IL PRESIDENTE 
                     DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Visti i decreti del Presidente della Repubblica in data 12 dicembre
2016 di costituzione del nuovo Governo; 
  Visto il  decreto  del  Presidente  della  Repubblica  in  data  29
dicembre 2016 di nomina dei Sottosegretari di Stato; 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e in particolare  l'art.  9,
comma 2 e l'art. 10, comma 5; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  1°
ottobre 2012, e successive modificazioni, recante l'ordinamento delle
strutture generali della Presidenza del Consiglio dei ministri ed  in
particolare l'art. 18  relativo  al  Dipartimento  per  le  politiche
europee; 
  Vista la legge 24 dicembre 2012 , n. 234,  recante  norme  generali
sulla partecipazione dell'Italia  alla  formazione  e  all'attuazione
della normativa e delle politiche dell'Unione europea; 
  Ritenuto  opportuno  determinare  le  funzioni   da   delegare   al
Sottosegretario  di  Stato  on.  dott.  Sandro  GOZI  in  materia  di
politiche e affari europei; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. A decorrere dal 29 dicembre 2016, il  Sottosegretario  di  Stato
on. dott. Sandro GOZI e' delegato ad esercitare le seguenti  funzioni
relative: 
    a) alla promozione e al coordinamento  delle  attivita'  e  delle
iniziative  inerenti  all'attuazione  delle   politiche   dell'Unione
europea di carattere generale o per specifici settori,  assicurandone
coerenza  e  tempestivita',  nonche'  alle  attivita'  relative  alla
partecipazione  dell'Italia  alla  formazione  di  atti  e  normative
dell'Unione; 
    b) alle attivita' inerenti alla partecipazione del Parlamento  al
processo di formazione della normativa dell'Unione  europea,  di  cui
alla legge 24 dicembre 2012, n. 234, recante  «Norme  generali  sulla
partecipazione dell'Italia alla  formazione  e  all'attuazione  della
normativa e delle politiche dell'Unione europea»; 
    c) alla convocazione e presidenza del Comitato  interministeriale
per gli affari europei (CIAE)  di  cui  all'art.  2  della  legge  24
dicembre 2012, n. 234, al fine di concordare le linee  politiche  del
Governo nel processo di formazione  della  posizione  italiana  nella
fase di predisposizione degli atti dell'Unione  europea,  nonche'  al
fine di consentire il puntuale adempimento dei compiti  di  cui  alla
medesima legge n. 234 del 2012; 
    d) alle riunioni del Consiglio  dell'Unione  europea,  formazione
Affari  generali,  rappresentando  l'Italia  con   riferimento   agli
argomenti all'ordine del giorno; 
    e) alle riunioni del Consiglio  dell'Unione  europea,  formazione
Competitivita',  rappresentando   l'Italia   con   riferimento   agli
argomenti  all'ordine  del  giorno  relativi   al   mercato   interno
dell'Unione europea; 
    f) allo svolgimento, d'intesa con  il  Ministro  dell'economia  e
delle finanze, dell'azione di coordinamento, di cui alla lettera  b),
delle attivita' propedeutiche alla elaborazione e alla  presentazione
del Programma nazionale di riforma,  secondo  quanto  previsto  dalla
legge  31  dicembre  2009,  n.  196,  e  successive  modificazioni  e
integrazioni; 
    g) all'armonizzazione  fra  legislazione  dell'Unione  europea  e
legislazione nazionale,  tenuto  altresi'  conto  della  verifica  di
conformita' europea dei disegni di legge governativi, di cui all'art.
