A tutte le amministrazioni pubbliche Alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Segretariato generale Al Provveditorato generale dello Stato 1. In attuazione del disposto dell'art. 27 della legge 29 marzo 1983, n. 93, nonche' dell'art. 1 - II comma - del D.P.C.M. in data 15 febbrario 1989 e della circolare n. 36928 del 4 agosto 1989, la Presidenza del Consiglio dei Ministri Dipartimento della Funzione Pubblica - indica alle Amministrazioni pubbliche, con la presente circolare, alcune linee di riferimento per favorire lo sviluppo di sistemi informativi secondo una logica di normalizzazione, ritenendo che una effettiva omogeneita' di criteri e di scelte organizzative e tecniche, pur nel rispetto di una offerta molto differenziata e che tende a proporre soluzioni difficilmente integrabili, faciliti l'interconnessione e l'interoperabilita' dei sistemi. Con tali indicazioni di normalizzazione delle tecnologie informatiche, il Dipartimento della Funzione Pubblica si pone l'obiettivo di creare una tipologia di domanda pubblica che faccia riferimento a criteri comuni e che anticipi l'offerta anziche' inseguirla ed esserne condizionata. 2. Gli indirizzi contenuti nella presente circolare (e nei successivi, sistematici aggiornamenti): non rappresentano di per se' veri e propri standard (essendo a tale funzione preposti appositi orgnismi internazionali); si propongono come riferimento di prospettiva per tutti i sistemi informativi della Pubblica Amministrazione, centrale e periferica, pur nella consapevolezza di una necessaria gradualita' nell'adeguamento ad essi di realta' molto complesse e sviluppatesi spesso seguendo logiche estranee ai principi di normalizzazione. Essi troveranno invece puntuale applicazione nella imminente fase di avvio e di coordinamento dei progetti intersettoriali di automazione di cui all'art. 3 del citato D.P.C.M. 15/2/89 e costituiranno riferimento per la valutazione di programmi e progetti da parte della Commissione per il coordinamento normativo e funzionale dell'informatica nella Pubblica Amministrazione. Per quanto riguarda le Amministrazioni statali, analogo riferimento avra' il Provveditorato Generale dello Stato. 3. Le indicazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica in materia di standard conseguono alla acquisita consapevolezza che il rapporto costi/benefici, attualmente riscontrabile nello sviluppo di applicazioni per la Pubblica Amministrazione, e' ancora lontano da valori ottimali, come si puo' rilevare raffrontando la spesa complessiva per l'impiego delle tecnologie informatiche (allineata agli standard medi europei) con i livelli di servizio raggiunti. Per migliorare detto rapporto, non e' evidentemente sufficiente che le Amministrazioni tendano ad allineare le tecnologie, ma e' soprattutto necessario che aumentino le capacita' di utilizzazione delle stesse. A questo fine, rivestono particolare importanza, ad esempio, la professionalizzazione del personale addetto e l'interscambio e la fruibilita' dei dati tra le diverse Amministrazioni. Le linee di normalizzazione proposte dal Dipartimento della Funzione Pubblica riguardano, pertanto, non solo gli aspetti tecnologici in senso stretto (reti, sistemi operativi, ambienti di sviluppo e di accesso ai sistemi), ma anche le metodologie per l'analisi e lo sviluppo del software e il trattamento dei documenti amministrativi, ai fini di consentire una effettiva interconnessione dei sistemi. Detti concetti si evidenziano tanto piu' importanti in quanto, attualmente, una non trascurabile parte dello sviluppo di sistemi informativi viene svolta all'"esterno", affidata a Societa' specializzate. In questi casi, oltre a prevedere contrattualmente il rispetto delle norme generali vigenti per la Pubblica Amministrazione, si dovranno definire criteri specifici per l'attivita' di controllo e di collaudo da parte delle Amministrazioni. E' necessario, a tal fine, che le metodologie di controllo del progetto e di collaudo finale siano diffuse nella Pubblica Amministrazione, incentivando interventi formativi e sperimentazioni congiunte con Societa' specializzate. 