IL MINISTRO PER IL COORDINAMENTO DELLA PROTEZIONE CIVILE Visto il decreto-legge 12 novembre 1982, n. 829, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 dicembre 1982, n. 938; Considerata la grave situazione di crisi idropotabile dovuta alle particolari anomalie meteorologiche venutesi a creare nel nostro Paese e, in particolare, nella Liguria con gravi ripercussioni sui rifornimenti per il comune di Genova, come e' stato evidenziato anche nell'apposita riunione indetta dal Ministero dei lavori pubblici il 13 agosto 1990; Vista la nota n. 6632/SP in data 23 agosto 1990 con la quale il sindaco di Genova rappresenta la necessita' di dar corso ad un'opera, gia' programmata tra quelle realizzabili in tempi brevi, finalizzata a incrementare le risorse idropotabili della citta' e consistente nella costruzione di una briglia sul torrente Laccio, in comune di Torriglia, con collegamento col vicino acquedotto del Brugneto. Tale opera rappresenta, nel contingente, la soluzione piu' efficace per contribuire a rendere meno drammatica la crisi, di giorno in giorno piu' grave, e verrebbe provvisoriamente finanziata dal comune, in attesa di ricercare altre fonti finanziarie con i competenti organi governativi; Vista la nota n. 9268/TA in data 23 agosto 1990 con la quale l'assessore all'ambiente della regione Liguria chiede che vengano attivate le necessarie procedure di emergenza per la realizzazione dell'intervento sul torrente Laccio gia' previsto nel piano regionale di risanamento delle acque adottato dalla giunta e proposto al consiglio regionale con provvedimento n. 86 del 31 agosto 1989; Visto il telex n. 9269 in data 24 agosto 1990 con il quale il presidente della giunta regionale ligure sollecita la previsione di procedura di emergenza per la realizzazione dell'opera proposta dal comune di Genova stante la possibilita' di utilizzo in tempi brevi e la dichiarata disponibilita' del comune al finanziamento; Vista la nota n. 1459/GAB in data 24 agosto 1990 della prefettura di Genova che, attesa l'effettiva crisi del settore idropotabile in atto nel capoluogo ligure e tenuto conto dell'inserimento dell'opera di captazione sul torrente Laccio nel programma regionale di risanamento dei prodotti acquedottistici, sottopone la richiesta del comune alla particolare valutazione del Dipartimento per i conseguenti provvedimenti; Visto il telex n. 1935 in data 3 ottobre 1990 con il quale il Ministro dei lavori pubblici dichiara che le opere di presa e di adduzione sul torrente Laccio possono essere attivate per esigenze straordinarie e per quantitativi determinati esclusivamente con provvedimento della protezione civile su conforme temporanea disposizione degli organi competenti e fatti salvi i diritti di terzi, restando inteso che titolo legittimante dell'eventuale utenza sara' solo l'ordinanza; Visto il telex in data 8 ottobre 1990 con il quale l'assessore all'ambiente del comune di Genova sollecita il rilascio dell'autorizzazione all'esecuzione della briglia sul torrente Laccio, stante il perdurare della emergenza idrica che ha imposto un ulteriore grave razionamento dell'acqua, e nella considerazione della valutazione positiva sull'intervento scaturita dal confronto tecnico tra il comune di Genova e le comunita' alessandrine; Vista la nota n. 8699/SP in data 24 ottobre 1990 con la quale il sindaco di Genova conferma la necessita' di un intervento immediato che consenta la costruzione dell'opera di prelievo sul torrente Laccio in tempo per i prelievi invernali e primaverili, in previsione, data l'attuale disponibilita' delle risorse idriche, che l'emergenza ed il relativo razionamento si prolunghi per oltre un anno; Visto il fax n. 113664 in data 24 ottobre 1990 con il quale l'assessore all'ambiente della regione Liguria ribadisce la necessita' e l'urgenza della realizzazione dell'opera richiesta dal comune di Genova, stante il perdurare della crisi idrica con gravissimi disagi alla popolazione e rischi igienico-sanitari connessi al razionamento da tempo in atto; Vista la nota n. 1459 in data 24 ottobre 1990 della prefettura di Genova che conferma il perdurare della emergenza idrica in tale citta' nonostante le recenti precipitazioni atmosferiche; Ritenuto che, in ragione della natura dell'emergenza da affrontare e della sua indilazionabilita' - come anche e' emerso dalla riunione del 25 ottobre 1990 con la giunta regionale ligure, i capi gruppo regionali, il sindaco di Genova e il presidente della provincia - si debba autorizzare la realizzazione dell'opera e che la stessa debba essere dichiarata di preminente interesse nazionale, di pubblica utilita', urgente e indifferibile e che, pertanto, sia necessario abbreviare al massimo i tempi e le procedure per l'affidamento e per l'esecuzione dei lavori; Ritenuto, altresi', di dover disporre ogni altro accorgimento in ordine agli espropri ed ai trasporti, anche in conformita' di precedenti esperienze acquisite e in analogia a quanto gia' disposto in simili situazioni, al fine di consentire una piu' rapida realizzazione degli interventi; Ritenuto, infine, di dover disporre una norma che salvaguardi la continuita' di prelevamento di acque dal torrente Scrivia a Valle dell'opera in argomento, da parte dell'Acquedotto Nicolay S.p.a. e di tutti i comuni della Val Scrivia interessati, almeno nella attuale misura annuale di attingimento; Considerato, inoltre, che per il finanziamento delle opere fara' fronte il comune di Genova; Avvalendosi dei poteri conferitigli ed in deroga ad ogni contraria norma: Dispone: Art. 1. 1. Al fine di fronteggiare l'emergenza idrica nel comune di Genova, il comune stesso e' autorizzato ad eseguire le opere di captazione sul torrente Laccio, in comune di Torriglia, indicate in premessa con collegamento all'acquedotto del Brugneto.