  un  Sistema  di
Monitoraggio degli Investimenti Pubblici (MIP) e l'invio,  sempre  da
parte di questo Comitato, di un  rapporto  semestrale  al  Parlamento
sull'evoluzione del sistema suddetto; 
  Visto l'art. 11 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, il quale dispone
che,  a  decorrere  dal  1°  gennaio  2003,  ai  fini  del   suddetto
monitoraggio, ogni progetto d'investimento pubblico, nuovo o in corso
di attuazione, sia dotato di  un  Codice  Unico  di  Progetto  (CUP),
demandando a questo Comitato il compito di disciplinarne modalita'  e
procedure attuative; 
  Visto il decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  e  s.m.i.,  e
visti in particolare: 
    l'art. 161, comma 6-bis - aggiunto dall'art. 2, comma 1,  lettera
rr) del decreto legislativo  31  luglio  2007,  n.  113  -  che,  per
consentire   il   monitoraggio   finanziario   delle   infrastrutture
strategiche di  preminente  interesse  nazionale,  stabilisce  che  i
pagamenti relativi alla realizzazione di dette opere  debbano  essere
effettuati con le procedure previste dal  Sistema  Informativo  sulle
Operazioni degli Enti Pubblici (SIOPE); 
    l'art. 176, comma 3, lettera  e),  come  integrato  dall'art.  3,
comma 1, lettera l) del citato decreto legislativo n.  113/2007,  che
demanda a questo Comitato di definire i contenuti  degli  accordi  in
materia di sicurezza, prevenzione e  repressione  della  criminalita'
sulla base delle linee guida indicate dal Comitato  di  coordinamento
per l'alta sorveglianza delle  grandi  opere  (CASGO),  istituito  ai
sensi dell'art. 15, comma 2, del decreto legislativo 20 agosto  2002,
n. 190 (ora art. 180, comma 2, del decreto legislativo n. 163/2006); 
  Vista la legge 13 agosto 2010, n. 136, come modificata dal  decreto
legge 12 novembre 2010, n. 187, convertito  con  modificazioni  dalla
legge 17 dicembre 2010, n. 217, e visti in particolare: 
    l'art.  3,  che  prevede,  al  fine  di  prevenire  infiltrazioni
criminali, l'onere di tracciabilita' dei flussi finanziari  a  carico
degli appaltatori, subappaltatori e subcontraenti della filiera delle
imprese, nonche' a carico dei concessionari di finanziamenti pubblici
anche europei, a qualsiasi titolo interessati  a  lavori,  servizi  e
forniture pubbliche, tra l'altro  disponendo  che  gli  strumenti  di
pagamento debbano riportare il Codice Identificativo di Gara (CIG) e,
ove obbligatorio ai sensi del  menzionato  art.  11  della  legge  n.
3/2003, il CUP; 
    l'art. 6, che sanziona, tra l'altro, la mancata  apposizione  del
CUP sui suddetti strumenti di pagamento; 
  Vista la propria  delibera  27  dicembre  2002,  n.  143  (G.U.  n.
87/2003),  con  la  quale  si  e'   definito   e   regolamentato   il
funzionamento del CUP, e visti, in particolare: 
    il punto 1.1.7, che istituisce la Struttura di supporto CUP,  che
deve riferire, con periodicita' semestrale, alla Segreteria di questo
Comitato  sulle  attivita'  svolte,  facendosi  carico  anche   delle
proposte di sviluppo e di aggiornamento del sistema MIP-CUP; 
    il punto A.1.1. dell'allegato alla stessa delibera, che definisce
il progetto d'investimento pubblico da assoggettare al sistema CUP; 
  Vista la propria  delibera  29  settembre  2004,  n.  24  (G.U.  n.
24/2004), con la quale e' stato stabilito che  il  CUP  debba  essere
riportato su tutti i documenti amministrativi e contabili, cartacei e
informatici, relativi a progetti d'investimento pubblico; 
  Vista la propria  delibera  29  settembre  2004,  n.  25  (G.U.  n.
