IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO Visto il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368, recante «Istituzione del Ministero per i beni e le attivita' culturali» e successive modificazioni; Visto il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica 29 agosto 2014, n. 171, recante «Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell'Organismo indipendente di valutazione della performance, a norma dell'art. 16, comma 4, del decreto-legge 24 aprile 2014, n. 66, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 giugno 2014, n. 89»; Visto il decreto del Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo del 27 novembre 2014, recante «Articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero»; Visto il decreto del Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo 23 dicembre 2014, recante «Organizzazione e funzionamento dei musei statali»; Visto il decreto del Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo 23 gennaio 2016, recante «Riorganizzazione del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo ai sensi dell'art. 1, comma 327, della legge 28 dicembre 2015, n. 208; Visto il decreto del Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo 23 gennaio 2016, recante «Modifiche al decreto ministeriale 23 dicembre 2014, recante "Organizzazione e funzionamento dei musei statali"»; Visto il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 e ss.mm.ii., recante «Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche»; Visto il regolamento (UE, EURATOM) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2012 che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell'Unione; Visto il regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, recante disposizioni comuni sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione, sul Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e disposizioni generali sul Fondo europeo di sviluppo regionale, sul Fondo sociale europeo, sul Fondo di coesione e sul Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca; Visto il regolamento (UE) n. 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale e a disposizioni specifiche concernenti l'obiettivo «Investimenti a favore della crescita e dell'occupazione»; Visto il regolamento delegato (UE) n. 480/2014 della Commissione del 3 marzo 2014 che integra il Regolamento (UE) n. 1303/2013; Visto il regolamento di esecuzione (UE) n. 215/2014 della Commissione del 7 marzo 2014 che stabilisce norme di attuazione del Regolamento (UE) n. 1303/2013; Visto il regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014 che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato; Visto l'Accordo di Partenariato Italia 2014-2020 (di seguito AdP) - CCI 2014IT16M8PA001 del 30 settembre 2014, approvato dalla Commissione europea con decisione C(2014) 8021 del 29 ottobre 2014; Visto il Programma operativo nazionale (FESR) 2014-2020 Cultura e Sviluppo - CCI 2014IT16RFOP001 (di seguito PON Cultura e sviluppo o PON), approvato dalla Commissione europea con decisione C(2015) 925 del 12 febbraio 2015; Visto l'atto a firma del Ministro prot. 31873 del 29 dicembre 2015 di nomina dell'arch. Dora Di Francesco, Dirigente del Servizio II del Segretario generale, quale Autorita' di gestione del PON (FESR) 2014-2020 «Cultura e sviluppo» a titolarita' del MiBACT (di seguito AdG); Visti i criteri per la selezione delle operazioni da finanziare nell'ambito dell'Asse I del PON approvati dal Comitato di sorveglianza nella seduta del 9 giugno 2015; Visti i criteri per la selezione delle operazioni da finanziare nell'ambito dell'Asse II del PON approvati dal Comitato di sorveglianza nella seduta del 23 febbraio 2016; Visto il decreto dell'Autorita' di gestione del PON del 4 febbraio 2016 (Rep. n. 6/2016) che approva l'elenco degli attrattori di rilevanza strategica e la delimitazione preliminare delle rispettive aree di riferimento; Visti gli Accordi operativi di attuazione (di seguito AOA) stipulati dall'Autorita' di gestione del PON con le Autorita' di gestione dei programmi operativi FESR 2014-2020 delle Regioni Basilicata in data 17 febbraio 2016, Calabria in data 19 febbraio 2016, Campania in data 25 febbraio 2016, Puglia in data 4 marzo 2016, Sicilia in data 19 febbraio 2016; Visto il regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 187 del 26 giugno 2014, che dichiara alcune categorie di aiuti compatibili con il mercato interno in applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato; Visto il regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattati sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 352 del 24 dicembre 2013; Visto il decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123 e successive modificazioni e integrazioni, recante «Disposizioni per la razionalizzazione degli interventi di sostegno pubblico alle imprese, a norma dell'art. 4, comma 4, lettera c), della legge 15 marzo 1997, n. 59»; Vista la definizione di piccola impresa contenuta nel decreto del Ministro delle attivita' produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 238 del 12 ottobre 2005, con il quale sono adeguati i criteri di individuazione di piccole e medie imprese alla disciplina comunitaria (Raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6 maggio 2003); Visto l'art. 2, comma 5, del decreto legislativo 9 gennaio 1999, n. 1, come sostituito dall'art. 2 del decreto legislativo 14 gennaio 2000, n. 3 e poi modificato dall'art. 1, comma 463, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, che da' facolta' alle amministrazioni centrali dello