Con decreto del Presidente della Repubblica 23 gennaio 1987, su proposta del Ministro dell'interno, in seguito a parere della commissione prevista dall'art. 7 della legge 2 gennaio 1958, n. 13, ha conferito le seguenti ricompense al valor civile alle persone sottoindicate in riconoscimento delle azioni coraggiose di seguito a ciascuna riportate. Medaglia d'argento Alla memoria dell'ingegnere Francesco Dalla Scala, il 27 dicembre 1985, in Fiumicino (Roma). - In occasione di un attentato terroristico al locale aeroporto internazionale, uditi i primi colpi d'arma da fuoco sparati dai criminali, non esitava, con generoso slancio, a proteggere il giovane figlio facendogli scudo con il proprio corpo. Compiendo l'eroico gesto, restava ferito mortalmente. Limpido esempio di amore paterno, spinto fino all'estremo sacrificio. Proietti Luigi, ex carabiniere, D'Elia Mauro, ex vigile del fuoco, il 20 febbraio 1985 in Gallese (Viterbo). - Richiamato dalle grida di aiuto di tre persone, cadute in acqua da un'imbarcazione rovesciatasi, non esitava - unitamente ad altro animoso - a gettarsi in acqua, riuscendo a trarre in salvo i malcapitati. Mirabile esempio di grande altruismo e di non comune solidarieta' umana. De Filippi Emilio, l'8 febbraio 1985 in Casteggio (Pavia). Tecnico di una cantina, interveniva con pronta determinazione traendo in salvo due operai che avevano perso i sensi all'interno di un'autoclave a causa dei vapori tossici ivi sprigionatisi. Mirabile esempio di nobilta' umana e generoso altruismo. Casarini Antonio, l'8 febbraio 1985 in Casteggio (Pavia). Operaio di una cantina, cercava, invano, di recar soccorso ad un compagno di lavoro che aveva perso i sensi all'interno di un'autoclave a causa dei vapori tossici ivi sprigionatisi, venendo, successivamente, colto da malore. Mirabile esempio di nobilta' umana e generoso altruismo. Alla memoria di padre Tommasi Mario, il 17 luglio 1984 in Vallada Agordina (Belluno). - Al sopraggiungere di un'automobile che procedeva a velocita' elevata, non esitava a slanciarsi nel generoso tentativo di proteggere un amico che si trovava, poco piu' indietro, al centro della strada. Veniva cosi' urtato violentemente dal veicolo e pagava con la vita il suo eroico gesto. Splendido esempio di generoso altruismo e di solidarieta' umana spinto fino all'estremo sacrificio. Alla memoria del signor Puleo Carmine, il 16 giugno 1983 in Rocca di Taverna (Catanzaro). - Cercava generosamente di recar soccorso ad un compagno di lavoro travolto da uno smottamento del terreno all'interno di un fossato in cui venivano eseguiti lavori di manutenzione alla rete fognante. Nel compiere tale gesto, restava, pero', anch'egli seppellito ed ucciso da una seconda e piu' violenta frana. Chiaro esempio di altruismo spinto fino all'estremo sacrificio. Cattani Giovanni, il 9 gennaio 1983 in Venezia. - Non esitava a tuffarsi nelle fredde acque di un canale per soccorrere alcune persone ivi cadute a seguito della collisione tra due imbarcazioni. Splendido esempio di coraggio e di solidarieta' umana. Zanetti Marco, il 9 gennaio 1983 in Venezia. - A seguito della collisione tra due imbarcazioni, che causava l'affondamento di una di esse, scorto il corpo immobile di un naufrago, non esitava a tuffarsi in suo aiuto. Splendido esempio di coraggio e di solidarieta' umana. Sirianni Emilio, il 3 febbraio 1982 in Lorica (Cosenza). - Non esitava ad intervenire prontamente sul posto di lavoro, in aiuto di un carabiniere che, accorso in difesa di una donna minacciata da un individuo, era stato da questi gravemente ferito. Poteva cosi', grazie alla sua tempestiva azione, disarmare il folle che, nel frattempo, veniva attinto mortalmente dal milite. Mirabile esempio di sprezzo del pericolo e di generoso altruismo. Alla memoria del signor Savarino Giuseppe, il 30 dicembre 1981 in Centuripe (Enna). - Conducente di un pullmann di linea, veniva gravemente ferito in seguito al rifiuto opposto ad alcuni malviventi che, dopo aver rapinato i passeggeri, gli avevano, invano, intimato di fermare l'automezzo per darsi alla fuga. Riusciva, tuttavia, ad arrestare il veicolo, evitando danni piu' gravi ai passeggeri, prima di accasciarsi esanime al posto di guida. Splendido esempio di coraggio e di generoso altruismo spinto fino all'estremo sacrificio. Alla memoria dell'avvocato Auteri Enzo, il 30 dicembre 1981 in Centuripe (Enna). - Passeggero di un pullmann di linea, bloccato a scopo di rapina da alcuni malviventi che avevano ferito mortalmente il conducente, interveniva per scongiurare ulteriori e pericolose reazioni ai danni degli altri viaggiatori. Veniva, pero', raggiunto da un colpo di pistola e si accasciava privo di vita. Splendido esempio di coraggio ed altruismo spinti fino all'estremo sacrificio. Medaglia di bronzo Boso Luca, carabiniere, Biasotto Mario carabiniere e Sozzi Claudio carabiniere, il 31 agosto 1985 in Jesolo (Venezia). - Carabiniere, libero dal servizio, con esemplare altruismo e non comune coraggio, si immergeva nelle profonde acque di un fiume riuscendo, con l'ausilio di due commilitoni, a