L'AUTORITA' PER LE GARANZIE 
                         NELLE COMUNICAZIONI 
 
  Nella riunione della Commissione per i Servizi e i Prodotti del  20
dicembre 2011; 
  Vista la  legge  31  luglio  1997,  n.  249,  recante  «Istituzione
dell'Autorita' per  le  garanzie  nelle  comunicazioni  e  norme  sui
sistemi delle comunicazioni e  radiotelevisivo»  e,  in  particolare,
l'art. 1, comma 6, lettera b), n. 11); 
  Visto  il  decreto  legislativo  31  luglio  2005,  n.  177,   come
modificato dal decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 44,  recante  il
«Testo Unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici»; 
  Visto l'Atto di indirizzo sulla rilevazione degli indici di ascolto
e di diffusione dei mezzi di comunicazione approvato con delibera  n.
85/06/CSP del 16 maggio 2006,  pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale
della Repubblica Italiana n. 123 del 29 maggio 2006; 
  Vista la delibera  n.  130/06/CSP  recante  «Misure  attuative  per
l'acquisizione,  l'elaborazione  e  la  gestione  delle  informazioni
richieste nell'Atto di indirizzo sulla rilevazione  degli  indici  di
ascolto e di diffusione dei mezzi di comunicazione», pubblicata nella
Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n.  174  del  28  luglio
2006; 
  Vista la delibera n. 75/09/CSP del 5 maggio 2009 recante «Misure  e
raccomandazioni nei confronti della societa' AUDIRADIO in materia  di
rilevazione degli indici di ascolto radiofonici»; 
  Vista la delibera n. 182/11/CSP del 6 luglio  2011  recante  «Linee
guida sull'organizzazione dell'attivita' di rilevazione degli  indici
di ascolto radiofonici», pubblicata nella  Gazzetta  Ufficiale  della
Repubblica italiana n. 169 del  22  luglio  2011,  con  la  quale,  a
seguito della messa  in  liquidazione  della  societa'  Audiradio,  i
soggetti  del  comparto  radiofonico   sono   stati   invitati   alla
riorganizzazione del sistema di rilevazione degli indici  di  ascolto
che risponda alle caratteristiche illustrate nella  delibera  stessa,
assegnando  il  termine  di  novanta  giorni  decorrente  dalla   sua
pubblicazione per la presentazione di proposte di riorganizzazione; 
  Rilevato che  in  esito  alla  predetta  delibera  i  soggetti  del
comparto  radiofonico  hanno  trasmesso  le   proposte   di   seguito
sintetizzate; 
Sintesi delle proposte pervenute 
  Le associazioni RNA, FRT e AERANTI hanno  presentato  una  proposta
unitaria,  cui  aderiscono  anche  RDS,  RTL,  Radio  Italia,  Gruppo
L'Espresso, Gruppo Finelco, Radio Maria, Radio  Radicale  e  Radio  &
Reti, che prevede la costituzione di una societa' consortile  per  la
rilevazione dell'ascolto radiofonico in Italia, il  cui  progetto  e'
articolato come segue: 
Metodologia 
  Ricerca  telefonica  con  metodologia  CATI  con   almeno   120.000
interviste; 
  Ricerca integrativa con metodologia Panel «Meter» con almeno  7.000
panelisti; 
  Eventuali  ricerche  qualitative  specialistiche  per  esigenze  di
settore che possano interessare la radiofonia nel suo complesso. 
Governance 
  La  struttura  societaria  proposta  e'   quella   della   societa'
consortile a r.l.  aperta  agli  editori  radiofonici  e  al  mercato
pubblicitario, composta da associazioni degli attori del mercato,  da
editori  radiofonici   nazionali   (privati/pubblici/no-profit),   da
associazioni  di  editori  radiofonici  locali  e  concessionarie  di
pubblicita' per le radio locali aventi rappresentativita'  nazionale,
con un capitale  sociale  di  200.000  euro  ripartito  in  quote  di
«garanzia» suddivise tra le associazioni che rappresentano il mercato
(UPA  e  Assocomunicazioni,  due  terzi  agli   editori   radiofonici
nazionali  (pubblici  e  privati),   un   terzo   ai   soggetti   che
rappresentano gli editori radiofonici locali , in misura comunque non
inferiore al 30% del capitale sociale. Gli  organismi  di  governance
sono costituiti dall'Assemblea consortile, dall'Amministratore unico,
dal Collegio dei Sindaci revisori, dal Comitato tecnico  di  gestione
della ricerca e dal Comitato dei Garanti. Le decisioni  sono  assunte
all'unanimita' per quanto riguarda la  metodologia  e  l'avvio  della
prima ricerca e con la  maggioranza  del  75%  del  capitale  per  le
decisioni successive. L'Assemblea autorizza il budget annuale per  la
ricerca  ed  autorizza,  su  proposta  del   Comitato   tecnico,   la
metodologia e la sua esecuzione.  L'Amministratore  unico  si  occupa
della gestione economica  e  dell'ordinaria  amministrazione,  mentre
l'approvazione  dei  progetti  di   ricerca   spetta   esclusivamente
all'Assemblea.  Il  Comitato  tecnico  di  gestione  della   ricerca,
composto da soggetti  individuati  dal  Mercato,  Comparto  nazionale
(quota totale 2/3), Comparto locale (quota  totale  1/3),  Componenti
aggiunti senza diritto di voto (ivi compreso un rappresentante  Agcom
se nominato), ha il compito di proporre, vigilare  e  controllare  la
ricerca e definire le procedure di controllo da affidare  a  soggetti
esterni, mediante decisioni da assumere a  maggioranza.  Il  Comitato
dei Garanti, composto da tre esperti  di  riconosciuta  esperienza  e
professionalita', ciascuno designato dalle componenti Mercato,  Radio
nazionali, Radio locali, e' nominato dall'Assemblea ed ha il  compito
di effettuare la  validazione  tecnico-scientifica  del  progetto  di
ricerca con riguardo  ai  parametri  statistici  utilizzati  (  quali
estrazione,  numerosita',  profilo  e  distribuzione  geografica  del
campione, soglie  di  attendibilita'  statistica,  validazione  delle
procedure di controllo). 
