IL MINISTRO PER IL COORDINAMENTO
                       DELLA PROTEZIONE CIVILE
  Visto  il  decreto-legge  12 novembre 1982, n. 829, convertito, con
modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1982, n. 938;
  Vista  la  nota  del  12  maggio  1990  del Ministro per gli affari
regionali e i problemi istituzionali che  destina  alle  regioni  del
Mezzogiorno  la  somma  complessiva  di  L.  235.700  milioni  ed  in
particolare lo schema di ripartizione allegato alla nota dello stesso
Ministro  del  23  aprile  1990 che prevede per la regione Sicilia la
somma di lire 38.300 milioni per 5 interventi nella regione;
  Vista  la  nota  n.  244/C.T.O.  del  6 giugno 1990 con la quale il
presidente della regione  siciliana,  in  conseguenza  dell'emergenza
idrica  nell'isola,  segnala  l'urgenza  di  dar  corso  ai lavori di
istallazione, a cura del genio civile di Agrigento, di tre moduli  di
dissalazione  forniti  dall'Agensud, al fine di poter avviare al piu'
presto gli impianti. Al  riguardo,  viene  specificato  l'importo  da
assegnare   all'Agensud  per  la  fornitura  dei  dissalatori  in  L.
21.510.840.000  nonche'  l'importo  da  porre  a  disposizione  della
Regione   per   l'esecuzione  delle  opere  civili  e  varie  per  L.
10.989.160.000, per un totale di L. 32.500.000.000;
  Visto  il decreto presidenziale n. 102/89 del 28 giugno 1989 con il
quale  il  presidente  della  regione   siciliana   assume   in   via
contingibile  ed  urgente  le  funzioni  di commissario straordinario
delle acque per il territorio della regione siciliana;
  Ritenuto  di  dover aderire alla richiesta, in considerazione dello
stato  di  estrema  difficolta'  riguardo   agli   approvvigionamenti
idropotabili  di Agrigento, Porto Empedocle e comuni limitrofi, cosi'
come evidenziato nella citata nota regionale;
  Ritenuto,  altresi',  di dover fissare un termine entro il quale le
stesse  procedure  dell'affidamento  devono  essere  compiute,   pena
l'intervento  di  un  organo sostitutivo, che si ritiene opportuno di
individuare nel presidente della regione Sicilia nella  sua  qualita'
di commissario alle acque;
  Ritenuto  di dover fissare un termine anche per il compimento delle
opere, a garanzia del quale appare opportuno prevedere, sin da questo
momento,  l'irrogazione  di  una  penale  adeguata per la quale ci si
riporta a quanto gia' disposto nel decreto-legge 1› aprile  1989,  n.
121, convertito dalla legge 25 maggio 1989, n. 205;
  Ritenuto  infine  di  dover disporre ogni altro accorgimento sia in
ordine alle  procedure  e  allo  svolgimento  dei  lavori,  che  agli
espropri   ed  ai  trasporti,  anche  in  conformita'  di  precedenti
esperienze  acquisite  in  analoghe  emergenze  e  cio'  al  fine  di
consentire una piu' rapida realizzazione degli interventi;
  Ritenuto  di  dover  disporre,  ai fini di una sollecita e puntuale
realizzazione dell'intervento, che dell'andamento  dello  stesso  sia
informato  l'Ufficio  del  Dipartimento  e che sullo stesso vigili il
Presidente della regione  Sicilia  mentre  alla  collaudazione  delle
relative opere provvederanno soggetti appositamente incaricati;
  Ritenuto  che  per il finanziamento delle dette opere, come da nota
del Ministro per gli affari regionali ed i problemi istituzionali del
12 maggio 1990, si debba far fronte attingendo alle disponibilita' di
cui  alla  legge  1›  marzo  1986,   n.   64   "Disciplina   organica
dell'intervento straordinario nel Mezzogiorno";
  Avvalendosi  dei  poteri conferitigli e in deroga ad ogni contraria
norma:
                               Dispone:
                               Art. 1.
  1.  Al  fine di fronteggiare l'emergenza idrica di Agrigento, Porto
Empedocle e comuni limitrofi, mediante l'acquisto da Agensud  di  tre
moduli di dissalazione della capacita' di 4800 mc/giorno, e' disposta
l'istallazione degli stessi a cura  del  genio  civile  regionale  di
Agrigento.