Con  decreto  ministeriale  3  luglio  1992 e' stato approvato, ai
sensi dell'art. 1, comma 3, della legge 30  luglio  1990,  n.  218  e
dell'art.  3,  commi  1,  3  e 5, del decreto legislativo 20 novembre
1990, n. 356, il progetto presentato  dalla  Cassa  di  risparmio  di
Terni e Narni che prevede:
    il conferimento, previo scorporo, della propria azienda bancaria,
compreso   il  credito  pignoratizio,  in  una  costituenda  societa'
denominata "Cassa di risparmio di Terni e Narni S.p.a.";
    la costituzione della societa' per azioni "Cassa di risparmio  di
Terni e Narni S.p.a." con un capitale sociale di L. 35.000.000.000, a
cui  faranno  capo  le  attivita'  e  le  passivita'  di  cui  l'ente
conferente  risulta  titolare,  ad  eccezione  di  lire  200  milioni
costituiti da un fondo cassa, di lire 1.247 milioni rappresentanti la
quota netta di patrimonio di una porzione di fabbricato sito in Terni
e dell'ammontare del fondo di beneficenza;
    l'adozione di un nuovo statuto da parte dell'ente conferente, che
assumera' la denominazione di "Fondazione Cassa di risparmio di Terni
e  Narni"  e  sara'  titolare  dell'intero  pacchetto azionario della
societa' bancaria conferitaria;
    l'adozione dello statuto della "Cassa di  risparmio  di  Terni  e
Narni S.p.a.", abilitata all'esercizio dell'attivita' bancaria.
   La  Cassa  di  risparmio  di  Terni  e  Narni contestualmente alla
stipula dell'atto di  conferimento  della  propria  azienda  bancaria
nella  "Cassa  di  risparmio di Terni e Narni S.p.a.", fatto salvo il
compimento degli atti  connessi  con  la  modificazione  dell'oggetto
sociale,  ai  sensi  dell'art.  3  del  citato decreto legislativo n.
356/90, dovra' cessare l'esercizio diretto dell'impresa bancaria.