  L'associazione  AERANTI-CORALLO  ha  ulteriormente  precisato,  nel
corso di autonoma audizione, la propria posizione adesiva al progetto
sopra illustrato, evidenziando che le emittenti  locali  generano  un
ascolto pari ad 1/3 degli  ascolti  del  mezzo  radiofonico  su  base
nazionale e che, pertanto, la nuova organizzazione  societaria  degli
indici di ascolto radiofonici non potra' non  prevedere  la  presenza
delle radio locali per almeno un terzo delle  quote  societarie.  Ha,
inoltre richiesto che si preveda l'unanimita' per l'assunzione  della
decisione relativa alla prima indagine che verra' commissionata dalla
nuova entita' e che le modifiche siano assunte  con  una  maggioranza
qualificata del 75% del capitale sociale.  Inoltre,  ha  ribadito  la
propria preferenza per una indagine unica per le emittenti  nazionali
e per le emittenti  locali,  evidenziando  che  mentre  le  emittenti
nazionali  possono  competere  solo  sul  mercato  della  pubblicita'
nazionale, le emittenti locali, attraverso  i  consorzi  e  circuiti,
possono competere sia sul mercato della raccolta pubblicitaria locale
che su quello nazionale e tale aspetto  giustifica  l'unicita'  della
ricerca. 
  La  proposta  presentata  dalla  societa'  Monradio  e'  quella  di
pervenire ad  un  sistema  di  misurazione  dell'ascolto  radiofonico
evoluto  ed  in  grado  di  rappresentare  il  fenomeno   nella   sua
complessita'   e   dinamicita'.   Infatti,   secondo   la   societa',
l'evoluzione digitale e l'accresciuta possibilita'  di  ascoltare  la
radio attraverso una  molteplicita'  di  device,  rendono  ampiamente
superati i sistemi basati sulla notorieta' di marca, sulle  abitudini
di  ascolto  o  sul   ricordo.   L'indagine   attraverso   interviste
telefoniche e' fortemente penalizzata dal fenomeno dell'autoselezione
dei  campioni  e  non  e'  efficace  nella  misurazione  dell'ascolto
digitale o multipiattaforma. La  societa'  ritiene  pertanto  che  il
nuovo  sistema  non  possa  che  basarsi  sulla  rilevazione  passiva
attraverso meter portatile, metodologia che ritiene raggiungibile  in
tempi definibili e contenuti. Il progetto e' articolato come segue 
Metodologia 
  Ricerca  di  base  sulla  radio  in  Italia  che  i)  investighi  i
comportamenti,  gli  stili  di  vita,   i   consumi,   le   dotazioni
tecnologiche, le modalita' di ascolto e di consumo della  radio;  ii)
indici il  volume  totale  degli  ascoltatori/non  ascoltatori;  iii)
definisca i parametri di  costruzione  di  un  Panel  rappresentativo
dell'ascolto/non  ascolto  della  popolazione  residente  in  Italia,
condotta attraverso il metodo delle interviste personali a  domicilio
(CAPI), con stratificazione regionale una o due volte l'anno. 
  Indagine sull'ascolto della radio e delle  emittenti  per  misurare
l'ascolto del mezzo di tutte le emittenti iscritte, che produce  dati
uniformi  per  tutte  le  emittenti,  diversificati  per  periodo  di
rilascio (trimestre, semestre, anno), per significativita'  del  dato
(quarto d'ora o fascia; giorno o giorno medio; tipo giorno; 7 o  7-14
gg), per significativita' del profilo (target completi o  aggregati).
L'indagine sara' transitoriamente effettuata con metodo  panel  diari
on line (cartacei solo per quote marginali)  dimensionato  su  20.000
interviste all'anno suddivise in cicli trimestrali. Dal 2013 il Panel
diari sara' sostituito dal meter con standard encoding. 
  Qualora lo strumento del panel diari e, successivamente, del  meter
non dovesse essere  sufficiente  a  rilevare  l'ascolto  del  mercato
locale, si prevede l'introduzione di una indagine aggiuntiva, con  un
campione costituito  secondo  i  parametri  della  ricerca  di  base,
reclutato ad hoc nei bacini  provinciali  di  interesse  e  destinato
esclusivamente alle emittenti locali di dimensioni piu'  piccole.  In
questo caso la metodologia proposta e' l'indagine CATI con un  nastro
di pianificazione distinto. 
Governance 
  La proposta prevede che la misurazione degli indici di ascolto  sia
effettuata da un ente o societa' all'uopo costituita che risponda  ai
criteri individuati dall'Agcom e che affidi la ricerca ad almeno  due
Istituti di ricerca di comprovata esperienza. 
  La proposta presentata dalla concessionaria del  servizio  pubblico
radiotelevisivo per l'individuazione di un nuovo sistema di  indagine
sulla radio si basa sull'esigenza di  disporre  di  dati  di  ascolto
oggettivi, affidabili, ampi, profondi e tempestivi.  Tale  obiettivo,
secondo la Rai, rende  obsoleti  i  metodi  basati  su  notorieta'  e
ascolto abitudinario, i quali non consentono una rilevazione passiva,
e percio' oggettiva, e non colgono le trasformazioni di  ascolto  che
il mezzo radiofonico  sta  attraversando  a  seguito  dell'evoluzione
tecnologica in corso. Il progetto si articola come segue. 
Metodologia 
  Ricerca di base per la  definizione  di  un  panel  rappresentativo
delle abitudini e modalita' di ascolto della  radio  da  parte  della
popolazione residente in Italia con interviste face to  face  (CAPI),
una volta l'anno, per un numero pari a 30.000. 
  Indagine  sull'ascolto  della  radio   mediante   diari-meter   con
l'utilizzo di un nastro di pianificazione che produce  dati  uniformi
per  tutte  le  emittenti,  diversificati  per  periodo  di  rilascio
(trimestre, semestre, anno), per significativita'  del  dato  (quarto
d'ora o fascia; giorno o giorno medio; tipo giorno; 7 o 7-14 gg); per
significativita'  del  profilo   (target   completi   o   aggregati).
L'indagine sull'ascolto sara' transitoriamente effettuata con  metodo
panel diari on line (cartacei solo per quote marginali), dimensionato
su 20.000 interviste all'anno  suddivise  in  cicli  trimestrali,  in
grado di produrre stime accurate per circa 70 emittenti  nazionali  e
locali con ascolto compreso tra 6,2 milioni e 100.000.  Dal  2013  il
panel diari sara' progressivamente  sostituito  dal  Meter  (standard
encoding). 