trarre in salvo una donna in procinto di annegare. Feltri Andrea, vice brigadiere, il 18 agosto 1985 in Chioggia Sottomarina (Venezia). - Notata una giovane donna in procinto di annegare, non esitava, nonostante le avverse condizioni atmosferiche, a lanciarsi in mare riuscendo, dopo reiterati tentativi, a trarla in salvo a riva. Dell'Antonio Enrico, il 4 agosto in Soraga (Trento). - Con grande determinazione e sprezzo del pericolo, non esitava a tuffarsi nelle acque di un lago per soccorrere gli accupanti di una autovettura finita in acqua a causa della eccessiva velocita', salvando una giovane donna in procinto di annegare. Lombardo Giuseppe, maresciallo dei carabinieri, il 31 luglio 1985 in Monreale (Palermo). - Informato che due bambini erano caduti in un laghetto artificiale, senza alcuna esitazione, si tuffava nelle acque limacciose, traendo a riva uno dei due sventurati, che successivamente decedeva. Subito dopo, sebbene stremato dallo sforzo compiuto, s'immergeva nuovamente e cercava generosamente, anche se invano, di recar aiuto all'altro malcapitato. Alla memoria di Fusi Beniamino, il 23 aprile 1984 in localita' Parole del comune di Idro (Brescia). - Agente del Corpo delle guardie forestali, in occasione di un incendio boschivo di vaste proporzioni, generosamente si prodigava nel tenere sotto controllo il propagarsi delle fiamme. Successivamente, stremato dal lungo ed estenuante servizio, perdeva la vita. Brusa Paolo, guardia giurata il 14 aprile 1985 in Verbania (Novara). - Guardia giurata, in servizio di vigilanza notturna, richiamato dalle grida di aiuto di una donna provenienti da un lago prospicente, non esitava a gettarsi in acqua per portare soccorso alla sventurata, ormai allo stremo delle forze, raggiuntala, la traeva in salvo a riva. Seggio Nicolo', capo squadra dei vigili del fuoco il 13 febbraio 1985 in Monte Pellegrino (Palermo). - Capo squadra dei vigili del fuoco in servizio, avuta notizia di un giovane scalatore che si trovava da alcune ore aggrappato ad un costone a strapiombo su di un precipizio, con l'aiuto di un collega, riusciva a raggiungere il malcapitato, e, assicuratolo ad una cintura di sicurezza, lo traeva in salvo. Fanali Vincenzo, vigile del fuoco, il 13 febbraio 1985 in Monte Pellegrino (Palermo). - Vigile del fuoco in servizio, avuta notizia di un giovane scalatore che si trovava da alcune ore aggrappato ad un costone a strapiombo su di un precipizio, con l'aiuto di un collega, riusciva a raggiungere il malcapitato, e, assicuratolo ad una cintura di sicurezza, lo traeva in salvo. Stacchio Graziano, il 4 marzo 1985 in Nanto (Vicenza). - In occasione di un incidente stradale tra due autoveicoli, non esitava a tuffarsi con grande coraggio in un fiume in piena per trarre in salvo una donna in procinto di annegare, finita in acqua a bordo della sua autovettura. Pampagnin Vittorio, il 5 gennaio 1985 in Dolo (Venezia). Accortosi che un'autovettura era finita fuori strada, immediatamente si gettava in un fossato, profondo due metri e ripieno di acqua gelida, riuscendo a salvare il conducente rimasto intrappolato all'interno del mezzo. Cammarota Giovanni, vigile urbano motociclista luglio-agosto 1984 in Sorrento (Napoli). - Vigile urbano motociclista dava piu' volte prova di grande coraggio e altruismo, salvando da sicura morte un giovane in procinto di annegare ed una donna che rischiava la vita per un incendio sviluppatosi all'interno della sua abitazione. Colella Angelo, brigadire dei vigili urbani e Spinelli Andrea, vigile urbano il 6 marzo 1984 in Polignano a Mare (Bari). - Informato che un'autovettura, con quattro persone a bordo, era stata trascinata in mare da una violenta ondata, senza esitazione ed incurante delle avverse condizioni meteomarine, si tuffava in acqua e, coadiuvato da un collega, traeva in salvo l'unica persona scampata alla sciagura. Alla memoria del signor Cassarino Federico, il 19 luglio 1983 in Fondoferle di Ponzone (Alessandria). - Non esitava a raggiungere a nuoto un amico in difficolta' nelle acque di un lago nel tentativo di soccorrerlo. I suoi sforzi, tuttavia, risultavano vani ed egli sacrificava la propria vita, compiendo l'eroico gesto. Sotgiu Mario, il 30 dicembre 1981 in Buonconvento (Siena). - Cantoniere, non esitava ad accorrere, con sprezzo del pericolo, per trarre in salvo un uomo che, avventuratosi su una strada gia' parzialmente invasa dalle acque di un fiume in piena, era finito travolto dalla corrente. Masciopinto Vincenzo marinaio e Felici Alberto marinaio, il 9 e 10 aprile 1981 in Rimini (Forli'). - Marinaio in servizio di leva, si distingueva, insieme ad altro commilitone, per il coraggio dimostrato in due occasioni. Nella prima, attratto dalle grida di una donna vittima di uno scippo, interveniva prontamente, riuscendo a bloccare i malfattori che tentavano di darsi alla fuga. Nella seconda, si poneva all'inseguimento di un individuo che aveva perpetrato un atto di violenza ai danni di una ragazza, riuscendo a consegnarlo alle forze dell'ordine. Limpido esempio di altruismo e non comune senso civico.