IL MINISTRO DELL'AMBIENTE 
                    E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO 
                             E DEL MARE 
 
  Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, che ha istituito il Ministero
dell'ambiente e della tutela del  territorio  e  del  mare  e  ne  ha
definito le funzioni; 
  Vista  la  legge  23  agosto  1988,  n.  400,  recante  «Disciplina
dell'attivita'  di  Governo  e  ordinamento  della   Presidenza   del
Consiglio» e successive modificazioni ed integrazioni; 
  Vista la legge 17 luglio 2006,  n.  233,  recante  «Conversione  in
legge, con modificazioni, del decreto-legge 18 maggio 2006,  n.  181,
recante  disposizioni  urgenti   in   materia   di   riordino   delle
attribuzioni della  Presidenza  del  Consiglio  dei  ministri  e  dei
Ministeri. Delega al Governo per il coordinamento delle  disposizioni
in  materia  di  funzioni  e  organizzazione  della  Presidenza   del
Consiglio dei ministri e dei Ministeri»; 
  Visto il decreto  legislativo  30  luglio  1999,  n.  300,  recante
«Riforma dell'organizzazione del Governo, a norma dell'art. 11  della
legge 15 marzo 1997, n. 59» ed in particolare gli articoli da 35 a 40
relativi  alle  attribuzioni   ed   all'ordinamento   del   Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare; 
  Visto il decreto del  Presidente  del  Consiglio  dei  ministri  10
luglio 2014, n. 142, recante il «Regolamento  di  organizzazione  del
Ministero dell'ambiente e della tutela del  territorio  e  del  mare,
dell'organismo indipendente di valutazione della performance e  degli
uffici di diretta collaborazione»; 
  Vista la direttiva 92/43/CEE del  Consiglio  del  21  maggio  1992,
relativa alla conservazione degli habitat naturali e  seminaturali  e
della flora e della fauna selvatiche; 
  Visto il decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre  1997,
n. 357, e  successive  modificazioni  ed  integrazioni,  «Regolamento
recante  attuazione   della   direttiva   92/43/CEE   relativa   alla
conservazione degli habitat naturali e  seminaturali,  nonche'  della
flora e della fauna selvatiche»; 
  Visto il decreto del Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare del 3 settembre 2002, recante «Linee guida  per
la  gestione  dei  siti  Natura  2000»,  pubblicato  nella   Gazzetta
Ufficiale della Repubblica italiana n. 224 del 24 settembre 2002; 
  Visto il decreto del Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela  del
territorio e del mare del 17 ottobre 2007, recante «Rete Natura 2000.
Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione
relative  a  Zone  speciali  di  conservazione  (ZSC)  e  a  Zone  di
protezione speciale (ZPS)», pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della
Repubblica  italiana  n.  258  del  6  novembre  2007,  e  successive
modificazioni ed integrazioni; 
  Vista la decisione di esecuzione della Commissione europea  del  14
dicembre 2018, che adotta il dodicesimo elenco aggiornato dei siti di
importanza comunitaria  per  la  regione  biogeografica  mediterranea
(2019/22/UE); 
  Vista la comunicazione della Commissione europea del 3 maggio 2011,
«La nostra assicurazione sulla vita, il nostro capitale naturale: una
Strategia europea per la biodiversita' verso il 2020»; 
  Vista la  nota  della  Commissione  europea  del  14  maggio  2012,
relativa alla designazione  delle  Zone  speciali  di  conservazione,
trasmessa dalla direzione generale ambiente  con  lettera  protocollo
ENV/PB//SL/MOB/flAres 707955 del 13 giugno 2012; 
  Vista la nota della  Commissione  europea  del  23  novembre  2012,
relativa alla definizione degli obiettivi di conservazione per i siti
Natura 2000, trasmessa dalla direzione generale ambiente con  lettera
protocollo ENV B.3 SL/FK/esAres (2013) 306477 dell'8 marzo 2013; 
  Vista la Strategia nazionale per la biodiversita', predisposta  dal
Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del  mare  ai
sensi  dell'art.  6  della  Convenzione  sulla  diversita'  biologica
adottata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992 e  ratificata  dall'Italia
con la legge 14 febbraio 1994, n.  124,  sulla  quale  la  Conferenza
Stato-regioni ha sancito l'intesa il 7 ottobre 2010; 
  Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, di concerto con il Ministro dell'ambiente e  della  tutela
del territorio e del mare e con  il  Ministro  della  salute  del  22
gennaio 2014, di adozione del piano di  azione  nazionale  per  l'uso
sostenibile dei prodotti  fitosanitari,  ai  sensi  dell'art.  6  del
decreto legislativo 14 agosto 2012, n. 150; 
  Visto il decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e
forestali, di concerto con il Ministro dell'ambiente e  della  tutela
del territorio e del mare e con il Ministro della salute del 10 marzo
2015, con il quale, in  attuazione  del  paragrafo  A.5.1  del  sopra
citato piano di azione nazionale, sono state emanate le «Linee  guida
di indirizzo per  la  tutela  dell'ambiente  acquatico  e  dell'acqua
potabile e per la riduzione dell'uso di prodotti fitosanitari  e  dei
relativi rischi nei siti Natura 2000 e nelle aree naturali protette»; 
  Vista la legge 6 dicembre 1991, n. 394, recante «Legge quadro sulle
aree naturali protette» e successive modificazioni ed integrazioni; 
  Vista la deliberazione della Giunta regionale della Campania n. 795
del 19 dicembre 2017, con la quale sono stati approvati gli obiettivi
e  le  misure  di  conservazione  relativi  ai  siti   di   interesse
comunitario ricadenti nella regione biogeografica mediterranea  della
Regione Campania; 
  Visto il decreto ministeriale del 10 aprile  2008  di  approvazione
del regolamento recante  la  disciplina  delle  attivita'  consentite
nelle diverse zone dell'area marina protetta Regno di Nettuno; 
  Visto il decreto ministeriale del 30 luglio  2009  di  approvazione
del regolamento di esecuzione e di  organizzazione  dell'area  marina
protetta Regno di Nettuno; 
  Vista la determina del Commissario dell'area marina protetta  Regno
di Nettuno del 7 maggio 2019, n. 2, di approvazione degli obiettivi e
delle misure di conservazione redatti dalla Regione  Campania  per  i
siti ricadenti,  anche  parzialmente,  all'interno  dell'area  marina
protetta: IT8030010 Fondali marini di  Ischia,  Procida  e  Vivara  e
IT8030026 Rupi costiere dell'Isola di Ischia; 
  Vista la nota del Presidente del C.S.I.  Gaiola,  a  cui  e'  stata
affidata la gestione dell'area  marina  protetta  Parco  sommerso  di
Gaiola del 17 giugno 2019, acquisita  agli  atti  con  protocollo  n.
14095 del 18 giugno 2019, con cui si approvano  gli  obiettivi  e  le
misure di conservazione generali e  sito  specifici  approvati  dalla
Regione Campania per il sito IT8030041 Fondali  marini  di  Gaiola  e
Nisida, nonche' l'impegno  ad  integrarle  nei  propri  strumenti  di
pianificazione e regolamentazione; 
  Vista  la  nota  del  direttore  dell'area  marina  protetta  Parco
sommerso di Baia del  6  maggio  2019,  protocollo  n.  MIBAC-PA-FLEG
0001519, con cui si da'  atto  dell'approvazione  degli  obiettivi  e
delle misure di conservazione approvati dalla Regione Campania per il
sito IT8030040 Fondali marini di Baia; 
  Considerato che i criteri minimi uniformi di cui all'art. 2,  comma
4 del citato decreto del Ministro dell'ambiente e  della  tutela  del
territorio e del mare del 17 ottobre 2007, si applicano  a  tutte  le
Zone speciali di conservazione; 
  Considerato  che,  ferme  restando  le  misure   di   conservazione
individuate  con  i  sopra  citati  atti,   dette   misure   potranno
all'occorrenza essere ulteriormente integrate, entro sei  mesi  dalla
data del presente decreto, con altri piani di sviluppo  e  specifiche
misure regolamentari, amministrative o contrattuali; 
  Considerato che la Regione Campania, entro sei mesi dalla  data  di
emanazione  del   presente   decreto,   comunichera'   al   Ministero
dell'ambiente e della tutela del territorio e del  mare  il  soggetto
affidatario della gestione di ciascuna delle ZSC designate; 
  Considerata la  necessita'  di  assicurare  l'allineamento  fra  le
misure di conservazione e la banca dati  Natura  2000,  mediante  una
verifica da effettuarsi da parte della Regione e degli  enti  gestori
delle aree naturali protette di rilievo nazionale, per le parti delle
ZSC ricadenti all'interno del territorio  di  competenza,  entro  sei
mesi dalla data del presente decreto; 
  Considerato  che  sulla  base  del  monitoraggio  dello  stato   di
conservazione delle specie e degli habitat di  interesse  comunitario
potranno essere definite integrazioni o modificazioni alle misure  di
conservazione, secondo la procedura di cui all'art. 2,  comma  1  del
citato  decreto  del  Ministro  dell'ambiente  e  della  tutela   del
territorio e del mare 17 ottobre 2007; 
  Ritenuto di provvedere, ai sensi dell'art. 3, comma 2  del  decreto
del Presidente della Repubblica n. 357 del  1997,  alla  designazione
quali «Zone speciali di conservazione» di quattro siti di  importanza
comunitaria della regione biogeografica mediterranea  insistenti  nel
territorio della Regione Campania; 
  Vista l'intesa sul presente decreto espressa dalla Regione Campania
con deliberazione della giunta regionale n. 522 del 29 ottobre 2019; 
 