  Indagine sull'ascolto provinciale da effettuare con il metodo  CATI
con  un  periodo  di  rilascio  da  definire  e  con  un  nastro   di
pianificazione  «dedicato»,   distinto   dal   nastro   panel.,   con
numerosita' da definire in base alle Province e al numero delle radio
operanti. 
  La Rai ritiene che la diversificazione dell'indagine di ascolto  in
base alle caratteristiche  delle  radio  da  investigare  (nazionali,
locali di grandi e medie dimensioni, locali  di  piccole  dimensioni)
sia piu' aderente  alla  realta'  del  mercato  ed  eviti  i  difetti
insanabili dell'indagine  Audiradio,  fondati  su  innesti  ibridi  e
operazioni di data fusion elaborati ex post. 
  Quanto all'introduzione del meter, il documento depositato  da  Rai
illustra lo stato delle sperimentazioni svolte al riguardo che  hanno
portato  all'individuazione  di  due  sistemi  basati  su  differenti
standard: audiomatching che si basa sul riconoscimento automatico  di
una traccia  sonora  ed  encoding  che  si  basa  sul  riconoscimento
automatico  di  un  codice-stazione.  La  preferenza  espressa  dalla
concessionaria e' per il sistema encoding che consente  una  maggiore
tracciabilita' del segnale sulle varie piattaforme di trasmissione  e
device  di  ascolto  e,  attraverso   la   corrispondenza   biunivoca
«emittente-codice» e' idoneo a superare le annose controversie  sulla
trasparenza dei marchi delle emittenti. 
Governance 
  La Rai propone una societa' fondata su una struttura duale in grado
di superare criticita' e conflitti  mediante  la  ripartizione  delle
competenze tra un Organo di sorveglianza e un Organo di gestione.  Un
ristretto collegio formato da personalita' indipendenti ha il compito
di garantire la correttezza scientifica e la qualita'  tecnica  delle
attivita' di ricerca. 
  La proposta presentata dal Gruppo Editoriale l'Espresso parte dalla
considerazione che l'esperienza contrastata di Audiradio  impone  una
doppia priorita', da un lato la ripresa urgente delle rilevazioni  ed
il superamento degli equivoci che hanno indotto le  diverse  parti  a
risolvere un dibattito  tecnico  con  proposte  parziali,  dall'altro
l'introduzione di un'indagine, universalmente condivisa, in grado  di
rilevare l'ascolto della radiofonia italiana nel  suo  complesso  per
ogni singola emittente nazionale e locale, attraverso  l'utilizzo  di
una metodologia  unitaria  ed  evoluta.  Ulteriore  obiettivo  di  un
sistema aggiornato e' quello di favorire il  progressivo  ampliamento
degli investimenti  pubblicitari  sul  mezzo  radiofonico,  da  tempo
attestati ad una quota nettamente inferiore  di  quella  degli  altri
Paesi europei, obiettivo che  rende  insufficienti  i  metodi  basati
esclusivamente su notorieta',  ricordo  e  ascolto  abitudinario.  La
proposta e' articolata come segue. 
Metodologia 
  Sul presupposto che ad oggi la mancanza di una compagine societaria
unica  rende  impossibile  l'attuazione  di  un'indagine  innovativa,
unitaria  e   condivisa,   il   Gruppo   l'Espresso,   insieme   alla
consapevolezza della necessita'  di  un  intervento  urgente,  e'  al
momento favorevole ad acquistare il miglior prodotto che  il  mercato
possa offrire che offra una metodologia in continuita' con il passato
ma in grado di sperimentare il futuro,  che  faccia  conseguire  dati
affidabili per le radio nazionali e  locali,  che  sia  in  grado  di
fornire misurazioni dell'audience  ed  informazioni  qualitative  sul
profilo degli ascoltatori e che utilizzi le tecnologie piu' avanzate,
con il duplice vantaggio di essere un'indagine fornita da un soggetto
terzo e, pertanto, non proprietaria e di fornire i  dati  gia'  dalla
prossima primavera 2012. 
  Pertanto, la ricerca deve basarsi sui seguenti elementi: 
    un'indagine di base CATI, con un campione di  120.000  individui,
studiato per rilevare nel modo piu' affidabile sia le radio nazionali
che quelle locali, che rileva l'ascolto quotidiano in  totale  e  per
quarto d'ora. 
    un ampio panel di 10.000 o 14.000 individui, basato sul  meter  e
su un questionario elettronico/dialogatore, in grado  di  qualificare
gli ascolti (frequenze, modalita',  piattaforme)  e  gli  ascoltatori
(target), su 7, 14, 21, 28 giorni. Le  informazioni  non  soddisfatte
dal meter vengono indagate attraverso il questionario elettronico che
rileva le modalita'  di  esposizione  alla  radio  e  le  piattaforme
utilizzate, oltre che le diverse caratteristiche socio demografiche. 
  Per  quanto  riguarda  il  futuro,  il  Gruppo  Espresso  condivide
l'introduzione di una ricerca di base e l'adozione di un panel meter,
ma evidenzia che l'apporto  del  meter  andra'  comunque  considerato
congiuntamente   all'attivazione   di   modalita'   integrative    di
rilevazione,  attraverso  strumenti   innovativi   che   amplino   le
informazioni disponibili sulle diverse  piattaforme  e  modalita'  di
fruizione, in quanto la scelta della sola rilevazione passiva farebbe
della  ricerca  radio  un  caso  unico  nel  panorama  nazionale.  Il
passaggio da una modalita' di misurazione ad un'altra deve,  inoltre,
essere   sperimentato   e   collaudato   in   modo    da    risultare
scientificamente corretto, procedendo con gradualita', in continuita'
con il passato ma rivolti al futuro. 
Governance 
  Sulla governance, il Gruppo Espresso evidenzia che la nuova impresa
di   rilevazione   dovra'   prevedere   la   presenza   di   UPA   ed
Assocomunicazione,  soggetti  imprescindibili   per   una   compagine
societaria pienamente rappresentativa. 
