IL DIRETTORE GENERALE 
          per il coordinamento e lo sviluppo della ricerca 
 
  Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e ss.mm. e  ii.
sull'ordinamento del lavoro  alle  dipendenze  delle  amministrazioni
pubbliche; 
   Vista  la  Legge  14  luglio  2008  n.  121  di  conversione,  con
modificazioni, del  decreto-legge  16  maggio  2008  n.  85,  recante
«Disposizioni urgenti per l'adeguamento delle strutture di governo in
applicazione dell'art. 1, commi 376 e 377, della  legge  24  dicembre
2007, n. 244» con la quale, tra l'altro, e'  stato  previsto  che  le
funzioni del Ministero  dell'Universita'  e  della  Ricerca,  con  le
inerenti  risorse  finanziarie,  strumentali  e  di  personale,  sono
trasferite al Ministero  dell'Istruzione,  dell'Universita'  e  della
Ricerca; 
  Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri D.P.C.M.
del  6  agosto  2008  «Ricognizione,  in  via  amministrativa   delle
strutture trasferite al Ministero dell'Istruzione, dell'Universita' e
della Ricerca, ai sensi dell'articolo 1, comma 8,  del  decreto-legge
16 maggio 2008, n. 85, convertito, con modificazioni, dalla legge  14
luglio 2008, n. 121; 
  Visto il D.P.R. del 20 gennaio 2009, n.  17,  «Regolamento  recante
disposizioni di riorganizzazione del Ministero dell'Istruzione, dell'
Universita' e della Ricerca»; 
  Visto   il   decreto   ministeriale   27   luglio   2009,   recante
l'individuazione degli uffici di livello  dirigenziale  non  generale
dell'amministrazione  centrale  ed  il  decreto   22   luglio   2010,
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 216 del 15 settembre 2010, che
assegna all'Ufficio III della Direzione Generale per il Coordinamento
e  lo  Sviluppo  della   Ricerca   le   deleghe   su   Coordinamento,
finanziamento e  valutazione  enti,  Distretti  di  alta  tecnologia,
laboratori  pubblico  -  privati  e  reti  di  impresa,  nonche'   la
Definizione,  attuazione  e  monitoraggio  dei  relativi  Accordi  di
programma; 
  Vista la Comunicazione  COM(2008)  652  def  della  Commissione  al
Consiglio, al Parlamento Europeo, al  Comitato  Economico  e  Sociale
Europeo e al Comitato delle Regioni  "Verso  cluster  competitivi  di
livello mondiale nell'Unione europea" che identifica come  una  delle
priorita'    assolute    l'attuazione    di    un'ampia     strategia
dell'innovazione per il raggiungimento  dell'eccellenza  dei  Cluster
europei; 
  Considerata la Comunicazione COM(2011) 808 def della Commissione al
Consiglio, al Parlamento Europeo, al  Comitato  Economico  e  Sociale
Europeo e al Comitato delle  Regioni  "Orizzonte  2020"  nella  quale
viene illustrato il quadro strategico comune in materia di ricerca  e
innovazione per il periodo 2014-2020, e che prevede tre priorita' che
si rafforzano reciprocamente: 1. generare una scienza di alto livello
finalizzata a rafforzare l'eccellenza scientifica dell'UE  a  livello
internazionale; 2. promuovere  la  leadership  industriale  mirata  a
sostenere l'attivita' economica, comprese le  PMI;  3.  innovare  per
affrontare le sfide sociali, in modo da rispondere direttamente  alle
priorita' identificate nella  strategia  Europa  2020  per  mezzo  di
attivita' ausiliari che coprono l'intero  spettro  delle  iniziative,
dalla ricerca al mercato; 
  Visto il decreto direttoriale n. 713/Ric del 29 ottobre 2010  e  il
successivo avviso del 15 novembre  2010,  nell'ambito  del  quale  il
MIUR, ha previsto azioni di sviluppo e potenziamento di Distretti  ad
Alta Tecnologia e  di  Laboratori  pubblico/privati  nell'ambito  del
