Con  decreto  ministeriale  12  luglio  1991 e' stato approvato il
progetto presentato dalla Cassa di risparmio di Modena e dalla  Banca
del  monte di Bologna e Ravenna, ai sensi dell'art. 1, comma 3, della
legge 30 luglio 1990, n. 218 e degli articoli 3, commi 1, 3  e  5,  e
13,  comma  4,  del decreto legislativo 20 novembre 1990, n. 356, che
prevede:
    il  conferimento,  previo  scorporo,  delle  rispettive   aziende
bancarie,  compreso  il  credito  pignoratizio,  in  una  costituenda
societa',  denominata  "Carimonte  Banca  S.p.a.",  con  un  capitale
sociale di lire 250 miliardi;
    la costituzione di una societa' per azioni con caratteristiche di
holding,  "Carimonte  Holding  S.p.a.", a cui attribuire il controllo
del capitale della societa' bancaria e alla  quale  faranno  capo  le
partecipazioni  attualmente  detenute  dagli  enti  conferenti; detta
societa', che avra' un capitale di lire 250 miliardi,  rivestira'  il
ruolo  di  capogruppo  ai  sensi e per gli effetti di cui all'art. 5,
lettera c), della legge n. 218/90 e degli articoli 25 e seguenti  del
decreto legislativo n. 356/90;
    l'adozione,  da  parte  degli  enti  conferenti,  che  deterranno
congiuntamente  la  totalita'  delle  azioni  con  diritto  di   voto
nell'assemblea  ordinaria  della  Carimonte  Holding S.p.a., di nuovi
statuti,  sulla  base  dei  quali  gli  enti  medesimi  non  potranno
esercitare direttamente l'attivita' bancaria;
    la costituzione di una societa' di credito immobiliare "Carimonte
fondiario  S.p.a.",  con  capitale  iniziale pari a lire 50 miliardi,
controllata dalla Carimonte banca e avente per  oggetto  la  raccolta
oltre  il breve termine e l'esercizio del credito fondiario, edilizio
e alle opere pubbliche ed impianti di pubblica utilita';
    la costituzione di due societa' aventi per oggetto l'elaborazione
automatica dei dati ("Uniced S.p.a." e "Unisoft S.p.a.") con capitale
pari, rispettivamente, a lire 20 miliardi e a lire 1 miliardo.
   La Cassa di risparmio di Modena e la Banca del monte di Bologna  e
Ravenna,  contestualmente  alla  stipula  dell'atto  di conferimento,
fatto salvo il compimento  degli  atti  connessi  alla  modificazione
dell'oggetto  sociale,  ai  sensi  dell'art.  3  del  citato  decreto
legislativo  n.  356/90,   dovranno   cessare   l'esercizio   diretto
dell'impresa  bancaria,  uniformando  la  propria  attivita' a quanto
previsto dai nuovi statuti.