  La proposta presentata da Radio24 persegue gli obiettivi di dare il
giusto  peso  alla  radio,  mezzo  ad   altissima   penetrazione   ma
sottovalutato nel rapporto con altri media, di individuare un modello
equo, trasparente  e  in  grado  di  rappresentare  correttamente  il
mercato,  di  creare  un   sistema   innovativo   che   tenga   conto
dell'evoluzione digitale con una prospettiva di lungo termine con  un
impianto di ricerca che sia economicamente sostenibile dall'industria
radiofonica. Secondo la societa', lo scenario di oggi  e'  totalmente
diverso da quello che ispiro' a suo tempo la scelta di  rilevare  gli
ascolti con  l'indagine  telefonica  CATI,  in  quanto  il  contenuto
radiofonico  puo'  oggi  essere  fruito,  oltre  che  nella  classica
modalita' di ascolto,  tramite  le  piattaforme  digitali  televisive
(satellitare, DTT), con iPod e cellulare, via web utilizzando il  PC,
lo smartphone o il  tablet,  in  contemporanea  o  in  differita.  La
mancanza di una ricerca di base rende  non  quantificabile  l'impatto
dei nuovi fenomeni per cui il nuovo sistema di rilevazione  dovrebbe,
innanzitutto, consentire  di  distinguere  l'ascolto  del  mezzo  per
piattaforma. La proposta e' articolata come segue. 
Metodologia 
  Radio 24 propone un impianto metodologico che superi i limiti della
metodologia CATI e tenga conto della specificita' dei due  comparti -
nazionale  e  locale -  riconsiderando   l'impostazione   rigidamente
unitaria del passato, cosi' articolato: 
    metodologia di  ricerca  basata  su  un  panel  completo  di  una
indagine di base che qualifichi la relazione dell'ascoltatore con  il
mezzo, da realizzare con interviste personali (CAPI). In prospettiva,
rilevazione di tipo meter, con un panel di lunga durata per garantire
la stabilita' dei dati, a costi minori  rispetto  a  panel  di  breve
durata. 
  Tenuto conto che il passaggio diretto al meter  non  e'  possibile,
individuazione di un «periodo ponte» in  cui  la  rilevazione  verra'
effettuata tramite diari  che  rilevino  l'ascolto  multipiattaforma,
basata su 20.000 casi all'anno di panel diari, con fornitura di  dati
secondo tre periodicita' (annuale, semestrale e trimestrale) in grado
di rilevare gli ascolti di circa 70 emittente di  grandi  dimensioni.
Per le altre emittenti, realizzazione di  una  CATI  su  un  campione
reclutato ad hoc nei bacini provinciali di interesse, producendo dati
semplificati rispetto all'indagine panel e di conseguenza  un  nastro
di pianificazione distinto. 
  Utilizzazione di meter con tecnologia encoding  per  garantire  che
gli  ascolti  siano   correttamente   attribuiti   alla   piattaforma
utilizzata dall'utente, collocando in modo automatico l'ascolto  time
shifted. 
Governance 
  Radio 24 propone la costituzione di una societa'  che  confermi  il
modello  costituito  dalle  tre  principali  componenti  del  settore
(servizio pubblico, soggetti privati  e  mercato)  e  che  assuma  le
decisioni con  il  sistema  delle  maggioranze  semplici,  prevedendo
quorum differenziati solo nei casi in cui  tali  decisioni  siano  di
natura strategica. Inoltre  propone  la  demarcazione  netta  tra  il
Consiglio di amministrazione e il  Comitato  tecnico,  garantendo  la
massima neutralita' nell'operato di quest'ultimo. 
  Le associazioni  UPA  e  Assocomunicazione  che  rappresentano  gli
utenti pubblicitari, intervenuti congiuntamente in  audizione,  hanno
posto l'accento sull'importanza di prevedere una rilevazione  passiva
dell'audience, evidenziando come  il  meter  sia  lo  strumento  piu'
appropriato per superare la soggettivita' legata alla  memoria  degli
intervistati ed hanno fatto  presente  che  un  progetto  finalizzato
all'adozione del meter in Italia era gia' allo studio  del  Consiglio
di  amministrazione  di  Audiradio,  prima  dello   scioglimento   di
quest'ultima. L'iniziativa di Audiradio teneva conto dei  sistemi  di
rilevazione dell'ascolto radiofonico in uso negli altri Paesi europei
ed extra-europei dove il meter e' gia'  in  fase  di  utilizzo  o  di
avanzata sperimentazione. 
  Nello stesso tempo le due associazioni hanno puntualizzato  che  il
solo sistema di rilevazione attraverso meter  non  e'  sufficiente  a
investigare tutto l'ascolto radiofonico, soprattutto con  riferimento
alle emittenti locali, che in Italia sono numerosissime e  presentano
ambiti di irradiazioni estremamente diversificati tra loro.  Pertanto
la  rilevazione  attraverso  il  meter  deve  essere  necessariamente
integrata da altri metodi di  ricerca  quali  l'indagine  CATI  o  il
metodo Panel Diari. Poiche' entrambi i metodi hanno un largo  margine
di soggettivita', in quanto sono basati sul ricordo dell'ascoltatore,
e' preferibile lo strumento che in termini  qualitativi  e  di  minor
costo consenta di rilevare il maggior numero di emittenti  e  che  si
integri meglio con il meter di prossima introduzione. 
  Infine,  le  associazioni  hanno  evidenziato   come   il   mercato
preferisca il ricorso ad un  unico  nastro  di  pianificazione,  dove
confluiscono sia gli ascolti delle radio nazionali  che  gli  ascolti
delle radio  locali,  per  orientare  gli  investimenti  pubblicitari
diretti sia al mercato nazionale che a quello locale. 
  La  proposta   presentata   dall'associazione   REA   prevede   che
l'attivita'  di  rilevazione  degli  indici  di  ascolto  sia  svolta
direttamente dall'Autorita', attraverso un soggetto non in «conflitto
di interessi»  con  i  settori  della  pubblicita'  e  dell'attivita'
radiotelevisiva, mediante  l'affidamento  ad  un  Ente  pubblico  (ad
esempio ISTAT o Cattedra Universitaria), e con  assoluta  estraneita'
delle associazioni di categoria nella gestione delle indagini. Da  un
punto di vista metodologico, la ricerca  dovrebbe  avvalersi  di  una
corretta «mappatura» delle aree di servizio (bacini di utenza)  delle
diverse  emittenti  partecipanti  alla  rilevazione,  ed  individuare
criteri  per  l'eliminazione   delle   omonimie   dei   marchi,   per
l'impostazione delle interviste, per la pubblicazione dei  dati,  per
l'iscrizione alle indagini, per il finanziamento della ricerca e  per
la determinazione delle quote di  partecipazione  e  del  sistema  di
pagamento. 