4. Il raggiungimento di condizioni di maggiore capacita' progettuale nella Pubblica Amministrazione, con la conseguente possibilita' di essere riferimento attendibile per orientare l'offerta di hardware e di software, deve essere perseguito all'interno dell'azione svolta dalla Comunita' Economica Europea, che ha da tempo emanato direttive e decisioni in proposito. Il riferimento principale e', attualmente, la decisione 87/95 CEE, relativa alla normalizzazione nel settore delle Tecnologie dell'Informazione e delle Telecomunicazioni, che impone agli Stati membri (art. 5) di far riferimento, nelle commesse pubbliche, alle norme e prenorme europee emanate dagli appositi organismi tecnici specializzati (CEN/CENELEC, ETSI). E' da citare, inoltre, il progetto EPHOS (European Procurement Handbook for Open System), finanziato dalla CEE, per la realizzazione di una "Guida agli Acquisti" per il settore pubblico dei Paesi della Comunita'. Detta "Guida", quando disponibile e approvata, rappresentera' un preciso punto di riferimento per i competenti Organismi pubblici. Il Dipartimento, che non svolge, come gia' precisato, funzioni di produzione di normative sugli standard (compito - questo - riservato agli organismi tecnici comunitari), si propone di promuovere un'azione di sensibilizzazione delle Amministrazioni Pubbliche al rispetto degli standard emanati sulla base delle decisioni del Consiglio dei Ministri delle Comunita' Europee. Piu' in generale, sara' svolta una specifica attivita' di diffusione di conoscenza sugli organismi di standardizzazione e sui vantaggi del processo di normalizzazione nel settore informatico, basata sulla produzione di documentazione tecnica e su apposite iniziative seminariali, allo scopo di "guidare" le Amministrazioni in una situazione caratterizzata da un certo grado di confusione per il gran numero di organismi che si propongono di definire standard a livello internazionale (organismi pubblici, associazioni di utenti, associazioni di costruttori). Adeguato riferimento avranno, in proposito, oltre agli organismi citati, agli analoghi Comitati internazionali specializzati (CCITT, ISO). 5. Il Dipartimento della Funzione Pubblica ritiene che gli obiettivi dell'azione di normalizzazione debbano essere valutati realisticamente. La cosiddetta "portabilita'" delle applicazioni, allo stato attuale, e' conseguibile solo parzialmente ed e' comunque subordinata ad una omogeneita' di comportamento organizzativo, nelle diverse situazioni, che sembra difficile raggiungere. La tendenza attuale, piuttosto che ricercare portabilita' dei prodotti in formato eseguibile, si sta orientando, attraverso forme di documentazione e di specifiche per lo sviluppo del software, verso la produzione dello stesso progetto di differenti versioni delle singole applicazioni, ottimizzate per le varie piattaforme hardware/software. In relazione alla citata tendenza ed all'obiettivo prioritario di ottimizzazione del rapporto costi/benefici, il Dipartimento della Funzione Pubblica intende attivare iniziative che abbiano come linee di riferimento: - la garanzia della protezione degli investimenti, mirando ad elevare la qualita' del software prodotto e della documentazione relativa; - la garanzia dell'interscambio e della fruibilita' dei dati tra le diverse Amministrazioni, svolgendo azioni di normalizzazione dei documenti, di semplificazione delle procedure amministrative, di interconnessione tra i sistemi informativi; - la concreta possibilita' di diffusione e di miglior utilizzo del software esistente od in sviluppo, promuovendo ed incoraggiando iniziative di coordinamento, che potranno prevedere anche la costituzione di centri di riferimento per la diffusione di software comune. 