IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visto l'art. 95, primo comma, della  Costituzione,  che  affida  al
Presidente  del  Consiglio   dei   Ministri   la   direzione   e   la
responsabilita'  della  politica  generale  del  Governo,  garantendo
l'unita' di indirizzo  politico  amministrativo  e  il  coordinamento
dell'attivita' dei Ministri; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive  modificazioni,
recante disciplina dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della
Presidenza del Consiglio dei Ministri; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  286,  recante
riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e
valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati  dell'attivita'
svolta dalle amministrazioni pubbliche, a norma  dell'art.  11  della
legge 15 marzo 1997, n. 59; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  303,  recante
ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri, a norma  del
citato art. 11; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre  2006,
n. 315, che dispone il riordino del Comitato tecnico scientifico  per
il controllo strategico nelle amministrazioni dello Stato; 
  Visto il decreto del Presidente del  Consiglio  in  data  1°  marzo
2011, recante disposizioni sull'ordinamento delle strutture  generali
della Presidenza del Consiglio, e successive modificazioni; 
  Visto il  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  in  data  16
novembre 2011, con il quale il professor Dino Piero Giarda  e'  stato
nominato Ministro senza portafoglio e successivamente  delegato,  tra
l'altro, con decreto del Presidente del Consiglio in data 13 dicembre
2011,  ad  esercitare  le   funzioni   di   impulso,   coordinamento,
monitoraggio, verifica e valutazione,  nonche'  ogni  altra  funzione
attribuita al Presidente del  Consiglio  dei  Ministri  in  relazione
all'attuazione e all'aggiornamento  del  programma  di  Governo,  con
particolare riferimento all'analisi e allo  studio  per  il  riordino
della spesa pubblica; 
  Ritenuto di dover emanare una direttiva di indirizzo per  garantire
che l'intera attivita' amministrativa dell'Esecutivo si  sviluppi  in
un contesto coerente con il programma di Governo; 
  Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri,  adottata  nella
riunione del 30 aprile 2012; 
  Sulla proposta del Ministro per i rapporti con il Parlamento; 
 
                              E m a n a 
 
                       la seguente direttiva: 
 
Premessa. 
 
  Nell'attuale situazione economica il Governo ritiene necessario  un
intervento volto alla riduzione della spesa pubblica per  un  importo
complessivo di 4,2 miliardi  per  l'anno  2012,  al  quale  tutte  le
amministrazioni pubbliche devono concorrere. 
  Allo  scopo  si  rende  necessaria  un'incisiva  azione  tesa  alla
riduzione dei flussi di spesa pubblica e alla riorganizzazione  delle
attivita' e che miri ai seguenti obiettivi: 
    una piu' efficiente erogazione dei servizi; 
    l'eliminazione degli sprechi; 
    la definizione delle  linee  di  attivita'  ritenute  prioritarie
nell'attuale congiuntura e la conseguente eliminazione delle altre; 
    la realizzazione di economie di bilancio. 
  La   presente   direttiva   disciplina   il   contributo   che   le
amministrazioni centrali sono tenute a prestare per il raggiungimento
dell'obiettivo di riduzione sopra indicato. In tale contesto  ciascun
Ministro riconosce l'attivita' di  revisione  della  spesa  (spending
review) come prioritaria dell'azione di Governo. 
Organizzazione del processo di spending review. 
  Per il coordinamento generale  delle  attivita'  e'  costituito  il
Comitato interministeriale per la revisione della  spesa,  presieduto
dal Presidente del Consiglio e composto dal Ministro per il programma
di Governo,  dal  Ministro  per  la  pubblica  amministrazione  e  la
semplificazione, dal Viceministro dell'economia e delle finanze e dal
Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei  Ministri.
I componenti del Comitato si avvalgono  allo  scopo  delle  strutture
istituite presso le rispettive Amministrazioni, della  collaborazione
del Commissario straordinario per la  razionalizzazione  della  spesa
per acquisti di beni e servizi e dei nuclei di analisi e  valutazione
della spesa, di cui all'art. 39 della legge 31 dicembre 2009, n. 196. 
  Le amministrazioni pubbliche assicurano la  massima  collaborazione
fornendo le informazioni e i dati in possesso,  nonche'  il  supporto
tecnico necessario. 
Oggetto dell'attivita' di revisione della spesa. 
  L'attivita' di revisione della spesa di ogni amministrazione dovra'
in particolare concentrarsi su: 
    a.  revisione  dei  programmi  di  spesa  e  dei   trasferimenti,
verificandone l'attualita' e l'efficacia ed eliminando le  spese  non
indispensabili e comunque non strettamente  correlate  alle  missioni
istituzionali; 
    b.  ridimensionamento  delle  strutture  dirigenziali  esistenti,
anche in conseguenza della riduzione dei programmi di spesa; 
    c. razionalizzazione delle attivita' e dei  servizi  offerti  sul
territorio e all'estero, finalizzata  all'abbattimento  dei  costi  e
alla  migliore  distribuzione   del   personale,   anche   attraverso
concentrazioni dell'offerta e dei relativi uffici; 
    d. riduzione, anche mediante accorpamento, degli enti strumentali
e vigilati e delle societa' pubbliche; 
    e. riduzione in termini monetari della spesa per acquisto di beni
e servizi anche mediante l'individuazione di responsabili unici della
programmazione della spesa,  nonche'  attraverso  una  piu'  adeguata
utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto ed
una piu' efficiente gestione delle scorte; 
    f. ricognizione degli immobili in uso; riduzione della spesa  per
locazioni,  assicurando  il  controllo  di  gestione  dei  contratti;
definizione di precise connessioni tra superficie occupata  e  numero
degli occupanti; 
    g. ottimizzazione  dell'utilizzo  degli  immobili  di  proprieta'
pubblica anche attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni; 
    h.  restituzione  all'Agenzia  del  demanio  degli  immobili   di
proprieta' pubblica eccedenti i fabbisogni; 
    i. estensione alle societa'  in  house  dei  vincoli  vigenti  in
materia di consulenza; 
    l. eliminazione, salvi i casi eccezionali riferibili per  esempio
a rapporti con Autorita' estere, di spese di rappresentanza  e  spese
per convegni; 
    m. proposizione di impugnazioni avverso sentenze di  primo  grado
che riconoscano miglioramenti economici progressioni di carriera  per
dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato. 
  Ciascun Ministro, con la collaborazione della struttura di supporto
istituita con decreto del Presidente del Consiglio  dei  Ministri  in
data odierna, propone un progetto contenente sia  gli  interventi  di
revisione  e  riduzione  della  spesa  atti  a  generare  i  risparmi
previsti,  sia  misure  di  razionalizzazione  organizzativa   e   di
risparmio  per  gli  esercizi  futuri.  I  progetti   devono   essere
presentati entro il 31 maggio 2012. 
  Il Presidente del Consiglio dei Ministri assume, anche  in  assenza
delle proposte, le conseguenti determinazioni. 
    Roma, 3 maggio 2012 
 
                      Il Presidente del Consiglio dei Ministri: Monti 
 
 
Il Ministro per i rapporti con il Parlamento: Giarda 
 
 

Registrato alla Corte dei conti il 15 giugno 2012 
Registro n. 5, foglio n. n. 331