Stato di stipulare convenzioni con l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa S.p.a. - Invitalia per la realizzazione delle attivita' proprie della societa', nonche' delle attivita' a queste collegate, strumentali al perseguimento di finalita' pubbliche; Vista la direttiva 27 marzo 2007, emanata dal Ministro dello sviluppo economico ai sensi dell'art. 1, comma 461, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, che indica predetta Agenzia quale ente strumentale dell'Amministrazione centrale; Visto il decreto del Ministro dell'economia e delle finanze e del Ministro dello sviluppo economico, 20 febbraio 2014, n. 57, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 81 del 7 aprile 2014, che individua le modalita' in base alle quali si tiene conto del rating di legalita' attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, ai sensi dell'art. 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27; Ritenuto opportuno rafforzare la competitivita' delle micro, piccole e medie imprese della filiera culturale e creativa promuovendo l'innovazione, lo sviluppo tecnologico e la creativita' nelle regioni di intervento del PON, sostenere le filiere produttive collegate ai settori culturali e creativi a rafforzamento dei sistemi territoriali in cui e' rilevante la dimensione culturale, in particolare promuovendo prodotti e servizi complementari alla valorizzazione degli attrattori culturali al centro della strategia del PON (Asse I), rafforzare le integrazioni e le relazioni tra istituzioni pubbliche e soggetti privati, con il coinvolgimento dei soggetti del terzo settore nel campo della gestione del patrimonio e delle attivita' e iniziative culturali; Decreta: Art. 1 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto, sono adottate le seguenti definizioni: a) «Ministero»: il Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo; b) «Invitalia»: l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.a. - Invitalia - cui sono affidate le funzioni di gestione dell'intervento; c) «Regolamento de minimis»: il regolamento (UE) n. 1407/2013 della Commissione, del 18 dicembre 2013, relativo all'applicazione degli articoli 107 e 108 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea agli aiuti «de minimis», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell'Unione europea L 352 del 24 dicembre 2013 e successive modificazioni e integrazioni; d) «Regioni»: Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia; e) «attrattori»: musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali, parchi e giardini storici - ubicati nelle regioni; f) «Comuni»: comuni di riferimento degli attrattori, elencati nell'Allegato 1 al presente decreto; g) «imprese»: micro, piccole e medie imprese, come definite dal decreto del Ministro delle attivita' produttive 18 aprile 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana n. 238 del 12 ottobre 2005, di adeguamento alla disciplina comunitaria dei criteri di individuazione di piccole e medie imprese; h) «soggetti del terzo settore»: i seguenti soggetti ed organizzazioni facenti parte del terzo settore la cui ordinaria attivita' e le cui finalita' istituzionali non siano incompatibili con le finalita' del presente decreto: «ONLUS di diritto», quali: organizzazioni di volontariato iscritte nei registri istituiti dalle regioni e dalle province autonome (Legge n. 266/1991) che non svolgono attivita' commerciali diverse da quelle marginali indicate nel decreto 25 maggio 1995; Organizzazioni non governative (ONG) riconosciute idonee (Legge n. 49/1987); cooperative sociali iscritte nella «sezione cooperazione sociale» del registro prefettizio (Legge n. 381/1991); consorzi costituiti interamente da cooperative sociali; soggetti che hanno acquisito la qualifica di ONLUS in seguito all'iscrizione all'Anagrafe delle ONLUS, ai sensi del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n. 460 e successive modificazioni ed integrazioni; imprese sociali di cui al decreto legislativo 24 marzo 2006, n. 155; i) «soggetti beneficiari»: imprese e soggetti del terzo settore; j) «unita' produttiva»: struttura produttiva dotata di autonomia tecnica, organizzativa, gestionale e funzionale, eventualmente articolata su piu' immobili o impianti, anche fisicamente separati ma collegati funzionalmente; k) «Registro delle imprese»: il Registro delle imprese presso le Camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura di cui all'art. 2188 del Codice civile e al Capo II della legge 29 dicembre 1993, n. 580 e smi; l) «imprese femminili»: imprese in cui la compagine societaria e' composta, alla data di presentazione della domanda, per oltre la meta' numerica dei soci e di quote di partecipazione, da donne; m) «imprese giovanili»: imprese in cui la compagine societaria e' composta, per oltre la meta' numerica dei soci e di quote di partecipazione, da soggetti di eta' compresa, alla data di presentazione della domanda, tra i diciotto ed i trentacinque anni; n) «rating di legalita'»: il rating di legalita' delle imprese di cui: all'art. 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, attribuito dalla Autorita' garante della concorrenza e del mercato; al decreto interministeriale 20 febbraio 2014, «Regolamento concernente l'individuazione delle modalita' in base alle quali si tiene conto del rating di legalita' attribuito alle imprese ai fini della concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche amministrazioni e di accesso al credito bancario, ai sensi dell'art. 5-ter, comma 1, del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27».