Con decreto del Presidente della Repubblica 5 maggio 1987, su proposta del Ministro dell'interno, in seguito a parere della commissione prevista dall'art. 7 della legge 2 gennaio 1958, n. 13, ha conferito le seguenti ricompense al valor civile alle persone sottoindicate in riconoscimento delle azioni coraggiose di seguito a ciascuna riportate: Medaglie d'argento Alla memoria di Mauro Santocchi, il 19 agosto 1986 in Forte dei Marmi (Lucca). - Spinto da generoso impulso e incurante del rischio, non esitava ad affrontare il mare in burrasca per soccorrere un bagnante in procinto di annegare. Rimaneva, pero', travolto da un vortice perdendo cosi' la vita tra le onde. Mirabile esempio di grande ardimento e nobile altruismo spinti fino all'estremo sacrificio. Giuseppina Blangero, il 5 aprile 1986 in Robilante (Cuneo). - Con coraggioso e tempestivo intervento si gettava su un bambino sordomuto che sostava tra i binari mentre stava per sopraggiungere un treno. Afferratolo per un braccio, lo scaraventava lontano dai binari, salvandolo da sicura morte. Mirabile esempio di sprezzo del pericolo e di generoso altruismo. Agente di pubblica sicurezza Silvano Buoni o Del Buono, agente di pubblica sicurezza Pietro Occhipicca, il 27 dicembre 1985, aeroporto internazionale di Fiumicino (Roma). - Nel corso di un attentato terroristico, ingaggiava, insieme ad un collega, un violento conflitto a fuoco con gli attentatori mettendo in serio pericolo la propria vita. Mirabile esempio di sprezzo del pericolo e di altissimo senso del dovere. Alla memoria di Filippo Tristano, il 18 luglio 1985 in San Giusto (Matera). - Richiamato da invocazioni di aiuto, con pronta determinazione e sprezzo del pericolo, si tuffava in mare per soccorrere una ragazza in procinto di annegare, perche' travolta da un vortice. Raggiuntala la traeva in salvo ma, per lo sforzo compiuto, tra i marosi, perdeva la giovane vita. Mirabile esempio di nobile altruismo e di grande ardimento spinti fino all'estremo sacrificio. Alla memoria di Giorgio Corbelli, il 28 gennaio 1978 in Roma. Con coraggio e decisione non esitava ad ingaggiare un conflitto a fuoco con due malviventi, penetrati nella gioielleria di sua proprieta', allo scopo di bloccarne la fuga. Ripetutamente fatto segno a colpi d'arma da fuoco, rimaneva ferito mortalmente. Mirabile esempio di grande coraggio e sprezzo del pericolo. Danilo Centofanti, il 6 marzo 1978 in Roma. - Con coraggio e decisione non esitava ad ingaggiare un conflitto a fuoco con tre malviventi penetrati nell'armeria di proprieta' del fratello e che impossessatisi di armi e munizioni cercavano di guadagnare l'uscita. Riuscivano a ferire mortalmente uno dei rapinatori mentre i complici si davano a precipitosa fuga. Mirabile esempio di sprezzo del pericolo ed altro senso civico. Medaglie di bronzo Lo Coco Francesco, Emmi Francesco, Pagano Carmelo, il 25 dicembre 1985 in Piano Provenzana di Linguaglossa (Catania). - In occasione di un violento sisma che aveva provocato il crollo di un albergo, con sprezzo del pericolo e generoso altruismo, aiutava un sottufficiale dei carabinieri a trarre in salvo tre feriti, rimasti imprigionati sotto le macerie. Maresciallo maggiore Russo Pasquale, il 25 dicembre 1985 in Piano Provenzana di Linguaglossa (Catania). - In occasione di un violento sisma che aveva provocato il crollo di un albergo, con grande coraggio e generoso altruismo, si introduceva tra le macerie unitamente ad alcuni volontari, riuscendo a trarre in salvo tre feriti. Rinnovava, quindi, le ricerche sino ad assicurarsi che nessun'altra persona fosse rimasta imprigionata. Carabiniere Antonio Passarello, il 19 dicembre 1985, Villaggio di Mortelle (Messina). - Libero dal servizio, con generoso altruismo si lanciava nelle fredde acque del mare, traendo in salvo una giovane donna che aveva tentato il suicidio. Vigile urbano Giovanni Bassani, il 1 aprile 1985 in Roma. Vigile urbano, constatato che una donna gettatasi nel fiume Tevere a scopo suicida rifiutava il soccorso attraverso il lancio di una corda, non esitava a tuffarsi per raggiungerla a nuoto e trarla in salvo a riva.