24/2004), che al punto 6 da' incarico alla Struttura di supporto CUP,
opportunamente  rafforzata,  di  operare,  nella  fase  iniziale  del
sistema MIP, come «Unita' centrale» preposta  all'avviamento  e  alla
gestione dello stesso sistema MIP; 
  Vista  la  propria  delibera  17  novembre  2006,  n.   151   (G.U.
n.14/2007), con la quale questo Comitato  da'  mandato  alla  propria
Segreteria  (oggi   Dipartimento   per   la   programmazione   e   il
coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio
dei Ministri - DIPE) di attivare una fase di sperimentazione del  MIP
stipulando   specifici   protocolli   d'intesa   con   il   Ministero
dell'economia e delle  finanze  -  Ragioneria  generale  dello  Stato
(RGS), con il Ministero delle infrastrutture e con le Amministrazioni
che gestiscono i principali sistemi di monitoraggio; 
  Visto l'allegato 1 alla suddetta delibera n. 151/2006 che, al punto
2, sostituisce il punto 1.4.1  della  citata  delibera  n.  143/2002,
stabilendo quali sono i soggetti cui e' attribuita la responsabilita'
della richiesta del CUP; 
  Visti i  protocolli  d'intesa  sottoscritti  dalla  Presidenza  del
Consiglio - DIPE, ai sensi della  richiamata  delibera  n.  151/2006,
rispettivamente con il Ministero dell'economia e delle finanze - RGS,
il  Ministero  dell'ambiente  e  della  tutela  del  territorio,   il
Ministero  delle  infrastrutture,   il   Ministero   dello   sviluppo
economico, le Regioni Basilicata, Emilia Romagna,  Lazio,  Lombardia,
Molise, la  Provincia  di  Milano,  il  Comune  di  Bologna,  ANAS  e
l'Universita' di Tor Vergata; 
  Vista la propria delibera 3 agosto 2007, n. 86 (G.U. n.  293/2007),
con  la  quale   questo   Comitato,   tra   l'altro,   dispone   che,
contestualmente  alle  relazioni  semestrali  sul   sistema   MIP-CUP
previste dalla citata legge n. 144/1999,  RGS  e  DIPE  predispongano
relazioni congiunte sulle attivita' e  sui  risultati  conseguiti  ai
sensi del sopracitato protocollo; 
  Viste le proprie delibere 27 marzo 2008, n. 50 (G.U. n.  186/2008),
e 18 dicembre 2008, n. 107 (G.U. n. 61/2009),  con  le  quali  questo
Comitato ha attivato  una  fase  di  sperimentazione  -  basata,  tra
l'altro, sul CUP - del monitoraggio  finanziario  della  filiera  dei
fornitori delle infrastrutture strategiche, previsto  dall'art.  176,
comma 3, lettera e) del decreto legislativo  n.  163/2006  e  s.m.i.,
individuando quale oggetto  della  sperimentazione  una  parte  della
tratta T5 della Metro C di Roma, realizzata dal Consorzio E.R.E.A., e
affidando il coordinamento di detta sperimentazione al DIPE,  tramite
uno o piu' protocolli d'intesa con i soggetti interessati; 
  Visto il protocollo operativo stipulato il 26 giugno  2009  tra  il
DIPE, il CASGO, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, il
Ministero dell'economia e  delle  finanze,  il  Consorzio  CBI,  Roma
Metropolitane s.r.l., nella qualita' di Soggetto aggiudicatore  della
Metro C di Roma, e Metro  C  S.p.A.,  nella  qualita'  di  Contraente
generale per la realizzazione di detta  opera,  protocollo  inteso  a
disciplinare - in conformita' ai criteri stabiliti con le  menzionate
delibere  n.  50/2008  e  n.  107/2008  -  la   sperimentazione   del
monitoraggio finanziario sulla parte della  tratta  T5  della  citata
metropolitana per la  quale  e'  risultato  aggiudicatore  il  citato
Consorzio E.R.E.A.; 
  Vista la propria delibera 26 giugno 2009, n. 34, che al  punto  3.1
stabilisce che la sperimentazione prevista dalle richiamate  delibere
n. 50/2008 e n. 107/2008 debba  concludersi  entro  dicembre  2010  e
formare  oggetto  di  relazioni  semestrali,  di  cui  la  prima   da
presentare entro gennaio 2009; 
  Vista la delibera 13 maggio 2010, n. 4 (G.U. n.  215/2010)  con  la
quale questo Comitato - su proposta formulata dal CASGO con  nota  1°
dicembre 2009, n. 91/CASGO/09 -  ha  esteso  la  sperimentazione  del
monitoraggio    finanziario    alla    «Variante    di    Cannitello»
(caratterizzata  dal  CUP  J94F04000030001),   opera   inserita   nel
Programma  delle  infrastrutture  strategiche  e  il   cui   progetto
definitivo e' stato approvato da  questo  Comitato  con  delibera  29
