IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 
 
  Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, e successive modificazioni e
integrazioni; 
  Visto il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 303,  e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Vista la legge 12 giugno 1990, n. 146, e  successive  modificazioni
ed integrazioni; 
  Visto, in particolare, l'art. 8 della citata legge n. 146 del 1990,
il quale prevede che, quando  sussista  il  fondato  pericolo  di  un
pregiudizio   grave   e   imminente   ai   diritti   della    persona
costituzionalmente tutelati dalla medesima legge, il  Presidente  del
Consiglio dei  ministri  o  un  Ministro  da  lui  delegato,  ove  il
conflitto abbia rilevanza nazionale o interregionale, invita le parti
a desistere  dai  comportamenti  che  determinano  la  situazione  di
pericolo, esperisce un tentativo di conciliazione e, se il  tentativo
non riesce, adotta con ordinanza le misure necessarie a prevenire  il
pregiudizio grave e imminente; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 12 dicembre  2016,
con il quale l'on. Maria Anna Madia e' stata nominata Ministro  senza
portafoglio; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  12
dicembre 2016 con il quale al predetto Ministro senza portafoglio  e'
stato conferito l'incarico  per  la  semplificazione  e  la  pubblica
amministrazione; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  26
gennaio 2017, art. 1, comma 4, lettera g, con il  quale  il  Ministro
senza   portafoglio   per   la   semplificazione   e   la    pubblica
amministrazione e' stato delegato, tra l'altro, all'attuazione  della
legge  12  giugno  1990,  n.  146,  e  successive  modificazioni   ed
integrazioni,  limitatamente  ai  dipendenti  delle   amministrazioni
pubbliche dei comparti di contrattazione collettiva e delle  autonome
aree  di  contrattazione  della  dirigenza,  di  cui   ai   contratti
collettivi nazionali quadro dell'11 giugno 2007  e  del  1°  febbraio
2008, della carriera  prefettizia  o  diplomatica,  ai  professori  e
ricercatori universitari, ai dipendenti degli enti  che  svolgono  la
loro attivita' nelle materie contemplate dalle leggi 4  giugno  1985,
n. 281, e successive modificazioni  ed  integrazioni,  e  10  ottobre
1990,  n.  287,   al   personale   delle   autorita'   amministrative
indipendenti, nonche' al  personale  dipendente  dagli  enti  di  cui
all'art. 70 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165; 
  Ritenuto opportuno, a tal fine, delegare le funzioni attribuite  al
Presidente del Consiglio dei ministri dalla legge 12 giugno 1990,  n.
146, e successive modificazioni, ai Ministri la cui competenza, anche
per i casi di vigilanza, si  estende  ai  settori  interessati  dalle
astensioni dal lavoro regolamentate  dalla  citata  legge  12  giugno
1990, n. 146, per quanto  non  compreso  nella  riportata  delega  al
Ministro senza portafoglio in materia di semplificazione  e  pubblica
amministrazione; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
  1. L'esercizio delle funzioni e dei poteri attribuiti al Presidente
del Consiglio dei ministri dalla legge 12  giugno  1990,  n.  146,  e
successive modificazioni e integrazioni, e' delegato, per quanto  non
compreso nella delega in premessa e per i settori  e  gli  ambiti  di
rispettiva competenza al: 
    Ministro dell'interno; 
    Ministro della giustizia; 
    Ministro dell'economia e delle finanze; 
    Ministro dello sviluppo economico; 
    Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali; 
    Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; 
    Ministro delle infrastrutture e dei trasporti; 
    Ministro del lavoro e delle politiche sociali; 
    Ministro della salute; 
    Ministro dell'istruzione, dell'universita' e della ricerca; 
    Ministro dei beni e delle attivita' culturali e del turismo. 
  Il presente decreto sara' pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica italiana. 
    Roma, 13 febbraio 2017 
 
                                                  Il Presidente       
                                           del Consiglio dei ministri 
                                                Gentiloni Silveri     

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