Programma Operativo Nazionale «Ricerca  e  Competitivita'»  2007-2013
(PON R & C) per le Regioni  della  Convergenza  (Calabria,  Campania,
Puglia, Sicilia), con un impegno complessivo pari a  915  Milioni  di
Euro a carico del PON R & C con copertura a valere sul Fondo  Europeo
di Sviluppo Regionale (FESR) e sul Fondo di Rotazione (FDR); 
  Considerato opportuno, anche nelle  regioni  italiane  non  facenti
parte  dell'Obiettivo  Convergenza,  ai  fini   della   creazione   o
rafforzamento di favorire la nascita e lo sviluppo di grandi  cluster
tecnologici   di   carattere   nazionale,   anche    attraverso    la
valorizzazione  e  sistematizzazione  delle  migliori  esperienze  al
riguardo esistenti; 
  Visto il  decreto  legislativo  27  luglio  1999,  n.  297  recante
«Riordino della disciplina  e  snellimento  delle  procedure  per  il
sostegno della ricerca scientifica e tecnologica, per  la  diffusione
delle tecnologie, per la mobilita' dei ricercatori» e ss.mm.ii.; 
  Visto il decreto ministeriale 8 agosto 2000, n. 593, pubblicato nel
S.O. n. 10 alla Gazzetta Ufficiale n. 14 del 18 gennaio 2001 relativo
alle «Modalita' procedurali per  la  concessione  delle  agevolazioni
previste dal decreto legislativo 27 luglio 1999, n. 297»  entrato  in
vigore il 17 febbraio 2001, e successive modifiche ed integrazioni; 
  Considerato che il MIUR nel decreto direttoriale n. 332/  RIC,  del
10 giugno 2011 di ripartizione delle risorse del  FAR  per  gli  anni
2010-2011 ha stanziato 368 Milioni di euro per l'intervento di cui al
presente Avviso nella forma del contributo nella spesa (63 Milioni di
euro ) e di credito agevolato (305 Milioni di euro); 
  Considerato  che,  al  fine  di   favorire   opportune   forme   di
collegamento e integrazione tra Cluster Tecnologici delle Regioni non
Convergenza e le migliori competenze  pubbliche  e  private  presenti
nelle  4  Regioni  dell'Obiettivo  Convergenza,  il  richiamato   PON
«Ricerca e Competitivita'» mette a disposizione 40  milioni  di  euro
(50% FESR e 50% FdR); 
  Considerata l'opportunita' di favorire la nascita e lo sviluppo  di
pochi grandi, Cluster Tecnologici Nazionali al fine  di  favorire  il
consolidamento politiche di sistema e di masse critiche piu' ampie ed
efficaci; 
  Ritenuto di poter procedere alla pubblicazione del suddetto Avviso; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
 
                 Finalita' e oggetto dell'intervento 
 
  1. Le dinamiche del cambiamento tecnologico, la rapida evoluzione e
convergenza   delle   tecnologie   abilitanti    dischiudono    nuove
opportunita' per il mercato  e  la  societa',  in  termini  di  nuovi
prodotti, nuovi servizi, nuovi  mercati,  nuovi  settori  produttivi,
diverse  modalita'  di   organizzazione   della   produzione,   delle
istituzioni, dei servizi sociali ed  in  particolare  della  Pubblica
Amministrazione. In tale ottica diventa fondamentale  perseguire  una
linea di azioni ed interventi  coerente  con  le  agende  strategiche
comunitarie,  che  consenta  una   attiva   partecipazione   ed   una
convergenza con gli obiettivi di Horizon 2020, il  Programma  Europeo
per la ricerca e l'innovazione per il periodo 2012/2020. 
  2. Per valorizzare questi spazi di opportunita' e  quindi  il  loro
impatto  sulla  "mutazione   strutturale"   dei   sistemi   economici
Regionali,   assumono    rilevanza    le    operazioni    strategiche
inter-istituzionali (imprese, universita', enti pubblici di  ricerca)
con  valenza  interdisciplinare  ed  internazionale,  finalizzate  ad
integrare ricerca-formazione-innovazione. 