marzo 2006, n. 83 (G.U. n. 290/2006), fissando la scadenza  di  detta
sperimentazione alla medesima data del  31  dicembre  prevista  dalla
citata delibera n. 34/2009; 
  Vista la propria delibera  13  maggio  2010,  n.  54  (in  Gazzetta
Ufficiale n. 216/2010), con la quale, tra l'altro: 
    sono state approvate le relazioni sul sistema MIP-CUP relative al
primo e al secondo semestre 2009,  inclusive  dell'informativa  sulle
attivita' svolte nei due semestri in questione in ordine alla  citata
sperimentazione del monitoraggio finanziario di parte della tratta T5
della linea C della Metropolitana di Roma; 
    e' stata introdotta la possibilita' di  erogare  i  finanziamenti
deliberati  da  questo  Comitato  in  piu'  rate,  condizionando   il
versamento delle rate successive alla dimostrazione dell'utilizzo  di
una quota delle rate precedenti per pagamenti relativi al progetto  e
prevedendo  che  la  spesa  sostenuta  sia  dimostrata  via   Sistema
informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) per gli enti
della Pubblica Amministrazione, o attraverso altri  sistemi  per  gli
enti esterni alla Pubblica Amministrazione; 
  Viste le relazioni sul sistema  MIP-CUP  relative  al  primo  e  al
secondo semestre 2010, predisposte dal DIPE, per l'invio delle stesse
al Parlamento ai sensi dell'art. 1, comma 6, della  citata  legge  n.
144/1999, corredate dai seguenti allegati: 
    relazioni dei Gruppi di lavoro MIP relative al primo e al secondo
semestre 2010, concernenti le attivita'  svolte  in  coerenza  con  i
protocolli firmati con le sopra menzionate  Amministrazioni,  per  la
progettazione del MIP nei settori lavori pubblici, incentivi a unita'
produttive, ricerca e formazione e le relazioni  congiunte  R.G.S.  -
DIPE sulle attivita' svolte nei due semestri in argomento; 
    relazione  conclusiva  del  Gruppo  di  lavoro,   istituito   con
protocollo operativo 26 giugno 2009, concernente  la  sperimentazione
del monitoraggio finanziario su parte della tratta T5 della  Metro  C
di Roma; 
  Considerato che entro il predetto termine del 31 dicembre 2010  non
e' stato possibile attivare l'estensione della  sperimentazione  alla
«Variante di Cannitello» sia per la ristrettezza dei tempi tecnici  -
atteso che  la  delibera  di  questo  Comitato  n.  4/2010  e'  stata
pubblicata, come sopra indicato, solo il 14 settembre 2010 -  sia  in
relazione all'entrata in vigore della predetta legge n. 136/2010, che
- se non  interferisce  con  lo  specifico  sistema  di  monitoraggio
finanziario previsto dall'art. 176, comma 3, lettera e)  del  decreto
legislativo n. 163/2006 e s.m.i. per le infrastrutture strategiche  -
delinea pero' un sistema complessivo degli adempimenti antimafia  si'
che le  Amministrazioni  interessate  alla  predetta  sperimentazione
hanno ritenuto di attendere  che,  a  seguito  delle  modifiche  gia'
all'epoca prefigurate, si definisse un quadro regolatorio  certo  del
quale tener  conto  per  gli  aspetti  che  rilevano  ai  fini  della
sperimentazione stessa, quali, ad esempio, le tipologie di  pagamento
da  effettuare  con  strumenti  diversi  dal  bonifico  e  i  profili
sanzionatori; 
  Considerato che, nelle more  dell'attivazione  dell'estensione  del
monitoraggio alla «Variante di Cannitello», erano cominciati comunque
ad affluire, nella banca dati costituita presso il DIPE, i  dati  sui
flussi  finanziari  relativi  ad  alcune  imprese   coinvolte   nella
realizzazione della stessa «Variante di Cannitello»; 
  Ritenuto necessario confermare la Struttura di supporto  CUP,  oggi
utilizzata anche per la progettazione del sistema MIP,  rafforzandola
- come  previsto  dalle  citate  delibere  numeri  25/2004,  86/2007,
20/2008, 34/2009 e 54/2010 - e dotandola  di  un'organizzazione  piu'
stabile in vista delle crescenti necessita' delle banche dati  CUP  e
del sistema MIP; 
  Ritenuto di  fare  proprie  le  relazioni  semestrali  sul  sistema
Monitoraggio  Investimenti  Pubblici  e  Codice  Unico  di   Progetto
relative al primo e al secondo semestre 2010, presentate dal  DIPE  a
questo Comitato, e di trasmetterle al Parlamento, ai sensi  dell'art.