6. Il primo filone d'iniziative e di indicazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica riguarda la definizione delle azioni da intraprendere per far si' che lo sviluppo di sistemi informativi nella Pubblica Amministrazione possa consentire la realizzazione di prodotti di facile manutenzione ed interconnettivita'. A questo fine, appare fondamentale rivolgere maggiore attenzione alla fase di progettazione, prima ancora che a quella di sviluppo e di manutenzione del software. La normalizzazione che s'intende proporre riguarda la definizione delle funzioni da comprendere nelle metodologie di preanalisi, di analisi, di progettazione, di documentazione e di pianificazione, per lo sviluppo dei sistemi informativi della Pubblica Amministrazione. Oltre a definire i requisiti minimi indispensabili per la scelta dei prodotti legati alla fase di progettazione/analisi (tra i quali rivestono particolare interesse i cosiddetti strumenti CASE, che offrono la possibilita' di estendere, in certe condizioni, l'omogeneita' metodologica fino alla fase dello sviluppo), l'azione del Dipartimento della Funzione Pubblica sara' diretta ad incentivare l'adozione di tali metodologie, non ancora sufficientemente presenti nella Pubblica Amministrazione Centrale e Locale. In particolare, gli strumenti di tipo CASE risultano funzionali alla formalizzazione del modello di organizzazione, dal quale far discendere in modo controllato modelli di dati e di funzioni. Questo indirizzo e' da ritenere propedeutico alla creazione di un sistema di EDI (Electronic Data Interchange) per la Pubblica Amministrazione, in conformita' a quanto sta avvenendo, a livello mondiale, per altri ambienti. Analoga opera di incentivazione e di diffusione della consapevolezza della necessita' di revisione delle metodologie utilizzate riguardera' l'area della sicurezza, fisica e logica, dei sistemi informativi. Trattasi di un'area attualmente oggetto di scarso interesse, con conseguente grave rischio nel momento in cui si tende all'interconnessone dei sistemi informativi ed alla visibilita' complessiva del "sistema Pubblica Amministrazione". Si dovra', come criterio generale, fare opera di informazione, ai vari livelli di responsabilita', sui rischi potenziali nell'area della sicurezza, creare nelle strutture di maggior rilievo una specifica funzione dedicata alla sicurezza, adottare misure appropriate di difesa e di controllo, sottoporre specificatamente a revisione le applicazioni informatiche e piu' elevato rischio sociale ed economico. Appare di conseguenza urgente un'estesa azione di formazione di tecnici informatici della Pubblica Amministrazione nelle aree "metodologie" e "sicurezza", che avra', pertanto, rilievo prioritario nel progetto intersettoriale di formazione promosso dal Dipartimento della Funzione Pubblica. 7. Un secondo filone d'iniziative e di indicazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica tende a promuovere gradualmente uniformita' di comportamento, da parte delle Amministrazioni, nell'adozione di tecnologie informatiche e di telecomunicazione. Anche in questo caso, si indicano i criteri di guida della scelta dei piu' importanti componenti nell'architettura tecnica di un sistema informativo fra di essi, i sistemi di gestione delle basi di dati ed i relativi linguaggi di interrogazione, i linguaggi di programmazione, gli ambienti di sviluppo, gli standard ed i protocolli di telecomunicazione, i sistemi operativi, ecc. Per alcuni di questi componenti, le indicazioni di normalizzazione potranno essere piu' precise, risultando gia' definiti specifici standard: e' il caso delle Telecomunicazioni, dove il consolidamento delle indicazioni dei Comitati Tecnici Internazionali, validate dalle direttive CEE, non pone particolari problemi. Piu' difficile appare un'azione di promozione immediata su altre aree, quali i sistemi operativi, in quanto l'offerta rimane differenziata e dove la recente diffusione di architetture fra di loro simili (Unix, Xenix, Aix, ecc.) si riferisce soprattutto al segmento dei minicomputers. In tale contesto, si e' affermato lo standard POSIX che e' da ritenere, allo stato, una solida base per consentire in prospettiva una effettiva integrazione dei sistemi informativi pubblici. L'azione di normalizzazione, comunque necessaria, dovra' tener conto dell'esigenza di non indurre artificiose forzature su un mercato che ha tempi di evoluzione non brevi e che vede prevalere, nella Pubblica Amministrazione, sistemi operativi proprietari. Peraltro, si stanno creando "ambienti" sufficientemente generalizzati grazie alla standardizzazione di fatto dei linguaggi di interrogazione delle basi di dati gestionali, basati su strutture