  3.  In  tale  quadro,  il  MIUR  attribuisce  particolare   rilievo
strategico alla  nascita  e  allo  sviluppo  di  Cluster  Tecnologici
Nazionali da identificare come propulsori  della  crescita  economica
sostenibile dei territori e dell'intero sistema economico nazionale. 
  4.  Piu'  in  particolare,  i  Cluster  debbono   intendersi   come
aggregazioni organizzate di imprese, universita',  altre  istituzioni
pubbliche o private  di  ricerca,  altri  soggetti  anche  finanziari
attivi nel campo dell'innovazione, articolate  in  piu'  aggregazioni
pubblico-private,  ivi  compresi   i   Distretti   Tecnologici   gia'
esistenti, presenti su diversi ambiti territoriali,  guidate  da  uno
specifico organo di coordinamento  e  gestione,  focalizzate  su  uno
specifico ambito tecnologico e applicativo, idonee a contribuire alla
competitivita' internazionale sia dei territori  di  riferimento  sia
del sistema economico nazionale. 
  5. Il Cluster  puo'  essere  strutturato  secondo  diversi  modelli
organizzativi  (quali  un  modello  "hub  &  spoke"  o   un   modello
"federato"),  con  l'obiettivo  di  stabilire  e   valorizzare   ogni
possibile connessione con analoghe esperienze esistenti su  tutto  il
territorio    nazionale,    attraverso    progetti     di     ricerca
interdisciplinari connessi alle tecnologie  abilitanti  e  alle  loro
relative  applicazioni,  e  anche  attraverso   pratiche   lavorative
eccellenti ed approfondimenti teorici, giungendo allo sviluppo di una
massa  critica  di   competenze   interdisciplinari,   di   capacita'
innovative e di creazione di imprenditorialita' emergente dai  saperi
scientifici e tecnologici (start-up, spin-off di ricerca),  capacita'
di distinguersi per un forte  impatto  sociale  e  di  risposta  alle
grandi sfide sociali. 
  6. La natura e il ruolo  dei  Cluster  Nazionali  tanto  piu'  puo'
essere  rilevante  quanto  piu'  si  caratterizzino   per   il   loro
riferimento a un numero limitato di aree tecnologiche  e  applicative
trasversali, all'interno delle quali far confluire in modo coordinato
e organico anche le migliori esperienze e  competenze  esistenti  sul
territorio nazionale. 
  7. L'analisi della struttura scientifica e tecnologica del Paese  e
gli  orientamenti  nazionali  e  comunitari   al   riguardo   portano
all'individuazione delle seguenti aree, per  ognuna  delle  quali  il
MIUR vuol favorire la nascita e lo sviluppo di un Cluster Tecnologico
Nazionale, anche  attraverso  il  presente  Avviso  i  cui  risultati
dovranno opportunamente valorizzare gli esiti di analoghe  iniziative
gia' in corso di attivazione presso il MIUR: 
    Chimica verde: l'azione del Cluster dovra' mirare  allo  sviluppo
di tecnologie di  trasformazione  di  biomasse  di  seconda  e  terza
generazione (biomasse "sostenibili non food") in  energia  e  chimica
verde. 
    Agrifood: l'azione del Cluster dovra'  mirare  allo  sviluppo  di
conoscenze e tecnologie per la produzione di cibi, anche  di  origine
marina, piu' sicuri e che abbiano  piu'  elevate  caratteristiche  di
qualita' e genuinita', anche attraverso una maggiore sostenibilita' e
un minor impatto ambientale nell'uso delle risorse. 
    Tecnologie per gli ambienti di vita: l'azione del Cluster  dovra'
mirare allo sviluppo di conoscenze, soluzioni tecnologiche, impianti,
costruzioni e prodotti altamente innovativi che, secondo  uno  schema
di Ambient Intelligence ed "Ambient Assisted Living",  permettano  di
ridisegnare  l'ambiente  di  vita  domestico  in  modo  da  garantire
l'inclusione, la sicurezza, l'ecosostenibilita'. 