1, comma 6, della citata legge n. 144/199; 
  Su proposta  del  Sottosegretario  di  Stato  alla  Presidenza  del
Consiglio dei Ministri con funzioni di Segretario di questo Comitato; 
 
                            Prende atto: 
 
  1.  per  quanto  concerne  le  relazioni  semestrali  sul   sistema
Monitoraggio  Investimenti  Pubblici  e  Codice  Unico  di   Progetto
relative al primo e al secondo semestre 2010: 
    che la banca dati CUP  a  fine  dicembre  2010  registrava  circa
870.000 progetti di investimento (a fronte di circa 570.000  di  fine
2009, 457.000 di fine 2008 e di 310.000 di fine 2007) e che gli  enti
accreditati, responsabili della realizzazione dei progetti  e  quindi
della richiesta del CUP, erano oltre  16.300  (erano  15.300  a  fine
2009, 14.400 a fine 2008 e 9.500 a fine 2007); 
    che la citata legge n. 136/2010 ha avuto effetto trainante per la
diffusione  del  CUP  sul  territorio   nazionale,   comportando   un
rilevantissimo incremento di tutte le attivita' riferite alle  banche
dati CUP; 
    che, di  conseguenza,  si  sono  intensificate  le  attivita'  di
assistenza agli utenti da parte  della  Struttura  di  supporto  CUP,
anche in relazione a incertezze interpretative sulla  normativa,  sia
in particolare sulla menzionata legge n. 136/2010 sia con riferimento
ai soggetti tenuti alla richiesta del CUP nel caso,  ad  esempio,  in
cui norme locali assegnino a soggetti privati l'incarico  di  gestire
fondi per la concessione di incentivi alle piccole-medie imprese o in
presenza di programmi di ricerca realizzati da piu' soggetti; 
    che, per quanto riguarda i  mandati  informatici  con  campo  CUP
compilato, dall'elaborazione dei dati ricevuti da SIOPE risulta che a
fine 2010 il flusso  informativo  comprendeva  circa  56.500  mandati
(erano circa 28.000 a fine 2009 e circa 16.400 a fine 2008).  di  cui
43.400 con il campo CUP compilato correttamente (a fronte di 20.700 a
fine 2009 e di 10.200 a fine 2008); 
    che gia' a fine giugno 2010, in coerenza con la  citata  delibera
n. 151/2006, e' stata sostanzialmente completata la progettazione del
MIP per il settore  lavori  pubblici,  e  che  si  sta  iniziando  la
progettazione  del  MIP  per  altri  settori   (ricerca,   incentivi,
formazione, etc.); 
  2. per quanto concerne la relazione conclusiva del gruppo di lavoro
sulla sperimentazione del monitoraggio finanziario relativo  a  parte
della tratta T5 della metro C di Roma: 
    che i risultati raggiunti in  detta  sperimentazione,  coordinata
dal DIPE, comprendono la messa a punto,  anche  con  il  supporto  di
Consip S.p.A., di Metro C S.p.A. e del Consorzio CBI - che, per conto
dell'ABI,  cura  l'attivita'  bancaria  on  line  per  i  servizi  di
corporate banking -, della strumentazione che consente l'acquisizione
di dati, tempestivi e affidabili, sui flussi  finanziari  (incassi  e
pagamenti)  delle  imprese  interessate  ai  lavori  in  questione  e
l'individuazione dei criteri operativi necessari al funzionamento del
monitoraggio finanziario, definendo un metodo, che e' stato assunto -
in forma semplificata - anche  dalla  citata  normativa  antimafia  e
antiriciclaggio e che ha comportato: 
      la creazione, tramite l'utilizzo della rete del Consorzio  CBI,
di un focal point dove confluiscono, giornalmente, tutti gli  «esiti»
dei pagamenti, contrassegnati  da  apposito  CUP  ed  effettuati  con
bonifici SEPA on line, e gli estratti  dei  conti  correnti  dedicati