  CNR, in qualita' di societa'  concessionaria  per  la  raccolta  di
pubblicita', ritiene auspicabile la formazione di una nuova compagine
societaria che possa rappresentare in maniera  organica  il  comparto
radiofonico, nella quale siano rappresentate anche le  concessionarie
per la raccolta di pubblicita' nazionale, rappresentative in  termini
di aggregazione di audience e quote di fatturato, con una  governance
che possa contemplare e far valere le radio locali, come comparto che
rappresenta un terzo dell'intero mercato. 
  Sotto l'aspetto metodologico CNR propone un'indagine CATI,  con  un
campione di 120.000 interviste, facilmente comprensibile dal  mercato
e con costi sostenibili, che possa misurare  sia  il  comparto  delle
emittenti nazionali che quello delle emittenti locali.  Un  eventuale
approfondimento  qualitativo,  attraverso   un   panel,   integrativo
rispetto alla CATI, potrebbe essere accettabile,  purche'  l'impianto
metodologico sia chiaramente orientato a dare la  massima  importanza
all'indagine principale CATI. 
  Inoltre, la societa' non ritiene percorribile la metodologia meter,
la quale - dati gli alti costi - non consentirebbe di raggiungere  un
campione rappresentativo  anche  delle  emittenti  locali,  generando
rischi di discriminazione per le emittenti che dispongono di  risorse
molto limitate. 
  Considerato quanto segue: 
Valutazioni dell'Autorita' 
  L'art. 1, comma 6, lett. b),  n.  11,  della  legge  249  del  1997
prevede che l'Autorita' «cura la rilevazione degli indici di  ascolto
e di diffusione dei diversi  mezzi  di  comunicazione;  vigila  sulla
correttezza delle indagini sugli indici di ascolto  e  di  diffusione
dei diversi  mezzi  di  comunicazione  rilevati  da  altri  soggetti,
effettuando verifiche sulla congruita' delle metodologie utilizzate e
riscontri  sulla  veridicita'  dei  dati  pubblicati,   nonche'   sui
monitoraggi delle trasmissioni e  sull'operatore  delle  imprese  che
svolgono le indagini». 
  L'Autorita' ha declinato il potere  di  cura  e  di  vigilanza  sui
sistemi di rilevazione degli indici di  ascolto  attribuitogli  dalla
legge, nella vigilanza sull'operato delle imprese che  svolgono  tali
indagini,  con  particolare  attenzione  sia  alla  validita'   della
metodologia utilizzata, sia alla veridicita' dei dati diffusi ed alla
trasparenza della rilevazione, sia,  infine,  alla  governance  delle
imprese. 
  In applicazione di tali principi l'Autorita', con  la  delibera  n.
85/06/CSP, ha dettato  i  criteri  generali  sull'organizzazione  dei
soggetti realizzatori delle indagini sugli indici  di  ascolto  e  di
diffusione dei diversi mezzi di comunicazione, sulle  metodologie  di
rilevamento e sulla pubblicazione e trasparenza delle indagini e  con
la  delibera  n.  75/09/CSP   ha   adottato   specifiche   misure   e
raccomandazioni in materia di rilevazione  degli  indici  di  ascolto
radiofonici. 
  Negli indirizzi impartiti con le  citate  delibere  l'Autorita'  ha
ritenuto valido il modello organizzativo implementato in  Italia  sin
dagli  anni  '80  che  si  basa,  secondo  il   modello   consolidato
prevalentemente utilizzato a livello europeo, sulla ripartizione  del
capitale azionario tra imprese radiofoniche, pubbliche e private,  ed
investitori pubblicitari. Tale modello (c.d. formula del JIC -  Joint
Industry  Committees)  presuppone  un'intesa  tra  le  componenti  di
mercato  in  grado  di  garantire  una   sostanziale   e   intrinseca
stabilita', assicurando, in tal  modo,  un  naturale  equilibrio  del
sistema. 
  Le  imprese  radiofoniche  operano  sul  mercato   della   raccolta
pubblicitaria    direttamente,     ovvero     attraverso     societa'
concessionarie,  per  vendere  agli  inserzionisti  i  propri   spazi
pubblicitari. Una delle variabili piu' importanti che  concorre  alla
collocazione  di  spazi  pubblicitari  sul  mercato   e'   costituita
dall'audience  conseguita  dalle   emittenti   attraverso   la   loro
programmazione.  La   rilevazione   dei   contatti   dei   mezzi   di
comunicazione nasce, pertanto, dalla  necessita'  degli  operatori  e
degli investitori di quantificare l'effettivo numero  di  consumatori
raggiunti  dai  vari  mezzi  di   comunicazione.   L'intero   sistema
pubblicitario si basa sui servizi di  misurazione  di  tali  contatti
(c.d. media measurement services), i cui risultati incidono  in  modo
«proporzionale» sulla valorizzazione delle inserzioni. Ne deriva  che
l'esistenza di dati univoci costituisce un requisito  imprescindibile
per il funzionamento degli scambi, onde assicurare la convergenza  di
tutti gli interessi  coinvolti  nella  misurazione  degli  indici  di
ascolto, ed e' quindi indispensabile che essa sia condivisa  ex  ante
da tutti gli operatori e venga sistematizzata  attraverso  meccanismi
che garantiscano la trasparenza e l'indipendenza della rilevazione. 
  Per  assicurare  la  massima  correttezza   e   trasparenza   delle
rilevazioni e la concorrenza tra le imprese, il modello organizzativo
descritto deve coniugare il principio di efficienza con i principi di
equita' e  non  discriminazione,  rendendo  le  compagini  societarie
effettivamente rappresentative dell'intero settore di riferimento. 