relazionali (SQL), per cui la criticita' del livello "sistema operativo" risulta ridotta dal fatto che l'adozione dei DBMS e dei relativi linguaggi "nasconde" la maggior parte delle differenze. E' importante, al riguardo, che questo processo venga esteso ai sistemi di gestione delle basi di dati documentali e ai relativi linguaggi d'interrogazione, tenendo conto tra l'altro dell'esigenza d'interazione tra l'ambiente gestionale e l'ambiente di ricerca dell'informazione documentale. Non va, inoltre, dimenticato che gran parte delle informazioni trattate assume la forma di lettere, circolari, prospetti riepilogativi, per cui, nei confronti di strumenti quali Word processors, fogli elettronici, packages statistici, si privilegiano i prodotti "aperti", in grado cioe' di accettare la maggior parte dei formati di prodotti analoghi. Come in precedenza specificato, nel definire le linee di riferimento per la normalizzazione delle tecnologie usate, il Dipartimento della Funzione Pubblica intende operare con la necessaria gradualita', nella consapevolezza che, nell'attuale situazione di grande varieta' di soluzioni tecniche e soprattutto di scarsa padronanza delle tecnologie da parte del personale pubblico, un'azione che mirasse a limitare radicalmente ed immediatamente le possibilita' di utilizzazione di gran parte degli strumenti tecnologici offerti dal mercato non porterebbe ad alcun risultato. Vi sarebbe anzi il rischio di produrre ulteriori ritardi nell'introduzione di tecnologie informatiche nella Pubblica Amministrazione, mentre un'intelligente azione di protezione degli investimenti deve preoccuparsi non solo di quelli da effettuare, ma anche di quelli gia' effettuati. In tale contesto, il Dipartimento della Funzione Pubblica non intende limitarsi a proporre norme di riferimento, che rischierebbero di non incidere significativamente sulla realta' sopra descritta, ma ritiene di puntare soprattutto, anche attraverso i progetti intersettoriali, alla promozione di esperienze che possano costituire incentivo all'allineamento delle soluzioni tecnologiche. Tra queste iniziative, potra' rientrare lo sviluppo di servizi su reti di comunicazione, nell'obiettivo di arrivare ad una rete telematica nazionale per la Pubblica Amministrazione che colleghi ed ottimizzi quelle esistenti ed utilizzi in particolare la rete pubblica ITALPAC. Va infine ribadito che i risultati delle attivita' di coordinamento delle iniziative informatiche della Pubblica Amministrazione non vanno tanto ricercati in una improbabile uniformita' tecnologica dei sistemi informatici, quanto nella garanzia della trasparenza e della trasferibilita' delle informazioni trattate. Questo obiettivo non si raggiunge con l'emanazione di norme, ma necessariamente con l'avvio di veri e propri progetti. 8. Un terzo filone d'iniziative e di indicazioni tende ad eliminare i vincoli (non tecnologici) che impediscono l'interconnessione dei sistemi e l'interscambio dei dati tra le diverse Amministrazioni. Questa azione e' ancora piu' necessaria di quella che mira alla normalizzazione tecnica ed e' propedeutica a qualsiasi tentativo di razionalizzazione complessiva. Si tratta, in sostanza, di arrivare alla standardizzazione dei documenti alla base delle diverse procedure amministrative e delle tecniche di trasmissione dei dati medesimi. In diversi settori industriali e' in corso da anni analoga azione di normalizzazione dei documenti e di realizzazione di una rete di interscambio che faciliti le transazioni tra i soggetti utenti (Progetti ODETTE, tra i costruttori di autoveicoli; CEFIC, per l'industria chimica; COSTOT 306, per i trasporti; CADDIA, per le dogane, ecc.). Per il settore pubblico, il Dipartimento della Funzione Pubblica intende avviare l'analisi di procedure amministrative comuni a piu' Amministrazioni (ad esempio quelle che trattano dati sul cittadino, finanziari, territoriali), con l'obiettivo di arrivare a schemi e manuali di riferimento uniformi per il trattamento e la gestione della documentazione. Per alcune aree, nelle quali appare necessaria ed urgente l'interconnessione tecnica di sistemi diversi, saranno avviati progetti di realizzazione di servizi a valore aggiunto su rete, che potranno riguardare sia informazioni dirette ai cittadini che iniziative legate allo snellimento delle procedure. Come standard per lo scambio e la formattazione dei messaggi, si seguira' UN/EDIFACT, eventualmente personalizzandolo per le esigenze della Pubblica Amministrazione. 