utilizzati dalle imprese suddette; 
      la messa a punto di  un  applicativo  finalizzato  a  prelevare
giornalmente dal suddetto focal point, gli  «esiti»  e  gli  estratti
conto su citati, a caricarli  in  una  banca  dati  e  a  esaminarli,
metterli a confronto e «riconciliare» esiti ed estratti conto; 
      la definizione dei criteri  che  le  imprese  coinvolte  devono
seguire per consentire l'alimentazione della suddetta  banca  dati  e
l'identificazione e il superamento dei relativi problemi; 
    che la relazione riporta una valutazione positiva  sui  risultati
conseguiti, presentando anche appositi allegati  che  descrivono  sia
l'intera  filiera  delle  imprese  interessate   alla   realizzazione
dell'opera sia, a livello di  impresa,  il  dettaglio  dei  pagamenti
ricevuti ed effettuati, e sottolinea come  la  sperimentazione  possa
essere completata prevedendo: 
      l'avviamento su un piu' ampio spettro di aziende di  una  nuova
ricognizione, finalizzata a individuare i problemi che possono essere
incontrati dalle imprese della filiera  e  dalle  relative  banche  e
delle possibili soluzioni; 
      l'individuazione delle modalita' di interrogazione della  banca
dati, da parte dei  soggetti  abilitati,  e  l'identificazione  degli
eventi da segnalare; 
      la definizione delle caratteristiche e la realizzazione  di  un
applicativo che consenta  l'interrogazione  della  banca  dati  e  la
produzione delle segnalazioni suddette; 
    che la relazione si chiude quindi con la proposta di disporre una
seconda fase di sperimentazione, continuando a coinvolgere  la  parte
di tratta T5 della Metro C di Roma finora monitorata ed eventualmente
affiancando a tale opera un'altra opera in fase  di  avvio  o  appena
avviata, in modo da  poter  seguire  una  piu'  completa  filiera  di
fornitori interessati alla realizzazione di un'opera e completare  la
verifica  della  complessita'  e  delle  problematiche  connesse   al
monitoraggio, nonche' produrre una stima del costo relativo; 
    che  la  sperimentazione  e'  valsa  anche  a  creare  una  nuova
sensibilita'  verso  il  problema  della  lotta   alla   criminalita'
organizzata nelle imprese, spesso anche di  ridotte  dimensioni,  che
hanno partecipato alla realizzazione della  citata  tratta  della  T5
della Metro  C,  e  a  promuovere,  tramite  l'attivita'  divulgativa
effettuata dai soggetti «tecnici» coinvolti (Metro C  S.p.A.,  CBI  e
CONSIP),  l'utilizzo  di  strumenti  piu'  moderni  e  adeguati  alle
suddette finalita'; 
    che le  attivita'  svolte  e  i  risultati  ottenuti  sono  stati
utilizzati  per  l'elaborazione  del  «progetto  CAPACI»   («Creating
Automated  Procedures  Against  Criminal   Infiltration   in   public
contracts»),  predisposto,  con  il  supporto  di  FORMEZ,  dal  DIPE
congiuntamente al  Ministero  dell'interno  e  al  Consorzio  CBI,  e
proposto dal suddetto Ministero, su input del Coordinatore del CASGO,
alla Commissione Europea,  nell'ambito  della  procedura  avviata  da
detta Commissione per selezionare progetti inerenti la sicurezza; 
    che  detto  progetto  e'  stato  oggetto   di   una   lusinghiera
valutazione  da  parte  della  Commissione,  che  lo  ha  ammesso   a
cofinanziamento; 
    che l'ulteriore fase di sperimentazione proposta  dal  gruppo  di
lavoro potrebbe essere effettuata in sede di attuazione del  suddetto
progetto «CAPACI». 
