IL COMITATO INTERMINISTERIALE PER IL COORDINAMENTO DELLA POLITICA INDUSTRIALE Vista la propria delibera del 27 maggio 1985, con la quale sono state impartite direttive in ordine alla dismissione delle imprese a partecipazione statale operanti nel settore alimentare; Considerato che il disavanzo strutturale della bilancia agro-alimentare, anche se in gran parte imputabile al settore agricolo-zootecnico, accentua la rilevanza nazionale del comparto della trasformazione come fattore che puo' validamente contribuire a sostenere e a indirizzare le produzioni agricole; Considerato che l'industria alimentare e' attualmente interessata ad un intenso programma di accordi, fusioni e concentrazioni tra imprese e che a fronte di una sostenuta attivita' di acquisizione da parte delle multinazionali estere, l'industria alimentare italiana non ha svolto sinora, nell'ambito di tale processo, un ruolo particolarmente attivo subendo la maggiore iniziativa dei gruppi esteri, i quali hanno rafforzato sensibilmente le loro posizioni sul mercato italiano; Considerato che all'espansione dei grandi gruppi internazionali non corrisponde una parallela acquisizione da parte dell'industria alimentare italiana nel complesso, di una dimensione internazionale, attraverso congrui investimenti ed adeguate intese sia produttive che di commercializzazione; Ravvisata l'esigenza che anche in Italia si affermino una o piu' aziende, sotto il controllo di capitali nazionali, capaci di rappresentare un polo di aggregazione delle energie e delle capacita' imprenditoriali; Ravvisata altresi' l'opportunita' di avviare interventi diretti a configurare un assetto strutturale ed organizzativo del settore improntato ad elementi di certezza e di stabilita', allo scopo di far fronte alla crescente concorrenza delle grandi imprese del settore in vista della costituzione del mercato unico comunitario; Considerato altresi' che al conseguimento degli obiettivi della riduzione del deficit agro-alimentare e della riqualificazione e dello sviluppo dell'agricoltura, specie nelle aree del Mezzogiorno, puo' concorrere un'azione pubblica nel comparto della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti alimentari, in grado di promuovere anche i necessari investimenti nella ricerca e nell'innovazione tecnologica; Udita la relazione del Ministero delle partecipazioni statali. Ritiene che il mutamento intervenuto nella situazione e nelle strategie degli operatori del settore alimentare renda opportuna la continuazione dell'azione pubblica nel settore stesso. Pertanto il gruppo SME dovra' continuare ad operare nell'ambito delle partecipazioni statali, in un'ottica di razionalizzazione e della massima efficienza delle strutture aziendali, come pure di potenziamento della capacita' concorrenziale, anche in campo internazionale. Al fine di individuare le iniziative piu' idonee per il potenziamento del settore alimentare e per lo sviluppo dell'agricoltura, il Ministro delle partecipazioni statali impartira' direttive all'IRI in coerenza con gli indirizzi generali di politica agricola e sulla base degli orientamenti di politica agro-alimentare che saranno assunti rispettivamente dal CIPE e dal CIPI entro centoventi giorni, su proposta dei Ministri dell'agricoltura e dell'industria, d'intesa con le altre amministrazioni interessate. Roma, addi' 1 dicembre 1988 Il Presidente delegato: FANFANI