7, comma 5-bis, del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri
10 novembre 1993, e successive  modificazioni,  recante  «Regolamento
interno del Consiglio dei  ministri»,  nonche'  alla  presidenza  del
Comitato per la lotta  contro  le  frodi  nei  confronti  dell'Unione
europea, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 14  maggio
2007, n. 91, e successive modificazioni e integrazioni; 
    h) alla valutazione,  d'intesa  con  i  Ministri  competenti  per
materia,  dell'iniziativa  ad   essi   spettante   in   ordine   alla
presentazione di ricorsi alla Corte di giustizia dell'Unione  europea
per la tutela di situazioni d'interesse nazionale  e  alla  decisione
d'intervenire in procedimenti in corso avanti a detta istanza; 
    i)  al  coordinamento,  nella  fase  di   predisposizione   della
normativa dell'Unione  europea,  delle  amministrazioni  dello  Stato
competenti per settore, delle  regioni,  degli  operatori  privati  e
delle parti sociali interessate,  ai  fini  della  definizione  della
posizione italiana da  sostenere,  d'intesa  con  il  Ministro  degli
affari esteri, in sede di Unione europea; 
    l)  all'adeguamento  coerente  e  tempestivo,  da   parte   delle
amministrazioni pubbliche, agli obblighi dell'Unione europea, nonche'
alla conformita' e alla tempestivita' delle azioni volte a  prevenire
l'insorgere di contenzioso e ad adempiere le pronunce della Corte  di
giustizia  dell'Unione  europea,   informando   il   Parlamento   dei
procedimenti  normativi  in  corso  nell'Unione  europea,   e   delle
correlate iniziative del Governo; 
    m) alla convocazione, d'intesa con il Ministro delegato  per  gli
affari regionali, e alla copresidenza della  sessione  europea  della
Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le  regioni  e  le
province autonome di Trento e di Bolzano, di cui  all'art.  22  della
citata legge n. 234 del 2012, e all'art. 5 del decreto legislativo 28
agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni  e  integrazioni,  al
fine  di  raccordare  le  linee  della  politica  nazionale  relative
all'elaborazione degli atti dell'Unione europea con le esigenze delle
autonomie territoriali; 
    n) alla convocazione, d'intesa con il  Ministro  dell'interno,  e
alla  copresidenza   della   sessione   speciale   della   Conferenza
Stato-citta' e  autonomie  locali  dedicata  alla  trattazione  degli
aspetti delle politiche dell'Unione europea di interesse  degli  enti
locali di cui all'art. 23 della citata legge n. 234 del 2012; 
    o) alla  predisposizione,  sulla  base  delle  indicazioni  delle
amministrazioni interessate, degli indirizzi  del  Parlamento  e  del
parere della Conferenza permanente per i rapporti tra  lo  Stato,  le
regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, del disegno di
legge di delegazione europea annuale e del disegno di  legge  europea
annuale e degli altri  provvedimenti,  anche  urgenti,  di  cui  alla
citata legge n. 234 del  2012,  idonei  a  recepire  nell'ordinamento
interno gli atti dell'Unione europea, seguendone  anche  il  relativo
iter parlamentare, nonche' la successiva attuazione; 
    p) alle attivita' inerenti alla predisposizione  delle  relazioni
annuali al Parlamento e delle altre  relazioni  di  cui  alla  citata
legge n. 234 del 2012; 
    q)  al   coordinamento   in   ambito   nazionale   dell'attivita'
conseguente ai lavori delle Agenzie europee di regolamentazione; 
    r) alla proposta delle candidature italiane relative alle  nomine
da effettuarsi presso le Istituzioni,  i  comitati,  gli  enti  e  le
Agenzie dell'Unione europea; 
    s) alla diffusione, con i mezzi  piu'  opportuni,  delle  notizie
relative ai provvedimenti  di  adeguamento  dell'ordinamento  interno
all'ordinamento dell'Unione  europea,  che  conferiscono  diritti  ai
cittadini dell'Unione in materia di libera circolazione delle persone
e dei servizi, o ne agevolano l'esercizio; 
    t) alla promozione dell'informazione sulle attivita'  dell'Unione
europea e delle iniziative volte  a  rafforzare  la  coscienza  della
cittadinanza  dell'Unione,  in  collaborazione  con  le   istituzioni
europee, con le amministrazioni pubbliche competenti per settore, con
le regioni e gli altri enti territoriali, con le parti sociali e  con
le organizzazioni non governative interessate; 
    u)  alla  formazione  di  operatori  pubblici  e  privati,   alla
promozione nelle tematiche europee, nonche' ad  altre  iniziative  di
sostegno alle politiche europee, sia a  livello  nazionale  sia,  ove
occorra, d'intesa  con  il  Ministro  degli  affari  esteri  e  della
cooperazione internazionale, nei  confronti  dei  paesi  candidati  e
terzi a vocazione europea, promuovendo anche strumenti di  formazione
a distanza e gemellaggi.