 
                              Delibera: 
 
1. Approvazione delle  relazioni  relative  al  primo  e  al  secondo
  semestre 2010. 
 
  1.1 Sono approvate le relazioni presentate a  questo  Comitato  dal
Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della  politica
economica (DIPE) della Presidenza  del  Consiglio  dei  Ministri  sul
sistema Monitoraggio Investimenti Pubblici (MIP) e  Codice  Unico  di
Progetto  (CUP)  relative  al  primo  e  al  secondo  semestre  2010,
comprensive della  relazione  conclusiva  sulla  sperimentazione  del
monitoraggio finanziario di parte della tratta T5 della linea C della
Metropolitana di Roma, realizzata dal Consorzio E.R.E.A.; 
  1.2 Le relazioni di cui al punto 1.1 sono trasmesse  al  Parlamento
ai sensi dell'art. 1, comma 6, della legge 17 maggio 1999, n. 144. 
 
2. Misure per lo sviluppo del sistema MIP-CUP. 
 
  Sono approvate le integrazioni e  le  modifiche  alle  delibere  di
questo Comitato n. 143/2002 e n. 151/2006 riportate  nell'Allegato  1
alla  presente  delibera,  della   quale   esso   costituisce   parte
integrante. 
 
3. Completamento della sperimentazione del monitoraggio finanziario. 
 
  3.1 In relazione agli esiti positivi rappresentati nella  relazione
conclusiva del  gruppo  di  lavoro  di  cui  alla  precedente  «presa
d'atto», istituito con il protocollo operativo del 26 giugno 2009, la
durata della sperimentazione del monitoraggio  finanziario  di  parte
della tratta T5 della linea C della Metropolitana di Roma, realizzata
dal Consorzio E.R.E.A., viene prorogata,  senza  oneri  aggiuntivi  a
carico dello Stato, al 31 luglio 2011, al fine  di  non  interrompere
l'afflusso dei dati,  che  e'  proseguito  comunque  fino  alla  data
odierna,  in  vista  dell'avvio  del  progetto  CAPACI  di  cui  alla
precedente «presa d'atto». 
  3.2 La suddetta sperimentazione proseguira' in sede  di  attuazione
del progetto CAPACI,  con  l'obiettivo  di  mettere  a  punto  alcuni
applicativi informatici, tra cui in particolare quelli concernenti un
sistema di warning automatico; a tal fine, potra' essere sottoscritto
un  protocollo  integrativo  al  protocollo  del  26   giugno   2009,
specificato in premessa, che proroghi la durata della sperimentazione
di cui al precedente punto 3.1, attribuisca  il  coordinamento  della
sperimentazione stessa  al  coordinatore  del  CASGO,  rappresentante
dell'amministrazione capofila (Ministero dell'interno -  Dipartimento
della  pubblica  sicurezza),  individuata  quale  lead  partner   del
menzionato  progetto  CAPACI,  e  introduca  le  eventuali  ulteriori
modifiche che assicurino piena coerenza con le indicazioni  formulate
in sede comunitaria per l'attuazione del citato progetto. 
  3.3 Alla predetta sperimentazione saranno  affiancate,  nell'ambito
del citato progetto CAPACI, le  attivita'  di  monitoraggio  relative
all'intervento denominato  «Variante  di  Cannitello»,  di  cui  alle
premesse, nonche', qualora necessario, ad altro idoneo intervento, da
individuare successivamente. 