9. Un quarto filone d'iniziative del Dipartimento concerne la diffusione della "cultura" degli standard e la formazione degli utilizzatori degli standard medesimi. A tali fini, saranno avviati specifici progetti, con il coinvolgimento delle Amministrazioni pubbliche e di istituzioni pubbliche e private comunque interessate all'azione di diffusione delle conoscenze sia come soggetti recettori che attivi, in grado cioe' di fornire un valido contributo alla produzione ed all'impiego di standard metodologici, tecnici o procedurali. Nella scelta delle azioni da compiere si terra' conto di una serie di vincoli, inderogabili nel breve e nel medio periodo, quali le strutture e le realizzazioni esistenti, il ciclo di vita del software applicativo in esercizio, il volume degli investimenti e la capacita' del sistema pubblico di "migrare" verso strutture ed ambienti normalizzati. La progressivita' dell'azione vedra' tre distinte fasi temporali: - Conoscenza e coscienza dei vantaggi degli standard - Adeguamento alle linee guida progressivamente elaborate e portate a conoscenza delle Amministrazioni, degli utenti e dei fornitori. - Adeguamento alle norme nazionali ed internazionali recepite. Le azioni di diffusione delle conoscenze saranno di vario tipo e coinvolgeranno permanentemente le Amministrazioni pubbliche appartenenti ai vari comparti di cui al DPCM 15/2/89. Sono previste due distinte linee di promozione e di diffusione: la prima basata su materiale a stampa e la seconda su iniziative a carattere seminariale. Piu' precisamente: - Destinazione di parte di una pubblicazione periodica a larga circolazione per la diffusione sistematica delle linee guida nazionali ed internazionali e dell'attivita' propria degli enti preposti allo scopo, con commenti e suggerimenti; - produzione di documentazione a stampa relativa alle specifiche norme nazionali ed internazionali ed al materiale elaborato dalla CEE; - eventuale utilizzazione delle tecnologie ottiche per la produzione di specifici compact disc interattivi (C.D.I.); - convocazione di una Conferenza nazionale sugli standard, in stretto collegamento con gli organismi nazionali (UNI, Istituto Superiore P.T., ecc.) ed internazionale e con le organizzazioni di categoria dei produttori o dell'utenza; - predisposizione di cicli seminariali su base territoriale, atti ad approfondire le tematiche e le singole iniziative in materia, in stretto collegamento con le istituzioni accademiche, la Scuola Superiore della P.A. ed Organizzazioni private, con lo scopo di divulgare, in maniera precisa, le modalita' di progressiva trasformazione delle strutture e dei prodotti verso i modelli suggeriti dal Dipartimento della Funzione Pubblica. Una ulteriore attivita', finalizzata allo sviluppo di un costante rapporto con le Istituzioni Comunitarie, e' rappresentata dall'attivazione di un collegamento permanente alla banca dati ECO predisposta dalla DG XIII della C.E.E. e dalla corrispondente costituzione di una banca dati presso il Dipartimento della Funzione Pubblica che raccolga e metta a disposizione delle singole Amministrazioni la documentazione elaborata in Italia e quella ottenibile attraverso il collegamento comunitario. Con riserva di sistematiche, ulteriori informazioni sulle iniziative che il Dipartimento della Funzione Pubblica assumera' in ordine alle diverse problematiche di normalizzazione in precedenza evidenziate, si riportano negli allegati alla presente circolare le indicazioni di normalizzazione ritenute proponibili allo stato attuale, nonche' alcuni approfondimenti sulle modalita' di diffusione delle attivita' in materia svolte dal Dipartimento della Funzione Pubblica ed un rapporto sulla armonizzazione della normativa comunitaria e nazionale in materia di normalizzazione nell'area delle tecnologie informatiche e telematiche nella Pubblica Amministrazione. Il Ministro: GASPARI