                              Decreta: 
 
                               Art. 1 
 
                       Designazione delle ZSC 
 
  1. Sono designati quali Zone speciali di conservazione (ZSC)  della
regione biogeografica mediterranea  i  quattro  siti  insistenti  nel
territorio della Regione Campania,  gia'  proposti  alla  Commissione
europea quali Siti di importanza comunitaria (SIC) ai sensi dell'art.
4, paragrafo 1 della direttiva 92/43/CEE,  come  da  Allegato  1  che
costituisce parte integrante del presente decreto. 
  2. La cartografia ed i tipi di habitat naturali e delle  specie  di
fauna e flora selvatica per i quali le ZSC di cui  al  comma  1  sono
designate, sono quelli comunicati alla Commissione  europea,  secondo
il formulario standard dalla stessa predisposto,  relativamente  agli
omonimi SIC inclusi nella decisione di esecuzione  della  Commissione
europea 2019/22/UE. Tale  documentazione  e'  pubblicata,  a  seguito
dell'emanazione del presente decreto, nel sito internet del Ministero
dell'ambiente  e   della   tutela   del   territorio   e   del   mare
www.minambiente.it nell'apposita sezione relativa alle ZSC designate.
Le eventuali modifiche sono apportate nel  rispetto  delle  Procedure
europee e sono riportate in detta sezione.