  3.4 La sperimentazione relativa alla «Variante di  Cannitello»,  di
cui al precedente  punto  3.3,  sara'  effettuata  sulla  base  delle
seguenti direttive: 
    la sperimentazione potra' durare sino all'ultimazione dei  lavori
della Variante e interessera' tutta la filiera dei soggetti coinvolti
nella realizzazione dell'opera a iniziare, per la  parte  relativa  a
detta realizzazione, da «Stretto di Messina S.p.A.» e  con  eccezione
eventuale  dei  soli  fornitori  non   soggetti   alla   legislazione
antimafia; 
    la sperimentazione avverra', nell'ambito del richiamato  progetto
CAPACI, a carico delle risorse che saranno destinate al finanziamento
del predetto progetto, sulla base di criteri analoghi a  quelli  gia'
definiti per la sperimentazione della suddetta parte della tratta  T5
della Metro C di Roma, prevedendo  in  particolare  l'istituzione  di
«conti correnti dedicati», da utilizzare per tutti gli  incassi  e  i
pagamenti  relativi  alla  realizzazione  dell'opera,  l'obbligo   di
pagamento solo tramite bonifici SEPA  on  line  e  l'obbligo,  per  i
titolari dei suddetti conti  dedicati,  di  richiedere  alla  propria
banca di fornire un servizio di «esito» dei singoli  pagamenti  e  di
comunicare gli estratti conto all'Ente che cura il monitoraggio; 
    gli l'obblighi di cui al precedente alinea con  riferimento  alle
modalita'  di  pagamento  tramite  bonifici  SEPA  on  line   trovano
eccezione esclusivamente nei casi previsti dal  succitato  protocollo
26 giugno 2009, e negli altri eventuali casi che venissero concordati
in relazione a problematiche  emerse  in  fase  di  attuazione  della
sperimentazione; in detti casi si dovra'  comunque  tenere  conto  di
quanto indicato nell'art. 3, comma 3, della citata legge n.  136/2010
e s.m.i.; 
    il  coordinamento  della  sperimentazione  sara'  assicurato  dal
Coordinatore del CASGO, nella qualifica sopra evidenziata; 
    il protocollo, che verra' sottoscritto tra PCM - DIPE,  Ministero
dell'interno,  Ministero  delle  infrastrutture  e   dei   trasporti,
Ministero dell'economia e delle finanze, Societa' Stretto di  Messina
S.p.A., Societa' di progetto Eurolink S.C.p.A. e  Consorzio  CBI  per
disciplinare la sperimentazione stessa,  attribuira'  il  compito  di
seguire detta sperimentazione al  gruppo  di  lavoro  incaricato  del
monitoraggio  del  piu'  volte  menzionato  progetto  CAPACI,   fermo
restando che alle riunioni del  gruppo  potranno  essere  invitati  a
partecipare   le   altre   Amministrazioni   interessate,   eventuali
istituzioni bancarie e ulteriori soggetti la  cui  partecipazione  si
rilevi opportuna nel corso della sperimentazione; 
    il suddetto protocollo definira' anche  le  sanzioni  applicabili
nelle  ipotesi  di  inottemperanza  agli  obblighi  previsti  per  il
monitoraggio finanziario dal protocollo  stesso  tenendo  conto,  per
quanto  concerne  l'importo  delle  penali   e   nei   limiti   della
compatibilita', delle disposizioni di cui  all'art.  6  della  citata
legge n. 136/2010 e prevedendo: 
      a) la risoluzione dei contratti e subcontratti e l'applicazione
di una penale nell'ipotesi di pagamenti  effettuati  senza  avvalersi
degli  intermediari  abilitati  di  cui  al  decreto  legislativo  21
novembre 2007, n. 231; 
      b) l'applicazione di  una  penale  pecuniaria  per  i  casi  di
pagamenti non effettuati su conti correnti dedicati o non  effettuati
tramite bonifici SEPA on line, fatte salve le eccezioni di cui sopra. 
  Le penali di cui alla lettera a) vengono affidate  in  custodia  al
Soggetto aggiudicatore e da questo poste a disposizione del  soggetto
che ha attivato la clausola risolutiva espressa nei limiti dei  costi
sostenuti per la  sostituzione  della  controparte  contrattuale.  La
parte residua di dette penali e le penali di cui alla lettera b) sono
destinate all'incremento della sicurezza dell'opera e per far  fronte
ai costi dell'attivita' di monitoraggio secondo un programma  che  il
Soggetto aggiudicatore sottoporra' al gruppo di lavoro di cui sopra. 
  Il Contraente in  bonis  informera'  il  Ministero  dell'interno  -
Direzione investigativa antimafia dell'applicazione delle  misure  di
cui al presente alinea. 
    Roma, 5 maggio 2011 
 
                                            Il Presidente: Berlusconi 
Il segretario: Micciche' 

Registrato alla Corte dei conti il 26 settembre 2011 
Ufficio di controllo sui Ministeri economico-finanziari, registro  n.
9, Economia e finanze, foglio n. 369