IL MINISTRO DELL'INTERNO
  Visto che il sig. Cesare Bove e'  stato  nominato  consigliere  del
comune  di  Brindisi  a  seguito  di  surroga di un altro consigliere
eletto nelle consultazioni elettorali del 6 maggio 1990;
  Rilevato che  il  predetto  amministratore  e'  stato  recentemente
sottoposto  alla  misura della custodia cautelare in carcere, essendo
stati ravvisati nei suoi confronti gravi indizi di  colpevolezza  per
il  reato  di  cui agli articoli 323, secondo comma, e 110 del codice
penale;
  Rilevato, inoltre, che lo stesso e' stato rinviato a  giudizio  per
il reato di cui all'art. 324 del codice penale;
  Considerato  che  la permanenza nel civico consesso del sig. Cesare
Bove e' incompatibile con la funzione rappresentativa della comunita'
locale  in  quanto  rischia  di  compromettere  la  regolarita',   la
trasparenza  e  la legalita' dell'azione amministrativa del comune di
Brindisi, ingenerando allarme  nella  popolazione,  con  pericolo  di
grave turbativa dell'ordine pubblico;
  Tenuto  conto  che  detta  posizione  processuale penale si pone in
particolare contrasto con l'esercizio delle funzioni pubbliche cui il
medesimo consigliere e' preposto e con  le  esigenze  di  decoro,  di
dignita' e di prestigio della carica elettiva ricoperta;
  Ritenuto,  pertanto,  che  ricorrano gli estremi per far luogo alla
rimozione del sig. Cesare Bove dalla carica di consigliere;
  Visto l'art. 40 della legge 8 giugno 1990, n. 142;
  Visto l'art. 2 della legge 12 gennaio 1991, n. 13;
  Vista  la  relazione  allegata  al  presente  decreto  e   che   ne
costituisce parte integrante;
                              Decreta:
  Il  sig.  Cesare  Bove  e'  rimosso dalla carica di consigliere del
comune di Brindisi.
   Roma, 15 maggio 1993
                                                 Il Ministro: MANCINO