  Con la delibera n. 75/09 l'Autorita' aveva dettato  i  criteri  per
l'allargamento della compagine societaria della societa' Audiradio  a
nuovi  soggetti  e  per  una  nuova  composizione  del  Consiglio  di
amministrazione,  attraverso  un  progressivo  ribilanciamento  delle
partecipazioni storiche detenute  dai  soci  e  un  allargamento  del
capitale sociale alle componenti del  settore  della  radiofonia  non
rappresentate, al  fine  di  assicurare  una  equa  ripartizione  del
capitale sociale e la massima rappresentativita'  nella  composizione
degli organi di gestione dell'impresa realizzatrice. 
  In  relazione  alla  metodologia  di  ricerca,  l'Autorita'   aveva
richiesto una maggiore correttezza e trasparenza  delle  rilevazioni,
da  attuare  mediante  una  effettiva  separazione   dell'organo   di
amministrazione  dall'organo  di  gestione  tecnica   della   ricerca
(Comitato tecnico) e l'implementazione di  un  sistema  di  controllo
della qualita' dell'indagine, verificato da un organismo terzo, super
partes, appositamente individuato. 
  Il  percorso  di  conformazione  della  societa'   Audiradio   agli
indirizzi formulati dall'Autorita'  si  e'  rivelato  particolarmente
complesso.  Infatti  il  processo  di  allargamento  della  compagine
societaria, ancorche' deliberato  dal  Consiglio  di  amministrazione
della societa' nel corso del 2010 e completato  con  l'atto  notarile
del 18 gennaio 2011, non ha trovato pratica ed  effettiva  attuazione
in quanto la societa' non ha poi provveduto ad approvare le modifiche
statutarie necessarie  a  darvi  attuazione,  a  causa  di  un'accesa
contrapposizione che si e' sviluppata tra le diverse componenti della
societa',  sia  in  relazione  alle  regole  di  governance,  sia  in
relazione alla  metodologia.  La  situazione  di  estrema  criticita'
attraversata dalla societa' Audiradio ha, infine, portato al  mancato
raggiungimento  di  un  accordo  tra  i  soci  sull'approvazione  del
bilancio della societa', circostanza che ne ha determinato, pertanto,
la messa in liquidazione. 
  Circa le proposte pervenute ai sensi della delibera n.  182/11/CSP,
finalizzate alla riorganizzazione del sistema  di  rilevazione  degli
indici di ascolto che risponda alle caratteristiche individuate nelle
delibere sopra citate, l'Autorita' rileva una sostanziale uniformita'
di vedute relativamente alla struttura societaria ed alla  governance
della  nuova  entita'  organizzativa,  mentre  riscontra  ancora  una
divergenza di opinioni sull'impianto metodologico della ricerca. 
  La condizione di base per il corretto funzionamento del sistema  di
rilevazione degli indici di ascolto  radiofonici  esige  che  i  dati
siano  misurati  per  tutto  il  comparto  di  riferimento   mediante
metodologie oggettive, corrette e trasparenti e da parte  di  imprese
che si dotino di un'organizzazione  tale  da  assicurare  la  massima
rappresentativita' del  settore  nel  rispetto  di  condizioni  eque,
trasparenti  e  non  discriminatorie  rilevabili  dalle   regole   di
governante e dallo Statuto. 
  L'attivita' di  vigilanza  dell'Autorita'  non  puo',  dunque,  che
rivolgersi a imprese che svolgano indagini di ascolto nel senso sopra
delineato, la  cui  organizzazione  societaria  risponda  ai  criteri
illustrati  nella  delibera  n.  85/06/CSP  e  la  cui   metodologia,
improntata ai principi di  correttezza,  veridicita'  e  trasparenza,
risponda ai criteri universalistici del campionamento e  consenta  la
rilevazione dell'intero ascolto radiofonico in maniera sistematica. 
Organizzazione dell'attivita' di rilevazione degli indici di  ascolto
  radiofonici 
  Sulla base degli  indirizzi  e  dei  criteri  gia'  espressi  nelle
delibere sopra citate ed alla luce di quanto  emerso  dalle  proposte
presentate dagli operatori ai sensi  della  delibera  n.  182/11/CSP,
l'Autorita'  ritiene  opportuno   individuare   ulteriori   indirizzi
operativi per la riorganizzazione dell'attivita' di rilevazione degli
indici di ascolto  radiofonici,  relativi  sia  alla  governance  che
all'impianto   metodologico   della   ricerca,   da   sottoporre    a
consultazione pubblica. 
a) Indirizzi in materia di governance 
  Come  sopra  evidenziato,  l'Autorita'  ritiene  condivisibile   un
modello di organizzazione  basato  sulla  ripartizione  del  capitale
sociale tra imprese radiofoniche (pubbliche e  private,  commerciali,
no profit, nazionali e locali) ed investitori pubblicitari, in quanto
lo stesso presuppone un'intesa tra le componenti di mercato  tale  da
garantire una sostanziale ed intrinseca  stabilita',  assicurando  un
naturale equilibrio del sistema. 
  L'assetto partecipativo, oltre ad assicurare la presenza  di  tutte
le citate componenti del mercato, deve inoltre  essere  omogeneo  per
caratteristiche  dei  componenti  e  per  suddivisione  delle   quote
sociali, al fine di assicurare l'equilibrio dei soggetti partecipanti
in ragione della loro rappresentativita' di  mercato,  prevedendo  la
presenza   delle   radio   locali,   attraverso    le    associazioni
rappresentative di tale settore, per  almeno  un  terzo  delle  quote
societarie, in aderenza  alla  quota  di  ascolti  generata  da  tale
comparto. 
  L'ingresso  nella  nuova  organizzazione  societaria  va   altresi'
garantito  nel  rispetto  di  condizioni  eque,  trasparenti  e   non
discriminatorie,  con  l'adozione  di  regole  statutarie   che   non
attribuiscano particolari diritti amministrativi ai  singoli  soci  e
con la previsione di maggioranze qualificate per  l'assunzione  delle
decisioni strategiche,  quali  l'approvazione  delle  ricerche  degli
ascolti radiofonici. 
  Il Comitato tecnico, cui spetta il compito di proporre, vigilare  e
controllare la ricerca e definire  le  procedure  di  controllo,  pur
riflettendo,  nelle  sue  componenti,  la  struttura  dell'organo  di
amministrazione, deve comunque essere separato da  quest'ultimo,  con
la finalita' di  assicurarne  l'indipendenza  tecnica  ed  operativa.