    Scienze della Vita: l'azione del Cluster  dovra'  in  particolare
riguardare la cura della salute umana  attraverso  la  produzione  di
nuovi farmaci e  terapie  assistive,  anche  a  costi  contenuti;  la
realizzazione  di  approcci  diagnostici  innovativi   per   malattie
particolarmente critiche, comunque in un'ottica  di  miglioramento  e
allungamento della vita attiva delle persone. 
    Tecnologie per le Smart Communities: l'azione del Cluster  dovra'
mirare allo  sviluppo  delle  piu'  avanzate  soluzioni  tecnologiche
applicative  per  conseOire  di  realizzare  modelli  innovativi   di
risoluzione  integrata  per  problemi  sociali  'ili,scala  urbana  e
metropolitana,  (es.:  mobilita',  sicurezza   e   monitoraggio   del
territorio,education, health, beni culturali e turismo,  green  cloud
computing, energie rinnovabili e efficienza energetica, giustizia). 
    Mezzi e sistemi  per  la  mobilita'  di  superficie  terrestre  e
marina: l'azione del Cluster dovra' mirare a promuovere  lo  sviluppo
di  innovativi  mezzi  e  sistemi  per  la  mobilita'  di  superficie
eco-sostenibili, ottimizzabili dal punto di  vista  intermodale,  per
accrescere  la  competitivita'  delle  imprese  di  produzione  e  di
gestione nel pieno rispetto dell'ambiente e delle risorse naturali. 
    Aerospazio: l'azione del  Cluster  dovra'  riguardare  tutti  gli
ambiti tecnologici di rilievo per il settore aeronautico  e  spaziale
con particolare riferimento all'uso duale  delle  tecnologie  che  ne
specializzino l'uso ad applicazioni in  campo  civile  e  di  elevato
impatto sociale. 
    Energia: l'azione del Cluster  dovra'  mirare  allo  sviluppo  di
componenti,  sottosistemi  e   sistemi   innovativi   relativi   alla
produzione di energie, anche marine, sostenibili e a basso  contenuto
di  CO2,  al  relativo  utilizzo  ad  alto  grado  di  efficienza  ed
efficacia, nonche'  alla  produzione,  stoccaggio,  distribuzione  di
energia elettrica secondo il concetto di smart grids. 
    Fabbrica  intelligente:  l'azione  del  Cluster  dovra'   mirare,
attraverso lo sviluppo e l'applicazione di tecnologie innovative  per
i sistemi produttivi, tra le quali, ad esempio, la robotica, i  nuovi
materiali  e  dispositivi  avanzati,  il  virtual  prototyping  e  in
generale l'applicazione delle tecnologie digitali al manufacturing, a
favorire   l'innovazione   e   la   specializzazione   dei    sistemi
manifatturieri    nazionali,    sul    piano    della     produzione,
dell'organizzazione e della distribuzione. 
  8.  Le  tecnologie  abilitanti  di  natura  pervasiva,   quali   le
nanotecnologie, i nuovi materiali, la fotonica, le tecnologie per  le
next generation networks etc., e in generale l'ICT, sono  considerate
parte costitutiva dei domini  applicativi  sopraelencati  e  la  loro
opportuna   valorizzazione   deve   essere    considerata    elemento
qualificante dei Cluster Tecnologici Nazionali. 
  9. Ai fini sin qui esposti, pertanto, con  il  presente  Avviso  il
MIUR richiede, secondo le disposizioni di cui ai successivi articoli,
la presentazione di Piani di Sviluppo Strategico  e  di  Progetti  di
Ricerca Industriale  (comprensivi  anche  di  attivita'  di  Sviluppo
Sperimentaerre  di  Formazione),  per  la  successiva  attivita'   di
valutazione e di eventuale finanziamento attraverso la definizione di
opportuni  Accordi  di  Programma  con  le  Regioni  specificatamente
interessate.