IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visto il proprio decreto in data 9 giugno 2016 con il quale, ai sensi degli articoli 53, comma 3, e 141, comma 1, lettera b), n. 2, del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, il consiglio comunale di Marano di Napoli (Napoli) e' stato sciolto a causa delle dimissioni rassegnate dal sindaco eletto nelle consultazioni amministrative del 26 e 27 maggio 2013; Considerato che, all'esito di approfonditi accertamenti, sono emerse forme di ingerenza della criminalita' organizzata che hanno esposto l'amministrazione a pressanti condizionamenti, compromettendo il buon andamento e l'imparzialita' dell'attivita' comunale; Rilevato, altresi', che la permeabilita' dell'ente ai condizionamenti esterni della criminalita' organizzata ha arrecato grave pregiudizio agli interessi della collettivita' e ha determinato la perdita di credibilita' dell'istituzione locale; Ritenuto che, al fine di porre rimedio alla situazione di grave inquinamento e deterioramento dell'amministrazione comunale, si rende necessario far luogo allo scioglimento del consiglio comunale e disporre il conseguente commissariamento dell'ente locale, per rimuovere tempestivamente gli effetti pregiudizievoli per l'interesse pubblico e per assicurare il risanamento dell'ente locale; Visto l'art. 143 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267; Vista la proposta del Ministro dell'interno, la cui relazione e' allegata al presente decreto e ne costituisce parte integrante; Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri, adottata nella riunione del 29 dicembre 2016; Decreta: Art. 1 La gestione del comune di Marano di Napoli (Napoli) e' affidata, per la durata di diciotto mesi, ad una commissione straordinaria composta da: dott. Antonio Reppucci, prefetto; dott.ssa Maria Lodovica De Caro, viceprefetto; dott. Francesco Greco, funzionario economico finanziario.