All'organo di gestione tecnica della ricerca  deve  essere,  inoltre,
affiancato un organismo tecnico  di  garanzia  indipendente,  con  il
compito di effettuare la validazione tecnico-scientifica del progetto
di  ricerca,  con  particolare  riguardo  ai   parametri   statistici
utilizzati, che fornisca report periodici all'Autorita' sul grado  di
affidabilita' della ricerca stessa. 
b) Indirizzi sull'impianto metodologico della ricerca 
  Al fine di garantire la  valorizzazione  dell'ascolto  radiofonico,
caratterizzato  da  un'elevata  qualita'  e  quantita'  di  programmi
informativi  e  di  intrattenimento,  da  un'offerta  pluralistica  e
multiforme e da un alto grado di innovazione tecnologica che consente
oggi all'utente la  fruizione  dei  servizi  radiofonici  su  diverse
piattaforme di distribuzione e su diversi device, si reputa opportuno
il perfezionamento degli strumenti di raccolta sin qui utilizzati, al
fine  di  assicurare  rilevazioni  piu'  oggettive   ed   affidabili.
L'esigenza di tenere conto dell'evoluzione dei mezzi  di  misurazione
dell'audience radiofonico in  relazione  all'innovazione  tecnologica
era stata, peraltro, espressa dall'Autorita'  gia'  a  partire  dalla
delibera n.  85/06/CSP.  Alla  luce  dello  sviluppo  dello  scenario
tecnologico che si e' in seguito verificato,  tale  esigenza  diviene
ormai imprescindibile, come dimostrano le esperienze in atto in altri
Paesi europei dove sono in corso avanzate  sperimentazioni  di  nuovi
metodi di ricerca dell'ascolto radiofonico. 
  Sotto  altro  profilo,  l'Autorita'  ravvisa  l'esigenza   che   la
misurazione dell'ascolto radiofonico avvenga nei confronti  di  tutto
il comparto, e quindi, sia con  riferimento  all'emittenza  nazionale
che a quella locale, al fine di non generare fenomeni  di  esclusione
di  una  quantita'  considerevole  di  soggetti  minori,  perseguendo
criteri di equita' e  non  discriminazione.  Il  settore  radiofonico
italiano  si  caratterizza  per  la  presenza  di   soggetti   aventi
caratteristiche strutturali, organizzative ed  economiche  fortemente
differenziate tra loro. Come osservato nella delibera n. 75/09/CSP le
esigenze di pianificazione pubblicitaria  delle  varie  tipologie  di
soggetti  sono  diverse  tra  loro:  le  emittenti  nazionali   hanno
necessita'  di  pianificare  le  proprie  campagne  pubblicitarie   e
verificarne immediatamente l'efficacia facendo riferimento a dati  di
ascolti del  breve  periodo  (in  genere  bimestrale);  le  emittenti
locali, vista la maggiore variabilita' delle loro audience nel  breve
periodo, trovano nel dato aggregato per semestre uno  strumento  piu'
significativo  e  adeguato   alla   competizione   nel   mercato   di
riferimento,  importante  sia  per   determinare   gli   investimenti
pubblicitari, sia per individuare le strategie di modifica  del  loro
palinsesto. Anche  i  bacini  di  riferimento  delle  emittenti  sono
caratterizzati da un'estrema variabilita' (nazionali, ultraregionali,
regionali,  provinciali),  circostanza  che  produce  impatto   sulla
misurazione degli ascolti radiofonici i quali, come in ogni  indagine
campionaria,  sono  soggetti  alla  regola  secondo   la   quale   il
coefficiente di variazione di una stima e' inversamente proporzionale
all'ampiezza della stima stessa. Tale  variabilita'  e'  maggiormente
riscontrabile negli ascolti delle emittenti  locali,  a  causa  della
parcellizzazione dei relativi bacini di utenza. 
  La circostanza che la ricerca radiofonica si rivolga a  un  settore
composto da varie tipologie di emittenti,  ciascuna  delle  quali  e'
regolata da specifiche norme relative alla raccolta pubblicitaria,  e
da specifici mercati di riferimento,  fa  si'  che  la  ricerca,  per
essere  oggettiva  ed  affidabile,   debba   quindi   soddisfare   le
peculiarita' e specificita' di ciascuna tipologia. 
  Ne  deriva  che   le   metodologie   da   impiegare,   che   devono
complessivamente consentire la  quotazione  dell'ascolto  radiofonico
dell'intero  comparto,  debbono  prevedere  l'integrazione  di  varie
metodologie di rilevazione con l'obiettivo di soddisfare  il  massimo
delle   esigenze   qualitative   e    quantitative    ragionevolmente
perseguibili, tenendo in  conto  anche  la  sostenibilita'  economica
della ricerca. 
  Dall'esame delle proposte pervenute  ai  sensi  della  delibera  n.
182/11/CSP, tutte comunque orientate a  prevedere  l'integrazione  di
diversi metodi di rilevazione (indagini CATI, panel-diari, meter), le
divergenze che emergono sono relative alla combinazione di tali mezzi
rispetto alle  tipologie  di  emittenti  da  investigare  (nazionali,
locali di grandi e medie dimensioni, locali di  piccole  dimensione).
Da parte di alcuni soggetti si prevede l'impiego di indagini CATI per
il  tutto  il  settore  (comparto  nazionale  e  comparto  locale)  e
l'impiego di  indagini  piu'  approfondite  (panel-diari,  meter)  in
funzione integrativa della  ricerca  CATI.  Altri  soggetti,  invece,
esprimono preferenza per metodologie non integrative ma diversificate
per tipologia di soggetti (emittenti di grandi  e  medie  dimensioni,
emittenti di piccole dimensioni), ipotizzando il  ricorso  alle  sole
indagini panel-diari e in prospettiva meter, per la prima  tipologia,
e il ricorso alle indagini CATI per quotare  l'ascolto  di  emittenti
locali di dimensioni minori. 
  L'Autorita' ritiene, in primo luogo, che l'indagine degli indici di
ascolto radiofonici debba basarsi su una ricerca di  base,  strumento
di cui il settore radiofonico e' al momento sprovvisto  a  differenza
delle ricerche degli indici di ascolto relative  ad  altri  mezzi  di
comunicazione. Tale strumento  consente  di  investigare  in  maniera
approfondita e sistematica l'universo radiofonico anche in termini di
nuove  modalita'  di  fruizione  dei  contenuti,   facendo   emergere
l'effettiva penetrazione del mezzo anche  in  rapporto  alle  diverse
piattaforme di distribuzione e ai differenti device  utilizzati.  Una
quotazione universalita' dell'ascolto radiofonico in Italia, oltre  a
consentire al mezzo di attrarre maggiori  investimenti  pubblicitari,
rappresenta la precondizione per una corretta formazione del campione
da parre a base della ricerca dell'ascolto radiofonico. 
  Si osserva,  inoltre,  che  le  metodologie  da  impiegare  per  la
rilevazione  dovrebbero  tenere  conto  dell'esigenza   di   misurare
l'ascolto del piu'  alto  numero  di  emittenti,  nell'ambito  di  un
disegno complessivo che vede l'integrazione di  piu'  metodologie  di
rilevazione adatte alle  varie  tipologie  di  emittenti,  senza  per
questo attuare una discriminazione tra le stesse. 
  Poiche' l'obiettivo delle rilevazioni degli indici  di  ascolto  e'
quello  di  generare  dati  precisi,  affidabili  e   statisticamente
corretti,  la  combinazione  tra  le   varie   metodologie   dovrebbe
consentire, sia pure in maniera  proporzionata  nel  tempo  e  tenuto
conto dello  stato  di  evoluzione  dei  mezzi  di  rilevazione  piu'
innovativi, nonche' della sostenibilita' economica della ricerca,  di
pervenire ad una diversificazione dei  mezzi  di  rilevazione  adatta
alla specificita' di ciascun comparto, in base alle dimensioni  delle
emittenti.  Tale  obiettivo  deve  essere  raggiunto  senza  comunque
generare una discriminazione tra le diverse tipologie da investigare.
Per evitare  il  possibile  effetto  discriminatorio  i  costi  delle
ricerche,  seppure  distinte,  dovrebbero  quindi  essere   equamente
ripartiti tra le varie componenti del settore, anche  nell'ambito  di
un generale principio di mutualita' diretto a soddisfare  il  massimo
numero di radio ai minori costi. 
  Sull'altro versante, una simile scelta dovrebbe, pero', condurre al
ripensamento della logica del «nastro unico di  pianificazione»,  sia
per non generare effetti discriminatori, sia per evitare il ripetersi
di possibili errori statistici derivanti  dalla  confluenza  di  dati
provenienti da ricerche diverse attraverso interventi di data  fusion
ed innesti ex post. 
  Infine, quanto all'innovazione dei mezzi  di  investigazione  degli
indici di ascolto radiofonici, dall'esame di analoghe  esperienze  in
atto in altri Paesi europei e dalle proposte pervenute emerge  che  i
tempi sono ormai maturi per l'adozione di  strumenti  di  rilevazione
dotati  di  sempre  minor  soggettivita',   seppure   necessariamente
integrati  da  strumenti  di  rilevazione  soggettiva  al   fine   di
consentire,  tenuto  conto  della  sostenibilita'   economica   della
ricerca, la rilevazione del maggior numero di soggetti possibile. 
 
                         Tutto cio' premesso 
 
  Considerata l'esigenza di acquisire il punto di vista dei  soggetti
interessati  sugli  indirizzi  operativi  per   la   riorganizzazione
dell'attivita' di rilevazione degli  indici  di  ascolto  radiofonici
individuati dall'Autorita' nel presente provvedimento; 
  Rilevata,  altresi',  l'opportunita',  coniugando  le  esigenze  di
partecipazione al procedimento  e  di  celerita'  della  costituzione
della nuova organizzazione degli indici di  ascolto  radiofonici,  di
costituire presso  l'Autorita'  un  tavolo  tecnico  in  funzione  di
ausilio  al  raggiungimento  di  una  posizione  il  piu'   possibile
condivisa dai soggetti interessati, onde  pervenire  alla  definitiva
individuazione di una organizzazione  sistematica  della  rilevazione
degli indici di ascolto radiofonici che garantisca la correttezza, la
trasparenza, l'equita' e l'indipendenza della rilevazione  sia  sotto
l'aspetto della governance che della metodologia da impiegare; 
  Udita la relazione dei  Commissari  Sebastiano  Sortino  e  Antonio
Martusciello,  relatori  ai  sensi  dell'art.  29   del   Regolamento
concernente l'organizzazione e il funzionamento dell'Autorita'; 
 
                              Delibera: 
 
                               Art. 1 
 
  1. E' avviata la consultazione  pubblica  sugli  indirizzi  per  la
riorganizzazione  dell'attivita'  di  rilevazione  degli  indici   di
ascolto radiofonici  illustrati  dall'Autorita'  nelle  premesse  del
presente provvedimento. 
  2. Nell'ambito della consultazione pubblica di cui al  comma  1  e'
costituito presso  l'Autorita'  un  tavolo  tecnico  in  funzione  di
ausilio  al  raggiungimento  di  una  posizione  il  piu'   possibile
condivisa di  tutti  i  soggetti  interessati,  onde  pervenire  alla
definitiva  individuazione  di  un'organizzazione  sistematica  della
rilevazione degli indici di ascolto  radiofonici  che  garantisca  la
correttezza, la trasparenza, l'equita' e l'indipendenza della ricerca
sia con riferimento alla governance che all'impianto metodologico  da
attuare. 
  3. Le modalita' di  consultazione  e  di  costituzione  del  tavolo
tecnico sono riportate, rispettivamente, negli allegati A  e  B  alla
presente delibera, di cui costituiscono parte integrante. 
  4. All'esito  della  consultazione  pubblica  di  cui  al  presente
provvedimento e dei lavori del tavolo tecnico, che devono concludersi
entro novanta giorni  dalla  data  di  pubblicazione  della  presente
delibera  nella  Gazzetta  Ufficiale   della   Repubblica   italiana,
l'Autorita' si  riserva  di  adottare  la  definitiva  organizzazione
dell'attivita' di rilevazione degli indici di ascolto. 
  La presente delibera e' pubblicata, priva degli  allegati  A  e  B,
nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e,  integralmente,
nel sito web dell'Autorita'. 
    Napoli, 20 dicembre 2011 
 
                                              Il presidente: Calabro' 
 
 
I commissari relatori: Sortino - Martusciello